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Autore: Matteo87    18/02/2004    8 recensioni
In un universo parallelo un'amicizia adolescensiale sembra trasformarsi in qualcosa di più
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Shinji Ikari
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Grazie, Pen Pen

di Matteo87’

 

Periodo: Immaginiamo cosa sarebbe successo se la realtà fosse stata come quando, nell’ultimo episodio dell’anime, Shinji immagina una delle vite possibili che lui avrebbe potuto avere: dove Asuka è una vecchia amica d’infanzia, Rei è una ragazza appena arrivata da un’altra città e Misato una professoressa.

Parting: Asuka/Shinji

Disclaimer: Tutti i personaggi non sono miei naturalmente. Un ringraziamento particolare ad Andrea, Valentina, Jennifer, Federica e Tommy (il cane di Fede) che con le loro complicatissime situazioni mi hanno dato l’idea per questa fan fiction. Giocato est, ergo sum (Andrea dice sempre così, ma non ho idea di cosa voglia dire, non studio il latino). Un grosso ringraziamento anche a Giorgia87, senza il suo aiuto, non sono sicuro che avrei continuato quella fict, per questo invito anche gli altri autori e lettori a collaborare tra loro per migliorare le loro storie e ricevere preziosi consigli per migliorare lo stile. Adesso basta con le chiacchiere però, che i giochi comincino!

 

 

Capitolo 1°

Quel dannato compito!

"Vedo nella tua vita

tutto ciò che vive"

Pablo Neruda

 

"Shinjiiiii! Maledizione, ti vuoi svegliare o dovremmo fare di nuovo tutta la strada a corsa!"

-Ho no, non di nuovo- pensò Shinji; Asuka era venuta un’altra volta a svegliarlo, e, anche se stavolta si era ben guardata da scoprirlo per paura che fosse nudo, non lo stava certo svegliando dolcemente.

"Se non ti dai una mossa ti butto giù dal letto e ti trascino sotto la doccia con la forza"

Shinji avrebbe voluto risponderle che non ne avrebbe avuto il coraggio, ma la conosceva abbastanza bene da non provocarla, così si limito a risponderle

"Sono sveglio, ok, adesso esci però, non voglio prendere un altro schiaffo"

Asuka sbuffò ed uscì dalla camera del ragazzo non senza un po’ di rossore al pensiero della mattina prima, lo aveva visto nudo, non che fosse stata la prima volta che vedeva un uomo nudo, ma Shinji era in condizioni un po’ particolari, lei non sapeva che gli uomini appena svegli fossero in… quelle quelle particolari condizioni, e non si era nemmeno posta il problema che lui dormisse svestito, ed era andata a colpo sicuro; e poi se ne era pentita subito dopo. Chissà perché era venuta anche quella mattina si stava chiedendo, prima le sue visite erano decisamente meno sporadiche, ma da qualche mese aveva preso l’abitudine di passare a trovare Shinji una volta ogni uno o due giorni; quello che la incuriosiva di quel ragazzo era la quasi totale apparente indifferenza che aveva per ogni cosa e persona, affrontava qualunque situazione con una flemma disarmante, anche se lei sapeva che in fondo non era così. Sotto sotto Shinji era un bravo ragazzo sincero e altruista, e un gentiluomo tra l’altro, tuttavia era un po’ imbranato e anche un tantino presuntuoso, ma lei gli voleva bene comunque, era l’unico che riuscisse a tenerle testa quando discuteva, infatti anche se non sembrava alla prima occhiata era molto intelligente e sapeva bene come rispondere alle provocazioni di Asuka, ma quello che la faceva imbestialire di lui era la sua timidezza disarmante con le ragazze, non era proprio così che andava definita la sua situazione, piuttosto con le ragazze era proprio una frana, non ci sapeva fare e questo faceva infuriare Asuka, che conoscendolo bene non sopportava di vederlo imbarazzato solo in quelle situazioni. Comunque non era il momento di pensare a queste cose, Shinji stava veramente facendo tardi, ma che combinava; Asuka non sopportò più ed entro nel bagno noncurante che Shinji fosse nudo

