Commenti dell'autrice: Incredibile, ma son qui. Questa Flash è su carta da un po' di tempo, ma sebbene insoddisfatta della roba che ne è uscita fuori non potevo non postarla. La trama è scialba, quasi del tutto inesistente. Diciamo solo ch'è un modo come un altro per narrare un po' di Fluff.
Disclaimers: I personaggi non m'appartengono e, dèi, non ringrazieranno mai abbastanza per questo *ride*



***



Il basso parlottio che proveniva dalla televisione accesa non gli conciliava il sonno. Sebbene il volume fosse al minimo, il silenzio, rotto solo da qualche sbuffo sparuto del suo coinquilino, aiutava le sue orecchie stanche a cogliere ogni singolo rumore: il frusciare del vento fra le foglie della vecchia quercia in giardino, il quieto ronzare di una falena attirata dalla luce accesa in cucina, il singolare rumore proveniente dal frigorifero.

Jude sbatté le palpebre e bevve un sorso di birra direttamente dalla lattina, lanciando un tiepido sguardo al talk show di quarta classe che sfoggiava la sua sfolgorante valletta mezza nuda alle…tre di notte.

Nel mentre, la figura infagottata nel plaid sul divano si mosse timidamente, girandosi di tre quarti con un grugnito ed uno sbuffo.

Jude alzò gli angoli delle labbra, più divertito che intenerito, e socchiuse gli occhi trattenendo una risata di gola.

Si avvicinò lentamente al divano, attento a non far cadere telecomandi e pacchetti di patatine circostanziali, e ghignò cupamente.

Quando Rob si svegliò, piuttosto insonnolito, non era preparato al dito che gli si piantò nel costato e lo fece sobbalzare violentemente, tanto da farlo ritrovare seduto in maniera piuttosto scomposta sul divano su cui dieci secondi prima si era appisolato –dieci secondi prima secondo lui, per intenderci.

Lanciò un urletto in maniera provvidenziale, ma quando qualcosa di caldo gli si accoccolò sul petto e sincronizzò il respiro con il suo, non poté fare a meno di aprirsi in un sorriso colmo di emozioni contrastanti: felicità, disappunto – giusto per la brusca sveglia-, sorpresa e pace interiore.

Strinse i fianchi del suo personale termosifone e recuperò il plaid, nell’agitazione del momento caduto a terra, avvolgendo entrambi; poi chinò la testa e posò un bacio adorante sul capo di quella cosina che gli stava sulle gambe.

«Judsie» borbottò, un po’ roco «Sei un piccolo bastardo» tra sé, soggiunse “adorabile”, ma non lo disse.

Jude alzò la testa e gli rivolse un sorriso smagliante.

«Lo so. È anche per questo che mi ami, no? …OUCH! Posa quel telecomando, Rob! Posalo!»



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E niente, è finita. Non pubblico su di loro da tempo immemore, e un po' mi son mancati. Il titolo è più che altro un capriccio, perchè secondo me s'adattava alla situazione quasi completamente "silente" della casa nelle prime scene. Voi fatemi sapere cosa ne pensate comunque, eh.
Oh, e spero sia chiara la fine D: M'han detto che era poco chiaro, così... Rob prende il telecomando e colpisce Jude, e questa è la storia *sospir* Forse sono io che non son capace di spiegarmi, oppure è la zuccona che l'ha letta? Hum. Aloha!