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Autore: ladyElric23    15/07/2011    11 recensioni
In più, se ci aggiungete che il tutto sarà una specie di… aspettate, come l’hanno chiamato?... appuntamento – in –favola, potete immaginare il mio prossimo giovedì sera. A parlare tutto il tempo con qualcuno che probabilmente non conosco.
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“Ehi Rob, tu partecipi?” mi chiede Tobey, il barista, attirando la mia attenzione.
Ma si, dai… dopotutto che può succedere?
Rufolo un po’ tra i foglietti, poi ne prendo un po’. Lo apro, leggo e... OH MERDA!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto una premessa: non so come mi sia venuta in mente questa idea, quindi, se credete che io sia pazza non preoccupatevi, è vero!

Davvero, questa storia non ha un senso, e me ne rendo conto. L’ho scritta ieri sera, in un’improvvisa voglia di scrivere che non contemplava l’opzione delle due long che ho attualmente in corso. .-. ma visto qual è il risultato probabilmente avrei fatto meglio a fare due parole crociate, o a leggere qualcosa xD

Poi, onde evitare fraintendimenti inutili (con giramento di scatole in stile mulino a vento annesso) ci vogliono le precisazioni: questa è una AU. Ho stravolto l’età dei personaggi, che io ho immaginato entrambi sui venticinque anni, e anche i loro mestieri. Non fanno gli attori. E si, vivono nella stessa città. WOW! xD

È OOC, senza dubbi, e forse anche fluff, non ne ho idea…

Le frasi in grassetto sono delle strofe tradotte di “Brick By Boring Brick” dei Paramore (gruppo che io adoro), canzone che mi è sembrata perfetta per questa storia. E si, l’ho lasciata al femminile, perché sennò l’avrei stravolta un po’ xD

Poi, la parte in blu è il POV di Robert. Il resto è il POV di Jude. So che così sembra complicata come faccenda, ma giuro che è molto più facile di quanto sembra! xD

E ora… *squillo di trombe* disclaimer! Ne Rob ne Jude mi appartengono (per loro fortuna), loro non sono ASSOLUTAMENTE *inserire ironia qui* omosessuali, ne hanno una storia. Inoltre non mi appartengono neanche le favole dei fratelli Grimm ç_ç mondo crudele, proprio!

Bene, ho finito *cori di approvazione*, vi lascio.

Buona lettura :D

 

 

 

He lives in a Fairy Tale

 

Lei  vive in una favola

In un posto troppo lontano da noi, per essere trovato

 

 

Oh, fantastico, una festa a tema!

Questo sarebbe quello che direi normalmente, il bambino che si nasconde nel mio inconscio che scalpiterebbe solo all’idea, ma non questa volta.

No.

E sapete perché? Perché i gestori del locale hanno deciso di organizzare una festa a tema di fiabe e favole. Che cazzo, ora ogni gay sulla faccia della terra deve essere anche una checca che di maschile ha solo il nome –e a volte nemmeno quello?

Questo era l’unico posto in cui era rimasta un po’ di decenza! ERA, appunto.

Il bello è che non puoi nemmeno scegliere! Se decidi di esserci non solo devi prenotare, ma devi pescare un biglietto da un sacchetto di raso nero, e impersonare il personaggio che ti ha affidato la sorte.

In più, se ci aggiungete che il tutto sarà una specie di… aspettate, come l’hanno chiamato?... appuntamento – in –favola, potete immaginare il mio prossimo giovedì sera. A parlare tutto il tempo con qualcuno che probabilmente non conosco.

Si, perché in realtà non ho molti amici qui; la maggior parte di quelli  che credevo tali mi hanno bellamente voltato le spalle, non rivolgendomi più la parola, dopo che Ewan m’ha lasciato.  Se ne salvano davvero pochi.

Per lo più quelli che vengono qui sono conoscenti, chi più e chi meno… ma non prendetemi per un asociale, eh! Giuro che gli ho gli amici, è solo che non girano per locali gay!

Comunque, state pensando che questa festa in maschera sia una cazzata di proporzioni mai viste? Lo credo anche io.

Sento un urlo disperato alle mie spalle, seguito dopo da un gran coro di risate, e ammetto che mi ci vuole un po’ di tempo per capire cosa è successo: Ben ha appena estratto “Biancaneve”, quindi lo aspettano un bel vestito svolazzante e un cerchietto rosso. Ahahahahahahah!

“Ehi Rob, tu partecipi?” mi chiede Tobey, il barista, attirando la mia attenzione.