"Ma che cavolo…" iniziò, ma si fermò subito la rossa

Tralasciando il fatto che nel bagno non c’era una sola cosa al suo posto e l’acqua scorreva senza che nessuno fosse sotto il getto, quello che la lasciò interdetta fu la figura di Shinji: il ragazzo era completamente nudo e si era addormentato in piedi con il mento appoggiato al muro piastrellato. Per fortuna che era girato altrimenti Asuka avrebbe strillato, Shinji nudo due volte in due giorni era veramente troppo anche per lei, gli assestò un violento calcio sul fianco scaraventandolo nella doccia, il ragazzo sbatté il capo e si accasciò in ginocchio con il mento a terra ed il sedere in alto rivolto verso Asuka. Quest’ultima si accorse poi che il ragazzo nonostante la botta stava ancora dormendo della grossa, e questa fu la goccia che fece traboccare il vaso e, dopo aver raccolto tutto il fiato che aveva in gola

"SHINJI IKARI, SVEGLIATI!!!!!!!!!!!!!!!!!"

"Ha! L’apocalisse!" urlò il ragazzo scaraventato addosso al muro

"Hai cinque minuti per fare la doccia, vestirti e fare colazione, dopodiché ti pentirai amaramente di avermi conosciuto!" detto questo la rossa si voltò ed uscì tutta impettita dal bagno, Shinji la fissò sconcertato finché la porta non si richiuse, poi un sorriso salì lentamente sulle sue labbra e mormorò a fil di voce

"Come potrei…"

-Maledizione- era appena uscita dal bagno ed aveva ancora in mente quello stupido di Shinji addormentato per terra in quella posizione compromettente e la bocca aperta, era davvero… davvero… -Idiota! Stupido! Deficiente! Cretino!-

"…buffo!" e scoppiò in una fragorosa risata. Come poteva restare arrabbiata con quella stupido, era l’unico che la metteva di buonumore ogni tanto e quelle situazioni impossibili le capitavano solo quando stava insieme a Shinji e anche se non l’avrebbe mai ammesso si divertiva da matti in quelle occasioni imbarazzanti e dopo, quando era sicura di non farsi sentire dal ragazzo, scoppiava a ridere. Comunque adesso basta ridere o avrebbero fatto davvero tardi così si decise a richiamare ancora una volta Shinji, ma prima che potesse aprire bocca la porta scorrevole si aprì e Shinji uscì e passò davanti ad Asuka e si diresse velocemente in camera sua… peccato che fosse ancora nudo.

"Ok" disse la rossa cercando di mantenere la calma, ma stringendo i pugni finché il dolore le consentiva "o lo fa apposta per farmi arrabbiare oppure è proprio deficiente, comunque adesso sono veramente incazzata nera"

"E dai, ti ho chiesto scusa" stavano camminando verso la scuola, Asuka era davanti e Shinji che seguiva cercando di scusarsi, ma la rossa non ne voleva proprio sapere di rispondere al ragazzo; e così mentre Shinji cercava di scusarsi ed Asuka lo ignorava una ragazza della stessa età e con i capelli azzurri li raggiunse correndo

"Ikari, Soryu aspettatemi"

Quando Rei li raggiunse solo Shinji si degnò di salutarla

"Ho, buongiorno Ayanami; ti prego, aiutami a farla ragionare" disse indicando la rossa

"Cos’è successo?" disse allegra "un… litigio fra innamorati?"

"Stamattina non sono in vena Ayanami, quindi vedi di farla subito finita, aver visto questo idiota nudo anche stamattina mi ha messo addosso la carica necessaria per uccidere chiunque si permetta di prendermi in giro, anche te" la zittì subito Asuka

Dopo un attimo di smarrimento Rei riprese il controllo dei suoi pensieri e si accorse di aver sentito una cosa piuttosto importante

"E… com’è?" chiese

"Cosa?!" chiesero all’unisono i due ragazzi

"Com’è… Shinji nudo?"

