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Autore: jede    15/07/2011    5 recensioni
[SOSPESA] Lei lo odia.La storia piu vecchia del mondo,no?ma lei ha anche un'altro difetto:è orgogliosa.Padrona di un'orgoglio che mai le permetterebbe di inchianare la testa di fronte a nulla,neppure ad un'altro sentimento altrettanto forte come l'amore.
Può questo sentimento superare un muro di orgoglio,pregiudizi e principi?Forse.
Dal I capitolo:-Ma ti ascolti?prima mi dici che non credi che io sia donna,poi ti infili a forza nella mia vita privata,e sottolineo privata,ed ora mi proproni di venire a letto con te SOLO per convincerti che io sia davvero andata a letto con qualcuno!-,presi fiato,-La cosa non è abominevole,Davis,pure per uno come te?-.
[...]-Ammettilo:temi il confronto corpo a corpo;sotto sotto sei attratta da me come lo sono poi tutte!-.
Genere: Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Between Pride & Love'
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CAPITOLO 3

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Punizione

 

My heart still feels divided,

halfway between wrong and right.

I know I’m playing

with fire but I don’t mind.

 

[il mio cuore è diviso,

a metà tra giusto e sbagliato

so che sto giocando

con il fuoco ma non mi importa]

 

Masochista io? Noo...forse un pò pazza.

Scesi dal treno semi-deserto e mi avviai subito verso la scuola; non distanziava molto dall'istituto, ma abbastanza per poter ripassarmi le serie regole o meglio dire i seri obblighi di mio padre. Avrei dovuto fare la brava bambina per tutta la serata e se ci fossi riuscita, cosa improbabile ,andare d'accordo con Davis, o a costo ignorarlo.

Era vietatissimo qualsiasi tipo di lite, verbale o fisica.

Chissà, forse se non possiamo litigare, l'unico modo per non far saltare la serata sarebbe stata il non parlarci;

Si, era l'unico modo, perchè era inimmaginabile poter vedere, o anche solo pensare a me e Davis parlare in maniera "normale" o civile di qualunque cosa.

Era pazzesco però, se ci si fermava un attimo a pensare: che iniziasse uno o l'altro, alla fine scoppiava sempre un dialogo "botta e risposta" obbligatoriamente offensivi e sprezzanti. Ci fosse stata una volta che ci eravamo risparmiati.

E dire che di tentativi ne avevamo fatti molti, entrambi.

Dal non parlare al provare addirittura di conoscerci!

Neanche a dirlo che fu tutto un fallimento! Nel periodo di "ignorami" si era scoperto che sia io che lui eravamo come una bomba: pronti a scattare appena uno dei due avesse individuato lo sguardo dell'altro addosso.

Con una semplice occhiata poteva partire una lite sul "perchè mi stai fissando?" o "avanti così mi sciupi: Piantala!", mentre a conoscerci, bè diciamo che quello era risultato molto ma molto piu duro;

Non mi fidava abbastanza per potergli confidare qualsiasi cosa e di fatti appena buttammo la spugna non si potè trattenere sul raccontare ai quattro venti quelle poche acche che gli avevo detto, seppur inutili.

Niente fiducia, niente amicizia!

Certo, una cosa era stata tentare, duro e faticoso e tutt'altro è stato tornare all'origine, tra cui liti e dispetti, molto molto semplice, come respirare.

Il lato positivo di tutto questo però è che scoprii che litigare e sfogarmi con Davis mi calmava. Eccome! Dopo ogni lite, e dopo aver superato la fase dei nervi a fior di pelle, mi sentivo libera da un peso di tre chili la volta;

Un effetto beneficio.

Lisciai la camicia prima di suonare il campanello del cancello laterale.

-Micheletti-.

Sobbalzai voltandomi sentendo dei passi dietro di me, sorpresa. Cercai di coprire la sorpresa e lo spavento con l'ironia: ottima arma.

-Oh, Davis. Che dispiacere!-.

-Aspettavi qualcun'altro?-,capii dalla voce che sorrideva anche se era fermo sotto ad un albero, pochi metri distante da me, con una sigaretta tra due dita e il buoi a celarlo.

-Chiunque sarebbe meglio di te!-,risposi aprendo il cancello e entrando veloce.

Prima che potessi richiudermelo alle spalle, con uno scatto, Davis bloccò l'entrata col piede e vi si intrufolò.

