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Autore: oldfairytale    15/07/2011    7 recensioni
"Mamma, ho visto papà piangere"
Non so esattamente cosa successe, ma queste parole mi colpirono più forte di quando in terza liceo Beth Cooper mi colpì allo stomaco con una mazza da baseball.
Sentii le lacrime pizzicarmi il naso.
Quanto dolore, quanta sofferenza.
Non se lo meritava.
Come ho detto prima; non lo avevo mai visto piangere. Mai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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derta9 Ed eccoci qua, al capitolo 9.
Come sempre ci tengo a ringraziare tutte quelle persone che leggono la storia e recensiscono. GRAAAAZIEEEEEE!
Ciao belle donne ;) e ricordatevi di recensire

New York.
New York è bellissima.

Le luci, il profumo, le persone. Tutto.
La sua forza, la sua potenza, la sua statua.
E' la città dell'umanità.

Vive da sola, senza l'aiuto di nessun altro.
Viene ferita, risorge.

New York è forte.
New York è ispirazione, dolore, gioia.
New York è mia.

New York è di tutti.

New York è New York.
Non è solo grattacieli e grigio.
New York è Central Park.
New York è il venditore ambulante di hot dogs all'angolo di ogni palazzo.
New York è Times Square.
New York è musica, cinema, teatro, talento.
New York è il barbone che trasporta il suo carrello alla ricerca di cibo.
New York è fumo, rumore.
New York è moda, fascino, attrazione.
New York è...
Speranza.
Felicità.
Semplicità.

New York è viva.



Al telegiornale parlavano ancora degli attentati.
Se ne sarebbe parlato ancora per molto.

New York è il centro del mondo.

Spensi il televisore.
Lo guardai.
Gli presi una mano e la strinsi forte.
"Buon Natale amore"

Fuori nevicava.
Mi salirono le lacrime agli occhi.

"Ti ricordi..." sospirai.
"Ti ricordi quando ci sedevamo tutti intorno all'albero di Natale e cantavamo fino a notte fonda, svegliando sempre i vicini?"
Sorrisi.
"E poi quando venivano a chiamarci per dirci di non disturbare, spegnevamo tutte le luci e restavamo seduti in silenzio, trattenendo le risate; e poi la signora Phill andava di matto perchè non ci trovava e allora picchiava sulla porta con il bastone da passeggio e urlava senza dentiera."
"So che shiete lì dentro, venite fuori! Che Babbo Natale vi shishtemi per le feshte" dissi imitando la voce della signora Phill senza dentiera.
Scoppiai a ridere.

"Mi manchi Nicholas"
Gli accarezzai il dorso della mano con il pollice.
Una lacrima cadde sul suo braccio.

"
The weather outside is frightful, but the fire is so delightful, and since we've no place to go,

  Let it snow, let it snow, let it snow..."

Le parole di quella canzone mi uscivano come un sussurro.
Leggere.

"
...It doesn't show signs of stopping, and I brought some corn for popping; the lights are turned way down low,
  Let it snow, let it snow, let it snow... "

"Mamma! Mamma! Vieni a vedere cosa mi ha portato Babbo Natale..."

Non ero mai stata brava a cantare, ma le nostre voci insieme erano qualcosa di unico e magico.
Vorrei solo che si svegliasse per poter cantare con me.
Un ultima volta.

" ...When we finally say good night, how I'll hate going out in the storm; but if you really hold me tight, all the way home I'll be warm..."


"Mamma! Mamma..."
"Che belle macchinine Harry..."
"Papà..." sorrise.
"Guarda che belle"
"Sono bellissime Harry" gli scompigliò i riccioli con una mano e mi guardò complice.
Sorridendo.

"The fire is slowly dying, and, my dear, we're still good-bye-ing, but as long as you love me so..."
Le parole mi si bloccarono in gola.
Scoppiai a piangere, coprendomi il viso con le mani.

"Mamma..."



"Let it snow, let it snow, let it snow"
Smisi immediatamente di singhiozzare.

La sua voce.

Lo guardai.
I suoi occhi.
Quanto mi erano mancati i suoi occhi.

"Sei sempre stata una schiappa nel cantare" mi sorrise.
Lacrime di gioia mi scendevano incotrollate lungo le guance.
"Nick..." gli presi una mano tra le mie.
Era calda.

"Sono qui Rachel... Sono qui"
La sua voce era poco più che un sussurro, ma era il suono più potente che io avessi mai sentito.

"Dobbiamo tornare a casa Nick, il bastone della signora Phill ci sta aspettando"
Scoppiammo a ridere.
Non chiamai nessuno.
Ne Beth, ne Ryan, ne un dottore e nemmeno Emme.

Quel momento era solo nostro e lo sarebbe stato per sempre.

Lo accarezzai. Era bellissimo.
Sorrideva.
Il mio angelo, il mio cielo.
Nicholas.

Volevo urlare, abbracciarlo, andare da Osama e spiattellargli un bel "Vaffanculo" in faccia.