Asuka ed il ragazzo diventarono come minimo color porpora quando si accorsero che la rossa aveva effettivamente parlato troppo

"Beh… ecco… non, non è che noi… io… lui…prima…"

Asuka che non riusciva a trovare le parole giuste per spiegarsi era davvero un evento raro e Shinji, vedendo la sua amica in difficoltà decise di intervenire, così raccolse tutto il suo auto controllo e

"Questa scema era venuta a svegliarmi e, prima di venire in camera mia a chiamarmi era andata un attimo in bagno, ma io ero già li sotto la doccia e siccome ho la pessima abitudine di lasciare la porta aperta…" Asuka si voltò verso di lui a bocca aperta, era stato abbastanza convincente e non era andato nemmeno tanto lontano dalla verità

"Ha beh, se è tutto qui" Rei sembrava un po’ delusa

Quando la ragazza dai capelli azzurri si fu girata, la rossa e Shinji tirarono un sospiro di sollievo

"Da quando sei così bravo a raccontare balle?" chiese Asuka

"Sei tu che mi rendi così perfido" rispose lui come se fosse stato sul punto di avere un infarto "credevo di morire di vergogna, e poi quella non ci avrebbe messo niente a spiattellarlo a tutta la scuola"

Asuka cominciò a guardarlo con fare minacioso

"He-Hei, che intenzioni hai?" cominciò lui

"Solo farti capire che non mi piace essere chiamata scema!"

Così, mentre Rei camminava tranquillamente, due saette le passarono accanto, poi, quando si accorse che si trattava di Asuka che roteava in aria la cartella come se fosse un’arma ed inseguiva il povero Shinji che aveva le lacrime agli occhi ed una pila di bernoccoli in testa, si decise ad inseguirli.

Arrivati a scuola i tre si accomodarono ai propri posti attesero l’arrivo della professoressa Katsuragi, naturalmente ad aspettarla con impazienza c’erano Suzuharan e Kensue con la sua immancabile telecamera; anche Shinji avrebbe voluto unirsi a loro, ma quella mattina Asuka era già abbastanza nervosa e se si fosse azzardato a fare qualche commento sull’aspetto della loro insegnante probabilmente gli sarebbe saltata addosso e l’avrebbe legnato a dovere, così se ne stette in silenzio. Quella mattina poi aveva un compito molto importante, una verifica di fisica e lui in quella materia era piuttosto scarso forse era meglio ripassare; beata Asuka che in fisica andava benissimo, era forse più brava della stessa prof. Katsuragi e tutti le chiedevano di passare i compiti.

"Ehy Shinji" disse lei non appena lo vide aprire il libro per ripassare "non dirmi che anche questa volta hai intenzione di prendere un’insufficienza?"

Era sempre molto fiera della sua bravura a scuola, per un attimo Shinji si soffermò a pensare a che persona incredibile fosse Asuka, a scuola aveva sempre dei bellissimi voti, era intelligente come poche persone della sua età, era brava nelle discipline sportive ed era veramente molto bella, sarebbe stata la ragazza ideale se non fosse che era irascibile, presuntuosa, arrogante e troppo piena di se.

"Insomma vuoi rispondermi o no?" senza volerlo si era imbambolato ed Asuka non perse l’occasione per prendersi la rivincita per quella mattina "sono forse talmente bella da far rimanere a bocca aperta anche il ragazzo più calmo e tranquillo di questo e molti altri universi"

Shinji arrossì subito ed abbasso la testa, come suo solito quando lei lo stuzzicava

"Non dire idiozie, tu non riusciresti nemmeno ad accendere un fiammifero, da quanto sei fredda" la stuzzicò lui

"Cosa hai detto piccolo idiota presuntuoso!!!!" immaginate la faccia di Asuka grande come la stanza che sovrasta il corpo inerme di Shinji

"He-he, scherzo, scherzo non ti… scaldare"

