Ciao a tutti!!!! Popolo di EFP,dopo dieci lunghi giorni che non postavo più eccomi tornata!! Vi chiedo scusa se ci ho messo tanto!!! Spero mi perdonerete,e che questo capitolo non vi deluda....Grazie a tutte le mia carissime recensitrici,vi voglio bene ragazzeeeee!!! Ah!! ATTENZIONE: LA FINE SI STA AVVICINANDO INESORABILE,FORSE IL PROSSIMO CAPITOLO SARà QUELLO CONCLUDENTE!! MA NON SONO SICURA!!
BUONA LETTURA!!!!!!!!!!!!!!!!!! Kussen,Alice....
CAPITOLO
17:
Quella
sera Bill non
era in casa,era andato dalla sua fidanzata. Una ragazza tanto carina e
disponibile,ma non riuscivo a spiegarmi come potesse già
essere così presa da
lui dopo solo un mese,neanche,che si conoscevano. I misteri
dell’amore
riuscivano sempre a lasciarmi perplessa. Ma l’amore,si
sapeva,era un mistero in
ogni cosa. Arrivammo a casa dopo qualche minuto di camminata. Io mi
svegliai, madida
di sudore,eppure non avevo faticato,anzi. La brezza leggera che si
innalzava
nel cielo mi rinfrescava piacevolmente il volto. Mi strinsi a Tom,
aggrappandomi
alla sua maglia. Il silenzio dominava,parlando per noi. Lui
aprì la porta della
casa,posandomi lentamente a terra. Le mie gambe,al contatto con il
terreno,fremettero,dovendosi riabituare a muoversi. Così
tenni una mano
appoggiata su una sua spalla. Mi aiutò ad entrare e mi fece
accomodare sul
divano,sedendosi accanto a me.
-“Eve,come
ti senti
ora? Hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?” mi chiese con
premurosità.
-“S…sto
bene e non
voglio mangiare niente. Non ora.” Risposi,ancora tremante. Le
sue labbra si
avvicinarono con dolcezza all’angolo di un mio
occhio,baciandolo
delicatamente,come a cancellare il segno delle lacrime secche che si
erano
raggruppate sopra le mia guance. Al contatto contro la mia pelle,la mia
bocca
cercò la sua,vogliosa più che mai. Le nostre
labbra si cercarono,con sofferenza
quasi straziante,fino ad incontrarsi fameliche le une delle altre. Il
suo
percing premeva contro il mio labbro inferiore,facendomi rabbrividire.
D’istinto
mi avvinghiai a lui,intrecciando le mie mani dietro la sua
nuca,stringendolo a
me con più forza possibile,facendo aderire il suo corpo al
mio. Ci ritrovammo
sdraiati sul divano,bisognosi di sentirsi davvero amati e senza fiato.
Mentre il
nostro bacio si consumava sotto i nostri occhi,il mio cuore batteva
all’unisono
con il suo. Le mani
esploravano
inesorabili la sua schiena e il suo petto,mentre le sue raggiungevano
delicatamente le mie gambe per avvicinarmi di più a
sé,quasi con forza. Poi si
avvicinò al mio orecchio con il volto.
-“Ti
amo Evelyn,ti
amo come non ho mai amato nessuno.” Me lo
sussurrò, permettendo al suo respiro
di riversarsi sul mio viso. Poi tornò a baciarmi il collo,e
io lasciai ricadere
indietro la testa. In poco tempo ci privammo dei vestiti,che si erano
rivelati
come un ostacolo fastidioso.
-“Ti
amo anche io!”
dissi stringendomi a lui. Poi diventammo una cosa sola,le nostre anime
si fondettero
insieme,e i nostri cuori batterono al ritmo del nostro amore,come se
facessero
parte di una persona sola. Fu la mia prima volta,e non fu come me
l’aspettavo,e
nemmeno come mi descrisse mia madre. In entrambi i casi a prevalere era
l’amore.
Ma stavolta non era così,a prevalere erano due
cose,si,l’amore c’era,ma era
presente allo stesso modo anche il dolore. Fu strano, ma bello.
Successivamente
andammo nella mia camera,e ci addormentammo uniti in un abbraccio. Il
giorno
dopo credevo di averlo solo sognato,ma cambiai idea quando vidi Tom
dormire
beato al mio fianco,mentre un suo braccio mi cingeva dolcemente la
vita. Sentii
la porta di casa aprirsi,così scesi velocemente dal
letto,svegliando Tom.
-“Scusa,è
arrivato
tuo fratello.” spiegai,mentre mi rivestivo.
-“Chi
se ne frega! Tanto
lo sa che stiamo insieme.” Disse lui,afferrandomi per i
fianchi e facendomi
ricadere accanto a lui. “E poi non ci può
vedere,la porta è chiusa a chiave.”
