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Autore: cuoredpanna    20/07/2011    6 recensioni
Ritornata da una rilassante vacanza a Parigi, Blair era decisa a rituffarsi nella vita ordinaria e caotica di Manhattan
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-MANETTE -

 
Ritornata da una rilassante vacanza a Parigi, Blair era decisa a rituffarsi nella vita ordinaria e caotica di Manhattan. Non appena aveva messo piede a New York aveva sentito l’esigenza di stringere tra le braccia la sua biondissima migliore amica che non vedeva da troppo tempo. Spedì i suoi bagagli a casa e cercò di fermare un taxi. Sperava di non incontrare quel dannato Bass. Aveva istaurato un rapporto sano e solido insieme al suo principe Louis. Si sarebbero sposati, ne era sicura. La sua previsione fatta a soli sei anni si sarebbe avverata, lo sapeva. Da quando lei e quella sottospecie di esemplare umano - come amava definirlo da un po’ di tempo - avevano troncato qualsiasi rapporto avessero, aveva creato con Louis solide basi per un futuro roseo. Eppure nonostante tutto andasse secondo i suoi piani, Louis era sempre troppo accondiscendente, la trattava come una rosellina delicata, non replicava mai a quello che lei diceva, era sempre d’accordo con lei e se per caso lentamente si sentisse ombra di litigio lui si scusava dicendo che era tutta sua la colpa. E Blair sbuffava. Adorava Louis. Ma forse adesso che era cresciuta si era resa conto che il suo era solo un sogno, l’abitudine che questo sogno le aveva trasmesso aveva fatto si che Louis non le facesse galoppare il cuore. Le piaceva discutere con lui ma qualche volta avrebbe voluto litigare  e poi magari fare pace..voleva i fuochi d’artificio. Maledetto Bass pensò sbattendo il pugno sul sedile di pelle nera del taxi. Il conducente la fissò confuso e lei sorrise imbarazzata “Scendo qui” si affrettò a dire. Pagata la corsa si rese conto che era ad un isolato da casa di Serena. Maledisse ancora Chuck, pensarlo l’aveva distratta. Una volta arrivata all’attico fece il suo ingresso cercando con lo sguardo qualche traccia della sua incasinatissima amica “Serena?!” tentò invano. Poi delle risate la fecero voltare, Chuck Bass avvinghiato ad una stangona mora fece il suo ingresso nel suo appartamento. Di primo acchito s’irrigidì, poi rise “Waldorf! Qual buon vento” disse ghignando. Lei lo fissò disgustata “Bass..in questo caso il tuo cognome ti sta a pennello” alludendo alla statura di quella “cosa” che si trascinava accanto “Gelosa Waldorf?” chiese lui rincarando la dose “Oh si Bass, ma di quella gente che per fortuna non assiste a queste scene” scosse il capo e senza rispondere lui trascinò quel metro e novanta di gambe in camera sua. “Disgustoso” costatò cercando ancora Serena. Stufa di aspettare decise di andare a comprare qual cosina sarebbe tornata dopo qualche ora. Nella sua camera Chuck si dava da fare con quella modella abbordata cinque minuti prima in un locale. Lei gli si strofinava avidamente addosso, ma lui non ci badava più di tanto. Era la sua immagine che gli confondeva le idee. Scosse la testa e tornò a concentrarsi sulla mora tutto pepe. Una volta arrivati al letto lei lo spinse su questo e da una delle sue tasche tirò fuori delle manette di peluche. Chuck ghignò soddisfatto, il gioco si faceva interessante. “Alora signor Bass, volere giocare con me?” come mai non si era reso conto che fosse russa? Blair l’aveva distratto così tanto? Scosse la testa annuendo. Lei si posò a cavalcioni imprigionando le sue mani contro l’inferriata del letto. “Ora dica mia nome” sentenziò lei, e Chuck smise di sorridere. Come diavolo si chiamava quella stangona? Si era completamente dimenticato il suo nome. E lei parve accorgersene “No piace chi dimentica mio nome” ribatté offesa. Si infilò nuovamente nel suo vestitino Valentino e trottò via “Ehi dove diavolo vai?” urlò Chuck sbattendo i polsi per liberarsi “Io va via, tu dimentica me, io dimentica te” rispose lei