Ma si, dai… dopotutto niente potrebbe essere peggio di Biancaneve, no?

“Perché no…” acquisto un biglietto, poi mi porge il sacchetto, in modo che io possa compiere la mia miracolosa pesca.

Rufolo un po’ tra i foglietti, poi ne prendo un po’.

Cristo, ho paura a leggere!

“Forza, aprilo!” mi incita lui, curioso più di me. La fa facile lui, tanto poi tocca a me vestirmi come un idiota!

Dai Rob, è solo un bigliettino! E ci sono più del 50% delle probabilità che sia un personaggio maschile!

Finalmente lo apro, e leggo.

“Cappuccetto Rosso”

Merda!

 

 

Ha dimenticato cosa sono il sapore e l’odore

Di un mondo che si è lasciata alle spalle

Tutto riguarda l’esposizione, l’obiettivo, le  ho detto

Gli angoli sono tutti sbagliati ora

Sta strappando le ali alle farfalle

 

*****

 

Non so davvero perchè sono venuto qui, perché ho preso il biglietto e tutto il resto. Non ci venivo da un po’, da quando Ewan ha bellamente piantato Robert.

Ma ora avevo davvero bisogno di passare una serata da solo, senza Ewan e gli altri intorno, senza il rumore assordante della musica house, quel martellante tunz-tunz che ti fa venire il mal di testa.

E nonostante ci sia una festa in maschera, anche se dovrò parlare con un completo estraneo per  quasi tutta la sera, sono sicuro che me la caverò.

Questo locale è carino; è piccolo, un po’ fuori mano, e a dire il vero è più simile ad un pub inglese. Ci sono tavolini, sedie e panche in legno, proprio come il bancone, dietro al quale spiccano un gran numero di bottiglie, la luce è soffusa, la musica solo in sottofondo.

Un punto di ritrovo per gay alternativi.

Appena entro mi viene da sorridere, vedendo ragazzi vestiti, chi più e chi meno, come il personaggio che è stato loro assegnato.

Vedo pinocchio, il gatto con gli stivali, che fa bella mostra della sua coda, il pifferaio magico e… mio dio, quella sarebbe Biancaneve?!

Mi sarei vestito anche io, ma non sono stato molto fortunato; ho pescato “Lupo cattivo”.

Come è possibile vestirsi da lupo, secondo loro?!

E si, all’ingresso mi hanno sgridato perché non avevo il costume, se ve lo state chiedendo.

 

Sono  tutti seduti ai tavolini, a coppie, come dettato dalla favola, e io cerco con gli occhi il mio posto. E lo vedo; vedo un ragazzo che mi da le spalle, ma che indossa una mantella rossa, che arriva al pavimento, il cappuccio calato sulla testa.

Cappuccetto rosso!

“Ehi!” saluto, sedendomi di fronte a lui, e mi irrigidisco quando lo riconosco. Esattamente come si irrigidisce anche lui; sembra perfino che non sbatta le palpebre.

“Robert!” mi decido a rompere questo silenzio imbarazzante.

Imbarazzante perché lui è l’ex ragazzo del mio migliore amico, a cui  il suddetto migliore amico ha spezzato il cuore, tradendolo ripetutamente.

E Robert non lo meritava.

“Jude! Che coincidenza…”

“Già…”

“Che ci fai qui? Voi non siete frequentatori di un locale come questo” sembra sciogliersi un po’, forse più per avviare una qualsiasi conversazione che per vera e propria volontà di parlarmi.  E intanto si guarda intono, allarmato.

“Avevo voglia di cambiare” alzo le spalle, accennando un sorriso. “E comunque stasera sono solo”.

Sembra tirare un sospiro di sollievo, probabilmente rassicurato dal non dover vedere Ewan, ma cerca subito di mascherarlo con un mezzo sorriso.

A quanto pare quella storia gli ha fatto male davvero.

“Davvero? Come mai?” si abbassa il cappuccio, passandosi una mano tra i capelli.

Lo fa sempre quando è in imbarazzo, ormai lo so. E la cosa imbarazzante in tutto questo è che io sono amico del suo ex, e nonostante questo non abbiamo mai parlato davvero. Ewan tendeva a tenerlo per se, a considerarlo una sua proprietà. Ed è quasi ironico che poi si sia comportato da stronzo in quel modo.

Probabilmente ha paura che tornato a casa telefonerò a Ewan  e ci faremo due risate alle sue spalle, ma non succederà.

