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Autore: DeepBlueMirror    21/07/2011    7 recensioni
Una raccolta di oneshot (tendente alla long nei capitoli successivi) dedicate ad alcuni personaggi della Wammy's house che ben conosciamo. Iniziamo con... Mello. Leggerissimo OOC dovuto a personaggi non approfonditi nel manga (Linda e Matt)e per lo sviluppo delle relazioni nel gruppo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Linda, Matt, Mello, Near
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Linda'
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La porta dell'atelier è rimasta socchiusa, per nostra fortuna, così da rendere piuttosto semplice il nostro compito di “sorveglianti”: a prescindere dalle raccomandazioni di Halle, non voglio che quei due si facciano del male. 

 

Getto un'occhiata furtiva all'interno della stanza: Mello è chino su alcune vedute di città realizzate mentre studiavo in Europa, Near osserva attentamente il ritratto di un mio vecchio amante, un giovane italiano sorridente e terribilmente affascinante. 
-Linda è piuttosto brava. 
Mello ha pronunciato queste parole in tono neutro, distaccato, ma so bene che mi sta indirettamente facendo un enorme complimento. 
Sorrido tra me e me, gettando un'occhiata trionfante a Matt che questi scuote la testa, trattenendo una risata e sibilando in risposta:   -Inguaribile vanesia. 
-Ha un grande talento...- osserva Near nel suo usuale tono incolore, il volto vicino alla tela, quasi voglia immergervisi, -...Le figure umane sono dipinte in modo mirabile. 

 


 

Scommetto il set di colori a olio che ho acquistato ieri che Mello tenterà di contraddirlo in un qualunque modo. 
-Mello farà sicuramente qualche commento astioso... Mi ci gioco il portatile- sussurra piano Matt, osservando pigramente la scena, in attesa.

 

-Preferisco i paesaggi.

 

Matt fa un gesto eloquente con la mancina, come a dire “Che ti dicevo?”.

 


 

-A mio parere, riprodurre un essere umano richiede una maestria ancora maggiore. 
Il commento di Near non tarda a giungere, né l'espressione di Mello tarda ad inasprirsi: ad una provocazione di Mello segue sempre una precisazione di Near che manda in bestia il primo. I lineamenti nordici del giovane sono induriti dalla stizza, gli occhi celesti sembrano lampeggiare pericolosamente; poi all'improvviso le labbra sottili si curvano in un ghigno: nonostante tutto, Mello adora le sfide. 
-Elabora, se non ti dispiace.
Near leva brevemente lo sguardo, forse leggermente infastidito:-Non basta riportare sulla tela la plasticità e l'armoniosità del corpo, il dipinto deve trasmettere emozioni. Linda ritrae sempre fedelmente lo stato d'animo di chi ha davanti, oltre ad avere cura di ogni singolo dettaglio anatomico. 

 

Sono commossa, così tante parole in mio favore nel giro di pochi minuti. 

 

Mello sembra sorpreso da una tale veemenza da parte di Near, solitamente privo di qualunque impeto mentre è impegnato in un discorso; tuttavia non rinuncia al suo gioco e prosegue con una nuova provocazione:-Non accetto lezioni in materia di emozioni. Specie da te- replica sardonico, rivolgendo poi la propria attenzione verso l'angolo opposto della stanza. 

 

-Finalmente- bisbiglio a Matt, trepidante: forza, Mello, noti qualcosa? 

 

Il secondo erede di L sussulta, avvicinandosi a una tela posata su un cavalletto di legno chiaro, accanto ad un cumulo di fogli arrotolati e schizzi; si ferma a pochi centimetri dal dipinto con aria a dir poco perplessa, senza però proferire parola.
Gli istanti passano e Near sembra notare l'insolito tacere dell'irruento rivale; gli occhi grigio perla vagano un ultimo istante sul ritratto che stava ancora esaminando, per poi posarsi sull'oggetto delle attuali meditazioni dell'altro.

 


 


 

 

Un quadro, direte voi?

 

No, non un semplice quadro. In questa tela ho tentato di riversare tutta la mia esperienza e i miei sentimenti: la passione per la pittura, l'affetto per questi due giovani testardi, tutto impresso nei colori brillanti e nelle pennellate morbide che compongono l'immagine. Non so perchè, ma sento che questo dipinto è la chiave per cambiare le cose tra quei due.

 

O almeno lo spero.

 



 

 

 

Una radura verde, alla “Ophelia” di Millais*.

 

Al centro, un ruscello d'acqua trasparente, attraverso il quale è possibile scorgere il fondo sassoso e alcuni piccoli pesci; le rive sono coperte di erba verde chartreuse**, dipinta con pazienza filo per filo, aggiungendo qua e là qualche goccia di rugiada e un paio di ragni pigramente sospesi sulla loro tela. La parte sinistra della scena è occupata da un salice piangente, le cui fronde sfiorano l'acqua, mosse da un vento lieve ed invisibile che scuote anche un piccolo canneto cresciuto poco distante.

