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Autore: _Euphoria_    20/07/2011    6 recensioni
Imprecò contro se stessa e contro il mondo intero per poi moltiplicare le imprecazioni quando vide quell'oggetto osceno e totalmente inappropriato infilato al suo anulare sinistro. Il fiato le si mozzò in gola e per un attimo desiderò soffocare. Un brillante non troppo eccessivo ma neanche troppo piccolo da passare inosservato catturava la luce della stanza riflettendola sulle sue numerose sfaccettature, quel gioiello poteva voler dire soltanto una cosa: era sposata.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What happens in Vegas stays in Vegas

Elena portò un braccio sugli occhi per impedire ai raggi solari di penetrare fra le sue palpebre e così incendiare la sua retina. Fece una smorfia e cercò di dissipare la nebbia che sentiva offuscarle i pensieri. Niente da fare, ormai era sveglia. Si strofinò gli occhi mettendosi seduta e cercando di riordinare le idee.
Era sola in una camera da letto totalmente sconosciuta, lussuosamente arredata in stile moderno, inondata dalla luce proveniente dalle immense vetrate che si affacciavano su una folla di hotel, casinò e strip clubs. Ad un tratto ricordò: Las Vegas. La continua rincorsa sua e di Damon dietro a Stefan e Klaus li aveva condotti nella città del peccato.
Scocciata diede le spalle alle vetrate e si accorse con sdegno di essere nuda, di istinto sollevò velocemente il lenzuolo per coprirsi pudicamente i seni. Qualcosa di inusuale attirò la sua attenzione, una scritta sottile in un elegante corsivo ben visibile sul suo avambraccio sinistro: 'The Beauty of Eternity'. Elena strabuzzò gli occhi incredula e con poche speranze cominciò a strofinare la scritta con la punta delle dita in preda ad una sorta di raptus. Un tatuaggio vero, indelebile era inciso sulla sua pelle. Imprecò contro se stessa e contro il mondo intero per poi moltiplicare le imprecazioni quando vide quell'oggetto osceno e totalmente inappropriato infilato al suo anulare sinistro. Il fiato le si mozzò in gola e per un attimo desiderò soffocare.
Un brillante non troppo eccessivo ma neanche troppo piccolo da passare inosservato catturava la luce della stanza riflettendola sulle sue numerose sfaccettature, quel gioiello poteva voler dire soltanto una cosa: era sposata. Con chi, poi, era un mistero. Si guardò intorno presa dal panico. Sul cuscino dall'altra parte del largo letto matrimoniale si trovava una rosa rossa in fiore accompagnata da un bigliettino. Elena afferrò il biglietto con trepidazione ed il panico la invase quando lo lesse, era proprio come temeva. 'Sono andato a prenderti la colazione mogliettina. D.' Elena era sconvolta. Non potevano averlo fatto davvero. Capiva il divertimento quasi forzato a cui Damon l'aveva indotta ma arrivare ad ubriacarsi, sposarlo ed andarci a letto era oltre ogni limite. E non ricordare tutto ciò era oltre-oltre ogni limite.
Elena alzò lo sguardo ed incontrò uno specchio: una ragazza spaurita, spettinata, con il mascara sbavato ed un morso sul collo la fissava di rimando. Si tastò il collo grattando via il sangue rinsecchito e progettò il da farsi. Per prima cosa una doccia poi, non necessariamente in quest'ordine, parlare con Damon e divorziare. Sotto la doccia fece un attento esame di se stessa e scoprì con indignazione -ed un pizzico di vergogna- di avere il segno dei denti di un vampiro anche sulla natica destra. Bel posto per un morso, nemmeno credeva scorresse sangue lì. Le cose erano totalmente uscite di mano.
Si era appena infilata uno striminzito vestito blu di lino quando Damon fece il suo ingresso trionfale in camera, sembrava brillare di felicità mentre le allungava un cornetto ed un cappuccino e le baciava la guancia «Buongiorno signora Salvatore» Evidentemente lui non si era pentito, o forse lui era lucido quando l'aveva sposata.