A questo punto Shinji scoppiò a ridere ed Asuka scoppiò… e basta. Afferro il banco di Shinji e glielo schianto in testa lasciando il povero ragazzo a terra. La rossa si girò e torno al suo banco più calma che mai con un sorriso maligno stampato in faccia

"Adesso mi sento meglio" disse la rossa voltandosi con un sorriso di soddisfazione stampato sul volto

Appena Shinji si fu ripreso (e ci volle parecchio tempo) la prof. Katsuragi entrò in classe, e dopo essersi seduta alla cattedra comunico ai ragazzi che dovevano prepararsi perché il compito sarebbe iniziato subito. Così, tra lo scontento generale, tutti tirarono fuori carta e penna per iniziare una delle mattinate più lunghe della loro vita.

A Shinji non andò come sperava, il compito era difficile, e lui non era molto preparato; molte domande furono lasciate in bianco ed altre tirate a caso, aveva sicuramente risposto bene a ben tre domande su 20, ma non poteva sperare di aver azzeccato tutte le altre; cosa peggiore gli unici 2 che sembravano veramente disperati per l’andamento del compito erano lui e… Rei, che strano non avrebbe mai pensato a quella ragazza come ad una fannullona, ma a quanto pare era davvero cosi, dato che stava imprecando a voce bassa contro Einstein e quanti altri fisici le venissero in mente.

"Bene, adesso che avete tutti finito vi darò una notizia brutta ed una cattiva" tutti si girarono verso la professoressa incuriositi da ciò che aveva appena detto "la cattiva è che tutti coloro che hanno preso un’insufficienza possono scordarsi le vacanze"

Ci fu un respiro di sollievo generale, ma non tutti ebbero la stessa reazione, infatti Shinji si bloccò subito rimanendo a fissare un punto nel vuoto; avrebbe saltato le vacanza, come poteva dirlo ai suoi che gli avevano promesso di portarlo a fare un viaggio con loro, sarebbe dovuto rimanere a casa… o peggio ancora a scuola per studiare, gli venne subito in mente l’immagine di lui in classe a studiare nella scuola deserta, con la sola compagnia dei libri di fisica, rabbrividì al pensiero.

"Ma…" a quella parola Shinji si ridestò di colpo, si doveva esserci un’altra soluzione, forse avrebbe potuto riprovare a fare il compito dopo le vacanze e prima la professoressa stava scherzando "…potrete avere un po’ di compagnia durante il soggiorno a casa mia" continuò Misato e Shinji rimase un po’ perplesso, forse non aveva sentito bene "mi spiego meglio, durante le vacanze quelli che hanno sbagliato il compito si trasferiranno a casa mia e, poiché io non accetto bocciati in classe mia, studierete tutti i giorni per rimediare" da solo in casa della professoressa più bella del Giappone, ripensandoci forse non aveva fatto un brutto affare a sbagliare il compito

"E, visto che non ho intenzione di darvi ripetizioni tutti i giorni, un alunno che si è offerto volontario mi aiuterà nelle ripetizioni" Shinji sentì dietro di lui qualcuno che si alzava, era probabilmente l’aiutante della prof. Così il ragazzo si girò istintivamente per vedere di chi si trattava e… rimase a bocca aperta nel vedere Asuka in piedi tutta felice e soddisfatta; come tutti sapevano i genitori di Asuka erano a capo di una delle più grandi industrie farmaceutiche del Giappone e non potevano portarla in vacanza, così lei ne aveva approfittato per aiutare la sua professoressa. E così Shinji avrebbe dovuto passare le sue vacanze con la professoressa Katsuragi ed Asuka, beh non era andata poi così male, dopotutto, almeno si sarebbe divertito un po’; comunque non sarebbe stato solo, il giorno dopo avrebbero messo in bacheca i risultati dell’esame ed avrebbe saputo chi sarebbero stati i soggiornanti a casa della prof.

