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Autore: VanNotOk    13/07/2011    2 recensioni
Interruppe di colpo i miei pensieri:
-Gee, che ne dici di un film e una birra stasera?
-Frank, sono le quattro del pomeriggio.
Non mi piaceva andargli contro, ma non potevo mostrarmi per quel che realmente ero, una persona oltretutto debole e demolita.
In ogni caso alzò il suo corpo dal letto con fare buffo e lo trascinò verso di me, stanco e brillo, mentre per reggersi mi ancorò le braccia al collo e poggiò il suo viso sulla mia spalla. 
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"A kiss and I will surrender
The sharpest lives are the deadliest to lead
"




Entrai nella stanza, buia e cupa, del Four Season di Miami, che, come al solito, condividevo con Frank.
-Prossima tappa? L.A.!
la voce di Mikey rimbombò per tutta la stanza, dopo i primissimi esordi anche il suo spirito mite si era lasciato prendere dall'aspetto divertente dell'essere riconosciuto.
-Mikey, sei seriamente pregato di non disturbare il mio sonno post-bottiglia!
La voce di Frank suonò come una chitarra scordata e per di più alla quale manca una corda, eppure creò dentro me il solito fremito che solo una cassa nella faringe potrebbe riprodurre. Lavoravamo insieme da quanto? Un mese? Eppure quel ragazzo riusciva a distogliere ogni mia attenzione verso qualsiasi persona o cosa, i miei occhi erano spesso puntati su di lui, e il condividere ancora per una volta la stessa camera per un'intera settimana mi avrebbe sicuramente mandato in pezzi. Mikey uscì sgattaiolando dalla stanza urlando a gran voce il nome di Ray, avendolo comunque a quattro metri esatti di distanza. 
"Stavolta dovrò parlargli" pensai.
In realtà desideravo ardentemente potergli parlare dati gli episodi random di affetto che aveva precedentemente dimostrato, in qualche concerto. Ogni volta che i miei occhi sfioravano i suoi era un tonfo al cuore, come se un'enorme pietra ci cadesse su a 100 chilometri orari senza badare a nessun ostacolo si intromettesse fra lui e l'obbiettivo.
Interruppe di colpo i miei pensieri:
-Gee, che ne dici di un film e una birra stasera?
-Frank, sono le quattro del pomeriggio!
Non mi piaceva andargli contro, ma non potevo mostrarmi per quel che realmente ero, una persona oltretutto debole e demolita.
In ogni caso alzò il suo corpo dal letto con fare buffo e lo trascinò verso di me, stanco e brillo, mentre per reggersi mi ancorò le braccia al collo e poggiò il suo viso sulla mia spalla.
-Ti prego, Gee, sai che ci tengo a stare un po' con te.
-Sei un bambino quando fai così.
Mise il muso e si girò stizzato e offeso dall'altro lato, non capivo se mi burlonasse o davvero ne rimanesse offeso, in ogni caso dovetti mantenere la mia posizione di "capo-duro-e-cattivo".
-Tuttavia rimarrò con te stasera perchè non ho voglia di locali e caotici buchi con troppo gente.
-Ah, sai che ti adoro quando mi accordi.
-Io non ti accordo, io bado ai miei interessi- mentii
-Sei tu che ti aggreghi a me!
Quanto mi costava esser duro con lui
Prese le sue cose, accese il condizionatore impostandolo a 17 gradi, consapevole che sarebbe morto dal freddo, e si sedette sul letto che unì col mio per non so quali ragioni.
-Frank questa cosa è molto gay, sai?
-A te che importa? Se ti sta bene è così.
-Dio, Frank, fa freddissimo.
-Porta le tue maledette chiappe su questo letto ah... Già che ci sei, anche dell'acqua.
Assecondai la sua richiesta mostrandomi riluttante e scocciato, quasi in segno di sfida gli lanciai la bottiglia di plastica piena d'acqua addosso ma colpendolo sul busto il tappo si volatilizzò in un nulla e si trovò totalmente bagnato.
-Sei un fottuto stronzo! Vieni qui!
Si mosse incautamente, si alzò in piedi e fece per prendermi. Non capii cosa volesse fare così rimasi di stucco a guardarlo mentre con le braccia mi cingeva i fianchi e mi tirava verso il letto, tentando di farmi cadere. A mia volta lo spinsi e partì una simpatica lite che non faceva altro che imbarazzarmi, ma pensavo lui fosse abituato al mio essere timido, quindi continuai il gioco fin quando con un gesto veloce mi trovai steso sul letto con Frank a cavalcioni su di me. Arrossii tutt'un tratto e vidi la vergogna nei suoi occhi così che feci per spostarlo:
-Fra...
-Sta zitto, diamine, taci. So che potresti odiarmi per questo.