sorridendo “Dammi almeno le chiavi” sentenziò “Oh no, no, no” scosse la testa in segno di diniego “Chiavi porta via con me, così tu impara mio nome prossima volta” disse andando via “Chuck Bass non concede seconde volte, maledetta russa” ringhiò “Io no russa, io tedesca..se tu non da seconde volte alora tu rimane li” rispose  ridendo lei dal corridoio prima di chiamare l’ascensore. Maledizione non sapeva nemmeno riconoscere un accento. Cercava di sfilare le sue mani da quelle cose di peluche che gli solleticavano fastidiosamente i polsi. Il trillo dell’ascensore lo fece bloccare, sperava fosse Eric. “S?” chiese ancora una volta la brunetta tornata all’attico. Aveva fatto spese finendo prima di quanto pensasse, la casa silenziosa stava a significare che non ci fosse nessuno. Veloce quel Bass. Pensò ridacchiando. Lui dal canto suo maledisse Eric e Serena che erano sempre fuori casa. Cercava di restare il più fermo possibile, se Blair l’avesse trovato in quel modo..non osava immaginare per quanto tempo si sarebbe divertita a sue spese. La brunetta stufa decise di aspettarla in camera sua, così da lasciarle in bella vista il vestitino che le aveva comperato. Un ticchettio di tacchi sul parquet fece trattenere il respiro a Chuck. ‘Perché non va via? L’ascensore è dietro di lei’. Ma poi pensò che se anche Blair fosse andata via lui sarebbe rimasto così per ore. Passando davanti la camera di Chuck e trovando la porta aperta Blair lanciò uno sguardo all’interno. In un primo momento non credette ai suoi occhi, poi tornando sui suoi passi scoppiò in una risata fragorosa. Chuck sapeva che avrebbe reagito in quel modo, scocciato aspettò che finisse di sbellicarsi dalle risate. “Oh ma cosa abbiamo qui? Chuck Bass incatenato ad un letto senza nessuna sgualdrina attorno, questa è da filmare” rise ancora Blair “Waldorf, la situazione è più tragica di quanto tu possa credere,ho dimenticato il nome di quella stupida russa - tedesca ed ora sono incatenato a questo dannato letto” disse sbattendo furiosamente i polsi. Blair rideva a crepapelle senza controllo, nonostante la situazione fosse tragica Chuck si rese conto di non averla mai vista ridere in quel modo, la fissò assaporando ogni suono cristallino di quella risata genuina. Quando Blair si accorse che lui la fissava in un modo alquanto strano tornò seria “Allora Bass..cosa hai in mente?” Te avrebbe voluto rispondere ma si trattenne “Per favore trova qualcosa per forzare queste cose” disse supplicandola con lo sguardo “Oh Chuck Bass che chiede per favore..non pensavo conoscessi questa parola” disse sorridendo “Ok Waldorf abbiamo capito che sai fare del sarcasmo e che questa situazione gioca decisamente a mio sfavore ma adesso trova qualcosa per liberarmi” “Agli ordini” scherzò Blair tornando verso il piano colazione. Trovato un coltello di grosse dimensioni sorrise, si sarebbe spaventato e lei avrebbe riso ancora di tutto ciò. Tornata in camera di Chuck lui strabuzzò gli occhi “C – cosa vorresti fare con quel coso?” disse paonazzo “Realizzare il sogno di ogni genitore di Manhattan, castrare Chuck Bass” rise di gusto lei “Spero tu stia scherzando, preferisco farmi decapitare piuttosto che..” “Ok ok ho capito proviamo a forzare questa serratura” disse lei avvicinandosi. Non appena si fu chinata sulle mani di Chuck lui si inebriò del suo Chanel n°5 ormai troppo lontano dalla sua portata. Fissava ogni singolo centimetro del suo corpo. Il vestitino verde di Dior le stava a pennello, i capelli lisci le contornavano il viso in un ovale perfetto, il rossetto scarlatto dipingeva le sue labbra facendole sembrare più voluminose, deglutì..era stato uno stupido a farsela scappare. Mentre cercava di forzare la mini serratura di quelle manette Blair vedeva lo sguardo di Chuck guizzare su di lei, aveva dimenticato che effetto facesse avere quello sguardo su di sé. Sentiva il corpo avvampare ed era sicura di essere diventata rossa in viso. La fragranza One Million  di Paco Rabanne si