Ma non feci niente di tutto ciò.
Restai con lui per tutto il pomeriggio.
Ad osservarlo.
A parlare.
A ridere.
Ad amarci.
Ancora.

Non ti rendi mai conto di ciò che hai finchè non lo perdi.
Ma ora era tornato indietro.
Mi era mancata la sua voce, i suoi occhi, i suoi baci, le sue battute squallide e le sue mani.

Parlammo di Harry, della signora Phill, di Beth.
Non dissi niente di Ryan.

Adoravo il fatto che mentre parlavo, lui mi prendeva il viso tra le mani e mi baciava, interrompendo il mio discorso.
Non parlammo dell'attentato, dimenticammo quei tre mesi e mezzo di solitudine e sofferenze.

Poi, nessuno dei due parlò.
Guardavamo fuori dalla finestra, la neve che cadeva.
I rumori dell'ospedale.

"Mi mancherà la neve..."
Mi strinse una mano. Aveva le lacrime agli occhi.
"...Quando..."
Sorisse. Un sosrriso spento. Spezzato.

Avevo capito male.
Lo guardai. La mia faccia era un misto di stupore, disperzione, tristezza e incredulità.
Uno spettacolo orribile.

"Nick... Cosa... Cosa stai cercando di dirmi?"
"Mi mancherai Rachel"
Continuavo a non capire. Volevo non capire.

"Nick..." sospirai, implorandolo.
"Tu non stai per..." lo guardai.
I suoi occhi erano stanchi e spenti.
Grigi, come il cielo.

"Tu non..." non riuscivo a trattenere le lacrime.
"Avevi promesso, che non mi avresti mai lasciato. Lo avevi promesso"
"Ma io non ti lascerò mai Rachel. Sarò sempre con te, non importa con chi tu scelga di stare o andare..."
"Smettila, Nicholas, smettila"
Non volevo sentire. Non stava per morire. No.

"Me lo avevi promesso..."
"E Harry? Non puoi lasciarci Nick, non puoi farlo..." lo guardai, in preda alla disperazione.

"Ti amo tanto Rachel" alzò una mano verso il mio viso e mi accarezzò una guancia.
"Stammi bene, ok?" presi la sua mano tra le mie.
Era sempre più fredda.

Chiuse gli occhi.
La sua mano era diventata gelata.


Penso che la mia vita si fermò quando l'elettrocardiogramma vicino al letto di Nick cominciò a produrre un suono assordante.
Sullo schermo vedevo solo una linea retta.
Basta. Niente.
Più niente.

Tutto in quella stanza si fermò. Per sempre.
I suoni erano ovattati, come immersi nella neve.

Sentii la porta della stanza aprirsi e un paio di dottori e infermiere si fiondarono nella stanza.
Erano affannati, distratti.
Non si accorsero di me, delle mie urla.

Stavo piangendo come mai avevo fatto in tutta la mia vita.
Emme mi prese per un braccio e provò a portarmi via dal letto, ma io opposi resistenza, finchè due infermieri entrarono nella stanza e mi portarono in corridoio.

Probabilmente stavo ancora urlando perchè tutte le persone che si trovavano in quel momento nel corridoio dell'ospedale si girarono verso a di me, a guardarmi.
A osservare.
Anche se in realtà non c'era niente da vedere
.
Stavo urlando, piegata su me stessa.
Stavo facendo uscire tutto; tutto il dolore se ne stava andando.
Ero più potente e più forte di chiunque altro.

Rimasi lì, seduta per terra con la schiena attaccata al muro.
Vuota.
Era uscito tutto e avevo perso tutto.
L'unica cosa che mi era rimasta, erano le lacrime.
E quindi non potei fare altro che continuare a piangere.

Emme si sedette di fianco a me e mi abbracciò.
"Rachel, Nick..." sospirò.
"Lo so Emme" le accarezzai una mano.

"Ho pregato ogni giorno, Emme. Sono venuta qui ogni giorno. Non sono una brava persona Emme. Pregavo ogni giorno per essere io quella immobile nel letto e non lui" feci una pausa.
La guardai negli occhi.
"...E allora perchè Dio non ha ascoltato le miei preghiere? Perchè non mi ha risposto? Perchè se lo è portato via? Perchè muiono solo persone innocenti?"

Gettai la testa tra le miei mani e ripresi a piangere. Ero uno spettacolo pietoso.
Emme restò in silenzio per qualche secondo, poi parlò.

"Se ti trovassi davanti ad un prato pieno di fiorni, quali raccoglieresti? Quelli belli o quelli brutti?"








Attenzione:
Nick è morto, ma la fanfiction NON è finita; ci sono ancora due o tre capitoli in sospeso.

So che dopo che vi ho fatto crepare Nick non recensiterete più (D:) ma io continuerò lo stesso, nella speranza che finirete questo "viaggio" (chiamiamolo così) con me. =)
Grazie mille di essere rimaste con me per ben 9 capitoli. Grazie, grazie, grazie.
Mi piace condividere questa storia con voi e spero che voi condividerete le vostre opinioni su questa FF con me.
Recensite donzelle :3

E... Grazie ancora <3













  
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