-Non vorrei lasciarti sola-, sorrise ironico vedendo la mia espressione.

-Taci che mi dai gia sui nervi!-,sbottai dirigendomi verso il grande ingresso.

-Maddai, non dirmi! Mi ferisci-.

-Lo accetto solo se è un male fisico!-.

Mi precedette entrando dentro e spingendo forte la porta dietro di se; Logico che l'aveva fatto apposta per dispetto.

-ma cresci, coglione!-.

-Ti hanno mai detto che sei acida?!Cos'hai il sangue avvelenato?-,mi fissò scuotendo ironico il capo.

Incrociai le braccia;-Peccato che tu non sia una vampiro, allora!-.

-Mi vorresti come tuo Edward?-,ghignò avvicinandosi pericolosamente al mio viso.

Risi;-Non mi dire che ti sei visto Twilight! Fa molto femminuccia, sai? Non mi dire che hai anche un poster di Robert Pattinson!-.

Ignorò la mia frase:-Non l'hai mai visto te, vero?!-.

Aggrottai la fronte, confusa: che voleva dire?.-Si invece-.

-Strano allora,-Alzò le spalle, infilando le mani nelle tasche dei jeans scuri.- Femmina te non lo sei per nulla-.

Risi, senza allegria .-Oh, ma come siamo simpatici!-.

Mi avvicinai a Giacomo, il bidello, senza aspettare una sua qualche risposta.

-Ciao Già! Che devo fare?-.

Lui alzò lo sguardo da un giornale che stava leggendo, seduto pigramente su una sediolina di plastica azzurra.

-Oh, Natalie! Pronta per la punizione?-,sorrise.

-Si, come sempre!-,alzai gli occhi gia stufa.

Rise;-Bene allora mettiamoci all'opera! Oh, ci sei anche te Daniel, perfetto!-,salutò Davis alzandosi dalla sua comoda postazione e salendo le scale.

Lanciai uno sguardo infuocato verso il mio "compagno" di punizione e seguii il nostro caro bidello fino allo stanzino delle scope.

-Prendete scope e panni! Si va a pulire!-.

Mi bloccai sull'ingresso. -Ma non dovevamo stare giu, con i professori e insegnanti?-.

-Oh, no! Per i camerieri  hanno le persone del cathering, voi aiuterete me a dare una bella lucidata alla scuola-.

Sbuffai;-Ma che bello-.

-Stai sempre a lamentarti! C'è una cosa che ti andrebbe bene di fare, senza dover sentire sempre la tua fastidiosa vocina nelle orecchie?-.Ed eccolo!

Il brillante commento di Mr perfezione.

-Si ammazzarti! Quello sarebbe una cosa che farei senza tante storie-.

-Bambina!-.

-Cretino!-.

Giacomo rise. Lo fissammo confusi e schioccati.

-Dovete proprio invitarmi al matrimonio, miei cari!-.

Arrossii e distolsi veloce lo sguardo da Davis, col quale avevo scambiato un'occhiata atterrita. Non fraintendete, ero arrossita per la rabbia.

-Giacomo, lo sai che le canne alla tua età fanno male?-,disse calmo Davis, come a spiegare ad un bambino che mangiare troppi dolci non fa bene.

-Certo certo! Giovani come voi sono proprio ciechi!-.

Scossi la testa.- Meglio se vai a riposarti, Già. Oggi sei tutto fuso ,lascatelo dire!-.

-Okay, fate come volete. Pulite il terzo piano, per il resto vi posso coprire io, ma vedete di farlo risplendere ragazzi!-,rise un'ultima volta uscendo fuori dallo stanzino e avviandosi verso le scale.

Scossi la testa e con un sospiro afferrai secchiello e panni.

-Prendi te le scope-, dissi.

-Non dirmi che fare!-,sbottò prendendole, comunque.

-Era solo un dato di fatto-.

-Col tono di un ordine!-.

-Non è vero. Era un consiglio-.

-Un consiglio nella tua testa, forse! Quello era un ordine-.

-No-.

-Si-.

-No-.

-taci una buona volta-.

-Non dirmi che fare!-.

-Si sono invertiti i ruoli?!-,ridacchiò ironico.

Lo fissai truce.- Non immagini quanta voglia avrei di inficcarti uno straccio in gola e lasciarti morire  là-.

