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Autore: _hurricane    18/07/2011    9 recensioni
La questione era nata dalla fatidica domanda del moro: “Cosa fai dopo il tour, Chris?”
E Chris aveva ingenuamente risposto: “Ho una settimana di dolce far niente, poi iniziano le riprese di Struck by Lightning.”
Senza nemmeno rendersene conto, la sua “settimana di dolce far niente” si era trasformata in un “dolce far qualcosa” con il suo super segretissimo ragazzo bi-curioso, o falso etero, la cosa era ancora da stabilire (anche perché a nessuno dei due importava saperlo).

[CrissColfer scritta per il contest "One shot dell'estate" indetto da EFP]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chris Colfer amava una serie piuttosto limitata di cose.

Amava la sua famiglia, amava cantare e recitare, amava la Diet Coke, amava le facce che faceva la gente nel domandarsi a cosa diamine servisse nella vita essere in grado di far ruotare due strani pugnali da ninja tra le dita.

Di recente, c’era un’altra cosa che aveva iniziato ad amare. E quella “cosa” era Darren Criss.

Chris Colfer odiava anche una serie piuttosto limitata di cose.

Tra queste, c’era quella di innamorarsi di ragazzi etero. Aveva avuto una brutta esperienza al riguardo ai tempi del liceo, e aveva giurato a sé stesso che non sarebbe mai più capitato.

Odiava anche quei tipi di persone che spendono i loro soldi in cose non propriamente indispensabili – e il suo zaino con le sembianze di Chewbacca non faceva testo, perché era indispensabile – come per esempio case di vacanza sparse per il mondo, soltanto per il gusto di poter dire di averle.

Chris Colfer era una persona modesta, e una casa per lui bastava e avanzava.

Fu chiaro quindi, quando si ritrovò ad affittare per una settimana una villa con piscina alle Maldive, che l’amore per Darren lo aveva fatto vacillare su ben due punti della sua severissima lista.

La questione era nata dalla fatidica domanda del moro: “Cosa fai dopo il tour, Chris?”

E Chris aveva ingenuamente risposto: “Ho una settimana di dolce far niente, poi iniziano le riprese di Struck by Lightning.”

Senza nemmeno rendersene conto, la sua “settimana di dolce far niente” si era trasformata in un “dolce far qualcosa” con il suo super segretissimo ragazzo bi-curioso, o falso etero, la cosa era ancora da stabilire (anche perché a nessuno dei due importava saperlo).

I soldi non erano stati certo un problema, visto che gli stipendi di entrambi erano saliti alle stelle da quando i loro personaggi si erano messi insieme e da quando quello di Darren era diventato parte del cast regolare. Il problema, invece, era come fare a non scatenare una rivoluzione di fangirls a livello mondiale.

Entrambi infatti avevano imparato a loro spese quanto potesse essere rischioso lasciar trapelare indizi: Darren si sentiva ancora in colpa per aver baciato Chris sul palco di Dublino, dopo aver scoperto che una quattordicenne aveva sfiorato l’infarto ed era stata condotta fuori dallo stadio su una barella. Inutile dire che non rimpiangeva di averlo fatto, comunque.

Così Chris aveva contattato il suo agente che, con aria a dir poco riluttante, aveva acconsentito a cercare loro una casa a prova di bomba, di quelle con sofisticati sistemi di allarme e mura fortificate, così ben protetta che Chris non potè fare a meno di chiedersi se non fosse stata creata appositamente per vacanze segrete tra colleghi di lavoro.

Darren era già lì dal giorno prima, visto che si erano messi d’accordo per andarci in momenti diversi ed evitare problemi. Ovviamente, per quanto potesse camuffarsi, era stato puntualmente riconosciuto all’aeroporto, e Chris si domandò che senso avesse a quel punto continuare a fingere, visto che chiunque avrebbe potuto notare che, seppur a distanza di giorni, le mete che stavano prendendo erano le stesse.

Si diresse al terminal a grandi passi, consapevole di essere ancora in tempo.

In tempo per tornare indietro, annullare quella stupida pazzia che avrebbe mandato a monte i loro sforzi di mantenere un minimo di privacy.

Ma Darren ci teneva così tanto a passare quei pochi giorni di vacanza con lui, e Chris stesso non poteva dargli torto. La sola idea di poterlo abbracciare e baciare alla luce del sole, circondato da alte mura a separarli dal resto del mondo, lo rendeva così euforico che a malapena riusciva a stare fermo quando ci pensava.

Prese quell’aereo senza il minimo rimpianto.

 



Darren se ne stava disteso su una sdraio a bordo piscina, con indosso un costume azzurro chiaro e i suoi immancabili occhiali fucsia, quando Chris arrivò trascinandosi dietro il suo trolley.

L’assoluta segretezza della sua partenza aveva fatto sì che i fotografi d’assalto ci mettessero troppo tempo a prendere lo stesso volo per seguirli, così che, anche se avessero raggiunto le Maldive, non avrebbero scoperto su quale isola si trovavano e soprattutto in quale delle tante lussuose ville.

