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Autore: screaming_underneath    13/07/2011    11 recensioni
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George è tra la vita e la morte.
Ha appena fatto sapere ad Hunt la sua intenzione di scegliere l'Iraq ed è giù in strada, diretto a casa di sua madre, quando l'autobus lo colpisce in pieno.
Izzie è tra la vita e la morte.
Forse ha sconfitto il cancro, forse non ci è riuscita. Si ricorda il nome di suo marito e fa appena in tempo a baciarlo prima che tutto diventi buio ancora una volta.
L'ascensore è sempre al suo posto, con il suo ting! confortante. E' un campanello che per i ragazzi del Grace Hospital significa tante cose: baci, pianti, crisi nervose, ancora baci, addirittura, operazioni a cuore aperto.
E' la parte migliore di loro, e quella più nascosta.
Allora, perché niente va come deve andare?
- Sono solo loro, i miei due preferiti. Izzie e George, davanti alle porte dell'ascensore più famoso d'America.
E' buffo il destino.
Si prende gioco di tutto, ancora, e ancora.
Ancora, e ancora, muove il mondo, dal suo ascensore, decidendo chi scende e chi sale.
O chi, più semplicemente, non può salirci più.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George O'Malley, Izzie Stevens
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Elevator




E' buffo, il destino. Si prende gioco di tutti noi, con gusto.
Si diverte a metterci in difficoltà. Ride del nostro dolore, ci si crogiola dentro.

Ancora, e ancora.

 

***


Non capisci subito cosa sta accadendo.
È una bella mattina; hai la giornata libera e la passerai con tua madre, prima di partire. Devi ancora dare la notizia ai tuoi amici, ad Izzie, ma confidi nel pomeriggio. Hai tempo.
Sorridi alla ragazza, mentre le passi accanto. I suoi occhi blu incrociano i tuoi grigi e ti ritrovi a contemplarli per un lungo momento. Forse fai anche dei pensieri tipicamente maschili, ma è solo un atttimo, un secondo.
Un secondo e... 
Con un movimento fluido, consapevole, freddo e così repentino che te ne rendi conto solo mentre lo stai facendo, sposti la ragazza dai begli occhi, lanciandola con forza ad un lato della strada.
Senti uno stridio, un grido.
Poi rosso, e caldo.
In un certo senso, pace. 

Il tuo dito traccia qualcosa.
007
«George?»

 

*


Sorridi, raggiante, mentre la felicità colma ogni angolo di te, irradiandosi con un calore che non mai sperimentato prima.
R
icordi. Dio, mi ricordo.
Stringi forte Alex a te, lo baci, tremante. Lui ricambia, avvolgendoti completamente. Piangete di gioia.
Ho sconfitto il cancro. L'ho domato. 
E' un momento così bello, così unico, che devi farne tesoro. Sei viva, reale, accanto all'uomo che ami. Viva.
Eppure, non hai il tempo di godertelo appieno. 
Con il mento poggiato nell'incavo della spalla di Alex Karev, tuo marito, vedi il mondo intorno a sfumare... E quel suono, sentito così tante volte da essere ormai parte di te, che riempie l'aria, soffocandoti. Una strano senso di pace entra in te all'improvviso.
Chiudi gli occhi, lasciandoti avvolgere dal calore.

«Iz, no!»
 

**


 

Le porte dell'ascensore si aprono, con il solito ting confortante.
Sono successe talmente tante cose, là dentro... baci, un'operazione a cuore aperto, ancora baci, pianti di dolore, ancora baci, domande di matrimonio e ancora... baci.
Le porte si aprono, e vi ritrovate faccia a faccia, sorridenti. 
Sembra un sogno. Forse lo è.
Poi, arriva. La consapevolezza, la vastità di ciò che significa tutto quello.

 

**

 

Sorridi, specchiandoti nel riflesso distorto delle porte in alluminio dell'ascensore del Seattle Grace Hospital.
Hai indosso il vestito, quello per la festa, e stai per farlo vedere a Denny. Sei felice. Sfilerai per lui, poi andrete insieme a quella festa.
Non hai dubbi che tutto quello che ti circonda sia reale.
Un ting.
Un ting, basta a cambiare tutto.
Rimani ferma, lì, tra le porte aperte, a guardare il tuo migliore amico con indosso la divisa, sorridente come te.
Sto sognando?
Stai morendo, Izzie Stevens.
Il sorriso ti si spegne dagli occhi, dalle labbra.
Sono morta, oppure sono di nuovo malata, e tutto questo è solo un'allucinazione. George, siamo morti?

 

*


Ti ritrovi a fissare le porte dell'ascensore senza sapere come ci sei arrivato. Sicuramente, siccome hai indosso la divisa e la sera entra dalle vetrate del Seattle Grace, stai andando a casa, e hai appena salutato i tuoi amici.
La tua vecchia vita è finita.
Alzi la testa, fiero della tua decisione, cercando di scacciare quella fastidiosa sensazione di irrealtà che continua a tormentarti.
Sei sicuro della tua scelta. 
O no?
Un ting.
Basta un ting per cambiare tutto.
Ti trovi davanti Izzie, con il suo vestito vaporoso e fin troppo rosa e un sorriso bellissimo sulle labbra. Sta andando da Denny, capisci. Non è per te.
Ma Denny Duquette è morto.
Il sorriso ti muore sulle labbra, lentamente, assieme a quello della tua migliore amica. Un'espressione interrogativa si fa spazio nel tuo volto, imitata da lei quasi nello stesso istante. Siete in simbiosi, come sempre.
Cosa è successo? Sono morto? Stiamo morendo?
Izzie continua a guardarti, gli occhi scuri brillanti e pieni di sconcerto.
Non andarci, Izzie. Non andare da Denny. Vado io, vado per te. La vedi comprendere, leggere dentro di te. Ti guarda ancora, senza pronunciare parola.
Poi t
utto sfuma via.
Anche te.

 

***


E' buffo il destino.
Si prende gioco di tutto e tutti, ancora e ancora.
Ancora e ancora, muove il mondo dal suo ascensore, decidendo chi scende e chi sale.
O chi, più semplicemente, non può salirci più.

 

 

 

   
 
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