Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Alessionix    14/07/2011    1 recensioni
Gli esami di terza media sono finiti, e con loro la scuola.
Due ragazzi dovranno fare i conti con i propri sentimenti, e le pulsazioni, intense, li portano a dichiararsi, e, senza alcun dubbio, sono felici che tutto rimarrà tale, e nulla verrà cancellato, perchè la lontananza rafforza l'amicizia... e l'amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Me too…


-Ho paura…
-Anch’io.
La ragazza tremava, e lui le stava accanto.
Non tremava dal freddo, bensì per la consapevolezza che tutto era finito; la scuola, gli amici… tutti ricordi di un passato vicinissimo, troppo prossimo per i gusti di Federica.
 
Lei dall’ultimo mese, quello degli esami –e quindi il più pesante- aveva capito di essersi innamorata di Andrea, uno dei suoi compagni di classe, nonché suo prezioso amico.
Lui era da sempre innamorato di lei, ma non ebbe mai il coraggio di esprimerle i suoi sentimenti…
 
Ma ora erano lì, sul bagnasciuga, così vicini che potevano sentirsi i battiti cardiaci; i loro cuori battevano all’unisono!
I tremolii di Federica si fecero frequenti, ma non era di certo la brezza a congelarla… Voleva stare fra le sue braccia almeno un’altra volta prima che il destino li separasse di nuovo.


[L’ultima volta che era stata avvolta da un suo caldo abbraccio era stato proprio dopo il suo orale degli esami.
Certo, gli esami di terza media non sono poi così difficili da superare, ma Federica, molto emotiva come ragazza, si era fatta prendere dal panico, e all’interrogazione ebbe detto si e no due parole.
Il suo voto, da 9 che era, sarebbe di sicuro sceso a picco, e così, sentendosi umiliata dalla figuraccia di cui lei stessa era l’artefice, scappò dalla stanza in cui si trovavano i professori, in lacrime.
Andrea, che aveva assistito alla scena, l’aveva rincorsa fino all’uscita della scuola, dove riuscì a fermarla, e l’abbracciò per consolarla.
Lei in quel momento si sentiva molle, impotente… per lei la scuola era importante, e non era possibile rovinare tutto per un semplice errore, uno stupido e odioso errore!!
Calde lacrime le rigavano il viso, ma Andrea dopo alcuni minuti riuscì a calmarla, con un bacio sulla fronte.
-Non è la fine del mondo, QUESTO non è il mio mondo, ma neanche il tuo.
-Ma che cosa dici!!
I singhiozzi ripresero, impazziti.
-Voglio dire che la tua vita continua… se non uscirai col 10 o col 9 uscirai con l’ 8, ma non morirai… anzi, è un bellissimo voto!
-Magra consolazione…
-Se avessi fatto io un interrogazione del genere la scorsa settimana, sarei uscito ridendo e sarei andato subito in chiesa a pregare.
Le rubò un sorriso, amava vederla sorridere.]


Ora però tutto era passato, e tutti e due erano sopravvissuti alla scuola.
Federica era uscita comunque col 10, mentre Andrea era stato “graziato”, e mandato fuori col 6.
Due ragazzi così diversi, ma così simili…
Il passato in certi sensi poteva far ridere, perché gli esami fatti e superati non fanno paura, né mettono  tensione, che per quella settimana prima di affrontarli, li aveva stesi!
La tensione ora però non era per gli esami, e di certo neanche per la festa che si stava svolgendo alle loro spalle.
Era un ballo organizzato dai compagni di terza media, che l’anno seguente sarebbero andati alle superiori..
 