E grazie al cielo, sembrava che nessuna delle loro fans fosse così accanita da spendere una considerevole somma di denaro per pedinarli fino a lì.

“Sei arrivato finalmente!” esordì il moro alzandosi dalla sdraio per corrergli incontro, prima di abbracciarlo con calore.

Chris si lasciò abbracciare, poi disse sarcastico: “Wow, lo sai che siamo separati soltanto da due giorni vero?”

“Il che mi impedirebbe di sentire la tua mancanza perché…?”

Chris rise, arrendendosi all’evidenza. Perché in effetti, niente nella sua vita gli era mai mancato come Darren, anche da prima che stessero insieme.

Quando il suo personaggio non doveva apparire in un episodio e Darren non si presentava sul set, gli mancava.

Quando durante il tour era sul palco ad esibirsi con i Warblers mentre lui stava dietro le quinte a prepararsi, gli mancava.

Quando il cast organizzava uscite di gruppo e per qualche motivo lui non poteva esserci, gli mancava.

E gli era mancato anche in quei due giorni, nonostante facesse di tutto per nasconderlo con le sue battute. Perché mentre Darren, aperto e senza riserve com’era, non perdeva occasione di farglielo sapere, Chris aveva paura di ammetterlo persino a sé stesso.

Questo non gli impedì ovviamente di lasciare il trolley, prendere il viso di Darren tra le mani e baciarlo intensamente.

“Wow, lo sai che siamo separati soltanto da due giorni vero?” ripetè il riccio per prenderlo in giro, dopo che si furono separati.

“Il che mi impedirebbe di sentire la tua mancanza perché…?”

 



La loro settimana segreta ormai volgeva al termine.

Tramite Twitter, avevano fatto in modo di far credere di essere praticamente ai capi opposti del globo, intenti l’uno con i preparativi delle riprese e l’altro con lo strimpellare canzoni Disney nell’intimità della sua stanza. I pettegolezzi ovviamente continuavano a girare, ed entrambi ne erano perfettamente consapevoli.

La mattina dell’ultimo giorno prima della partenza, Darren e Chris erano in piscina – non che avessero fatto altro per il resto della settimana, escludendo le attività notturne – appoggiati con i gomiti al bordo.

Darren era ancora più bello, con i ricci fradici e spettinati resi più scuri dall’acqua e la luce del sole che si rifletteva nelle goccioline che gli scendevano dalle tempie.

Al momento, aveva il suo tipico sguardo da “So a cosa stai pensando”, che sfoggiava ogni volta che beccava Chris a fissarlo più del dovuto.

“So a cosa stai pensando” disse infatti, come se i suoi occhi non fossero già abbastanza eloquenti.

“Non sarà che ti sopravvaluti un po’ troppo?” ribattè Chris con un sorriso compiaciuto, conscio di aver appena detto una colossale stupidaggine.

Perché se c’era una persona impossibile da sopravvalutare, era Darren. Qualunque cosa facesse o dicesse, era sempre lui a sorprenderlo, a superare le sue migliori aspettative, a ricordargli quanto fosse impossibile non amarlo.

“Quindi mi sbaglio?” rispose Darren, alzando un folto sopracciglio.

Chris non rispose e lui rise di gusto. No che non si sbagliava. Lo sapeva benissimo.

Anche perché quello che Chris pensava di lui, lui lo pensava di Chris. Anche lui era ancora più dannatamente sexy con l’acqua della piscina addosso. Il che sembrava di per sé assurdo, perché già vedendolo da asciutto gli era difficile immaginarlo più sexy.

Chris smise di ridere e lo guardò con i suoi occhi più azzurri del cielo e di quell’acqua cristallina, più belli di qualsiasi altra cosa al mondo per Darren.

Perché anche Darren Criss amava una serie limitata di cose.

Un tempo credeva di amare le donne, specialmente quel tipo di donna che riusciva ad essere timida e sbarazzina allo stesso tempo, capace di stregare solo con lo sguardo; quel tipo di donna che sapeva tenergli testa ma che allo stesso tempo non tentava mai di frenare le sue stranezze, né di cambiarle.

Amava il colore fucsia, suonare, comporre, cantare.

Poi aveva conosciuto Chris, e quella donna, quel tipo di donna, non era niente in confronto a lui.

Tutte le ragazze che aveva avuto, di colpo si trasformarono in pallide imitazioni di ciò che la persona che voleva al suo fianco avrebbe dovuto essere.

“Cosa c’è?” chiese, tornando alla realtà dal flusso di pensieri in cui si era perso, dentro quell’azzurro profondo.

“Sei bellissimo” gli rispose Chris con sincerità disarmante, senza smettere di fissarlo.

“Allora avevo rag-“

Darren vide l’altro fiondarsi su di lui in un secondo, e poi sentì solo le labbra di Chris sulle sue.

Oh, loro andavano decisamente messe in cima alla lista.

Ma al secondo posto, subito dopo i suoi occhi.

   
 
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