«Al buffet c'erano talmente tante cose che ho deciso di andare sul classico» Elena bevve un sorso di cappuccino cercando di trovare le parole giuste per non ferirlo. Damon le sorrideva radioso. «Damon mi ricordi cos'è successo ieri notte? Non ricordo molto di come mi sono fatta questo» indicò il tatuaggio «o questi» indicò il morso sul collo e quello sul sedere sollevando il vestito «o questo!» la sua voce si fece oltremodo acuta mentre indicava l'anello che irrimediabilmente era sul suo anulare.
Damon sorrise adorabile mentre si accomodava sul letto distendendo le gambe. «Oh Elena non scherzare, non mi sono mai divertito tanto!» La guardò con un ghigno «Ed io ho vissuto a lungo» Elena lo fissò di rimando senza cambiare espressione, aspettando delle spiegazioni. «Non ti ricordi davvero?» Un'ombra di delusione oscurò il volto di Damon. «Ecco, ricordo la cena, il Black Jack e poi tutto è un po' confuso» ammise lei imbarazzata mentre addentava il croissant.
«In effetti hai bevuto parecchio. Fra parentesi quei bicchieroni sono fantastici» aggiunse indicando un bicchiere viola alto almeno un metro appoggiato sul comò. Elena non resisteva più, voleva arrivare al dunque. «Damon» cominciò osservando attraverso i vetri la scala antincendio dell'edificio di fronte «Ci siamo sposati?» sentiva il cuore esploderle. Se mai si fosse voluta sposare il prescelto non sarebbe di certo stato Damon. Lui le sorrise sollevando l'anulare sinistro al quale era infilata una sottile fede dorata «Mi sembra ovvio» Elena gli rivolse un sorriso tirato «E da dove è scaturita questa idea malsana? Perchè mi hai sposato!?» Damon scoppiò a ridere sotto l'espressione sconvolta di Elena. «Vieni qui mogliettina» Damon aprì braccia e gambe per farla accomodare. Elena era sconcertata, quella sorta di intimità le era del tutto nuova. Si passò una mano tra i capelli come se con quel gesto potesse riordinare i pensieri, poi decise di assecondarlo. Si sedette tra le sue braccia a disagio.
«Siamo sposati» sussurrò piano per metabolizzare il fatto. «Siamo sposati» Le soffiò Damon sul collo. Elena deglutì agitata. «Mi dici come è successo?» Damon sollevò un angolo della bocca malizioso. «Tranquilla, ho fatto fare il filmino» Elena mugolò atterrita, già si immaginava loro due ubriachi all'altare con addosso vestiti da cerimonia da quattro soldi, un prete finto e due testimoni in affitto.
«Siamo usciti dal Bellagio, tu hai visto una cappella e sei impazzita. Mi hai chiesto di sposarti e io ho accettato.» Damon liquidò la cosa in modo semplice. «Io ti ho chiesto di sposarmi?» Voltò la testa per incontrare i suoi occhi. Damon annuì con espressione seria poi si aprì in un sorriso malizioso. «In realtà mi hai implorato, ti sei anche inginocchiata.» Elena non sapeva se ridere o piangere per la paradossalità della situazione.
Si accorse che la mano di Damon era più su del dovuto, appena sotto al suo seno ed il pollice si muoveva impercettibilmente. La afferrò e la sbattè sul letto indignata. «Damon!» «Elena!» Lui rispose a tono sollevando le sopracciglia. «Ma cosa fai?» Gli diede un leggero schiaffo sullo stomaco. «Elena sei mia moglie!» Elena gli rivolse uno sguardo confuso ed impallidì ricordando le proprie preoccupazioni. «Quindi noi...?» domandò agitando l'indice ad indicare prima se stessa poi lui. «Noi...?» Damon la osservò interrogativo, sembrava divertirsi a metterla in imbarazzo. «...Noi abbiamo consumato?» Il vampiro la derise beffardo «Elena ma come parli? Sono io quello dell'800!»
