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Autore: glendower    20/07/2011    6 recensioni
IsshuShipping [Black x N]
Cinque anni dopo. Il fatidico incontro. Un cavallo di mezzo.
Muori. Muori sotto il pezzo di stoffa che ti avvolge, accarezzandoti la pelle del corpo con uno schiaffo di atroce morbidezza.
Se non fosse che quel vestito è roba da donne, potresti anche ammettere la sua infinità comodità.
Sotto sotto tu, a quel bustino, stretto da tutti quei nastri di seta intrecciati dietro ti toglie il respiro, ci puoi fare l'abitudine. Dopotutto questa commediola durerà per un'ora al massimo, finito tutto strapperai ogni singolo fiocco per mandarlo al creatore.
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Between the cloth ribbons and the horse's hooves always us



Nuvole di zucchero filato, donne pompose nei loro abiti eleganti volteggiano come trottole, assomigliando a fiori di campo infilati in un vaso. Uomini lucidati di fresco, sotto candelabri di cristallo, fanno roteare le mani delle amanti, guidandole in danze sfrenate in cui le punte dei piedi sembrano sollevarsi da terra tanto sono leggere. Un'orchestra uscita da uno di quei programmi di musica lirica, suona da ore le stesse identiche note, note pallose che farebbero addormentare chiunque, anche il più sveglio di tutti i pokemon. Tu infatti, già alle dieci precise di sera non sei più di tanto sveglio, premuto contro il vetro di una finestra sei sfuggito ad una Belle vestita di fiori d'arancio ed un Komor con tanto di papillon giallo canarino; vergognosamente bislacchi entrambi.
Muori. Muori sotto il pezzo di stoffa che ti avvolge, accarezzandoti la pelle del corpo con uno schiaffo di atroce morbidezza. Se non fosse che quel vestito è roba da donne, potresti anche ammettere la sua infinità comodità. Sotto sotto tu, a quel bustino, stretto da tutti quei nastri di seta intrecciati dietro ti toglie il respiro, ci puoi fare l'abitudine. Dopotutto questa commediola durerà per un'ora al massimo, finito tutto strapperai ogni singolo fiocco per mandarlo al creatore. Sia maledetta quella volta in cui hai accettato di partecipare al Gran Ballo in Maschera – alias: ci ritroviamo finalmente tutti insieme dopo cinque anni di distanza.
Non t'importa un fico secco di rivederli, sopratutto Touko che con il suo caratterino da ''sono un' eroina figa&coraggiosa'' si è dimenticata di mettere in conto uno smoking come si deve anche per te. Stupida, la colpa è sua se per tutta la serata sarai costretto a restare intrappolato fra due spesse tende, le uniche amiche che possono salvaguardare la tua faccia dalla vergogna mietitrice che colpisce sempre I giovani ragazzi dai gusti indubbiamente appartenenti all'altra sponda.
Non puoi nè ballare nè buttare fuori anche solo la testa per osservare la fila di invitati sbarazzini che civettano pettegolezzi e sorrisi umidi di alcool ogni secondo che passa.
Ti stai annoiando. Sei così preso dal tuo dormiveglia che quando una mano sottile scosta le tende, tua unica difesa, ti ci vogliono minuti e minuti per riconoscere il volto che ti compare davanti.
Resti zitto, sgrani gli occhi, ti tappi la bocca per evitare di urlare – e, tanto per cambiare, immedesimarti nella parte, quella di Principessa spocchiosa che priva di castello aspetta qualcuno che la venga a salvare.
« Sveglia bell'addormentata, non ho tempo da perdere io » ma quella voce non è irriconoscibile.
E' quella di N.
N dopo cinque anni. N che compare dal nulla con un sorriso da stregatto – e perdonate l'accoppiamento con Alice ed il suo Paese – largo quasi tutta la sua faccia.
N con i capelli più lunghi, lo sguardo frigido di chi ha vissuto la vita in ogni suo attimo. N che dopo la frase ''aspettami nel domani'', è tornato adesso ma non così presto come invece pensavi. N che è bello, così bello che tu ti senti brutto, non adatto, troppo basso, ancora un tenero infante. N ed il suo inaspettato destriero, parcheggiato in piena Sala che nitrisce a chi gli tira la coda.
N. N vestito da Principe che, senza neanche salutarti ti prende per un braccio e non tanto gentilmente ti strattona al fine di portarti con sé, finalmente fuori dal tuo posto segreto sotto gli occhi di tutti.
« Oddio nonono! E' imbarazzante! » mormori stizzito, sbattendo le palpebre parecchie volte nel vano tentativo di far sparire tutta quella gente che si ferma all'improvviso, colpita da uno strano incantesimo.
« Ti avevo detto che sarei tornato no? Bastava aspettare. »
