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Autore: Back To Vegas Skies    16/07/2011    0 recensioni
- Piacere, io sono Bill - dico garbatamente, stringendo la mano a entrambi.
Se mai ci farò amicizia devo ricordarmi di ringraziare il tappetto, da solo, sono sicuro, avrei girato i tacchi e sarei tornato indietro.
Gabe è anche simpatico, oltre ad essere bello, anche se l'argomento principale delle sue conversazioni è sempre e comunque Pete.
"Anche a Pete è successo..." oppure "...un amico di Pete.." o ancora "Pete lo dice sempre..."
Sembra esserne innamorato.
[PetexGabexWilliam]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Cobra Starship, The Academy Is
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2:
Jail.
 
{William POV
Questa casa è un posto orribile. Mi sembra di essere in una prigione, dove mia madre è il carceriere e mio padre il boia sadico che sa che tra poco sarai nelle sue mani.
Senza mio fratello, che era l'unico a difendermi, mi sento veramente perso. Ma non potevo andare a New York con lui, né potevo costringerlo a rimanere con me.
 
Ho diciotto anni e tutti mi trattano come un ragazzino, sono sempre stato il bambino di casa, quello che deve sorbirsi in continuazione i "mangia che sembri denutrito" e i "tagliati questi capelli, William, sembri un hippie!".
Mia madre, soprattutto, è sempre stata esageratamente soffocante nei miei confronti.
Immaginate, quindi, quando ha scoperto che sono gay!
Mi ha trovato in camera mia, seminudo, con la mano nei pantaloni del mio migliore amico.
È prima svenuta tre volte di fila, poi, quando si è ripresa, ha chiamato mio padre, che prima ha detto "Lo avevo detto io, che era frocio" e poi mi ha portato da uno psicologo.
Venire trattato come un appestato dalla mia stessa famiglia è qualcosa che in passato mi ha fatto molto male. Ricordo ancora gli sguardi pieni di disprezzo di mio padre e le lacrime di mia madre, che continuava a ripetere "che peccato, un ragazzo così bello..." tra i singhiozzi. Se fossi stato un assassino o un drogato avrebbero reagito meglio, ne sono sicuro.
Ora ci hanno fatto l'abitudine.
Fanno finta che io non esista, quando parlano della mia omosessualità la chiamano "il problema di Will", come se si trattasse di un dente cariato o di un piede rotto, mi hanno proibito di dirlo a qualcuno e di "far entrare le mie perversioni nella loro casa, perché anche se hanno un figlio deviato, continuano ad essere gente perbene". Che squallore. Rinnegare un figlio solo perché non è uguale a tutti gli altri. Loro sì che sono gente perbene.

   
 
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