“Io e Ewan abbiamo litigato, praticamente non ci parliamo da settimane”

Da quando gli ho detto che è uno stronzo per quello che ti ha fatto. Da quando si è comportato in quella maniera spregevole, perdendo ogni briciolo della mia fiducia.

Lascio cadere il discorso, e per fortuna arriva il cameriere a prendere le nostre ordinazioni.

Ho bisogno di una birra!

 

Tieni i piedi per terra

Quando la tua testa è tra le nuvole

 

 

Da quanto avevo capito di lui, Robert mi era sempre sembrato un tipo socievole, uno alla mano, non spocchioso, e ora capisco che non mi sbagliavo.

È simpatico e brillante, e a volte se ne esce con delle battute davvero fuori dal mondo!

E poi… beh, lo devo ammettere, è carino. L’ho sempre pensato a dire il vero.

Ha un sorriso contagioso, solare, e il modo in cui si porta la mano sugli occhi quando ride è davvero adorabile.

“Allora, cosa hai pensato quando hai visto di aver pescato Cappuccetto Rosso?” gli chiedo, ridacchiando. Sono quasi due ore che lo prendo in giro, anche se in realtà lo trovo molto carino con quella mantellina rossa sulle spalle.

“Ho imprecato sonoramente. In più lingue!” ridiamo entrambi, poi lui continua. “Mi ero anche preparato una frase ad effetto, che mi avrebbe garantito l’immediata conquista del mio interlocutore, ma visto che sei tu…”

“Wow, grazie!” mi fingo offeso, perché ho capito benissimo cosa vuole dire.

Visto che sei tu, e ti conosco (più o meno), non ci proverò con te.

È un vero peccato.

Scoppia a ridere, portandosi la mano destra al viso, e io lo lascio fare, ridendo a mia volta.

“E com’era questa frase ad effetto?” chiedo poi, curioso.

“Prometti di non ridere!”

A volte sembra di parlare con un bambino.

“Promesso”

Anche se volessi, non so se riuscirei a ridere di te, sai Robert?

“Ok, era una cosa tipo…” sembra concentrarsi qualche secondo, ad occhi chiusi, poi si protende sul tavolo, verso di me, mordendosi il labbro inferiore. Mi arriva vicino all’orecchio, e con voce arrochita mi sussurra un “Sei tu il mio lupo cattivo?” che mi fa trattenere il respiro.

Wow.

No, davvero, wow!

Voi non avete idea di cosa ho immaginato in quel secondo –vi basti sapere che la visione comprendeva me, lui, il mio letto, e il mantello rosso!-, ne come mi sento adesso!

Bere.

Freddo.

Ho la gola secca e ho bisogno di bere qualcosa di freddo.

Infatti mi porto alle labbra la mia birra, forse fin troppo in fretta.

“Allora?” mi chiede poi, con un sopracciglio alzato.

Allora sei un orgasmo audio-visivo, Robert!

E non dovresti fare sfoggio di questa tua qualità così facilmente.

“Sono sicuro che avresti avuto il lupo cattivo ai tuoi piedi” mi lascio sfuggire in un sussurro, guardandolo negli occhi, e lui mi regala un sorriso imbarazzato.

Ha sempre creduto poco nelle sue possibilità, anche se potrebbe avere davvero tutto, se volesse. Ovviamente lui è l’unico a non essersene ancora accorto.

È sconcertante come la  sfacciataggine e l’imbarazzo siano parte di lui in egual misura.

Due parti inscindibili del suo essere così unico.

 

 

Così un giorno, lui l’ha trovata mentre piangeva

Raggomitolata  sul terreno sporco

Il suo principe finalmente è venuto a salvarla

E il resto di può immaginare

Ma c’era il trucco:

E l’orologio scocca la mezzanotte;

Beh, assicurati di poter costruire la tua casa

Mattone su ogni noioso mattone

O il lupo riuscirà ad abbatterla

 

 

Non sono mai stato particolarmente bravo a flirtare, conscio di essere bello e che quindi in un modo o nell’altro gli altri mi avrebbero notato ugualmente, ma adesso mi accorgo che mi piacerebbe esserlo.

Mi piacerebbe esserlo perché Robert non è il tipo di ragazzo che prende l’iniziativa con un qualsiasi estraneo. Non è quel tipo di ragazzo; ha la testa sulle spalle, studia per diventare avvocato,  e non è il tipo che si lascia rimorchiare dal primo che incontra.

Non dà nemmeno il suo numero ad una persona, se parlandoci non lo incuriosisce.

