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Autore: Miss Kon    13/07/2011    2 recensioni
Situazione di assurdità assoluta: e se fosse Inoue l'arrancar e non Ulquiorra?
La scena del “rapimento” riproposta con i ruoli invertiti!
Un piccolo esperimento nato da un momento di leggera noia! XD
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Schiffer Ulquiorra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come with me, please.

Sentì qualcosa, o meglio percepì distintamente qualcosa muoversi alle sue spalle. Si voltò lentamente dando sfoggio di quella che era sempre stata la sua classica calma. La stessa calma che esasperava tanto quella testa calda di Kurosaki-kun.
Vide il tessuto del cielo muoversi un po', come una grande tenda mossa dal vento, e poi spaccarsi, come stoffa scadente, pian piano mostrando dietro sé uno nero fumoso e che sembrava quasi marcio.
In mezzo a quello sfondo nero una sagoma vestita di bianco spiccava come una fiammella in mezzo a una stanza vuota.
Man mano che lo squarcio si apriva la sagoma diveniva più completa e finalmente si mostrava.
Ulquiorra Schiffer non ci mise molto a capire che la donna che stava comparendo davanti a lui era una arrancar. Ciò nonostante non si mosse e non fece nulla se non attendere che questa uscisse dallo squarcio per raggiungerlo.
Aveva dei lunghi capelli ramati che, morbidi, le cadevano sulle spalle. Poco sopra le orecchie, da entrambi i lati del volto, aveva un pezzo di maschera che ricordava una sorta di fiorellino a sei petali e che, come un fermaglio, tratteneva alcune ciocche di capelli, per poi allungarsi a circondarle il capo.
Il vestito bianco lasciava intravedere all'altezza circa dell'attaccatura del collo, al centro del petto un po' sopra gli abbondanti seni, un foro che mostrava ciò che stava dietro. Con un veloce passo la donna uscì dallo squarcio mentre questo si richiudeva piano dietro di lei.
Teneva le mani giunte e il suo sguardo, complici forse le iridi dal colore mielato, non mostrava nulla che potesse rivelare la sua natura di divoratrice di anime umane.
“Sono un po' sorpresa di trovarti solo” disse con voce mite “Ma mi fa comodo” concluse in fine.
Il moro la guardò in silenzio. Era curioso di sapere cosa ci facesse lì quella arrancar e anche se il suo volto impassibile come una maschera non mostrava nulla, era anche leggermente sorpreso.
“Vuoi parlare con me?” domandò in fine lui.
La donna, il cui nome era Orihime, sembrò sorpresa da tanto autocontrollo ma prendendo un profondo respiro decise di concentrarsi su ciò che doveva dire.
Impercettibilmente strinse più forte le mani tra loro.
“Esatto. Devo parlare con te.” esalò mentre nell'ultima sillaba la voce prendeva un'intonazione strana, almeno per le orecchie di Schiffer. “Vieni con me...per cortesia” proseguì la arrancar, alcuni istanti dopo.
Questa volta per il moro fu più difficile trattenere lo stupore che lo colse e i gli occhi si aprirono un poco. Oltre a essere una proposta al quanto strana la donna l'aveva anche posta chiedendogliela come favore.
La scrutò con i suoi occhi di smeraldo per diversi attimi, intento a capire non solo cosa volesse da lui, ma anche se lo stava o meno prendendo in giro.
L'unica cosa che ottenne da quell'analisi però fu l'irrilevante nota che l'arrancar non sembrava a suo pieno agio.
Le sue labbra a quel punto fecero per dischiudersi ma non ebbe modo di dire nulla.
“Non parlare” lo frenò subito guardandolo decisa “L'unica parola che ti è permessa è 'sì', Qualsiasi altra cosa tu dica è morte” recitò la donna diligente “Non per te ma per i tuoi compagni” proseguì pescando dalla sua memoria ogni singola parola che si era preparata a dire più e più volte. La sua natura non era quella di essere una cinica eppure il suo ruolo, il motivo per cui si trovava di fronte a quel ragazzo dagli strani poteri, era proprio quello: di essere una fredda esecutrice di ordini.
Ma per quanto la sua voce e la sua decisione fossero sommariamente sotto il suo controllo dentro il petto si sentiva esplodere.
Lei come arrancar non doveva più detenere un cuore, eppure perché sentiva tutto ciò?
Strinse più forte tra loro le mani fino a farle impallidire. La sua risoluzione non doveva assolutamente vacillare.
“Non chiedere niente, non raccontare niente. Tu non hai nessun diritto” proseguì poi il monologo che era stata addestrata a ripetere “L'unica cosa che ti è dato stringere tra le tue mani...” a questo punto prese una pausa e alzò le braccia; prima la destra, dietro cui apparve un'altro squarcio da cui si vedeva Matsumoto, poi la sinistra, dietro cui iniziò a delinearsi l'immagine di un Ichigo dal volto insanguinato, “...è la corda della ghigliottina sui cui sono poggiate le teste dei tuoi compagni e nient'altro” disse lasciando poi all'interlocutore alcuni attimi per capire quello che gli stava dicendo.
“Comprendilo bene, per cortesia” riprese riabbassando le braccia “Questa non è una negoziazione, è un ordine”.
Per quanto quel discorso fosse di una freddezza ben percepibile e fosse decisamente serio l'unica cosa che colpì davvero Ulquiorra fu lo stonare del “per cortesia” della ragazza e dell'affermazione “è un ordine”; a cui si univa, per rinforzare quello stridere di parole, un volto serio in cui però il moro non riusciva a vedere cinismo, ma solo un profondo desiderio che lui accettasse.
Quella donna teneva in sé un contraddizione che trovava al quanto disorientante.
“Sua eccellenza Aizen desidera i tuoi poteri e io ho il compito di portarti da lui incolume” ricominciò all'improvviso a parlare Orihime, quasi sentisse il dovere di spiegare a quel ragazzo dall'aspetto apatico il perché della sua presenza “Te lo ripeto solo una volta:” proseguì prendendo un profondo respiro.
“Vieni con me, per cortesia”



