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Autore: neme_    12/07/2011    3 recensioni
Una raccolta di one shot su Bleach che tratta dei pairing più disparati, dei generi più disparati, brevi e non. O almeno, ci provo. Unici fattori comuni: una vecchia radio e delle canzoni che accompagnano le storie che andrete a leggere. Buona lettura!
01. Complication - Tomorrow [GrimmIchi]
02. In un giorno di pioggia - Maybe, one day... [RenRuki]
03. Innocent sorrow - Please, explain [IchiRuki]
04. Hitori no yoru - I just wanna help you! [GrimmIchi]
05. Thank you for the venom - Hi, babe [GrimmNel]
06. Ho perso le parole - I can't do it [GrimmHime]
07. Head over feet - Happy birthday [IchiHime]
08. Nei giardini che nessuno sa - Sweet like this pink [ByaHisa]
09. She's a rebel - Your name is catchy [GrimmTatsu]
[raccolta][presenza di pairing etero e yaoi][song-fic]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's note; ma quanto ci ho messo per scrivere questa one shot?! D: Davvero, è stato difficilissimo! E non sono neanche sicura fino in fondo del lavoro fatto... man mano che proseguo la raccolta, il lavoro diventa più arduo... ma ce l'ho messa tutta, spero vivamente che vi piaccia.
Il pairing di questa volta è una canon:
ByaHisa. Volevo da tempo parlare di questi due che non hanno per niente avuto vita facile. Mettono una tristezza, ma sono così belli insieme... e niente, ho provato a descrivere il loro giorno prima del fatidico sì. È stato abbastanza strano perché loro sono così formali, si danno addirittura del voi e sono pieni di riguardi! Poi è la nobiltà, mica una bazzecola. Spero di essere riuscita a renderla bene...
In realtà dubito che ai tempi del matrimonio di Byakuya la radio esistesse, ma quando si descrive il mondo della Soul Society e non un AU tutto diventa più difficile. E poi, Shinji si ascoltava il jazz quando come genere neanche esisteva, posso prendermi anch'io delle libertà, no? *-*
La canzone scelta è di Renato Zero. Quell'uomo è un genio, e alcuni dei suoi testi li associo con tranquillità alla ByaHisa. Perché c'è poesia... non so se mi spiego. xD
Oh, bè. Ecco qui, dunque. Ringrazio tutti coloro che su facebook mi hanno segnalato dei pairing su cui scribacchiare. Vedrete che con un lavoro più accurato riuscirò a scrivere qualcosa anche su di loro! *-*
Ringrazio
Akisan per aver inserito la fan fiction tra le preferite e per avermi aggiunto tra gli autori preferiti, e Kia_chan_93 per aver inserito la raccolta tra le preferite! Buona lettura, gente, alla prossima!

[ByaHisa] [Canon] [Het] [Missing moments]



Nei giardini che nessuno sa


Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi,
l'energia, l'allegria per strapparti ancora sorrisi,
dirti sì, sempre sì, e riuscire a farti volare,
dove vuoi, come sai, senza più quel peso sul cuore,
nasconderti le nuvole, quell'inverno che ti fa male,
curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare,
e poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora.
[ Nei giardini che nessuno sa – Renato Zero ]



Per Byakuya il risveglio è sempre improvviso. Non riesce a dormire con serenità.

Si è sempre impegnato al massimo per divenire quel capofamiglia che il nonno e il padre si aspettano che sia. Fin da piccolo non ha visto che doveri nella sua vita. Il dovere di avere un contegno, l'obbligo di far rispettare il suo casato, uno dei più importanti. L'onere di diventare sempre più forte, perché i Kuchiki non hanno nulla da invidiare a nessuno, anzi, devono essere un esempio per tutta la Soul Society.

Ora si sono accavallati altri impegni per Byakuya. Si è preso l'impegno di prendersi cura della donna che dorme nella stanza accanto. Di amarla e proteggerla, e soprattutto rispettarla.

È stato difficile all'inizio. È un nobile, Byakuya, e non uno qualunque. Il cognome Kuchiki a prima vista è comodo, ma deve mantenere un contegno. Non vuole cadere nell'errore fatale degli Shihoin, che hanno gettato il proprio orgoglio di aristocratici al vento per i propri interessi.

Ora Byakuya sta mettendo a rischio la credibilità del casato, per amore. Se si fosse trattato di una nobile come lui, forse la sua famiglia non avrebbe sollevato polemiche.

