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Autore: Kei_Saiyu    20/03/2006    3 recensioni
Non sono mai stato libero....non ho mai provato che cosa significa essere amato, ma voglio farlo....IO VOGLIO VIVERE!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio vivere!

 

 

Io non sono libero!

 

Vedo solo le tenebre che mi circondano….l’oscurità è la mia unica compagna, ma io….io non ce la faccio più. Non resisto in questo posto così tenebroso e inospitale, ma non posso farci niente….sono cattivo e devo stare qui fino alla mia morte, ma poi, perché sono cattivo? Non capisco….sento sempre una forza troppo grande dentro al mio corpo e non posso fare niente, se non darle libero sfogo in qualche modo, ma non voglio fare del male! Perché mi costringono qui? Ogni volta che vedo la luce e spiego le mie ali, c’è sempre qualcuno a tapparmele e a rispedirmi nelle tenebre, è per questo che attacco tutti….perché voglio essere libero! Voglio correre su di una distesa erbosa, giocare con le farfalle, cantare, guardare la luna….il sole, ridere allegro e spensierato e voglio qualcuno d’amare e che mi ami a sua volta….ed invece non posso fare nient’altro che questo. Stare immobile a fissare il nulla, senza mangiare, senza dormire, senza bere, aspettando con ansia il momento in cui potrò uscire e poter finalmente vivere. Si….io voglio vivere!

 

In uno luogo buio risiede un’anima disperata e corrosa da tanti sentimenti contrastanti. Non sa chi è, non sa che cosa è, non sa che vuol dire essere liberi, però conosce tante cose. Sa che cosa significa essere relegati nelle tenebre, sa che cosa significa odiare ed anche amare, sa che cosa vuol dire uccidere, perché tante volte lo ha fatto, ma gli manca qualcosa, quel qualcosa che gli esseri umani, demoniaci e divini definiscono libertà. Quella povera anima addolorata è il Seitentaisei. Un essere ne umano ne demoniaco e nemmeno divino, lui è semplicemente tutto….e niente. Ricorda il giorno della sua nascita, illuminato dai freddi raggi lunari e avvolto dal caldo ventre materno, la Dea Terra. Ha provato solo quella volta la vera libertà, ma subito è stato segregato in quel posto così buio che altro non è se non il suo stesso subconscio. È seduto a gambe incrociate, a guardare sempre le stesse scene, accompagnato da quell’alone di morte che lo ha circondato fin dalla sua venuta al mondo. Lo definiscono un essere malvagio, capace di provare solo odio e voglia di sangue, ma qualcuno lo conosce? Ha mai cercato di capire la vera ragione che lo spinge a comportarsi così? No. Rare volte è riuscito a sopraffare l’altro se stesso, ma ogni volta veniva sempre ricacciato in quel buio eterno. Perché? Calde lacrime cristalline scendono dai suoi limpidi occhi dorati, ma mai nessuno le ha viste….no, una volta qualcuno le ha viste, un ragazzo dai biondi capelli che gli ha promesso di non abbandonarlo e lui ha aspettato e aspetta ancora, che di nuovo quel ragazzo lo veda e lo curi dal suo dolore. La sua non è un’esistenza, sopravvive semplicemente perché qualcun altro ha preso il comando del suo corpo. Porta le gambe al petto, abbracciandole con le braccia per poi portare il viso al centro di esse ed ancora versa quelle lacrime argentee e tristi, unica luce in quel luogo. Può sentire chiaramente la gioia dell’altro se stesso, nel vivere circondato da persone che gli vogliono bene, può sentire la sua tristezza, se la persona che ama lo tratta male, il Seitentaisei può sentire tutto, ma non può provare niente di tutto questo sulla sua pelle. Non ha mai ricevuto calde carezze sul capo, uno sbuffetto affettuoso sulle guance….ed ancora si domanda perché. Il pianto aumenta d’intensità mentre avverte che l’altro, Son Goku, sta sperimentando la vera felicità: è riuscito a farsi amare dal suo caro bonzo e adesso si stanno mostrando il loro amore, con calde effusioni e momenti di piacere intensi, probabilmente stanno facendo l’amore ed il giovane Seiten può sentire tutto, ma ciò contribuisce a renderlo solo più triste. In quello spazio angusto, vede e vede ancora tante volte il suo passato, già, lui ricorda tutto. Vede i momenti in cui è stato curato dal suo Konzen, quando aveva la febbre ed era senza quel dannato dispositivo di controllo, ma poi sono morti tutti per causa sua ed è stato segregato in quel monte per 500 lunghi anni, cancellando la memoria di Goku, ma non la sua. La vera punizione non è stata quella di segregarlo in una grotta e cancellare la memoria del suo alterego, no….la vera punizione è stata quella di non poter mai vedere il sole e tenere dentro di se tutti i ricordi del suo doloroso passato. Non è giusto. Niente è giusto! Perché deve soffrire così? Perché non può provare una volta tanto la felicità? Gli basterebbe anche per poco tempo, invece non gli è concesso. Si alza, camminando nell’oscurità fino ad arrivare davanti ad un cancello dorato. Prova a toccarlo, ma una scossa elettrica gli ferisce la mano destra. Guarda al di la di quelle fredde sbarre e vede solo tanta luce. Buffo, sembrano le porte dell’aldilà. Dalla sua parte l’inferno, mentre nell’altra il paradiso. Guardando meglio, si accorge di poter vedere tramite gli occhi dell’altro tutto ciò che lo circonda. Vede un ragazzo biondo, che istintivamente riconosce come colui che gli ha fatto quella promessa. Lo vede mentre bacia le calde labbra del suo corpo, però non riesce ad avvertirne il calore materiale, ma solo la gioia spirituale. Sente la voce di se stesso che lo chiama per nome, a quanto pare si chiama Sanzo. Lo guarda dritto negli occhi e per un attimo, solo uno, gli sembra che anche lui lo stia guardando. In quel breve istante, Sanzo non ha guardato Son Goku ma lui, vedendo solo un essere immerso nella tristezza. Il demone si rigira con il battito di un cuore inesistente accelerato. Non capisce che cosa prova per Sanzo, lo ama e lo odia. Ha tentato di ucciderlo ogni volta che riusciva a uscire, ma non ce l’ha mai fatta, lo ama troppo, però lui lo ha nuovamente sigillato e questo gli ha fatto male. I lunghi capelli castani circondano quel corpo illusorio di cui è formato, incorniciando i lineamenti leggeri e dolci del suo volto. Gli occhi sono lucide ambre e le labbra rosse di natura, sono ancor più colorate dal sangue che gli esce dal labbro inferiore, morso con troppa forza dal biondo. Lui prova tutto, anche il dolore fisico e per questo, il suo effimero corpo è cosparso qua e la da cicatrici bianche ed i vestiti sono strappati in più punti. Si siede davanti al cancello, rivolgendogli le spalle ed inizia a pregare. A pregare quegli Dei di fargli provare almeno una volta che cosa significa sentire sulla propria pelle la brezza serale, una calda carezza, un bacio appassionato, ma più di tutte….che cosa significa essere liberi. E per questo prega. Con tutta la sua volontà, dando voce ai suoi lamenti, mentre ancora le lacrime cospargono il suo volto