Ammetto di non aver mai conosciuto nessuno come lui, abituato a quei malati del sesso occasionale che incontri in discoteca, che ti fanno di tutto senza neanche chiederti come ti chiami.

Insomma, all’inizio era eccitante, lo ammetto, ma alla lunga viene  a noia.  Sono tutti uguali, stereotipati: palestrati, capelli biondi o con colpi di sole, che ascoltano tutti la stesa musica, parlano delle stesse cose, addirittura allo stesso modo.

 

Tu hai costruito un mondo di magia

Perché la tua vita reale è tragica

 

 

Ho avuto avventure tutta la vita, ma adesso sento la necessità di qualcosa di più… qualcosa di profondo, di unico, che mi disgreghi, mi trascini via, e mi mostri che la vita non è solo quello.

Ed è impensabile di poter costruire un qualcosa di importante con qualcuno di loro.

Infatti mi sono sempre chiesto cosa ci trovasse Robert in Ewan, cosa lo spingesse a sopportare, a sentirsi costantemente un pesce fuor d’acqua… adesso ho capito.

Robert è un sognatore. Almeno quanto me.

Probabilmente sperava che lui cambiasse, che smettesse di trattarlo come un oggetto, che gli dimostrasse un po’ di quell’amore che merita. Non è successo.

Robert ha qualcosa di speciale, lo pensavo prima e ne ho avuta conferma adesso.

E se non glielo chiedo sono sicuro che lo rimpiangerò.

“Senti, ehm…” esito, “La pasticceria qui all’angolo è aperta fino a tardi, e fa dei dolci favolosi. Ti va di venire?”.

Ti prego.

Mi fissa qualche secondo in silenzio, poi mi chiede “E’ un invito?”.

“Vorresti che lo fosse?”

“Io…” si ferma, scuotendo la testa, ed è un colpo al cuore. Poi, quando sto cominciando davvero a perdere le speranze… “Va bene, mi hai convinto. Non posso resistere a qualcosa di dolce…” ammicca, e io sorrido.

Sono felice.

Come non lo sono da un po’.

E mentre stiamo per uscire dal locale mi rivolge un “Posso togliermi il mantello rosso, vero?”.

“Uhm…” faccio finta di pensarci un attimo. “No”.

“Perché?”

“Perché ti sta bene, sei carino”

Ridacchia, imbarazzato, distogliendo lo sguardo dal mio e sfacendo il nodo che teneva chiusa la mantellina, piegandola alla bell’e meglio quando arriviamo per strada.

L’aria è fresca, pur essendo appena iniziato l’autunno, e lo vedo rabbrividire.

Non dico niente, ma mi sfilo la giacca e gliela appoggio sulle spalle, cogliendolo di sorpresa.

“I lupi cattivi non si comportano così…” dice, con un filo di voce, accennando un sorriso di ringraziamento.

“Forse non sono poi così cattivo…” rispondo, incontrando il suo sguardo, perdendomi in quei suoi occhi castani, grandi e pieni di vita. “E comunque Cappuccetto Rosso non va a giro senza cappuccio!”.

Ridiamo entrambi, e la sua risata mi stordisce appena. Poi lo vedo annuire tra se e se, mordendosi il labbro inferiore.

“Grazie” mi sussurra poi, con un certo imbarazzo.

Ho una gran voglia di baciarlo, non sapete davvero quanta, ma probabilmente rovinerei tutto.

Non voglio affrettare le cose, questa serata è come una favola, ed è giusto che faccia il suo corso.

Non ho fretta.

Ho tutto il tempo che vorrà.

“Dai, vieni!” lo prendo sotto braccio e iniziamo a camminare verso la pasticceria, parlando del più e del meno, prendendoci in giro a vicenda.

Aspetterò il momento giusto.

Per lui posso farlo, perché sono sicuro che ne varrà la pena.

 

 

Beh, se non è reale

 Non  lo puoi tenere in mano

Non puoi sentirlo con il tuo cuore

E non voglio crederci.

Ma se è vero…

 

 

… Un anno dopo…

 

“Dove sono? DOVE SONO???!”

“Robert, devi calmarti…”

“Non voglio calmarmi, voglio le mie cazzo di scarpe!” sbotta, tuffandosi sotto il letto.

Oggi è il giorno della laurea, ed è in fibrillazione. Non mi stupirei se gli venisse un attacco di cuore, davvero.