"Non sei contento, stupido, passerai le vacanze in compagnia di una bellissima ragazza" Asuka e Shinji stavano tornando a casa insieme e lui si sentiva un po’ giù, non tanto per la compagnia, né per il fatto che, con un rapido sondaggio, aveva scoperto che solo lui e Rei avevano sicuramente sbagliato il compito, ma avrebbe dovuto inventarsi una buona scusa per i suoi genitori e questo lo intristiva un po’. Oltretutto Asuka lo stava sfottendo ed adesso non la poteva proprio soffrire, e decise di farla arrabbiare sul serio, dopotutto casa sua era ormai vicina ed una bella corsetta non poteva fargli male

"Già, in effetti Ayanami è decisamente una bella ragazza e poi c’è la Katsuragi che…" non finì la frase, sapeva che in quei momenti il fiato era prezioso, così, quando arrivo ansimante a casa, si chiuse subito la porta dietro spaventato anche solo dagli strilli della rossa che lo aveva inseguito e quasi raggiunto sbraitando come una matta per tutto il tragitto.

"Shinji, che succede?" gli chiese sua madre appena varcò la porta di casa -ahi- pensò il ragazzo -adesso viene la parte difficile-

"Niente, Asuka che mi rincorreva" sentì suo padre sospirare

"Quando imparerai come trattare le donne?" Yui si girò di scatto (stava lavando i piatti).

"E tu lo sai?" gli chiese ironicamente la donna

"Che vorresti dire?" detto questo si alzò e andò ad abbracciare la donna depositandole un dolce bacio sulle labbra

"Scusate per il disturbo" disse il ragazzo distogliendo lo sguardo ed alzando le braccia "so quando è il momento di ritirarmi" e così il giovane se ne andò in camera sua, felice della stessa felicità dei suoi genitori, dopotutto perché biasimarli, avevano trovato una persona da amare e da cui erano loro stessi amati e vivevano a pieno il loro amore. Shinji si sdraiò sul letto incrociando le mani dietro la testa e si chiese come doveva essere innamorarsi di un’altra persona, di cosa volesse dire passare insieme a lei tutti i momenti belli o brutti della propria vita, condividere ogni attimo ogni sensazione, ogni ricordo o progetto. Ormai aveva quattordici anni, era un adolescente e questi però erano quesiti da persone più mature, non adatte a lui, alla sua età ci si dovrebbe solo preoccupare della scuola e del divertimento che si può trarre da ogni proprio gesto e azione. Preso da questi pensieri, cullato dalla brezza che filtrava dallo spiraglio della finestra socchiusa e rilassato da una dolce musica in sottofondo che usciva probabilmente dalla cucina, Shinji si addormentò, e sognò… sognò…

Un soggiorno, una tavola apparecchiata; ci sono delle persone intorno ad un albero… un albero, probabilmente è Natale. Sono i suoi genitori, più altre due persone girate di schiena, non li riconosce, sono di spalle. C’è qualcuno in cucina che lo chiama, è una voce familiare, entra in cucina e qualcuno lo afferra alle spalle, ed un sussurro quasi impercettibile gli giunge all’orecchio

"Finalmente soli"

Il ragazzo si svegliò di soprassalto, ma non era una scena tipo sogno angoscioso, con il ragazzo sudato aggrovigliato tra le lenzuola umide che si alza di scatto; al contrario, Shinji era perfettamente rilassato, ma era stato lo stupore e la sorpresa per quel sogno a destarlo. Il ragazzo si decise comunque che non era il momento di pensare hai sogni doveva dire ai suoi genitori del compito andato male e che lo attendeva un piacevole soggiorno a casa della professoressa Katsuragi, in compagnia di Asuka e Rei. Sorrise involontariamente, dopotutto sarebbe stato uno dei ragazzi più invidiati della scuola: passare due settimane in compagnia di due belle ragazze e della professoressa più bella del Giappone, non era cosa che capitava tutti i giorni. Oltretutto si sarebbe anche divertito, da come si comportava Asuka sembrava che c’è l’avesse a morte con Rei e lui naturalmente non poteva resistere all’idea di prenderla un po’ in giro, anche se, come al solito la rossa avrebbe reagito con delle battute altrettanto velenose. Ma a Shinji piaceva anche questo di Asuka, che non si arrendeva mai, qualunque cose le dicessero lei aveva sempre la risposta pronta, per lei arrendersi ad una gara di frecciatine era come mostrare un terribile debolezza e ,orgogliosa com’era, non avrebbe permesso a nessuno di spuntarla con lei. Eh si, doveva proprio ammetterlo, una ragazza eccezionale la rossa, veramente incredibile.