Ma Hisana è una popolana. Non scorre sangue blu nelle sue vene. Anzi, è sporca e squattrinata, per quanto bella e graziosa possa essere. Non è nobile, e non può permettersi nemmeno di avvicinarsi a dei nobili come loro.

Però Byakuya ne è innamorato. Vuole farne la sua sposa. La ama, e di fronte a Hisana dimentica completamente la differenza tra classi sociali. Perché Hisana è nobile dentro, e anche se indossa vesti di seconda, terza, anche quarta mano, li porta con grazia e semplicità. È una donna che sa come comportarsi in ogni situazione, si ambienterà bene a palazzo. Ha tutte le qualità per stare al suo fianco.

« Un Kuchiki che sposa una popolana? Non è ammissibile! » con queste parole si sono opposti al suo amore. « Anni di sforzi per diventare il capofamiglia splendido e potente che hai sempre sognato... per una donna! E non proviene nemmeno da un distretto civile! È un avvoltoio, Byakuya, una persona intelligente come te dovrebbe avere l'accortezza di rendersi conto che le popolane non sposano mai i nobili per amore! Ci manderà alla rovina! Non ti importa della tua famiglia?! »

Byakuya ha dei doveri, e intende rispettarli. Ma vuole anche prendersi la libertà di scegliere qualcuno con cui alleggerire il peso sulle spalle e proseguire il cammino insieme. Si è innamorato, il nobile futuro capo dei Kuchiki. Nemmeno la più prestigiosa delle famiglie riesce a resistere a un potere così immenso, ora se ne rende conto.

Per questo si è sforzato. Ha cercato di far accogliere Hisana in famiglia. Sembra che le cose siano andate come sperate. La sua futura moglie ha fatto uno splendido lavoro, sa stare al suo posto, non manca di rispetto a nessuno, ha imparato molto bene come ci si comporta a palazzo Kuchiki e ignora col sorriso le cattiverie che le vengono dette alle spalle.

« Finché voi riponete fiducia in me, non ho bisogno di prestare importanza ad altre opinioni, nobile Byakuya. » così dice spesso Hisana, tendendogli la mano. Ha la carnagione molto chiara, ha un temperamento tranquillo, ma le sue mani trasmettono un calore piacevole, comparabile al sole primaverile che si alza al mattino presto.

Così è deciso, Byakuya Kuchiki si sposerà con Hisana. Domani è il gran giorno, tutta la nobiltà è stata invitata. In realtà il futuro capofamiglia sperava in una cosa più riservata, ma la nobiltà è anche questo. Non è il matrimonio di chiunque, tutti devono assistere.

Hisana sicuramente è nervosa ma non lo dà a vedere. Sorride, come fa sempre.

Però, forse, in questo momento nell'altra stanza non sorride. Forse si sente sola... come lui.

Non possono ancora dormire insieme. Sono le regole, i futuri sposi non possono dormire nello stesso letto finché non avranno pronunciato il fatidico “sì”.

Un altro peso sulle spalle del giovane Kuchiki. Non sente altro che pesi, e non riesce a trovare un posto dove riposarsi, se non nel cuore, dove c'è anche Hisana. Il pensiero che da domani la potrà finalmente presentare come “sua moglie” lo rasserena, ma non del tutto. È preoccupato per lei, perché sa meglio di chiunque altro quanto sia difficile condurre una vita da perfetto aristocratico, e vuole per la donna che ama solo il meglio. Non vuole pressioni su di lui, quindi è pronto a farsi carico anche dei suoi pesi, onde evitare che il suo corpo gracile ne risenta. Non ha importanza se le sue spalle sono deboli. Il capofamiglia ha l'obbligo di portare avanti con orgoglio qualunque avversità, superandola con classe.

Byakuya non vede l'ora che sia domani. Finalmente si sposa. Come un nobile che si rispetti, tenta di mantenere il contegno. Inoltre, sinceramente parlando, non vuole fare la figura dell'inetto di fronte alla sua futura sposa.

Si alza, si veste velocemente e si dirige nella sala da pranzo, trovando la tavola ancora vuota. Gli annunciano che Hisana si è svegliata ma ha preferito rimandare la colazione. Voleva prendere aria fresca. Gli dicono che è andata ad ammirare i pruni in fiore, visto che è stagione.