 

 Oh Dei, vi prego! Fatemi provare, anche per poco, quel calore tanto agognato….non pretendo di riprendere il mio copro e comandarlo, ma di farmelo usare per poco….ve ne prego! Ascoltate la mia supplica! Non voglio fare del male a nessuno, lo giuro, io non sono cattivo! Perché mi credete un essere malvagio? Per colpa dei miei occhi? Se è così, sono disposto a darveli, in cambio di un po’ di felicità….vi scongiuro….anche solo un minuto od un secondo….io voglio provare a vivere!

 

Ma a nulla valgono le sue suppliche, niente cambia, si trova ancora in quel luogo e non può fare a meno di sentirsi ancora più triste e solo, mentre piangente urla di dolore. Poi un fremito scuote il suo corpo. Apre di scatto gli occhi, trovandosi davanti il viso d’avorio del biondo. Prova a guardarsi intorno e vede tutto ciò che lo circonda, pensa di star ancora vedendo tramite gli occhi dell’altro, ma ciò che prova è diverso dal solito. Solleva una mano tremante e se la porta al volto, tastando la sua calda pelle orzata, comprendendo di essere veramente lui a comandare il suo corpo. Guarda speranzoso e stupito Sanzo, che, come se per lui fosse normale, gli scompiglia dolcemente i lunghi capelli castani liberi dal diadema e il giovane itan sorride, abbracciando di scatto il monaco, piangendo fra le sue braccia come un bambino piccolo. Dopo qualche secondo si stacca, immergendo i suoi occhi dorati in quelli viola di lui. Sanzo prende parola, ma il tono non è freddo, anzi, è quasi gentile

« Dimmi….che cosa vuoi sapere?»