« L'avevi detto sì » ti stringi nelle spalle, spazzolandoti nervosamente i capelli acconciati da numerosi nastrini rosa, in tinta con quelli che adornano maniche e bordi del tuo costume. « ma non mi avevi detto che saresti tornato con un cavallo! »
« Non ti piace il cavallo? Ah, ma ti sei visto tu? Sei vestito da femmina! »
« Guarda che non fai ridere! E poi io... mi aspettavo qualcosa d-di... più romantico, ecco. » un bacio appassionato, un abbraccio che toglie il fiato, insomma, di film rosa ne hai visti tanti, speravi in una storia travagliata come in uno di quelli.
« Ah! Hai ragione! »
Odi le sue mani. Mani mai ferme, sempre pronte ad oltrepassare, se possono, quelle barriere altrimenti chiuse, addirittura sigillate. Lo fanno anche adesso, prive di pudore si aggrappano ai lembi della tua gonna e la alzano, scoprendoti le gambe.
« Non ti fanno male quelle scarpe? » ti chiede, inginocchiandosi in terra, pericolosamente vicino a tutta quella pelle nuda ed indifesa. « io non le metterei mai, sai com'è, vengono i calli e poi uuuhh! Dopo come farei a correre e a scalare le mura del castello in cui è rinchiusa la mia Principessa? »
« E' stata Touko. » ribadisci, intrecciando i piedi timidamente cercando di tenere celati quei tacchi che, proprio come ha detto lui, fanno male.
« Ho capito sì. » ti stringe il polpaccio, la destra ancora tiene sollevato il vestito e la sua bocca, quella maledetta fogna sempre pronta a metterti a disagio, preme sul tuo polpaccio. In una scia bagnata lambisce la pelle, sale, arriva al ginocchio e si ferma alla coscia, catturando fra i denti la carne che via via inizia ad arroventarsi.
« C-ci guardano tutti forse è meglio se l-la finisci! » mormori suggestionato, raschiando la gola con un colpo di tosse, cercando di nascondere quello che sembra essere un gemito. Scrolli un piede, provi a mandarlo via ma non sembra volersi spostare.
« N? daaaai N!» così non va affatto bene.
Puoi percepirli gli sguardi altrui, premono contro la tua schiena, s'infilano come granelli di polvere sotto ogni merletto facendoti la radiografia completa. Sono spaventosi. Hai paura, temi i giudizi, i pensieri e tutto il resto.
« Non sei felice? » ti chiede e quando lo vedi nuovamente alla tua altezza mentre lascia la gonna al suo posto, ti lasci andare in un sospiro liberatorio. No, tu non puoi essere felice, non davvero almeno. « lo sai no, Touya? Le favole sempre finiscono così. »
« Finiscono con il Principe che bacia la Principessa in pubblico? » di solito sì, si concludono con il lieto fine, il bacio e via discorrendo, ne sei certo.
« Se sono per bambini di tre anni... altrimenti finiscono in un altro modo » ti prende una mano, la porta in alto e poi, con insolita stravaganza ti cinge anche il bacino per attirarti maggiormente verso il suo corpo « tipo che il Principe invita la Principessa a ballare e poi... »
« E poi? » trattieni il respiro – e poi cosa? Si sposano? Si lasciano? Si promettono amore eterno?
« E poi la porta a letto. » ed è serio, così serio che sembra quasi adulto. Accidenti, il tempo passa e fa crescere proprio tutti tranne te.
« A letto? E a letto stiamo a cavallo? » domandi, ingenuo.
« T-Tou-....insomma, se vuoi, però la posizione del cavallo giuro di non averla mai sentita. »
« Noooo! Intendevo se a letto la Principessa ce la porti con il cavallo, quello! » e ti volti ad indicare l'equino, quello che al momento si sta servendo al tavolo del buffet, trangugiando la ciotola con cipolla e carote.
« Lo so, scherzavo, facciamo le cose seriamente adesso, okkei Principessa? Saluta il tuo Principe. » e sottolineando la sua finta ironia con un sorriso montato, ti circonda la nuca con la destra per guidarti fino alla sua bocca, al fine di donarti il primo vero saluto dopo tanto aspettarlo.
Non importa cosa succederà adesso. Il resto lo farà il tempo, avete troppe cose da raccontarvi, cinque anni di distanza sono tanti e già si stanno consumando, proprio lì, nel calore di quel ''Bentornato''.


« Però a letto mi ci porti, eh N? »
« Sì e troviamo anche il modo di stare a cavallo! »


Note dell'autrice;
E perdonatemi l'ennesimo sclero! Perché dai, fanno tutti il 'magico ritorno di N' ed allora lo devo fare fpure io, in versione fiabesca con tanto di battutine. E' tardi, anzi no, inizia a farsi tardi ed io sono in quella fase sclero che fa tanto bene al cuore. E niente, non dico niente perché niente ho da dire, niente - tanto per dimostrarvi che la fase in cui sto è brutta forte. Vado vadaccio, ciao bbbelli vi adoro *si è proprio andata oggi*.
Ps: ah, il titolo non ha senso, è un riferimento al fido destriero ed al vestito di Touya, tutto qua u_ù

  
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