La musica ad alto volume riempiva il silenzio, ma non bastava per coprire il rumore dei battiti dei due ragazzi, che erano visibilmente accelerati.
Alle loro spalle c’era tutto quello che avrebbero voluto vivere: ballo, canto, urla, giochi, bibite fresche, luci, amici…
Ma l’unica cosa di cui Federica e Andrea avevano bisogno era di stare vicini, insieme, e da soli!
[,,Mi piacerebbe che non mollasse mai questo abbraccio…” pensò Federica tra sé e sé l’istante in cui Andrea la raccolse tra le sue braccia, carezzandole i capelli neri con i palmi, e intrecciandoli con le dita. Era stato subito dopo averle dato quel casto bacio sulla fronte…]
-Tutto bene?
-C-certo… perché dovrei stare male?
-Stai tremando!
-Sarà una tua impressione, tutto qua…
Il vento scompigliava i capelli ad entrambi, ed era piacevole farsi accarezzare dalla brezza di mare; li faceva sentire liberi, e incredibilmente felici.
Un sorriso si accese nel volto di Andrea.
-A cosa stai pensando, Andrea?
-Che ho paura.
-… Prima te l’avevo detto pure io, e avevi detto che lo eri pure tu… ma non ho capito il motivo!
-Non me l’hai chiesto, e neanche io l’ho chiesto a te, quindi siamo pari.
-Io se vuoi te lo dico.
-Non serve, grazie.
-Hai forse paura di dover poi confessare la tua paura?- disse Federica con un sorriso malizioso sul volto.
-No, solo che non voglio, tutto qua!
-Perché allora me l’hai detto? Potevi anche startene zitto!- rispose alzando un po’ il tono della voce la ragazza, visibilmente scocciata.
-Volevo solo vedere la tua reazione… io non ho paura di niente e nessuno!
-…La mia paura è di dover perdere i miei amici nei tempi avvenire… non mi pare una paura di cui vergognarsi, anzi, se la provassi anche tu ne sarei felice, perché vedrei finalmente la tua sensibilità!
-Non sono un ragazzo sensibile io, ma forse questa paura è normale che nasca in ognuno di noi, almeno ora.
-Credi che non sia abbastanza plausibile?
-È più che plausibile, ma bisognerebbe capire che un’amicizia è per sempre! Altrimenti non è amicizia…
Si sarebbe aspettato un qualche commento da parte sua, dopo questa sua affermazione, soprattutto perché ci teneva a sapere come la pensava… Ma niente: Federica si era ammutolita.


[Dopo quell’abbraccio e quel bacio sulla fronte tutto sembrava diverso, magico!
Federica non spiccicava parola… sembrava il continuato del suo esame, avuto poco più di tre minuti prima… ma quello a cui doveva dare attenzione non erano i professori, ma lui, il suo Andrea.
L’unico a raccoglierla e a consolarla nel momento del bisogno; l’unico ad averle dato un abbraccio dopo quell’episodio di cui non andava fiera, anzi, di cui si vergognava!
-Ci sarò sempre per te quando avrai bisogno di me.
-Anch’io…]
 
 
 
-Hai bisogno di me?
-… Per ora no...
-Credevo volessi un po’ di compagnia… ti avevo visto qui sul bagnasciuga, tutta sola… e avevo pensato di fare un salto qui, a salutarti, prima di partire.
-???- La ragazza lo guardò perplessa, e la luce dei suoi occhi era di malinconia, esprimevano tristezza.
-Parto domani e vado a New York, per 2 mesi.
-Ma praticamente tutte le vacanze estive che ci rimangono!
Lo guardava con occhi fuori dalle orbite, tra poco sarebbero divenuti lucidi, sicuramente!
-Già, ma sarà uno spasso te lo assicuro!
Come poteva essere felice? Lei non lo sapeva, ma probabilmente sì… Di lei non gli doveva proprio importare niente, e nemmeno dei suoi desideri.
Lei sperava di passare del tempo insieme ad Andrea, insieme ovviamente anche agli altri suoi amici, ma questo suo viaggio mandava i suoi piani in fumo!
 
Lui spense subito il sorriso strafottente che gli si era intravisto appena dopo essersi girato.
Quel sorriso infatti lasciava intravedere un Andrea disperato che cerca consolazione…
 
Silenzio.
Silenzio.

[Silenzio.
Silenzio.
-Ehy, qual è la risposta della numero 2 ?- Chiese Andrea a Federica durante le Invalsi, agli esami.
I professori si erano voltati a chiacchierare, trovando l’attesa troppo noiosa, e così i due ragazzi  ne aprofittarono.
-La C …
-Grazie, sei un tesoro. – e le scoccò un bacio al volo.]

