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Autore: Denki Garl    12/07/2011    12 recensioni
Il calore del tocco di Ryo è sostituito da una fastidiosa mancanza quando, leggermente seccato, prende le tue mani tra le sue e le fa finire sulle sue spalle. «Collabora almeno!», sbotta, come se quella fosse stata una tua idea - al solito ha fatto tutto da solo, lo stupido.
Quella goccia appena andata in frantumi sulla tua mano è l'inizio della primavera; anche se sei abituato alla stagione fredda, non avere paura, non sei mai solo.
I personaggi descritti non appartengono a nessuno se non a loro stessi, con questo scritto non pretendo di rappresentare la realtà.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi pregherei di ascoltate Pledge durante la lettura, e ve ne auguro una buona.
Le restanti note a poi.







Dopo aver fatto partire la canzone, ti si avvicina - con calma, ma i suoi passi sono decisi e la sua faccia da schiaffi esprime tanta sicurezza, forse fin troppa per i tuoi gusti.

Note delicate si diffondono nell'aria, senti freddo d'improvviso - pensavi stesse solo scherzando, ma quel babbuino era dannatamente serio; cos'è quella frenesia che, facendo saltare il tuo cuore e percorrendo la tua spina dorsale, ti dà i brividi e gela il sangue?

Ormai ti è difronte, si è fermato a pochi centimetri da te e sta fermo, ti fissa; si ostina a non levarsi quell'espressione soddisfatta dal viso, per quanto ancora ti tratterrai dal ridergli in faccia e dargli dell'idiota?

D'altro canto è quello che lui si aspetta, lo fai sempre.

«Monsieur Taka il Nano Imperiale, mi concede l'onore di questo ballo?», ti porge la mano imitando un lieve inchino - ha pure il coraggio di canzonarti a questo modo, l'imbecille.

«Fottiti Ryo, sei un cretino!», sbraiti realmente arrabbiato, eppure non capisci cos'è quella sorta di felicità che questa situazione pare ti stia dando - ti starai sicuramente sbagliando, non c'è verso che Suzuki ti faccia piacere in alcun modo.

Forse è la delicata melodia di Pledge ad addolcire il tuo animo, forse è la gentilezza con cui il bassista ha posato la sua mano sul tuo fianco, fatto sta che senza nemmeno rendertene conto ti ha trasportato al centro della stanza e tu non hai opposto alcuna resistenza - sta forse per finire il mondo? Com'è potuta accadere una cosa simile?

Il calore del tocco di Ryo è sostituito da una fastidiosa mancanza quando, leggermente seccato, prende le tue mani tra le sue e le fa finire sulle sue spalle. «Collabora almeno!», sbotta, come se quella fosse stata una tua idea - al solito ha fatto tutto da solo, lo stupido.


I nostri giorni sono stati sepolti in piccole bugie
In modo che potessimo combattere i dubbi.
I nostri cuori conoscono il significato di perdersi l’un l'altro
Questo secondo inverno rimane immobile.


Oh, Ruki...

Quelle non sono solo parole ben incastrate tra note malinconiche per far felice la casa discografica, no.

Forse dovresti ammettere a te stesso come stanno le cose, non ti sembra inutile continuare a mentire? Non è così che sfuggirai al dolore - ti stai solo privando di piccoli assaggi d'immensa felicità, in questo modo.

Continui a scacciare inutilmente quel dubbio che assilla le tue sere da troppo tempo; così concentrato nel tentativo di rendere reali le tue menzogne, non ti sei accorto che ormai, questa, è una certezza impiantata negli occhi di chiunque ti conosca un po' più a fondo.

«Grazie-», si lascia sfuggire tra i denti quando, per sbaglio, gli pesti un piede. «L'hai voluto tu, senti!», lasci che tutto il fastidio fluisca dalle tue labbra, non ne puoi più di lui - eppure non puoi farne a meno, lo sai.

«Guarda che anche se sei un mucchietto di ossa, pesi!», mette per l'ennesima volta in risalto i tuoi difetti, come se lui fosse perfetto.

«Senti, fammi un piacere e vai a farti fottere!», esplodi, allontanandolo da te poco delicatamente - tanto non ti importa nulla di lui, che vada al diavolo.