"Quell’idiota!" Asuka stava ripensando a Shinji, quello stupido trovava sempre il modo di farla arrabbiare; era veramente irritante quando voleva, e, come se non bastasse era un ragazzo. Lei odiava i ragazzi presuntuosi, arroganti e sicuri di se, la facevano sentire più debole… debole, solo il pensiero di apparire così agli occhi degli altri le dava sui nervi; he si, doveva ammetterlo, aveva davvero un bel caratterino per essere una ragazza, era completamente diversa dalle altre della sua età che sbavavano dietro ai ragazzi più popolari e si vestivano come diceva la TV. Personalmente lei considerava quel genere di ragazze delle ipocrite senza un minimo di intelligenza che facevano di tutto per piacere agli altri. Lei invece non voleva piacere, voleva essere rispettata. Comunque doveva sbollire l’arrabbiatura, non voleva arrivare a casa con quell’espressione torva sul volto, e poi doveva preparare la valigia per trasferirsi dalla prof e, scrupolosa com’era nel fare le cose, ci avrebbe messo si e no un’oretta, quindi meglio affrettarsi. Arrivò a casa sua ed entro, cercando di capire se c’era già qualcuno

"C’è nessuno? Sono io, sono tornata!" nessuna risposta, la rossa non si stupì più di tanto, dopotutto i suoi non erano quasi mai in casa, trovarli lì era una rarità e lei non era certo tipo da farsi illusioni. Appoggiò la cartella su una poltrona e andò a sdraiarsi sul divano, tutto taceva, il silenzio regnava sempre in quella casa e questo pensiero la rattristò un po’; nemmeno i suoi più che ottimi voti a scuola avevano convinto i suoi a passare più tempo con lei, dicevano che se continuava così avrebbe potuto presto succedere a loro alla guida della ditta di famiglia (un centro di ricerche per l’ingegneria genetica per conto di chissà quale ente governativo), ma lei non voleva, non voleva allontanarsi dalla sua vita come avevano fatto i suoi, se l’avesse fatto avrebbe probabilmente perso tutti; i suoi amici, Hikari, le sarebbe mancata tantissimo, e, nonostante tutto anche quei due scemi di Toji e Kensuke, e poi c’era la prof Katsuragi, chi l’avrebbe difesa da quei due esagitati e da… Shinji. Già, c’era anche lui, l’unico ragazzo con cui avesse mai stretto una sorta di legame; quando lei aveva solo due anni e si trasferì a Neo-Tokyo 3 Shinji fu il primo bambino che vide, essendo i suoi genitori dei famosi ricercatori ed esperti in ingegneria genetica e cibernetica, i genitori della rossa avevano chiesto a loro informazioni sullo stato della città e quando erano andati a trovarli loro si erano portati dietro il loro bambino, un vero angioletto, disse subito sua madre, e fu la prima volta che si videro, non si scordò mai quando Shinji le chiese subito di giocare con lui, non aveva paura di lei, non la conosceva e voleva giocare con lei, qualche anno più tardi pensò che Shinji era, o molto ingenuo o molto buono, ma si convinse subito per la seconda, anche se adesso morirebbe prima di dirglielo. In tutta la sua infanzia, Shinji era stato l’unico ragazzo a cui avesse voluto bene, all’inizio cercava sempre lui ed erano sempre insieme, poi Asuka iniziò a conoscere altra gente e le loro uscite si fecero meno frequenti, e la rossa capì che Shinji non usciva spesso se non con lei, se ne stava quasi tutti i giorni chiuso in casa a fare chissà che, in dodici anni che si conoscevano non gliel’aveva mai detto.