mischiava al suo Chanel n°5, come tante volte quando l’aveva stretta tra le braccia, confondendole le idee. Cavolo, perché le faceva ancora quell’effetto?! “Allora Waldorf cosa mi racconti di bello?” buttò lì lui e Blair posò il suo sguardo nei suoi occhi.. l’effetto di quegli occhi nei suoi la scombussolò così tanto che il coltello le scivolò dalle mani ferendo Chuck su un braccio “Ahi” urlò lui e Blair trasalì spaventata. “Oddio Chuck mi dispiace, scusami, scusami, scusami non volevo, io..” frugò convulsamente nella sua borsetta trovando un fazzolettino di stoffa con le sue iniziali, lo posò sul braccio ferito. Si avvicinò così tanto a lui da non accorgersi che gli si era quasi seduta addosso. “Waldorf non c’era bisogno di ferirmi se volevi saltarmi addosso” ghignò lui “Stupido Bass, io mi preoccupo per averti ferito e tu mi prendi in giro? Non dovresti nelle condizioni in cui ti trovi, anzi sai cosa ti dico? Resta qui e liberati da solo” sentenziò lei girando sui tacchi e tornando in corridoio. “Blair..Blair aspetta” urlò lui , un lungo brivido caldo le attraversò la schiena, il suo nome pronunciato da lui faceva tutto un altro effetto. Blair spazientita tornò sui suoi passi, “E ora cos’altro vuoi?” “Ok sono stato stupido però ora puoi liberarmi?” e i suoi occhi erano sinceri, Blair deglutì “Chiamò un fabbro altrimenti penso che ti trancerò un braccio” ed entrambe risero. Quando il fabbro arrivò e vide Chuck in quelle condizione rise accompagnato da Blair. E lui sbuffò, quelle risate cominciavano a stancarlo. Dopo averlo liberato disse loro “Sono 500 dollari” ed entrambe sgranarono gli occhi “Siamo ricchi, ma lei se ne sta approfittando” replicò Blair, il fabbro guardò entrambe “Non penso siano così tanti per voi” ribatté impuntandosi “No, non sono molti ma non può chiederci così tanto per aver aperto delle stupide manette” rispose indispettita Blair “E comunque non abbiamo nemmeno contanti” replicò Chuck massaggiandosi il polso libero, allacciato all’altro aveva ancora le manette rosa. “Non accetto carte di credito” rispose il fabbro innervosito “Oggi è sabato le banche sono chiuse” ribatté Blair “Allora fino a lunedì resterete così” disse afferrando il polso di Blair e chiudendolo dentro la manetta. “Ei no, non può lasciarci così, non posso andare in giro allacciata a lui” urlò Blair tenendo a mezz’aria il polso incatenato a quello di Chuck mentre il fabbro spariva all’interno dell’ascensore “La prossima volta prima di fare certi giochetti assicuratevi che ci siano le chiavi” sorrise mentre le porte dell’ascensore si chiudevano. Chuck dal canto suo se la spassava ridendo di gusto “Cosa diavolo hai da ridere Bass? Non posso portarti a spasso come un cagnolino e poi lui..oddio ha pensato che noi..” scosse il capo tornando in camera di Serena con Chuck che la seguiva allacciato all’altro capo delle manette. “Oh dai Waldorf non ti scandalizzare..abbiamo anche noi fatto questi giochetti qualche volta” e quello che ebbe come risposta fu uno sguardo che lo incenerì. “Non possiamo davvero restare così fino a lunedì” replicò Blair sedendosi sul letto di Serena, Chuck le si sedette accanto “Potremmo andare al dipartimento di polizia e chiedere di aprire queste stupide cose” rifletté lui “Per una volta ti do ragione Bass, ma indosseremo un cappotto che possa coprire le nostre braccia, non sarò lo zimbello di Gossip Girl” sentenziò alzandosi. Usciti dalla camera di Serena, Blair si diresse verso l’ascensore mentre Chuck prese per la sua camera per recuperare il cappotto, i loro polsi incatenati strattonarono entrambe facendoli scontrate e inevitabilmente Blair finì tra le braccia di Chuck. “Waldorf ho capito che non sai resistermi ma non ti sembra di esagerare?” ghignò e in quel momento nell’appartamento fece il suo ingresso Serena, perplessa li fissò “Cosa ci fate abbracciati?” chiese sollevando un sopracciglio, Blair si allontanò da Chuck “Oh S per favore, non metterti anche tu. E’ una lunga storia ti