A tutto reality/Total Drama, '*Trent's life*' di Rainbow Unicorn su EFP Fanfiction

*DRIIIIIN DRIIIIIIN*

Suona la sveglia. Guardo l'orario: 7:00.

Mamma mia quanto odio alzarmi presto la mattina!Per andare a scuola,poi!! Diavolo,non vedo l'ora che finisca questa dannatissima tortura!!Mentalmente mi ripeto che ormai manca poco: al massimo quattro o cinque giorni. Poi solo sole,mare, divertimento e musica!Con questi pensieri mi alzo con comodo,con addosso solo i boxer, indosso le pantofole e vado verso il bagno. Mi lavo , mi asciugo e mi vesto in tutta fretta . Guardo ancora una volta l’orario:7:45. Ok,ho giusto il tempo di una colazione veloce e poi via a scuola, pronto per un’altra stressante giornata di studio . Saluto mia madre con un bacio sulla guancia e lei ricambia affettuosamente come ogni mattina. Mentre cammino incontro Cody e insieme percorriamo il tratto mancante per arrivare a scuola. Per strada gparliamo un po’ del più e del meno, poi gli chiedo se ha fatto gli esercizi di spagnolo e lui mi risponde con un “Insomma, non ne avevo molta voglia!”. Tipico di Cody: ormai si può dire che io lo conosca come il palmo della mia mano. Per quanto riguarda gli esercizi, lo capisco: ormai manca davvero poco: diamine, siamo al 10 di giugno che cappero vogliono di più da noi quei maledetti prof!ormai quel che è fatto, è fatto! Tra una chicchera e l’altra arriviamo davanti la scuola. Ci sono le ragazze: Leshawna, Bridgette, Izzy e Gwen… Eh sì, c’è anche Gwen , com’è carina oggi! Devo ammetterlo, Gwen mi piace da sempre, ma non le ho mai confidato i miei sentimenti per lei e poi… si è fidanzata con il nuovo ragazzo della scuola… si chiama Duncan se non sbaglio. Le salutiamo e poi entriamo in classe. “Santo cielo!Alla prima ora c’è spagnolo, spero di cavarmela, non ho fatto gli esercizi!!”mi confida Cody. “Stai tranquillo” lo conforto “per qualsiasi cosa ti passo i miei!”. E fino a inizio lezione Cody non fa che ringraziarmi e dirmi che dovrebbero farmi una statua all’entrata della scuola per la mia continua disponibilità nei confronti di tutti. Ma io sono fatto così,cosa posso farci: se c’è qualcuno che ha bisogno di una mano,lo aiuto volentieri! Dopo pochi minuti entra la prof e così la noiosissima lezione di spagnolo ha inizio. “Allora Katie, dimmi: hai fatto gli esercizi?” “ Certo professoressa! Vuole che le porti il quaderno?” “Si , vieni pure cara, così li correggi anche alla lavagna , insieme ai tuoi compagni

Nel frattempo io penso, guardo Gwen : com’è bella, deve essere fortunato Duncan ad averla!Quando la guardo il mio cuore si ferma per un istante.

“Trent allora rispondi?”. Vengo distratto dall’indignata voce della professoressa che evidentemente si è accorta che avevo la testa altrove. “Co-cosa?” balbetto imbarazzato. Non sapendo come rispondere (certo mica potevo dirle che ero intento a guardare quanto fosse bella Gwen!) ho la brillante idea di uscirmene con un: “Può ripetere la domanda,per favore?”. La prof spazientita mi riformula la domanda: “Ti ho chiesto come si coniuga il verbo essere in spagnolo” “Ehm..io..io” balbetto ancora, nella speranza di guadagnare un po’ di tempo per ricordare quell’orribile verbo essere . “Non lo ricordo…”ammetto infine imbarazzato. Tutta la classe scoppia a ridere. Mi sento così in imbarazzo! Con mia grande sorpresa però noto che lei non ride. Resto di nuovo incantato a guardarla: lei è così…diversa dalle altre mie compagne! Ha qualcosa che ti attira,ti lascia incantato e tu resteresti per ore ed ore a guardarla senza staccarle gli occhi di dosso per un attimo. Vengo distratto dal suono della campanella. Meno male: sono salvo!