Ta-daaan! Fa schifooo! :3 Lo zo!
Ok, se vi state chiedendo allora perché ho scelto di scrivere oltre che pubblicare un simile lavoro sappiate che la risposta è semplice: avevo voglia di fare un esperimento assurdo e l'ho fatto! Una volta finito ho trovato che fosse carino pubblicarlo per sapere quanto male mi è venuto anche dagli altri!
Comunque deliri a parte ho faticato un po' per rendere bene Inoue IC(sperando poi di esserci riuscita!) e darle anche il giusto tono per fare “l'arrancar”!
Comunque visto quanto mi sono “divertita” forse proverò a fare anche qualcos'altro, sempre con i loro ruoli invertiti! Inoltre non so se si è notato ma il discorso qui riportato è praticamente lo stesso che Ulquiorra fa nel manga a Inoue, ovviamente con alcune modifiche visto che qui Ulquiorra si trova nel mondo umano anziché nel passaggio tra mondo umano e Soul Society! Inoltre, altra cosa poi mi levo dalle scatole, è il fatto che nelle battute in cui Ulquiorra dice “femmina” (Es:Vieni con me, femmina) io ho sostituito con “per cortesia”! :3 Il motivo per cui l'ho fatto è semplice: è più da Inoue chiedere per cortesia anziché dire “maschio”...decisamente!
Bene come promesso per ora è tutto! Se mi viene la giusta ispirazione per finire gli altri 2 capitoletti che ho appena abbozzato li aggiungerò qui! ^^
Saluti!

P.S. ecco il diaologo originale(le parti di cui mi sono servita):
“Sono un po' deluso di trovare soltanto due persone di scorta, ma mi fa comodo che abbiate bloccato i fastidiosi movimenti del koryu. Dover parlare in fretta non mi è congeniale.”
“Aspetta! Vuoi parlare, no?”
“Esatto femmina. Devo parlare con te”[...]“Ma guarda. Riesci a riparare anche danni simili? Hai dei poteri notevoli”
“Vieni con me...femmina”
“?!”
“Non parlare. L'unica parola che ti è permessa è 'sì'. Qualsiasi altra cosa tu dica è morte. Non per te, ma per i tuoi compagni. Non chiedere niente, non raccontare niente. Tu non hai nessun diritto. L'unica cosa che ti è dato stringere tra le tue mani è la corda della ghigliottina sui cui sono poggiate le teste dei tuoi compagni e nient'altro. Comprendilo bene femmina. Questa non è una negoziazione, è un ordine.
Sua eccellenza Aizen desidera i tuoi poteri e io ho il compito di portarti da lui incolume. Te lo ripeto una sola volta: vieni con me, femmina”
  
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