Lo shinigami la raggiunge, dubbioso. Hisana di solito non salta la colazione, rispetta con zelo le regole di casa Kuchiki e, anzi, spesso è la prima a sedersi a tavola. È evidente che sia nervosa per il gran giorno, ormai imminente. Ha bisogno dell'appoggio del suo futuro sposo.

La trova inginocchiata sul pavimento in legno tirato a lucido dalla servitù. Indossa l'haori rosa ornato con fiori di ren. Un regalo di Byakuya che custodisce con amore e indossa in quasi ogni occasione. Su di lei ha un buon profumo, non è semplice stoffa. È un odore che nemmeno la più nobile delle principesse ha. Incanta il futuro capofamiglia, la figura di quell'esile donna è un'incantatrice. Come la musica che sta ascoltando. L'uomo però non riesce a capire da dove provenga. Si avvicina, con un tenue sorriso.

« Oh! Buongiorno, nobile Byakuya. » la donna sorride, arrossando di poco le guance perennemente pallide.

« Buongiorno. » si inginocchia accanto a lei, ammirando gli alberi colorati di un tenue rosa. « Ho saputo che non avete fatto colazione. Qualcosa vi turba, Hisana? »

« Nulla, davvero. È solo che... quando mi sono svegliata sono rimasta affascinata da questo splendido colore. E ho trovato un regalo nelle mie stanze. Sentite questa musica? »

Byakuya si volta verso la porta aperta, che dà alla camera da letto della futura consorte. C'è un oggetto strano, molto particolare, posto sul mobile di fronte al letto. Sembra una scatola su cui è posato un oggetto sottile e a cerchio, che gira ininterrottamente facendosi grattare da un bastone ricurvo. La melodia fuoriesce da uno strano corno, troppo enorme perché quella scatola possa sorreggerne il peso.

« Cos'è mai quel curioso oggetto? » chiese lui con aria incuriosita.

« L'ha realizzato il nobile capitano Kurotsuchi con la preziosa collaborazione del dipartimento ricerca e sviluppo. Può riprodurre i suoni, dopo averli registrati con un altro apparecchio. Ha detto di essersi basato su alcuni prototipi visti nel mondo terreno qualche tempo fa, e in vista delle nozze ha voluto regalarmi il primo modello. È stato molto gentile, appena mi sarà possibile andrò a ringraziarlo di persona. »

Byakuya sospira lievemente, mostrandosi calmo. « Mayuri Kurotsuchi è smanioso di esporre le sue invenzioni a chicchessia. Ha solo trovato il pretesto del nostro matrimonio per mostrare a tutti il frutto della sua “genialità”, come la chiama lui. Ammetto però che è stata una cortesia che difficilmente gli avrei attribuito. Domani, dopo le nozze, lo ringrazierò. »

« Già, domani... » Hisana sorrise, ma non è lo stesso di prima, serafico. È nostalgico. « Non mi sembra ancora vero, nobile Byakuya... vi ricordate il nostro primo incontro? »

« Come potrei dimenticarlo? » fu la risposta. « Se quel giorno non ci fossimo incontrati, io... non so se sarei diventato l'uomo che sono oggi. »

« Voi mi attribuite meriti che non mi appartengono... ma non posso negare che ciò mi riempie di gioia. Io mi auguro... dal profondo del cuore... che i giorni che trascorreremo insieme saranno fonte di sollievo per voi. Io sono cagionevole di salute e, come se non bastasse, sono una popolana di Rukongai. Mi rendo perfettamente conto di non essere la donna che meritate, ma... »

Byakuya posa una mano su quella bianca e piccolina della donna, stringendola lievemente. Le accenna un sorriso. « Non vi sminuite così. Voi avete una nobiltà ben diversa da quelle di tutti i casati. Presto lo potranno vedere tutti, potranno ammirare la donna meravigliosa che condividerà con me la vita. Non dovete sminuirvi, Hisana. Voi siete delicata quanto i fiori di pruni che fioriscono adesso. Guardate. » indica con tranquillità l'albero di fronte a loro, rimane in silenzio, lasciando che le note leggiadre, adatte a quella mattinata, si insinuino nelle loro orecchie, trasmesse da quello strano apparecchio frutto della mente tanto brillante quanto distorta del capitano della dodicesima compagnia.