Si avvicinò fino a che sfiorò le mie spalle con le sue, mentre salivamo le rampe di scale. -Ti mancherei, e lo sai!-.

-Come la peste nera!-.

Rise. -Non sia mentire-.

-Te invece le cazzate le sai dire molto bene. Cos'è fanno parte del tuo essere?-.

-Ammettilo! Sarebbe normale dopotutto: io manco a tutti-.

Alzai un sopracciglio. -Hai una visuale un pò contorta della realtà-.

-Ah si? Non direi!-.

-Tzè pensa quello che vuoi-.

-Ovvio, come sempre-.

Scossi la testa appoggiando secchio e straccia  terra.

-Te fai per di là e io per di qua-, indicai le due parti di corridoio opposte.

Incrociò le braccia. -E chi l'avrebbe deciso?-.

-AHhh, basta! Vai dove vuoi, ci vediamo a fine lavoro, anzi è meglio se non ci vediamo proprio-, acciuffai i miei strumenti e mi allontanai a grandi falcate spazientita.

 

Sbuffai spostando, inavvertitamente un ciuffo di capelli che si era appoggiato candidamente alla mia guancia; Buttai nel secchio il panno con cui neanche un secondo prima avevo lucidato il millesimo banco; mai avevo pensato che il povero Già aveva cosi tanto da fare. E dire che la maggior parte del tempo i bidelli della nostra scuola stanno seduti alla propria cattedretta a bere caffè e mangiucchiare merendine, peggio di noi studenti.

E invece...

Mi sembrava di essere entrata nei panni di una donna di mezza età, che si ripuliva la fronte con un braccio, togliendo il leggero sudore, con le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti e continui sbuffi stanchi. Era stressante per davvero!

Davis per mia fortuna, o sfortuna, l'avevo incontrato solo una  volta e non ero stata l'unica a fingere nulla; diciamo che entrambi avremmo voluto essere da un'altra parte, e non a scuola, a ripulire lo sporco dei maiali dei nostri compagni.

Almeno non sembrava messo meglio di me, sorrisi ripensando alla stessa espressione scocciata e alla tenuta uguale alla mia.

Non che non fossi poi abituata a fare le pulizie, con solo mio padre in casa era d'obbligo che io e mia sorella eravamo state obbligate a dividerci i compiti e a tenere pulita casa, dopo la partenza di mia sorella maggiore, ma comunque non avrei mai pensato di dover pulire dieci classi in una sola sera; per riflesso lanciai uno sguardo all'orologio appeso al muro e mi raggelai: come era possibile che mancasse meno di mezz'ora alla mezzanotte?

erano forse impazziti? Tesi un orecchio e sentii chiaro i chiacchericci che arrivavano dal primo piano, segno che la festicciola non si era ancora conclusa e che io e l'altro non avevamo il permesso di andarcene.

In quel momento il cellulare che avevo appoggiato sulla cattedra iniziò a squillare, riempiendo lo spazio silenzioso con Your Love Is My Drug di Kesha,e sorrisi riconoscendo la suoneria personalizzata di Alice.

Lo afferrai.

-Hei, cooosa combini?-.

Sorrisi. -Il fatto che mi stai chiamando a quest'ora significa che sei senza amante per questa sera?-.

-Non è possibile che avessi solo voglia di sentire un'amica?-.

-Si, certo avanti sputa il rospo-, mi sedetti sopra alla cattedra ammirando il panorama che si vedeva dalla finestra.

-Che ragazza di poca fede! Comunque può essere che Luca stasera avesse il raffreddore e che è meglio se non rischio di beccarmi qualche microbo-.

-Ed ecco che la verità salta fuori...-.

-Si, si si non cambiare discorso! Sei a casa?-.

-No, ma non dovrei metterci ancora molto-, fissai infastidita l'orologio.

Sbuffò. -Sei piu introvabile di Obama, Nate!-.

-Addirittura!-.

-Non scherzare, sono seria!-,sbuffò.

-Certo, certo te invece gia a casetta?-.

-Macchè mi sono fermata a dormire da Jack-.