"Basta pensare" si disse a voce alta, si alzò in piedi e si diresse verso camera sua, salì le scale osservando le foto di famiglia attaccate al muro, il matrimonio dei suoi, la sua nascita, loro davanti alla casa appena trasferiti in Giappone, una foto di lei e Shinji da piccoli e infine una del suo primo giorno di scuola. La storia della sua famiglia in Giappone, poi c’era un ultimo posto vuoto, lì mancava ancora una fotografia; ripercorse mentalmente le altre foto, il matrimonio, la nascita, il trasferimento, l’amicizia, la crescita e poi… ebbe la sgradevole sensazione che in quel posto vuoto dovrebbe starci la foto del suo matrimonio, ricacciò quel pensiero con una smorfia ed entrò in camera sua.

Intanto Shinji si era deciso a parlare ai suoi, doveva spiegargli che non poteva andare in viaggio con loro perché doveva trasferirsi a casa della prof per studiare; prese un grosso respiro e si diresse in salotto. Suo padre stava guardando il notiziario mentre sua madre stava finendo di apparecchiare

"Mamma, Papa, devo dirvi una cosa"

"Si tesoro, che c’è?" chiese Yui

"Beh, ecco, si tratta di un problemino che riguarda la scuola" suo padre che conosceva bene l’andamento scolastico del figlio intuì subito qual era il problemino

"Scommetto che hai preso un altro votaccio in fisica"

"Hem… si"

"Accidenti, vai bene in tutte le materia tranne fisica, potresti chiedere ad Asuka di aiutarti, dopotutto quella ragazza è un genio a scuola, no?" Gendo rivolse a suo figlio un sorriso di scherno

"Ma ricorda, che se vuoi andare a casa sua devi tornare per cena" Shinji che non aveva colto l’allusione di suo padre e continuò

"C’è un’altra cosa" stavolta suo padre diventò serio

"Non mi dirai che hai preso un insufficienza anche in un’altra materia?" non sopportava troppi problemi, soprattutto a scuola e Shinji che lo sapeva bene si affrettò a spiegare

"No, no, è un’altra cosa"

"Beh, allora dicci" lo incitò sua madre che cominciava a essere curiosa

"Non potrò venire a Okinawa insieme a voi, la prof Katsuragi vuole che mi trasferisca a casa sua per le vacanze, a studiare"

Suo padre si tranquillizzò, ma sua madre non era molto d’accordo

"Io non sono molto d’accordo, quella prof non mi convince, si veste e si atteggia come una poco di buono, inoltre so che il suo fidanzato ogni tanto va a farle visita la sera, non voglio che tu passi le vacanze solo con quella donna"

"Veramente ci saranno altre due persone" disse il ragazzo anche se era un po’ preoccupato dalla reazione di suo padre

"Anche Asuka e Rei, faranno parte del gruppo" rivolto a suo padre "quella nuova ragazza con i capelli azzurri che hai visto ieri quando sei venuto a prendermi a scuola" Gendo, all’inizio sgranò gli occhi poi scoppiò a ridere

"Tu e quelle tre sotto lo stesso tetto, non so come farai a tenere gli ormoni sotto controllo ragazzo" Shinji guardò stupito il padre, in effetti aveva ragione, ma poteva essere meno esplicito