« Che incantevole visione... tutti ammirano questi colori, questi fiori. E vedrete che tutti vi ammireranno allo stesso modo. Come io ammiro voi, Hisana. »

La donna arrossisce ancora. Lei ama intensamente l'uomo che siede accanto a lei, ma non si sente degna. Per quanto possa vivere secondo gli usi e i costumi della nobiltà, lei non è aristocratica. Viene da uno dei quartieri più malfamati, viene dal peggio del peggio, dove adulti e bambini non esitano a farsi guerra per un po' di pane o dell'acqua, anche sporca. Proprio da uno di quei distretti Hisana ha lasciato dietro di sé una colpa che non le dà pace. Nemmeno in quei giorni che dovrebbero farla felice.

« Siete quanto più di meraviglioso avessi potuto sperare, nobile Byakuya... mi impegnerò a fondo per continuare a essere quella donna che ammirate, e potervi accompagnare nel percorso della vita con dignità. »

Byakuya però è un uomo attento. Non gli sfuggono certi particolari, soprattutto le espressioni della sua futura moglie, della donna che ama.

« Dalla vostra espressione intuisco che non siete del tutto tranquilla. Cosa vi tormenta, Hisana? »

« Domani sarà un giorno lieto per noi... eppure... sento un vuoto dentro di me. Che lacera il mio cuore già debole... è ciò che chiamano “senso di colpa”, una colpa di cui non mi libererò nemmeno dopo la morte. »

Sa di cosa parla. È stata una delle prime confidenze che Hisana gli ha fatto, e in parte, è ciò che gli ha permesso di capire che è una donna eccezionale.

« Vi riferite a vostra sorella? » Byakuya aumenta la presa attorno alla sua mano, cercando di trasmettergli tranquillità e sicurezza. « Stiamo facendo il possibile, la troveremo sicuramente. Mi rincresce non essere riuscito a trovarla prima di oggi... »

« Voi non avete colpa, nobile Byakuya. Se solo fossi stata più forte... non l'avrei mai abbandonata quando era ancora in fasce. Vorrei che fosse qui anche lei, a gioire con me per la splendida unione che ci attende. Però, forse... è inutile... forse è morta da tempo... per colpa mia ha dovuto affrontare da sola tutte quelle avversità... »

« Non è stata colpa vostra. » insiste lui. Per come la vede, non riesce ad attribuirle nessuna colpa, ma non si azzarda a sbilanciarsi più di tanto con le opinioni personali. Lui è un nobile, non può capire fino in fondo i sentimenti di persone come Hisana. Può solo lontanamente immaginare quanto sia stata dura sopravvivere, e non riesce proprio a fargliene una colpa per aver abbandonato la sorella.

« Sono sicuro che sia ancora viva. Se ha ereditato la vostra forza d'animo, posso stare sicuro che sia ancora tra noi. Probabilmente in questo momento sta giocando da qualche parte... e domani sentirà del nostro matrimonio. Saprà che ci siamo sposati per amore, e gioirà con noi. E quando la troveremo, la accoglieremo immediatamente, così che possa avere anche lei la vita splendida che merita. »

Hisana sorride. « Vi ringrazio infinitamente, nobile Byakuya... » si avvicina di poco, con cautela, eludendo la distanza e posando le labbra sulle guance dello shinigami, provocando in lui un brivido. È cagionevole di salute, ma non manca mai di dedicargli quelle attenzioni di cui ha bisogno, che gli permettono di affrontare i propri doveri a testa alta.

Domani si sposano. Cercheranno di andare avanti insieme, condividendo tutto, anche il senso di colpa che attanaglia la sua futura moglie.

Byakuya non sa niente di questa sorella, sa solo che si chiama Rukia. È ansioso di conoscerla, l'ha più volte immaginata. Forse somiglia alla sorella in tutto e per tutto, forse è più ribelle, o più timida. Magari anche lei ama il rosa che circonda casa Kuchiki, o ama ascoltare la musica che esce da quell'oggetto così strano.

« A proposito, Hisana... » chiede Byakuya tornando ad osservare quello strano marchingegno. « Quel curioso regalo ha un nome? »

« Il nobile capitano Kurotsuchi ha detto che gli esseri umani la chiamano radio. In realtà usano dei termini assai curiosi, ma questo è il più diffuso. »

Radio. È un nome davvero strano. Byakuya ha l'impressione che non renda giustizia alla dolce musica che produce. Non rende giustizia alla figura esile e aggraziata della sua futura moglie.

Ma del resto non ha importanza. Ama talmente tanto Hisana che è pronto a sopportare un altro peso. Quello di chiamare un oggetto così bello in una maniera così... sgraziata.

   
 
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