Assurdo,
totalmente assurdo, come aveva fatto ad
innamorarsi di un ragazzo etero?
Di un ragazzo che non poteva ricambiare i suoi
sentimenti in alcun modo e non solo per quello che aveva tra le gambe.
Si
torturava le mani mentre osservava distrattamente Trent che si stava
impegnando
a fondo nel bucherellare un lenzuolo che avrebbe usato come costume, e
lui?
Mancava appena un giorno e non aveva
la più pallida idea di
cosa mettere, certo aveva sempre il costume dell’anno
precedente –una tutina
aderente marrone con il pellicciotto sui punti strategici e le braccia
marroni
che spuntavano dal busto.
Il ragno l’anno precedente aveva fatto molto effetto
sui suoi vecchi compagni, e quindi se nessuna idea fosse apparsa
all'improvviso, lui era comunque salvo.
«Trent, io ti lascio, vado a cercare ispirazione!»
Detto fatto, ecco che il ragazzo dagli occhi cristallini uscì chiudendosi la porta dietro e iniziando a vagare per i corridoi guardando con attenzione ogni soprammobile o quadro che potesse fargli venire qualche idea, aveva già scartato il gatto e la zucca: erano due costumi troppo scontati, e lui voleva distinguersi dalla massa.
«Wilson!»
Una voce risuonò in tutto
il corridoio attirando l'attenzione di Flint che si girò
riconoscendo la sagoma di un warbler.
Aveva riconosciuto palesemente la sua voce, calda e dolce, che insieme
a quella di Blaine era l'unica che nel gruppo risaltava, e doveva
risaltare per forza essendo lui il loro asso nella manica, colui che
faceva la differenza.
Ricordava chiaramente il giorno in cui si presentarono, l'aula di
chimica, la mano fasciata e quando lui gli aveva proposto di entrare
nei fringuelli dopo che il più alto aveva arrangiato un
pezzo di beatbox.
Mentre Richard lo raggiungeva vide chiaramente nella sua testa i
fotogrammi di quel pomeriggio e del loro bacio, era stato davvero
strano: non era da molto che Flint si era trasferito, aveva il morale a
terra per aver dovuto lasciar eil suo ex-ragazzo e Richard era apparso
perfetto ai suoi occhi.
Era alto, grosso, divertente, e sembrava davvero caldo e protettivo,
forse erano state quelle sensazioni che gli aveva trasmesso a
farlo avvicinare alle sue labbra per rubare un bacio, era la prima
volta che il primo passo lo faceva lui.
«ciao Richard, posso esserti utile?»
Lo salutò con il sorriso sulle labbra ricevendo subito un sorriso di ricambio dal ragazzo più alto che si era fermato davanti a lui, fermamente convinto ad aprire un discorso ma senza avere la più pallida idea di come fare.
«a dir la verità non ho niente da dirti... solo, ti ho visto e volevo salutarti... tu... tutto bene?»
Ok, gli era già passata la voglia di fare il discorso serio, o meglio, quella voglia era stata sopraffatta da quella di scappare e chiudersi in camera per rimuginare sulla figuraccia fatta.
«potrei stare meglio, sai, è il 30 Ottobre e non ho ancora un costume»
«mmm... capisco»
Il telefono di Wilson
iniziò improvvisamente a vibrare e il ragazzo si decise a
cacciarlo dalla tasca, contemporaneamente Richard decise di
approfittare di quei pochi secondi per congedarsi con
dignità da lui prima di fare qualche altra figuraccia.
Non lo avesse mai pensato: il suo movimento che voleva precedere un "a
presto" si trasformò in una leggera spinta che fece cadere
il telefono di Flint sulla moquette del corridoio.
«Mi-mi dispiace»
Provo a rimediare al danno fatto ricevendo in cambio l'ennesimo sorriso rassicurante mentre il ragazzo più basso si piegava per raccogliere il telefono da terra.
Quello che vide Richard James fu una visione celestiale, quasi al pari degli occhi del suo interlocutore; il suo sedere aderiva perfettamente alla divisa lasciando tutto in bella mostra e distraendo il più alto da un sussurrato "hai qualcosa da consigliarmi?"
«Oh mio Dio...»
Si lasciò scappare tale apprezzamento mentre l'altro si rialzava tastanto il telefono e sorridendogli.
«Dio? cioè dovrei mettermi una barba chilometrica e una tunica sfatta?»
Fortunatamente aveva capito male, era davvero una fortuna sotto un punto di vista, ma d'altro conto, ora doveva risolvere i due problemi che aveva davanti: la domanda di Flint e l'erezione che premeva contro i boxer.
«N-no, hai presente Buffy? C'era una puntata in cui un ragazzo aveva un cartellone al collo e-e-e...»
«Ah si! Certo! Ricordo!»
Il ragazzo saltellò sul posto sorridendogli e portando poi le mani attorno al suo collo prima di dargli un bacio sulla guancia.
«Grazie davvero Richard! ora ho un costume che nessun'altro penserà, un'idea geniale! Mi sdebiterò un giorno, a domani!»
strinse un po' di più le braccia attorno al suo collo lasciandolo subito dopo e iniziando a correre verso le scale per tornare ai dormitori del terzo piano, più esattamente in camera sua per controllare di avere l'occorrente.
«A domani...»
Era fermo lì impalato
ancora sconvolto per quello che era successo.
Si limitò ad abbassare lo sguardo ed osservare i pantaloni,
fortuna che Flint non se ne era accorto.
Ora però, gli erano rimaste due cose da fare, la prima era
sicuramente una doccia fredda, e la seconda era procurarsi il nastro
adesivo e tanti giornali vecchi per completare il suo costume, sarebbe
stato un bel gigante con tanto di clava e pelle inscurita.