 

-Che mi dici? Nulla?
Lei lo guardò, glaciale –un po’ lo fece apposta, per dargli pan per focaccia -  e disse:
-…Che ti dovrei dire? Auguri?
-Magari un “vorrei decollare con te”.
-Mi prendi in giro?
-Perché? Io ti porterei se potessi… Perché in verità non vorrei andarmene nemmeno io, perché sarei costretto a lasciare i miei amici, e, beh… lasciare te.
L’ultima frase la disse tremolante, mentre Federica lo guardò allibita.
Ma, dopo aver regolarizzato il respiro, ma soprattutto l’emozione, lei gli rispose:
-Ma non avevi detto che nulla può rompere l’amicizia!!??
-Beh, ma quello che provo per te è un po’ più di amicizia, e spero sia ricambiato…


[-Spero diventeremo ottimi amici- disse a quel punto Andrea, rivolto alla sua nuova compagna di classe.
Un sorriso spiccò sulle sue labbra, e lui le sorrise a sua volta.
Federica si era appena trasferita da poco in quel paese, e non conosceva nessuno, ma le fece piacere che un ragazzo così gentile fosse disposto a diventare suo amico! Era stato il primo ad accoglierla nella città, proprio il giorno prima in cui sarebbero ricominciate le scuole, e, per quei ragazzi, la terza media.]


-Credevo…
-Cosa?
-Niente, è solo che non credevo di interessarti poi così tanto…
-Invece sì… e dall’ultimo periodo ho capito di piacere anche a te.
Un sorrisetto malizioso la squadrava da capo a piedi e Federica si sentiva scrutata nell’anima.
-Da quando leggi nel pensiero?- Gli chiese divertita (tanto sarcasmo e malizia giravano a ruota libera tra loro).
-Da quando tu mi dai l’opportunità di starti vicino.
Due sorrisi e due sguardi intensi.
 
Il riflesso della luna sull’acqua gelata del mare era uno spettacolo mozzafiato. Erano al tramonto, e la luna e il sole erano lontani, ma la sfumatura che univa le due realtà era magnifica, così dettagliata che non sarebbe potuta essere rappresentata nemmeno in un dipinto di Monet.

Federica era incantata a vedere le onde che le bagnavano i piedi nudi, e che dopo si ritiravano alla riva.
Andrea aspettò un po’, e dopo ne approfittò per cingerle il collo con un braccio.
-Che fai?
-Hai freddo?
-No, volevo solo il tuo braccio stringermi forte.-  E due occhi brillarono: quelli di lei… quelli di lui erano di fuoco, di oro fuso.
Detto questo lui non se lo fece certo ripetere due volte, e l’avvolse con entrambe le braccia, e si lasciò cadere sulla sabbia, disteso, con sempre avvinghiata su di sé la ragazza.
 
Dopo aver giocherellato un po’ coi suoi capelli, Andrea ruppe il silenzio, non rompendo l’abbraccio però.
-Non mi hai ancora detto in faccia se ti piaccio.
-Non me l’hai chiesto.- e gli fece divertita la linguaccia.
-Voglio dire… me l’hai detto con un giro di parole, ma non è la stessa cosa!
-Tu hai fatto lo stesso gioco con me, perché non ti sei dichiarato esplicitamente!
-… Mi piaci da impazzire… Contenta?
-No.
E detto questo si sistemò meglio su di lui, aderendo col suo corpo caldo, lo prese dal bavero e lo attirò a sé, baciandolo dolcemente.
Lui, colto alla sprovvista, rispose al bacio.
,,Chissà… magari è questo il suo modo per dire “anche io”… mi piace questo linguaggio!”
Sorrise tra sé e sé a questo pensiero.
Continuarono così per non so quanto, poi con le labbra gonfie e il sorriso stampato sulle labbra, si addormentarono sulla sabbia, più morbida di un letto di piume.


Image and video hosting by TinyPic


Grazie x la lettura :)

Alessionix
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Alessionix