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Autore: MadLucy    17/07/2011    2 recensioni
Ieri sera ho guardato fra i miei quaderni e ne ho trovato uno mezzo pieno di storie sulla Setta dei Vampiri,risalenti a poco tempo fa,e ho pensato: "Perchè non scriverle su EFP?",perciò eccomi qui!!!Sarà una raccolta incentrata sul passato (spesso crudele o difficile) dei nostri amati personaggi,ovvero una serie di storie che raccontino un episodio significativo della loro vita,non narrato nei libri.
Mi raccomando,recensite!!!!!!=)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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bozza 4

Thierry

                                       "A Thierry piacevano moltissimo entrambe le sorelle. Forse fu proprio quella la causa della sua rovina."
                                                                                                                                            La Setta dei Vampiri: Anime Gemelle.

Il bimbo s'impunta,puntando i piedini davanti all'ingresso della capanna.
Sua madre lo strattona,allegra.
-Avanti,Theorn,non fare i capricci,vieni con la mamma!-
Ma il bambino corruccia la labbra,in un broncetto adorabile.
-Io voglio andare a giocare.-
La donna sbuffa,spazientita. Sembra uno di quei discorsi ripetuti all'infinito.
-Andrai al fiume quando avremo finito. Salutiamo Hilda e andiamo,d'accordo?-
-Ma è noioso.- il bimbo non pare convinto.
-Dai,su. Non staremo molto. Dobbiamo solo salutare.- ripetè.
Il piccolo Theorn si arrende,senza però sorridere.
E' mattina. Il sole,sorto da dietro catene di montagne ricoperte di boschi,riflette pallidi raggi che carezzano l'erba fresca e la pelle ramata degli abitanti del villaggio.
E' giorno di mercato in paese.
Ragazzi contrattano prezzi con oche panciute fra le braccia,donne trasportano di qua e di là anfore d'olio e di acqua,un uomo trascina il suo cocciuto asinello tirandolo per la cavezza che ha al collo.
Un'atmosfera festosa serpeggia tra le capanne di paglia,un chiacchiericcio allegro si perde tra la folla.
Theorn fissa la maniglia di legno della capanna dell'amica della mamma. E' più grande della loro,e più graziosa. Aggrotta leggermente le sopracciglia.
-Anch'io voglio una casa così grande,mamma.-
La donna ride. -Lo sai che le capanne più grandi sono per le famiglie più numerose. Tu hai solo tuo fratello,ma Hilda ha tre bimbi suoi e due gemelline che ha adottato... Non ti sembra che merita una ricompensa per il suo bel gesto?-
Theorn annuisce distrattamente. I problemi e le buone azioni di Hilda non gli interessano.Lui vuole andare a giocare al fiume con i suoi amici.
Sua madre bussa con le nocche sulla superficie di paglia. Silenzio. Prova a tirare la corda che pende dal tetto,collegata ad una campanella situata all'interno dell'abitazione.
Niente.
-Cercate la mamma?-
Una vocina gentile li fa voltare.
Davanti a Theorn ci sono due bimbe.Hanno più o meno sette anni,di sicuro,come lui.
La prima,quella che ha parlato,ha capelli lunghi e lucenti,color del grano,che le arrivano fino ai fianchi sottili. Porta un vestito di mussola bianco,senza maniche,con semplici spalline.
La sua pelle,priva di una qualsiasi imperfezione,è nivea e candida come i petali di un bucaneve,e pare così liscia e vellutata che Theorn fatica a resistere alla tentazione di toccarla. Ha degli occhi dolcissimi,da cucciolo,d'un color cioccolato che mentre lo guarda sembra volerlo accarezzare. Tutto in lei è leggiadro,innocente e delicato.
Poi guarda l'altra bambina,ed è come sprofondare in un pozzo d'inchostro.E' diversa dall'altra almeno quanto il giorno è differente dalla notte.
I suoi capelli sono anch'essi lunghi fino alla vita,ma neri come una notte senza Luna,così scuri da risplendere d'un nero più intenso dell'onice. Theorn non ha mai visto un colore del genere. Il suo sguardo,invece di accarezzare,pareva farti affogare nelle profondità dei suoi occhi.
E poi i suoi occhi... i suoi occhi!
Cambiavano colore,sì,proprio così...Prima erano verde smeraldo,poi lilla chiaro,poi viola acceso, poi arancio pallido,poi turchese lucente,poi ambra profondo.
La mamma annuisce. -Sì. Voi dovete essere Maya e Hell...Hellewise! Sì,Maya e Hellewise! Ma che belle che siete!-
Entrambe sorridono.
La bionda modestamente,un sorriso timido e riservato bello come un fiore primaverile. La ragazzina mora esibisce un ghignetto arrogante,da peste. Il sorriso perfido di chi è bella e lo sa.
Sono entrambe magnifiche,ma paiono appartenere a mondi diversi. Le loro bellezze sono paragonabili al bianco ed al nero,al Sole e alla Luna.
Anche le due ragazze,nota,lo stanno fissando.
Fissano i suoi pallidi capelli biondo cenere e la sua pelle di una dorata sfumatura bronzea,fissano i suoi occhi grandi e le sue gambe lughe.