Sorrisi pensando al fratello maggiore di Alice: era stato il mio primo amore, o meglio la mia prima cotta, quella che ti fa capire che sei femmina e che gli ormoni girano pure a te. All'inizio avevo semplicemente cercato di ignorare tutto quello che i suoi sorrisi, le sue attenzioni, la sua presenza mi scatenava, ma dopo un'attenta maratona di One Tree Hill con mia sorella e Alice avevo iniziato a sospettare che forse mi potevo essere innamorata di lui; neanche a dirlo che avevo deciso di buttare tutto fuori, subito e velocemente cosi da togliermi qualsiasi dubbio e fastidio.

Jack era stato gentile, sorridendo e calmandomi, dicendo che ero forse troppo piccola per poter stare con lui,c he mi vedeva come un'amica o peggio una sorellina, e che per il momento non avrei potuto aver nulla da lui se non l'amicizia e, perchè no, un po d'affetto vero e sincero; Se all'inizio l'avevo presa un pò male cercai di mascherarlo bene e pian piano mi accorsi che non diventava poi cosi dura e capii che come era arrivata, la miracolosa cotta era passata lasciando dietro un po di imbarazzo e molte battutine

-Salutamelo-.

-Si, come se l'avessi gia fatto- ,disse infastidita.

-Qualche problema?-,mi feci attenta.

-No ,è solo che i miei mi rompono un casino, sai per la storia delle insufficienze e per il fatto che non torno quasi mai a casa; che alla fine non è niente vero perchè dormo da Jack solo in pochi giorni e sempre quando non ho nulla da fare..-.

Sin da quando avevamo stretto amicizia avevo imparato che il rapporto tra Alice e i suoi genitori è come il normale rapporto di un'adolescente con i famigliari, ma sembrava sempre che tra questi due ci fosse una guerra fredda per decidere che fosse piu maturo: i genitori con le loro regole o lei con le sue basi e convinzioni.

Per un attimo immaginai come poteva essere stato il rapporto tra me e mia madre se quest'ultima fosse rimasta con noi. Avevo appena cinque anni quando decise che la vita che stava vivendo non era quella che desiderava e che restando con noi si sentiva oppressa ;il giorno in cui se ne andò pensai che come al solito stava uscendo per andare a prendere il pane o per fare un acquisto dell'ultimo minuto, o addirittura una regalo segreto per me o la mia sorellina di tre anni. Peccato che però la vera sorpresa fu proprio che non tornò con nulla.

Forse è arrabbiata con me, continuava a dire Bea mentre papà fingeva che andasse tutto bene e armeggiava in cucina, cercando di cucinare un pasto decente mentre noi due ce ne stavamo in sala a guardare Pretty Princess 2 e a fingerci delle gran duchesse anche noi. Forse si è arrabbiata perchè abbiamo litigato, forse vuole giocare, forse si è dimenticata qualcosa in ufficio, forse è andata a comprare una nuova casa piu grande come aveva detto, forse, forse forse...

Forse è solo una vigliacca, scossi la testa stringendo i denti come per scacciare quei pensieri.

Dall'altra parte del telefono Alice mi chiamava allarmata.

-Oddio Ali scusa, stavo sovrappensiero..-.

-Eh me ne sono accorta! Mi hai spaventata quando non hai risposto con una delle tue pillole di saggezza-, sdrammatizzò anche se sentivo un pò di tensione.

-Solo perchè mi sono persa l'ultimo pezzo...-.

-Ovvio. Vado che mio fratello rompe. Notte Nate!-.

Sorrisi. -Notte Ali...vedi di non fare macelli-.

Appoggiai l'apparecchio accanto a me e mi alzai sgranchendo le gambe.

-Ma come siete dolci!-.Mi voltai verso la porta dove, bellamente appoggiato allo stipite, ci stava Davis con un sorrisino divertito sul viso.

-Che cazzo vuoi?-.

-Nervosa?-.

-Impiccione?-.

-Spiritosa! Comunque muoviti che c'è da finire-, si alzò dalla postazione dandomi le spalle.

Aggrottai la fronte.-Hei aspetta! Io ho finito, me ne vado, te fai un pò come ti pare!-.

Infilai il cellulare in tasca uscendo dalla classe e chiudendo la porta dietro di me.

Rise. -Mi dispiace deluderti, Micheletti, ma te vieni con me-, detto fatto; mi afferrò per il polso e iniziò a trascinarmi giu per le scale.