-“Ma
lo sospetterà.” Replicai
preoccupata.
-“Ma
di cosa hai
paura?” domandò,tirandosi su con un braccio.
-“Non
ho paura,ma mi
vergogno.” Risposi arrossendo visibilmente. A quelle mie
parole mi
abbracciò,affondando la testa nei miei capelli.
-“La
mia piccola
timidona.” Disse,sorridendo e baciandomi.
-“Il
mio piccolo
chitarrista.” Sorrisi anche io,ma feci presto a tornare
triste.
-“Sei
ancora turbata
per ieri,vero?”
-“Si,non
riesco a
credere di essermi comportata in quel modo.”
-“Tranquilla,con
me
al tuo fianco non succederà più. Come ti ho
già detto,ti aiuterò io e insieme
ce la faremo.”
-“Grazie.
In fondo si
vive una sola volta,e sono sicura che mia madre e mio padre vogliono
vedermi
felice. Mentre io mi sto piangendo addosso. Da oggi voglio
cambiare,voglio
tornare l’Evelyn di un tempo.” Il volto del mio
ragazzo si illuminò di una luce
quasi accecante. Tirò fuori un sorriso mozzafiato,che non
gli avevo mai visto
fare,se non a suo fratello nei momenti più intimi tra loro.
-“Non
puoi immaginare
quanto vogliano dire quelle tue parole per me.” disse. Nel
frattempo Bill stava
camminando lungo il corridoio,e lo sentii sbattere la porta di camera
sua. Guardai
Tom con sguardo interrogativo.
-“Forse
ha litigato
con Emily.” Rispose,alzando le spalle.
-“Vado
da lui.”
annunciai,rialzandomi e incamminandomi verso la porta.
-“E
mi lasci solo
soletto qui?” sembrava un cane bastonato a cui avevano
sottratto l’osso.
-“Si.”
Ribattei sorridente
“E vestiti nel frattempo!”
-“Agli
ordini
capitano. Anche se secondo me sono molto più bello come
mamma mi ha fatto.”
-“Sta
tornando fuori
il vecchio Tom?” ero sbigottita. Nell’ultimo mese
sia io che lui sembravano dei
semplici fantasmi. Ed ora eccoci lì,riuscivamo a sorridere
dopo tanto tempo. Doveva
esserci lo zampino dei miracoli amorosi,ancora una volta.
-“Forse
si,ma non in
tutto,che sia chiaro. Se prima avevo una decina di ragazze alla
settimana,ora
non mi servono. Io ho te.” Dopo quella frase mi diressi verso
la camera di Bill
e bussai debolmente, aspettando che mi facesse entrare. quando sentii
la sua
voce simulare una specie di “Avanti”,spinsi la
porta,entrando nella stanza. Lo trovai
disteso a pancia in giù sul letto,con la faccia immersa nel
cuscino,tanto che
mi chiesi come facesse a respirare. Gli andai vicino e mi sedetti
sull’angolo
del letto. Lui girò la testa di lato,e quando mi vide
spalancò la bocca. Doveva
essere uno sconvolgimento veder tornare in vita un fantasma,quindi non
lo
biasimai.
-“È
successo
qualcosa?” chiesi.
-“Mi
sono lasciato
con Emily.” Sbuffò,senza dimostrare un dispiacere
sincero.
-“Cosa?
E come mai?”
ero stupefatta da quella mancanza di sofferenza,credevo si amassero
seriamente.
-“Non
ci amavamo
abbastanza,ed eravamo stufi di continuare una storia priva del vero
amore.”
-“Non
mi sembri tanto
toccato dalla cosa.”
-“Il
fatto è che non
lo sono proprio,e questo mi preoccupa. Sto diventando privo di
emozioni?” mi
guardò con quelli occhioni da cucciolo che solo lui sapeva
fare. Involontariamente
risi.
-“Ma
no,tranquillo! Se
c’è una persona che non può diventare
insensibile,quello sei tu!” esclamai,carezzandogli
la schiena. Lui sorrise,sollevato. Bastava poco per fargli cambiare
idea e
convincerlo del contrario.
-“Grazie,Eve!”
urlò
felice,prima di stritolarmi in un abbraccio micidiale.
-“Prego.”
Replicai io,quando
riuscii a respirare di nuovo. “Credo che il mio lavoro qui
sia finito. Scendo a
preparare la colazione. Te hai già mangiato?”
-“No,quindi
ti sarei
grato se mi preparassi un caffè,per favore.”
-“Ma
certo,DivaH!” dissi,con
tono canzonatorio. Poi mi precipitai in cucina e preparai la colazione.
Era
tanto che non lo facevo più,e lo feci con piacere. Era
ufficiale: Evelyn stava
rinascendo!