spiegheremo mentre andiamo in dipartimento” le disse trascinandola con sé nell’ascensore. Una volta spiegato il tutto a Serena lei non riuscì a non ridere, l’abitacolo della limousine si riempì della risata argentina di Serena, che nonostante lo sguardo truce di Chuck e Blair non poté trattenersi. Arrivati in dipartimento anche i poliziotti non fecero altro che ridere ricevendo sguardi inceneritori da parte dei due malcapitati “Mi dispiace ragazzi ma per quel tipo di manette non abbiamo le chiavi, pensateci la prossima volta” rise il poliziotto “Io e lui non abbiamo fatto quello che credete” disse a denti stretti Blair “Si come no” rispose il poliziotto ridendo e prima che Blair potesse rispondere Chuck la tirò via. “Blair non hanno le chiavi, non ci resta che rimanere nell’attico, una volta che sarà arrivato Nate vedremo” “E’ sempre colpa tua stupido Bass” ringhiò e non si riferiva solo a quella situazione, prese a camminare tirandosi dietro Chuck che alzò gli occhi al cielo. Seduti nel grande salone aspettavano che quella maledetta giornata passasse. Il trillare del cellulare di Blair fece sobbalzare entrambe “Pronto..oh si..d’accordo..un bacio” e non appena Chuck sentì la voce di Louis il sangue gli ribollì nelle vene “Ho un appuntamento con Louis tra dieci minuti da Le Cirque, ci sarà sua madre..e adesso?” disse scoraggiata prendendosi la testa tra le mani, Chuck la strinse a sé come meglio poteva “Blair mi dispiace, cercheremo di non farglielo notare” la rassicurò lui, e lei si perse in quell’abbraccio per una ventina di secondi, poi scuotendosi dai suoi pensieri si alzò di scatto “Non abbracciarmi, è per colpa tua se sono incatenata a te” ringhiò andando verso l’ascensore e Chuck scosse la testa, proprio non la capiva. Arrivati nei pressi del ristorante Blair chiamò Louis nascondendo la mano nell’ampia tasca del cappotto Chuck invece la cacciò nei pantaloni. “E lui cosa ci fa qui?” chiese Louis indispettito “E’..è una lunga storia tesoro, ma adesso ti spiego tutto..vai più lì” disse a denti stretti a Chuck che sbuffò. Cominciò a calciare un sassolino aspettando che spiegasse tutto a quel ciarlatano francese. Dio, odiava i francesi. “Ascoltami tesoro..è una cosa buffa..vedi ..è rimasto incatenato al letto..gli ho dato una mano e non avendo contanti..il fabbro ci ha incatenati l’uno altro..non trovi che sia divertente?” e Louis non rise “Blair..sei praticamente allacciata al tuo ex, come può essere divertente? E poi ci sarà mia madre” “Non se ne renderà conto vedrai..glielo presenteremo e basta” disse diventando rossa in viso per l’imbarazzo “Fa come credi” le disse dandole le spalle. Blair sentì improvvisamente il peso del mondo gravarle sulle spalle..non aveva mai litigato con Louis ma quel piccolo battibecco l’aveva spossata si avvicinò a Chuck “Andiamo dentro” disse trattenendo le lacrime, lui la fissò “Va tutto bene?” chiese preoccupato “Come può andare bene Chuck? Sono praticamente incatenata a te, ho un appuntamento con la madre di Louis per vedere se sono un buon partito per suo figlio e io porto te a spasso come un cagnolino. Ogni volta che ci sei tu nei paraggi la mia vita cambia totalmente, la fatica fatta per starti lontana non serve a nulla perché guarda un po’ ora siamo legati per i polsi” disse sfinita alzando le braccia al cielo. Chuck la fissò le faceva ancora quell’effetto. Scombussolava ancora il suo mondo. Tirò il braccio dove erano allacciate le manette e lei finì tra le sue braccia “Lui non sa capirti Blair” disse prima di baciarla. Con cinque semplici parole aveva espresso i suoi pensieri. Si lasciò cadere in quel bacio poi si scosse, erano per strada e Louis era a meno di un metro da lei. Lo spinse via per poi schiaffeggiarlo “Non farlo mai più Bass” ringhiò rossa in viso e con il fiatone, Chuck sorrise, non pensava quello che diceva. Entrati nel ristorante Blair si sedette accanto a Chuck di fronte a lei si accomodarono Louis e sua madre, ordinarono solamente qualcosa da bere