Hai un tuffo al cuore quando senti le sue dita stringersi attorno al tuo polso, rimani un po' frastornato dall'impatto dei vostri corpi. «Vieni qui, dai... Stavo solo scherzando, come sei suscettibile!» ridacchia posando il mento sulla tua testa. «Sei comodo, te l'ho mai detto?», continua a sbeffeggiarti - ora è davvero troppo.

«Vaffanculo, Ryo!»

Sai perché fanno più male gli insulti che rivolgi a lui dei suoi scherzi infantili? Sai perché ti fa così arrabbiare ogni volta che apre bocca?

Per quanto ancora hai intenzione di negare l'evidenza, eh, Ruki?

Quella goccia appena andata in frantumi sulla tua mano è l'inizio della primavera; anche se sei abituato alla stagione fredda, non avere paura, non sei mai solo.

«Che fai, piangi?», di nuovo non ti lascia scappare, ma questa volta ti stringe forte a sé e l'ultima cosa che vorresti è trovare conforto tra le sue braccia, ma hai deciso che non c'è nulla di male nell'amarlo.

«Perspicace!», riesci a dire, vorresti tornargli almeno uno di quel mille che ti ha dato, ma non ce la fai, maledetta bertuccia. «Ma mi fai sentire in colpa!»

«Te lo meriti, sei uno stronzo!», non vorresti insultarlo in questo modo, ma ormai non sai più come relazionarti con lui, tanto ti sei abituato ai litigi e alle incazzature.

«Eddai Taka-chan! Non voglio che tu pianga per colpa mia...», porta la tua testa nell'incavo del suo collo e con una mano ti carezza gentilmente i capelli.

Senza mai mollarti, riprende a muovere i lenti passi che cercava d'insegnarti, ti senti cullato come un neonato dalla madre. Ti senti amato, per  la prima volta, da lui.

«Perdonami, non era mia intenzione ferirti. Io scherzo soltanto, lo sai Taka; non vorrei mai perderti.»


Le piccole bugie cambiano la loro forma e si dissolvono in un bianco soffio di aria
In modo che non dimenticheremo il significato di perdere l’un l’altro
Non importa quante volte il mio cuore è pugnalato


Lasci fluire tra le tue ciglia tutti quei sentimenti che per così a lungo hai represso con tutte le tue forze - non ne potevi davvero più.

Quando muove la testa te ne accorgi, ma non puoi vedere il suo sguardo di supplica rivolto alle stelle o il tormento che, coi denti, infligge al suo labbro inferiore. Senti il suo petto riempirsi d'aria, non sai che sperava di raccimolare un po' di coraggio e forza, insieme con l'ossigeno.

«Taka-chan, di' qualcosa ti prego.», forse i tuoi singhiozzi hanno distorto il tuo udito, eppure quella era proprio una supplica. «Perché?» è tutto quello che riesci a dire, è tutto quello che ti passa per la testa in questo istante - ma non ha colto il vero significato di quella domanda, non ha pensato fosse l'appendice di un pensiero non pronunciato.

«Perché... Se continuo a parlare io va a finire che ti dico che ti amo




















DE's:

Porca vacca.

Da quant'è che non scrivo Reituki? Mi sa troppo tempo - ne avevo proprio bisogno.
Insomma, è stata una serata all'insegna della depressione - a dirla tutta il fatto che da un paio di giorni non sia riuscita a scrivere nulla ha aiutato a peggiorare il mio stato d'animo, siano benedette queste due scimmie di Reita e Ruki che mi hanno sbloccata.
Tuttavia... Porca vacca.
Doveva essere una cosa comica/demenziale e un po' fluff - giusto un po', però. E invece...
Tutto nasce quando mi viene in mente Pledge. Immagino Reita e Ruki che ballano sulle note di questa canzone, per gioco, nel camerino del back stage. Immagino che si battibecchino come loro solito, ridacchio e inizio a scrivere.
Sebbene non sia ciò che avevo in mente all'inizio devo dirmene soddisfatta e spero che vi sia piaciuta.
Vi invito a lasciarmi un commento, apprezzamento o critica costruttiva che sia.
Grazie comunque, se siete arrivate fin qui e... spero di non tardare con l'aggiornamento di Flames D:

Mata nee, minna-san!
De.
   
 
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