La ragazza gli lanciò un'occhiata tutt'altro che divertita. «Certo che l'abbiamo fatto, e non dirmi che non te lo ricordi perchè non ci credo» Elena ci pensò su e riuscì a recuperare solo un'immagine sfocata di Damon sopra di lei che la baciava con passione mentre erano presi dal piacere. Era vero, l'avevano fatto. Meglio non confessare.
«No, non mi ricordo» Damon strinse gli occhi sospettoso. «Elena nessuno dimentica una notte con Damon Salvatore a meno che non lo voglia lui. Dovresti ritenerti fortunata» Elena incrociò le braccia e continuò piccata per non dargli soddisfazione «Non mi ricordo!» Subito le braccia del vampiro la avvolsero e la attirarono più vicino facendo aderire il suo torace muscoloso con la schiena di lei. «Dovrò farti ricordare allora» le sussurrò soavemente in un orecchio.
Elena si divincolò mentre cercava di capire se quella che sentiva nello stomaco era eccitazione o nausea e cambiò velocemente argomento per distrarlo. «Perchè hai lasciato che mi facessi un tatuaggio?» Damon alzò le spalle indifferente «Ti ho detto quelle parole sull'altare e tu hai voluto scriverle da qualche parte per non dimenticarle» Elena era a bocca aperta «Non avevi un post-it?» Damon sorrise genuinamente «Ma tu le volevi ricordare per sempre.»
Elena si inginocchiò sul letto di fronte a lui, facendo incontrare i loro occhi. «E perchè mi hai morso?» Il vampiro sollevò le sopracciglia «Perchè avevo fame?» «Damon!» Elena gridò esasperata. «Non farla tanto lunga, è solo un morso!» Elena sospirò ed arrossì «Riformulo la domanda. Perchè mi hai morsa sul sedere?» Damon scoppiò a ridere divertito ancora una volta dal suo imbarazzo. «E' un posto come un altro» Il vampiro sfiorò il volto della ragazza con una mano e si avvicinò fino quasi ad annullare la distanza tra le loro labbra. «E quel che è mio è tuo e viceversa, sangue compreso» Elena si allontanò rifiutandolo di nuovo.
Damon non sprecò l'occasione. In un battito di ciglia la fece coricare sul letto e si posizionò su di lei, prese a lisciarle con dolcezza i capelli che le incorniciavano il volto, indeciso se guardare nei suoi occhi o no. «Ieri sera eri felice con me Elena, gli umani quando si ubriacano di solito dicono la verità. Proviamoci.» Fece scontrare le loro iridi sfoggiando un sorriso da sognatore «Davvero, proviamoci ad essere marito e moglie. Solo per un po'» Elena trattenne il fiato presa alla sprovvista. Ora lui le stava chiedendo di sposarlo.
Sposata con Damon. Che potesse funzionare?










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Finalmente mi sono decisa a postare questa pazzia! Ma ve li immaginate Elena e Damon a Las Vegas? Elena da ubriaca è divertente -se ricordate- e magari qui è un po' OOC però mi piace questa sua versione più sfrontata. Ho ripreso le idee dalle centinaia di commedie americane che si svolgono a Las Vegas e dove tutti sono ubriachi, felici, tatuati e sposati, quindi un grazie al cinema americano che come sempre mi ispira. Non so se il titolo centra qualcosa ma sono partita con un'idea e poi i personaggi hanno preso il sopravvento e dal finale sembra proprio che ciò che succede a LV non rimanga a LV. O forse sì?!
Va bè, grazie a chiunque abbia letto e se non vi è di troppo impiccio lasciate una recensione solo per farmi sapere se vi è piaciuta o se mi volete linciare, mi farebbe davvero piacere.
Baci, Giulia
  
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