“FATEMI USCIRE DI QUI!!! TRA POCO INIZIANO I SIMPSON!!!”
Sora era chiuso in macchina ormai da ore, la situazione era disperata, senza cibo ne acqua non sarebbe durato a lungo, e anche il problema bagno iniziava a farsi sentire.
“Non ho altra scelta…Devo chiamare “Lei”.” Sora riprese in mano il cellulare e digito velocemente il numero.
“Buongiorno, ha telefonato al bar della spiaggia, vuol ordinare?” Gli rispose una voce femminile.
“Ho un senso di déjà vu…” Ricordandosi della precedente telefonata al suo amico Riku, che stranamente non gli aveva più risposto nonostante avesse provato a chiamarlo molte volte, a Sora venne un dubbio. “Kairi sei tu?”
“Ah…ciao Sora, scusa non ti avevo riconosciuto.”
“Perché rispondi in questo modo? Non ti sarai trovata un lavoro anche tu?”
“Si, tu sei l’unico che non lavora…Sei un po’ pigro”
“Ma se quando tu e Riku siete scomparsi ho girato mezzo universo per trovarvi.”
“Si, e dopo ti sei fatto un sonnellino di un anno, comunque perché mi hai chiamato?”
“Sono chiuso in macchina e non so come uscire.”
“Ok, dimmi dove sono le chiavi che ti vengo ad aprire.”
“Sono dentro la macchina.”
“…Le chiavi sono in macchina…Tu sei nella macchina…E non riesci ad uscire?”
“Si.”
“Sigh…Aspetta un attimo…Ti richiamo più tardi.”
“Aspetta Kairi…” Troppo tardi. 
Kairi riagganciò il telefono del bar e fece un altro numero.
“Pronto.”
“Ciao Riku. Come va il tuo lavoro in pizzeria?”
“Benissimo.” Rispose Riku sorridendo. “Grazie alle mie grandi doti diplomatiche ed economiche sono riuscito a diventare il proprietario del locale.”
“Hai minacciato il vecchio proprietario?” Lo rimproverò Kairi.
“Forse.”
“Ok ok, non ti ho chiamato per questo…Hai saputo di Sora?”
“Si, mi ha chiamato qualche ora fa.”
“Potevi dargli una mano.”
“Potevo…Ma è meglio che se la cavi da solo…Adesso vado, ci sono i clienti. Ciao.”
Senza aspettare la risposta di Kairi, Riku riagganciò il telefono.
“Meglio se richiamo Sora…Cerchiamo di tirarlo fuori.” Disse Kairi tra se e se mentre digitava il numero, Sora non ci mise molto a rispondere.
“Kairi meno male che hai chiamato…Fammi uscire da qui per favore.” Sora sembrava disperato.
“Calmati Sora, da quanto tempo sei chiuso in macchina?”
“Qualche ora.” Rispose Sora un po’ più calmo.
“Qualche ora? Perché non mi hai chiamato prima?”
“Ero un po’ imbarazzato.” Disse Sora
–E poi lo sanno tutti che sei una pettegola, l’intero pianeta l’avrebbe saputo in cinque minuti.” Pensò Sora.
“Ok fa niente…Ascoltami Sora…Non so come dirtelo…Credo che la carenza di ossigeno non ti abbia fatto bene al cervello.”
“Tranquilla Kairi, ci sono i finestrini aperti.”
“…Allora…Esci…Dal...Finistrino…” Kairi era sul punto di mollare.
“Questa si che è un bella idea.” Disse Sora meravigliato dalla genialità dell’amica.
“Kairi…Non posso uscire dal finestrino.”
“Perché?” Chiese Kairi, forse c’era davvero un motivo valido se non poteva uscire.
“C’è una forza invisibile che mi impedisce di muovermi.”
“Che cosa? Non dirmi che qualcuno ti ha intrappolato in macchina con una magia?”
“No…Credo che sia la cintura di sicurezza…Kairi?...Kairi???”
Kairi aveva riagganciato.
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Ecco qui la seconda parte dalla storia in cui Sora è rimasto chiuso in macchina, intanto vi ringrazio molto per i commenti.
Voglio precisare che Sora è uno dei miei personaggi preferiti ma se avessi messo nella stessa situazione Riku o qualcun altro sarebbe stato meno divertente. XD
Ho fatto in modo che Riku fosse un po’ più sadico del normale.
“Col prossimo capitolo finirà la storia della macchina, ma ne ho già in mente altre.
Alla prossima.