È intrattabile da una settimana, ma lo capisco; infatti lo assecondo, non prendendomela quando se ne esce con qualche battuta acida e cinica delle sue.

Finalmente le ha trovate, queste benedette scarpe, ma una volta finito di allacciarle si lascai cadere sul letto, sprofondando il viso  nel cuscino, ed emettendo un lamentoso, ovattato,  e disperato “Aiutooooo!”.

Sorrido, e gli accarezzo la schiena, coperta da questa bella camicia che adoro, cercando di rassicurarlo.

Farà un figurone.

Lo so io, e in fondo lo sa anche lui.

“Dobbiamo andare” gli dico, avvicinandomi, posandogli un bacio tra i capelli, sentendolo mugolare.

“Vai senza di meee” piagnucola, gesticolando con una mano, e io rido divertito. È così carino quando è nel panico!

“Non credo sia possibile, Rob…”

Finalmente torna a guardarmi, con un broncio tenerissimo che subito lascia il posto ad uno dei suoi sorrisi meravigliosi.

“Dai, pettinati, mentre io ti prendo la giacca” gli dico, posandogli un bacio sul naso. Ormai conosco la sua camera –ed il suo armadio- come le mie tasche.

“Ma sono pettinati!” protesta lui, indicandosi i capelli con una mano, e in tutta risposta ci passo una mano in mezzo, scompigliandoglieli di proposito, ridendo poi della sua espressione da questamelapaghi.

E quando torna dal bagno, pettinato alla perfezione, come probabilmente non lo è mai stato in vita sua, gli mostro la sua adorabile mantellina rossa, appesa ad una gruccia , che ha sempre tenuto nell’armadio come ricordo del nostro primo appuntamento. Sempre se così si poteva chiamare.

“Ti metti questa?” lo prendo in giro, e lui mi fa il verso, imbarazzato.

Adorabile.

“Però dovresti dirlo a quelli della commissione” continuo, ironico, “Facciamo presto, perché devo portare il cestino alla nonna!”

Ride divertito, strappandomela dalle mani e buttandola sul letto.

“E devo anche stare attento” si avvicina, ammiccante e seducente, fino ad essere ad un soffio dalle mie labbra. “E’ pieno di lupi cattivi lungo la strada…”, lascia in sospeso la frase, e mi lascio sfuggire un sospiro sentendo il suo respiro caldo  sulla mia bocca.

Oh no, non farlo…

“E non sai davvero cosa sarebbero capaci di farti…”rispondo, con lo stesso tono, reggendo il suo sguardo, mentre una mia mano arriva sul suo fianco.

“Cosa?” fa finta di non capire, e cavolo! Vorrei che non dovessimo uscire nell’immediato futuro!

Lo sollevo da terra, facendolo urlare quando me lo carico in spalla, mentre si dimena, portandolo fino al letto, lasciandocelo ricadere sopra. E subito sono sulla sua bocca, in un bacio dolce e passionale al tempo stesso, anche perché so benissimo che non possiamo farlo adesso, non possiamo lasciarci andare, anche perchè ci sono i suoi nella stanza accanto. Però mi piace giocare, soprattutto quando lui sembra non capire le mie intenzioni.

“Jude, devo laurearmiiiiiii!!!” mi dice, ridendo, tremando sotto di me.

Ed è in momenti come questo che realizzo quanto sono felice.

Mi sembra quasi di vivere una favola.

 

Se è vero

Puoi vederlo con i tuoi occhi

Perfino al buio

Ed è li che voglio essere

 

 

FINE

 

E vissero tutti felici e contenti, no? xD

Come già detto sopra, non so da dove mi è venuta questa idea, che è DAVVERO malsana! Però boh, la trovo tenera! xD non bella, quello mai, ma tenera.

E per la prima volta Robert non è una puttanella! :D mi sento realizzata, forse sto uscendo da questo trip mentale! xDDD

Ah, e giusto per specificare, anche se non interesserà a nessuno, nella mia  folle visione delle cose Ben, il ragazzo che è costretto a vestirsi da Biancaneve,  è Ben Stiller. Ahahaahah  solo e soltanto perché ogni volta mi fa morire dal ridere, qualsiasi parte interpreti. In effetti io aspetto di vederlo vestito da donna! xDD

Tobey invece è ovviamente Tobey Maguire.

Bene, adesso vado a rintanarmi nel mio angolino della vergogna per aver pensato a tutta questa storia. .-.

Baci a tutti :D risponderò quanto prima a… beh, tutte le recensioni a cui non ho risposto. xD

 

   
 
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