-Cosa...?- sgranai immediatamente gli occhi mentre si sfilò la maglietta ormai fradicia e gelata dall'aria condizionata.
Lanciò la maglia a casaccio colpendo una sedia e cadde sprofondando nella mordibezza delle coperte. 
-Ora ho freddo, mi faresti il favore di mettere quel DVD e premere play. Spero non mi lancerai il lettore stavolta. 
E arricciò il naso sporgendo fuori la lingua mentre sentivo i jeans restringersi. Erezione di merda, mi alzai di scatto, seppur non mi facesse proprio bene, e premetti play raggiungendo il telecomando con una sola mano mentre l'altra mi teneva ancora legato a quel letto.
D'un tratto sentii calore sulla mia mano, poi un'altra mano intrecciare le dita con le mie. Non mi girai, feci per poggiare il telecomando e il film partì mentre la mano di Frank mi strattonò con forza verso di lui.
Mi sentii terribilmente debole, terribilmente felice e terribilmente confuso. Un terribile retrogusto di passione mi si stava sciogliendo in bocca, era come avere acquolina di Frank, come desiderare il sapore di ogni parte del suo corpo, e da quei due mesi che lo conoscevo non facevo che provare sempre la stessa sensazione di desiderio incompensato. Frank mi teneva acora la mano, aveva avvicinato il suo corpo al mio e mi cingeva le palle con l'altro braccio. Passammo così metà film, ma non ne seguìì neanche l'inizio, pensavo a lui, lo fissavo ogni tanto, mentre lui fissava interperrito quel diavolo di televisore al plasma che tanto amava. Pensai che si fosse dimenticato di me, di tenermi per mano e di cingermi le spalle ma ad un certo puntto lasciò la mia mano. Girò lentamente il viso e me lo ritrovai a circa cinque centimetri dal viso, non riuscivo a guardarlo negli occhi in quel momento così lasciai che i miei occhi si soffermassero sulle sue labbra mentre mi concentravo a capire cosa facesse la mano che prima teneva la mia. Ad un tratto le sue labbra di mossero, sussurrando un : Devo dirti qualcosa.
Non so per quale motivo sussurai
-Sono qui.
Che cosa idiota, ma non mi venne null'altro in mente mentre l'eccitazione nell'averlo vicino trasaliva su e giù per il mio corpo. Ad un tratto capii la sua mano dov'era: si slacciava i pantaloni. Sentii la zip cadere giù, ma gli fissavo comunque le labbra.
-Non posso parlarti, sarebbe meglio se ti dimostrassi. Non sono un gran parlatore, ma so come farti capire...
Non terminò la frase, mi tirò più stretto a lui e si lasciò scappare un gemito, la sua mano mi sfiorò una gamba e.. tremava.
Sembrava avesse paura, ma paura di cosa?
"Oh su Frank, per dio, io ti voglio"
Quanto era anormale pensare una cosa del genere? Eppure la ritenni giusta, adatta e piacevole.
Ricominciò a parlare, sussurrando:
-Non mi allontanare, te ne prego. Devo dirtelo da un po'. Ti renderò solo partecipe. 
Mi prese a sè. Mi baciò violentemente mentre la sua mano penetrò nei miei slip, presero il mio mebro ormai duro e cominciarono a giocarci, a farmi impazzire. Sentii il petto esplodere, o ciò che conservava, ormai disattivo da molto. Sentii Frak addosso e tutto l'amore che desideravo, sentii un desiderio compiersi.
Mi prese per i fianchi e mi portò di pancia verso il basso mentre lui da sopra fece scivolare il suo membro, durissimo, dentro me.
Non fu doloroso, solo la miglior sensazione al mondo, fin quando non venemmo entrambi. Passammo la notte abbracciati, lo sentii sussurrare cose profonde come "Ti voglio a lungo, per tutto il tempo possibile". Fin quando non gli feci una domanda
-Frank, cosa siamo?
-Siamo due persone che si desiderano.
-Perchè non me lo hai mai detto prima?
-Non volevo spaventarti, anche tu hai fatto il mio stesso errore.
-Sai, voglio stare con te.
-Sei con me.
Non continuai a lungo la discussione, quel momento non doveva essere rovinato, le sue braccia mi strinsero e io mi addormentai scivolando in un sonno privo di sogni alcuni: Il più importante lo avevo realizzato.




Nota dell'autrice:
Non vengono rispettati i tempi in cui entrambi hanno conosciuto realmente le loro attuali consorti, molti dettagli non coincidono con la realtà e giustamente molte delle cose che accadranno più avanti sono totalmente estratte dalla mia sadomasa fantasia. Per il resto buona lettura del secondo capitolo e spero vi piaccia!



Baci, ~
VanNotOk <3


 
  
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