e mentre le ordinazioni arrivavano la signora Grimaldi fissava Blair poi Chuck poi ancora Blair. “Mi dica signorina Blair il suo amico mi sembra di conoscerlo” e lei sgranò gli occhi “Piacere Chuck Bass, ci siamo già incontrati” sorrise e Blair gli pestò un piede “Mi scusi regina, lui è un amico di vecchia data” sorrise “Se non sbaglio mi aveva detto di essere l’amore della sua vita” replicò lei e Blair lo trucidò con lo sguardo. Il pomeriggio non si prospettava dei migliori. Durante la lunga conversazione Chuck che si annoiava da morire non faceva altro che ordinare cose da bere, sotto controllo di Blair beveva solo succhi di frutta. Non voleva che, oltre ad essere incatenata a lui avrebbe dovuto sorreggerlo perché ubriaco. “Blair” sussurrò mentre lei ascoltava la regina fingendo interesse “Blair” sussurrò ancora “Cosa? Cosa c’è?” ringhiò lei sottovoce sorridendo alla regina “Devo andare in bagno” sussurrò “Vacci no?” replicò lei “Se avevo l’altro braccio libero ci sarei andato e non solo in bagno, sarei andato via” sbuffò e Blair gli pestò ancora una volta il piede. “Scusateci un attimo devo accompagnarlo a fare una telefonata” sorrise alzandosi. Arrivati in bagno Blair disgustata tappò il suo raffinato nasino “Oddio che orrore questo bagno” e Chuck rise “E’ una violenza ai tuoi poveri occhi” disse lui ridendo “Sbrigati Bass” lo spinse dietro una porta “Blair..dovresti darmi una mano” “Oh no..scordatelo Bass fai tutto da solo” disse scotendo la testa “Devi entrare Blair con una mano sola non sono capace” trattenne una risata “Maledetto Bass, questa me la paghi” ringhiò a denti stretti mentre chiudeva quella porticina alle sue spalle “Oh avanti Blair non c’è niente che tu non abbia già visto” ghignò e questa volta il suo piede fu pestato molto più violentemente. Blair tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo, dopo aver finito uscirono dal bagno sotto lo sguardo indagatore di un cameriere “Cosa diavolo vuole?” ruggì Blair e quello scappò via a gambe levate. Chuck rise ma poi divenne improvvisamente serio “Blair..” “Cosa altro vuoi adesso?” disse spazientita lei “Il tavolo..è vuoto” disse davvero dispiaciuto. Questa volta il mondo davvero le crollò sulle spalle..non poteva farcela. Il telefono le trillò nella tasca ‘Fino a quando non sarai pronta ad allontanare Chuck Bass dalla tua vita, io starò lontano dalla tua’. Lesse quel messaggio un milione di volte, Chuck fissò il suo viso, una nota triste le si dipinse sul volto. Quel Louis non capiva davvero nulla. “Va tutto bene Blair?” azzardò lui e lei scosse il capo “No Chuck non va nulla bene, Louis ha ragione, non sono pronta ad allontanarti dalla mia vita” disse alzando il passo e trascinandosi lui dietro allibito. Davvero era ancora incapace di odiarlo?! In limousine entrambe tacquero. Arrivati all’attico Nate provvide a spezzare quelle manette con un seghetto. Quella giornata era stata più che stressante. Prima che andasse via Chuck si accorse che su una piccola poltroncina sedeva Blair con la testa fra le mani. “Ei qualcosa non va?” chiese lui sedendole accanto. “Louis è tornato in Francia, ha detto che non rispondendogli ha capito che ci tengo più a te. Buffo no? Perfino lui che non ci conosce lo capisce” disse sorridendo amaramente. Chuck la fissò..quella frase era indirizzata direttamente a lui..era l’unico che non aveva capito quanto lei l’amasse. La strinse a sé e baciò quel viso bagnato di salato, non poteva perderla ancora non questa volta, non quando, per una stupida tedesca – russa che li aveva fatti incatenare lui aveva capito quanto davvero fosse legato a lei. “Lui non sa capirti Blair..io si” e lei si perse in quelle parole piene di speranze, perché le era servito un pomeriggio allacciata al polso di Chuck per capire quanto ancora l’amasse.

Angolo Autrice
ispirato da una puntata di un telefilm che ho amato
Lolle, Berlin Berlin
un bacioneeee spero vi piacciaaa

   
 
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