"Allora vado a fare le valige" detto questo si avviò in camera sua. Appena entrato si chiuse la porta scorrevole alle spalle perché i suoi genitori non vedessero che stava sorridendo, sorrideva perché pensava che probabilmente si sarebbe divertito di più a vivere due settimane con quelle pazze, che con un noioso viaggio ad Okinawa in compagnia dei suoi genitori, non che loro fossero noiosi, anzi, forse erano la parte migliore del viaggio, se non altro poteva parlare con loro liberamente. Comunque, vivere insieme a quelle tre pazze poteva definirsi davvero un’esperienza unica, "un’occasione da non perdere" avrebbe detto suo padre, così avrebbe anche potuto conoscere meglio Rei, dopo le due figuracce consecutive dei giorni precedenti avrebbe voluto fare amicizia con quella ragazza, che, oltre che carina, avrebbe potuto rivelarsi anche simpatica; di conseguenza avrebbe irritato parecchio Asuka, una volta lui le aveva detto che era l’unica donna della sua vita, a parte sua madre, e in effetti era vero, lui non aveva molte "amiche" tra le ragazze, e Asuka era la sola ragazza con cui riusciva ad avere un rapporto schietto e sincero, anche perché lei lo trattava nello stesso identico modo. Si diresse verso l’armadio e tirò fuori dallo scomparto più alto, un vecchio borsone che aprì e iniziò a riempire con attenzione, infilò per primo il suo pigiama azzurro che sicuramente non avrebbe mai usato, poi, facendo attenzione a non spiegazzarle vi ripose le sue camice di seta, seguite dai pantaloni, soprattutto Jeans neri, e per finire una tuta, prevedendo che Asuka lo avrebbe trascinato nel suo Jogging mattutino. Quindi mise dentro scarpe, ciabatte, scampo, spazzolino, dentifricio, accappatoio e asciugamano; buttò il borsone vicino al letto, prese i libri e iniziò a studiare per il giorno dopo, naturalmente con il suo solito SDAT nelle orecchie, almeno così riusciva a non pensare a nient’altro, si diceva.

Intanto, in un’altra casa, in un’altra famiglia e in un altro quartiere della città

"Sono tornata!" Rei si guardò intorno in cerca qualcuno con cui sfogarsi

"Bentornata cuginetta, allora, com’è andata a scuola oggi?" i suoi genitori erano morti quando lei era ancora piccola e così lei è andata ad abitare con suo zio e sua cugina Yuma, lei aveva diciotto anni e aveva appena finito le scuole, così, quando poteva le dava dei consigli. In quel mentre una bella ragazza dai capelli verde mare emerse da quella che si poteva definire la cucina, anche se era più paragonabile ad un agglomerato informe di pentole e pasticci vari

"Per fortuna, ho proprio voglia di sfogarmi, sai stamattina c’era una verifica di fisica" esordì Rei

"Ahi ahi, brutto affare, allora?" chiese l’altra intuendo il problema

"Allora!? Allora sarò costretta a passare le vacanze a casa della professoressa a studiare per rimediare" spiegò

"Poveretta, tutta sola con la professoressa di fisica per due settimana, mi dispiace veramente per te" Rei però la guardò sorridendo

"Già, però l’unico che ha sbagliato il compito e andrà a stare dalla prof oltre a me… indovina che è?" dicendo questo le rivolse un sorriso malizioso

"Dove vuoi arrivare?" disse la donna avvicinandosi per squadrare sua cugina

"Beh, ricordi quel ragazzo carino di cui ti avevo parlato l’altro giorno…" l’altra prese un gran respiro

"Ma dai, sotto lo stesso tetto per due settimane; complimenti, se non sapessi che in fisica sei un’incapace cronica potrei sospettare che lo hai fatto apposta"

"Già, ma i miei piani potrebbero essere diversi questa volta…"

"Racconta…" e così, mentre scendeva la sera, le due cugine parlavano e discutevano sul da farsi entrambe consapevoli che avrebbero potuto cambiare completamente la vita di un paio di persone.

Fine 1° Capitolo

Note dell’autore: finora non mi sembra male, vedremo che succederà nei prossimi capitoli, in ogni caso vi prego di commentare qualsiasi cosa mi vogliate dire ,ma siate clementi vi prego; dopotutto è la prima fict a capitoli che scrivo e voglio sapere come sta venendo. Alla prossima allora

  
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