Per mia grande fortuna la mattinata passa in fretta. Alle 13:30 sono già a casa: ho giusto il tempo per guardare un po’ di tv prima che sia pronto. Alle 14 mangio, poi mi sdraio sul divano e per la stanchezza mi addormento. Il rumore di un clacsono mi fa sobbalzare dal divano. Guardo l’orologio a parete del soggiorno cavolo sono già le 17, devo aver dormito un bel po’! Poiché non ho niente da fare dico a mia madre che sarei uscito a fare un giro. Mia madre mi dà il suo permesso a patto che io non faccia troppo tardi. Le rassicuro che sarei tornato in tempo per cena e così le schiocco un bacio sulla guancia. Prima di uscire prendo la mia chitarra (da cui non mi separo mai!): ho deciso che per passare un po’ il tempo avrei suonato qualcosa. Anche perché devo ammettere che in questo periodo non riesco proprio a capirmi: sarà uno di quei periodi “No” come si suol dire. Dopo aver camminato un po’ mi siedo sotto un albero e comincio a strimpellare una canzone. “Ehm,ciao.. .bella la canzone che stai suonando!Scusami se ti interrompo così ma volevo dirtelo”Mi giro. Davanti a me c’è una ragazza molto carina con i capelli corti,castani e due grandi occhi neri ,con il taglio leggermente a mandorla.” Ehm… grazie per il complimento”rispondo un po’ imbarazzato. E’ sempre una strana sensazione ricevere complimenti da una ragazza. Le porgo la mano e mi presento: “Piacere Trent” “Io sono Courtney,piacere mio!” . Mi stringe delicatamente la mano. “Scusami per prima, ma sai: io adoro la musica, infatti io suono il violino” “Ah, davvero?Sei una musicista anche tu allora?” “Sìsì, studio violino da quando avevo 5 anni” “Wow, anche io suono la chitarra da quando avevo 5 anni “ “ Ahah, che coincidenza!!” .Mi sorride e io ricambio. Si è proprio una strana coincidenza incontrare una ragazza che abbia i miei stessi gusti e che addirittura suoni uno strumento dalla mia stessa età! “ Già!”riprendo dopo un po’ “Scusa la domanda:ma sei nuova di qui, per caso?” “Sì, mi sono trasferita appena ieri. Abito qui vicino e ho visto questo parco, quindi appena ho potuto ci ho fatto un salto! ” “ Capisco…comunque anche se è piccolo , questo è un bel paesino” “Da quel che ho potuto vedere, hai proprio ragione!”. Dopo quest’affermazione tra noi cala il silenzio per un paio di minuti. “Scusami se non parlo…” rompo il silenzio dopo un po’ “ …ma sono molto timido, soprattutto quando stringo nuove amicizie e quindi non so cosa dirti” “Nono, figurati!Forse sono io che sono un po’ troppo invadente!!” si scusa lei. Subito dopo si guarda l’orologio e allarmata esclama:“Oddio è tardissimo!!Scusami tanto ma devo proprio andare:spero di rivederti presto,Trent!” mi sorride prima di scomparire dietro gli alberi che danno sulla strada. Non ho avuto neanche il tempo di ricambiare il saluto: che ragazza strana…però è simpatica! Guardo anch’io l’orologio: le 18:45. Santo cielo, devo correre a casa: tra poco è ora di cena! Afferro la chitarra e mi avvio di corsa verso casa con in testa lo strano incontro di oggi. “Speriamo di rivederla, Trent” mi dico correndo verso casa mentre il sole pian piano scompare all’orizzonte.

[N.d.a: Un ringraziamento speciale va a "PiccolaEco", che mi ha dato dei consigli su come migliorare la storia.]