-Pirla mollami!-,sbraitai cercando di non cadere e ruzzolare giu dalle scale, obbligata com'ero a seguirlo.

Strinse maggiormente. -Taci e stà buona!-.

-fanculo, mollami subito o urlo-.

-Stai gia urlando-, mi fece costatare imboccando il corridoio che dava verso la palestra.

-Mi spieghi perchè stiamo andando per di qua?-.

-Ma non riesci a stare buona per mezzo minuto?-.

Strinsi le labbra per non rispondergli e fissai scocciata il corridoio.

-ecco vedi? non è dura!-.

Mi feci trascinare e non mollò il polso fino a quando, superata la porta rossa della palestra non si bloccò di fronte ad una torretta di materassini.

-Ora posso andarmene?-,sbottai alterata.

-Pace finita! Per rispondere alla tua domanda: No!-,sperai di poterlo fulminare con uno sguardo.

Incrociai le braccia capendo che ogni tentativo era vano;-Perchè?-.

-Già mi ha chiesto di spostare questi materassi-.

-E io cosa c'entrerei?-.

-Bè il semplice fatto che sei nei casini con me e che quindi dobbiamo far metà-.

La soglia di pazienza con lui era ogni minuto piu bassa, e prima di poter dar voce a tutti gli insulti che volevo rivolgergli dalla mattina stessa serrai forte le labbra, convincendomi che prima avremmo iniziato prima avremmo finito con questa tortura.

Afferrai saldamente un lato del materasso e aspettai che lui prendesse l'altra parte prima di far leva per riporlo vicino all'altra pila messa vicino al muro.

-Un pò di muscoli, Micheletti, forza-, ridacchiò osservando la mia parte, molto piu bassa della sua.

-Taci và!-.

Dopo altri lunghi minuti dove, grazie al signore, entrambi non parlammo tranne per alcuni versi incomprensibili, riuscimmo a spostare metà del mucchio, anche se ne mancavano ancora tre.

-Comunque sto ancora aspettando le tue scuse-, e rieccolo!

Lo fissai cercando di capire se scherzava, ma tranne che fermarsi con in mano ancora il millesimo materasso e guardarmi fisso, nulla dava l'idea che volesse giocare.

-Non credo proprio-, strinsi forte il materasso.

-Dovresti però-.

-E perchè?-.

-Il pugno ,ricordi?-.

Mi lasciai sfuggire un sorrisetto. -E come dimenticare quella sensazione fantastica-.

-Continua pure, tanto aspetto comunque le scuse-.

-Aspetta e spera. E ammettilo, il mio destro è micidiale-, ridacchiai anche se le braccai iniziavano a dolere per il peso del materasso che restava sollevato a mezz'aria tra noi.

Alzò le spalle. -Non hai nulla di femminile, lo sai questo vero Micheletti?-.

Strinsi gli occhi, recependo l'accusa. -Bè di certo non voglio sembrare femminile ai tuoi occhi, ma non per questo non lo sono, Davis-.

-Ma per piacere! Mi sorprende il fatto che tu sia donna-.

-Mi dispiace, ma lo sono eccome-.

Lasciò andare un risolino che mi fece alterare maggiormente. Ma come si permetteva di dirmi certe cose? Io potrei essere molto femminile se volessi.

Si allungò sopra al materasso. -Non ti hanno mai detto che se continui cosi nessun ragazzo verrà mai a letto con te? Poverina…vergine a vita-.

Mi imposi di non indietreggiare alla sua improvvisa vicinanza. -E te ti hanno mai detto che se continui cosi prima o poi ti ritroverai senza i gioielli di famiglia?-.

-Non si risponde con un'altra domanda, Micheletti, non è educato-.

-Oh, bè se sei te a darmi lezioni di buone maniere allora sono assicurata!-,sorrisi sprezzante.

-E per tua informazione di ragazzi ne ho avuti, anche sotto le lenzuola-, continuai a testa alta.

Di una cosa ero sicura: l'orgoglio va prima di tutto!

Mi beai della sua espressione sorpresa, anche se durò troppo poco, sostituita invece da un'altra che però non identificai. -Oh ma non mi dire! La Micheletti sverginata!-.

Scrollai le spalle osservando attentamente il mio polso come se fosse diventato magicamente la cosa piu interessante del momento, cercando di nascondere il velo di rossore sulle guance: per quanto possa essere una cosa normale, era comunque un discorso imbarazzante da fare con un ragazzo.

