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Autore: Temari    18/07/2011    5 recensioni
- "Molte volte Rin aveva usato la parola 'forse'. [...] Quella parola era la prima ad entrare la sua mente." -
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti! =D
Sono di nuovo qui con una fic su questo bellissimo manga/anime! ^-^
Non ho molto da dire se non questo: se non leggete il manga o se lo leggete ma siete più indietro del capitolo 22 (almeno), allora sappiate che di seguito ci sono SPOILER! Non molto dettagliati, ma comunque spoiler, siete avvertiti! =)

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari


Maybe





 

Molte volte Rin aveva usato la parola 'forse'. Non era il tipo di ragazzo che si fermava a pensare, era uno adatto all'azione, ma una volta che l'azione aveva termine i pensieri si facevano strada da soli... e allora sì, quella parola era la prima ad entrare la sua mente.

Forse non avrei dovuto farlo.
Forse avrei dovuto cercare di controllarmi.
Forse non avevo provato abbastanza a stare calmo.
Forse avevo giudicato male la situazione.

E quando gli altri lo rimproveravano - chi con parole aspre e crudeli, chi con fermezza ed affetto - manteneva un atteggiamento impavido mentre cercava di calmare il suo cuore in subbuglio e mandare giù la sgradevole sensazione che gli risaliva l'esofago... quella parola sempre presente che gli invadeva i pensieri.

Forse hanno ragione.
Forse sono un mostro che non ha diritto di stare vicino agli altri.
Forse sarebbe stato meglio se non fossi mai nato.
Forse anche Papà e Yukio in realtà non mi sopportano.

Sebbene fossero passati tanti anni, i 'forse' erano sempre nascosti in un angolo buio, pronti a saltare fuori il secondo che ricadeva in vecchie - e sbagliate - abitudini, il secondo che abbassava la guardia, il secondo che si rendeva conto di aver fatto nuovamente qualcosa di cui non doveva andare (e di cui non andava mai) fiero... come per lo spettacolo che aveva causato davanti a Bon e suo padre, davanti ai suoi compagni e tutti i membri dell'Ordine di Kyoto. Tutta la fatica che aveva fatto per imparare le basi che gli aveva inculcato in testa Shura erano andate in fumo in un battito di ciglia...

Forse non riuscirò mai a controllarmi del tutto.
Forse prima o poi finirò per uccidere davvero qualcuno.
Forse dovrebbero lasciarmi in questa cella per sempre.
... Forse dovrei lasciare che mi uccidano.

La cella in cui l'aveva rinchiuso Mephisto era fatta apposta per gente come lui e niente o nessuno sarebbe stato in grado di aprirla dall'interno. Ed era certo che, ora come ora, non ci fosse nessuno che aveva il desiderio di aiutarlo a liberarsi aprendo la porta da fuori: gli unici amici che avesse mai avuto ormai sapevano perfettamente chi era in realtà e lo odiavano, disprezzavano, ripudiavano come compagno... non sarebbero mai andati lì.

Eppure, quando Shiemi gli era corsa incontro in quel luogo bianco pieno di ingranaggi arrugginiti e spezzati (aveva trovato ironico come il paesaggio lo rispecchiasse tanto, sotto un certo punto di vista) e quando, uscendo, si era ritrovato tutti i suoi amici davanti... per la prima volta in tutta la vita, Rin aveva associato quella parola ad una frase che mai aveva osato nemmeno pensare.

Forse... va bene che io sia vivo...

   
 
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