D’impulso il demone lo abbraccia ancora, nascondendo il volto sul petto caldo e scoperto del ragazzo e parla, rivolgendogli quell’unica domanda che da sempre gli preme in gola

« Che cosa vuol dire essere liberi?»

Il bonzo alza il volto cosparso di lacrime dell’altro, avvolgendo le sue mani sulle guance paffute del ragazzino, rispondendo con serietà e semplicità

« Essere liberi, significa avere un posto in cui tornare….»

Il Seiten abbassa mesto lo sguardo, parlando in un sussurro

« Allora….io non sono e non sarò mai libero»

Sanzo gli alza il volto ancora una volta, apostrofandolo dolcemente, mentre un lieve rossore gl’imporpora le guance eburnee

« Non dire stupidaggini, tu sei già libero….perché il tuo posto è qui, nel mio cuore e fra le mie braccia, mi hai capito cucciolo?»

Il demone annuisce sorpreso ma felice, però….vuole sapere solo un’ultima cosa e poi se ne ritornerà in quel luogo buio, anche se vorrebbe chiedere un’altra cosa, ma ha paura che l’altro si stanchi e che lo ferisca

« Senti….io sono cattivo? Sono una persona malvagia?»

Forse stupito da quella domanda, o forse triste per quello sguardo così indifeso dell’altro, Sanzo porta il suo viso vicino a quello della scimmietta, sussurrando a fior di labbra la risposta

« No, non sei cattivo….una persona indifesa e dolce come te non potrà mai essere malvagia. E adesso risponderò alla tua silenziosa domanda»

Dolcemente poggia le labbra su quelle del demone che risponde con trasporto e amore. Il bacio diventa intenso, ma non perde di dolcezza e significato, fino a che, il Seiten si stacca guardando quegli splendidi occhi ametista, sorridendo come un bambino mentre lo ringrazia

« Grazie….»

Il biondo gli sussurra due semplici parole all’orecchio e dopo un ultimo bacio, il Seitentaisei, quel demone così malvagio, lascia il posto al suo alterego, ma questa volta non prova rancore ed odio, magari un po’ di tristezza ma non è nemmeno lontanamente paragonabile alla sua gioia, alla gioia di aver sentito quelle semplici parole rivolte a lui ed al suo intero essere.

È ritornato in quel luogo così oscuro che tanto detesta, ma qualcosa è cambiato….il posto che una volta era solo buio, è stato sostituito da un campo di fiori colorati ed illuminati da una luce pari a quella del sole. Con ancora quel dolce sorriso sulle labbra, corre a perdifiato sul campo, coronando così il suo desiderio di libertà e di amore, ringraziando gli Dei e specialmente una di essi, dando voce a quello che fino a pochi minuti prima era solo un desiderio

 

 

 Io sono libero e lo sarò per sempre!

 

 

Owari

 

Piaciuta? Spero proprio di si! Questa storia è nata sabato sera, prima di addormentarmi stavo pensando al mio amore (il Seitentaisei ^//^) e mi è venuta in mente questa storiella, è corta, ma penso che esprima abbastanza bene il mio pensiero su questo personaggio. Sinceramente, sono dell’idea che Goku sia una specie d’illusione creata per nascondere la natura del Seiten, certo, detta così sembra che consideri Goku un’essenza fittizia ed effettivamente un po’ lo credo, ma preferisco pensare che siano semplicemente due lati della stessa medaglia! Come avete visto, un accenno piccolino di 3x9 l’ho fatto e anche se Sanzo risulta un po’ OOC non m’importa, l’ho fatto semplicemente perché il bonzo ha visto la vera natura del Seiten ed ha voluto trattarlo gentilmente. Ps: anche qui Kanzeon non poteva mancare, è stata lei a far avverare il piccolo desiderio del mio amoruccio!

W le 3x9! W il Seitentaisei! W Kanzeon! W la Minekura!

Kissottoni a tutti coloro che leggono e ringrazio particolarmente che commenterà ^___^

 

Saluti speciali:

Akiramc

Siz

Mewrobby

Erena85

Koima_zizi

Ras Malfoy

Chibimiao

ST Tail

 

19-03-06 inizio  14.30

19-03-06 fine   15.00

   
 
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