-Non ci credo-, alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere un sorrisino derisorio.

-Non farlo, capirai quanto me ne freghi-,sibilai alzando di peso il materasso e spostandomi verso il mucchio dove riporlo, ma Davis continuava a stare fermo dov'era e osservarmi.

-Che c'è?-,sbottai stufa e non vedendo l'ora di tornarmene a casa.

-Quando?-,ignorò la mia domanda.

-Quando cosa?-,chiesi confusa.

-Quando è stata l'ultima volta-.

Aggrottai la fronte: intendeva forse...?-Che sono andata a letto con qualcuno?-.

-Si-, disse senza scomporsi.

Mi strinsi nelle spalle. -Che ti frega!-.

Non rispose ,ma continuò a fissarmi, immobile al suo posto e capii che finchè non gli avessi risposto non saremmo potuti andare avanti con il lavoro. Quindi le cose da fare erano due: o fare forza e finire di spostare quei pesanti materassi da sola o rispondere alla sua domanda e umiliarmi ulteriormente.

Sbuffai. A pensarci da sola non riuscirei nemmeno a far un passo con uno di quei cosi in mano quindi...-Non mi ricordo! Primi di settembre, penso...-.

Lo vidi alzare un sopracciglio nel religioso silenzio e posso addirittura dire di aver visto le rotelline del suo cervellino girare. Aspettai paziente che si riprendesse per poter finire di sistemare e lasciarmi questa stupida conversazione alle spalle...

-Dimostramelo-.

Mi riscossi dai miei pensieri. -Cosa?-.

-Dimostralo-.

-Che cosa?-.

Sbuffò. -Micheletti ci sei? No perchè sembri tanto addormentata-.

-Sei te che parli come mangi, idiota! Che diamine stai dicendo?-.

-Dimostralo. Non credo che tu sia realmente andata a letto con qualcuno, e poveraccio che ti ha sopportato anche solo per un bacio-.

Scossi la testa confusa, accorgendomi a malapena che avevo mollato il materasso, che ormai toccava terra, e avevo fatto un passo in avanti, sbilanciata.

-Primo: che mi frega se non mi credi! Secondo: eh? Che vuoi dire?-.

Mollo anche lui il peso e mi si avvicinò. -Semplice: vieni a letto con me-.

Lo fissai per un momento mandando giu le parole e poi scoppiai a ridere.

-Ti sei fumato una canna?-.

-Non scherzo- ,inclinò la testa di lato restando a guardarmi con quell'espressione seria, mai vista addosso.

Mi passai una mano davanti alla bocca per reprimere le risa e ricambiai lo sguardo.

-Non puoi essere serio! Cosa credi, che io sia come quelle troiette che ti scopi?-,ribattei seccata.

Anche da una mente perversa come la sua, una cosa del genere era fuori luogo.

Alzò le spalle .-Sono serio. E non intendevo quello, anche se so che pure te cederesti-.

-A cosa?-.

-Al mio fascino, come tutte-.

-Sbagli-.

Fece un altro passo avanti, vicino, troppo vicino a me. -Dimostrami di essere diversa-.

Repressi un brivido al tono di voce che usò, cosi caldo e confortevole, dandomi della scema per aver anche solo avuto quella reazione e osservai attentamente i suoi occhi, impenetrabili e cosi pieni di misteri e domande senza risposta, concentrandomi per davvero sulle sue parole.

E mentre l'ultimo spiraglio di luce spariva dalle finestre, lasciandoci illuminati solo dalla luce fioca dei neon le sue parole pian piano prendevano forma, anche se non aveva ancora senso.

Mi aveva davvero chiesto di andare a letto con lui...?

 

 

 

 

CAPITOLO CORRETTO

 

 

NdA:)

Sono finalmente riuscita a sistemare il prolema con il carattere!!non immaginate il sollievo nel leggere finalmente tutto x bene!!:)Spero che lo appreziate e se proprio volete una recensione mi farebbe davvero molto contenta,anzi contentissima^-^

Grazie e spero a presto!!

p.s.:potrei postare subito il prossimo capitolo se vi faceste un pò sentire^-^Mi bastano 5 recensioni e entro 15 h avrete il proximo cap!!^-^

   
 
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