La biondina lo osserva di nascosto,da sotto le lunghe ciglia da cerbiatta,un rossore ingenuo sulle guance.
La mora lo guarda a mento alto,con strafottenza,inarcando le sopracciglia corvine,mentre una scintilla maliziosa nello sguardo annuncia che le piace quello che vede.
-Non c'è. E' andata a fare la spesa con gli altri.-
-Io ero venuta a salutare la mamma,ma se non c'è possiamo ripassare,vero Theorn? Vi dispiacerebbe dirle che la sua amica Lissa la saluta?-
La bimba bionda distoglie rapidamente lo sguardo da Theorn e si affretta ad annuire,sorridendo a sua madre. La bimba mora non stacca lo sguardo da lui,facendogli venire in mente un giaguaro che tiene d'occhio la sua preda,aspettando il momento adatto per saltargli addosso...
-...vado,ho un sacco di cose da fare. Mi raccomando,torna a casa per mezzodì.- raccomanda la mamma. -Ciao!-
Si allontana per la stradina da dove erano arrivati.I tre bambini rimangono lì,a guardare la sua figuretta che sparisce nel chiasso del mercato.
-Il mio nome è Maya.- una voce,densa e suadente come il velluto,pare avvolgerlo. E',naturalmente,la ragazzina mora. E' dolce e roca insieme,con una nota che una voce infantile non dovrebbe avere.
-Io mi chiamo Hellewise.- aggiunge in fretta la biondina,con un sorriso sfavillante,entrando nel campo visivo del bambino. -Vieni a giocare?-
Tende la manina bianca,in un invito.
Anche la bimba di nome Maya allunga la sua,color gesso.
-Sì,Theorn. Vieni a giocare.- Il suo non pare un invito ma al contrario una richiesta. Un ordine. Un ordine,impartito dalla voce ipnotica e melodiosa di una sirena.
Theorn è combattuto.
Il suo piccolo cuore di bambino batte all'impazzata,come se sapesse,prevedesse che questa era una scelta importante. Una scelta che avrebbe cambiato la sua vita.
Non sa proprio che fare. Non sa proprio decidersi.
Non si è mai sentito così attratto da due ragazze.
E non ha mai visto qualcuna di così affascinante e luminosa,come Hellewise... E nemmeno così affascinante ed oscura,come Maya.
Chi scegliere?
I suoi occhi profondi e scuri saettano da una all'altra.
Infine,decide.
La decisione che,probabilmente,influenzò il suo destino.
Le afferra entrambe. Stringe tutte e due le mani,nello stesso momento.
Un piede in due scarpe,bisbiglia una vocina nella sua testa. Non avrai scampo,Theorn,non avrai scampo se non decidi. E tu hai scelto di non decidere. Pericoloso e sciocco.
Non potrai continuare questo gioco infantile e mortale per sempre,che brucerà più del fuoco e avvelenerà più del veleno.
Perchè,vedi,una di loro ti stancherà e deciderà che tu devi essere suo. Una di loro ti trascinerà inevitabilmente,definitivamente dalla sua parte,ed allora sarà troppo tardi per tornare indietro. Nessuno chiederà la tua opinione.
E per te sarà la fine,o meglio,solo l'inizio.
Ma Theorn adesso è solo un bambino. E' ingenuo e non sa,è innocente e non capisce. Non può prevedere il risultato delle sue azioni,non può immaginare che conseguenze avrà scegliere con chi giocare.
Già,tutto iniziò così. Con un gioco.
Un gioco,che diventò qualcosa di inarrestabile e catastrofico.
Perchè Theorn non sapeva nemmeno quali pensieri potevano attraversare la mente di una bambina di sette anni,pensieri meschini,tinti di rosso come il sangue.
Solo abbozzati nell'infanzia,ma che con il passare degli anni si definirono.
Pensieri di fuoco e desideri forgiati nelle tenebre,che non rimasero astratti.
Le parole divennero fatti,e i fatti terrore e morte.
Una scia scarlatta seguì una delle ragazzine che stringeva la mano di Theorn.
Ma adesso erano piccoli.
Il bimbo gira appena la testa,per controllare rapidamente le reazioni delle due.
Nel viso diafano di Maya solo indignazione,e un'astio che le attraversa gli occhi multicolore. Astio verso quella sorella bionda e buona, che risponde al gesto di Theorn con un sorriso un po' tirato,con una gioia leggermente forzata.
Per un paio di secondi rimangono così.
Così,com'erano destinati a restare per molto tempo ancora: Theorn in mezzo,attratto dai magnetici occhi opalescenti di Maya,ora rosso rubino,dall'altra incantato dall'incarnato color perla di Hellewise,con due pomelli rosa pesca sugli zigomi perfetti.
Alla sua destra una,alla sua sinistra l'altra.
Eterne rivali,gemelle che di uguale hanno tutto e di simile non hanno niente.
La stessa luce le avvolge,la stessa aura potente le caratterizza,la stessa bellezza le danna.
Ma niente può essere più diverso.





Note dell'Autrice: Ecco a voi Thierry!Ci troviamo nell'era preistorica,prima che lui conoscesse Hannah.Theorn era il suo nome nella tribù,per chi non lo ricordasse.
Ah,sì: ho immaginato che Maya e Hellewise fossero state adottate da una donna della tribù perchè,essendo figlie di una dea,non potevano crescere (ovviamente) con la loro madre naturale.
Vi è piaciuta?Recensiteeee!!!!!!
  
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