 

Qualora Mello preferisca realmente i paesaggi, potrà ritenersi soddisfatto. Ma so bene che non è questo ad avergli tolto la parola.

 

Tutto ciò è solamente uno sfondo, l'ambiente in cui ho voluto porre i protagonisti della scena. Figure umane, per la gioia di Near.

 



 

 

Contrapposta al salice piangente, il braccio teso verso l'acqua limpida, vi è Psiche. L'ovale bianco del viso, occupato per metà da grandi occhi color grigio tempesta e incorniciato da morbide ciocche di capelli chiarissimi, è illuminato dalla pallida luce solare, il corpo nudo morbidamente adagiato sull'erba appare indifeso e allo stesso tempo vibrante di energia vitale.

 

Ed è inutile obiettare che il corpo sia evidentemente femminile, la somiglianza non può sfuggire: il volto della giovane innamorata è perfettamente identico al volto di Near.

 

E che dire di Eros?

 

Il giovane dio è immerso fino alla cintola nell'acqua lucente, esattamente al centro del ruscello, ed è intento a detergersi un braccio: il torso nudo e imperlato di gocce trasparenti è leggermente ruotato, il viso affilato in parte rivolto a Psiche, come se desiderasse ardentemente guardarla, ma l'orgoglio o il Fato glielo impedissero. La mano della giovane non riesce a sfiorare quella dell'amato, la delusione traspare appena dai suoi lineamenti, ma è presente: sembra assorta in pensieri imperscrutabili, eppure nulla sfugge al suo sguardo. 
Un chiaro riferimento a qualcuno di mia conoscenza. 
Eros, biondo e inquieto, tanto irruento nello sguardo quanto nella posa, è ovviamente lo specchio di Mello, ancora immobile e stralunato.

 

Mi sembra tutto sommato di aver fatto un ottimo lavoro: ho sempre amato queste due figure mitologiche e ho avuto occasione di sfruttarle per un nobile scopo.

 



 

 

-Questo dipinto sembra vivo. È esattamente questo che intendevo- mormora Near, calmo e compassato come suo solito: ha sicuramente notato i visi di Eros e Psiche, ma non mostra nessun tipo di esitazione o stupore.

Lo shock di Mello viene subito meno, sostituito dalla solita stizza:-Trovo un che di ironico in questa situazione. Stai seriamente tentando di tenere una lezione sulla difficoltà di rappresentare emozioni per un pittore?- ribatte tagliente, affondando le mani nelle tasche e avvicinando il volto al suo, fissandolo negli occhi -Cosa vuoi saperne di emozioni, tu? 
Near esita, schiude le labbra per dire qualcosa, ma si trattiene per alcuni secondi, sostenendo lo sguardo di Mello. Poi risponde, citando Mello con qualcosa di simile ad un ghigno sul volto:-Elabora, se non ti dispiace. 

 

Urgh, non ci voleva.

 

Come prevedibile, un tonfo sordo segue la provocazione di Near. 
Sbirciamo entrambi nella stanza, leggermente preoccupati: sono distesi sul pavimento, Mello sovrasta l'odiato rivale, fissandolo con un'espressione pericolosamente calma; Near è impassibile, deciso a non cedere di un millimetro. 
-Secondo me siamo sulla buona strada... Quanto amore nei loro sguardi- bisbiglia Matt, celando malamente lo scetticismo dietro la solita dose di ironia; lo zittisco con un gesto brusco: non voglio perdemi nulla, questo momento è unico e da esso dipendono molti destini. 

 

Compreso il tuo, Linda... Documenti falsi e fuga all'estero.

 

-Elaboro con molto piacere- risponde mellifluo il giovane biondo, stringendo gli occhi sino a ridurli a schegge di turchese, - Le emozioni sono qualcosa di vivo e irrefrenabile. Pulsioni che irradiano dall'anima al corpo. Non si manifestano mai da sole, ma a gruppi, l'una sull'altra, confondendo e influenzando scelte e atteggiamenti. Qualcosa di simile ad una colata di lava che travolge tutto ciò che incontra sulla sua strada- scandisce con ardore, avvicinandosi inconsciamente sempre più al volto di Near. 
-Che emozioni stai provando in questo momento?- domanda con un certo interesse Near, sorprendendo tutti: rimango interdetta da una domanda tanto diretta e così poco “da Near”, e così Matt, che mi rivolge un'occhiata sbalordita, e Mello, immobilizzatosi una seconda volta. 
-Rispondimi, per favore. 
-Le stesse emozioni che provo ogni qualvolta ci sei TU nei dintorni. Rabbia, disprezzo, odio, frustrazione, irritazione- ringhia Mello, il bel volto adombrato dal risentimento. 
-Solo emozioni negative... 
Near sembra assorto in chissà quali pensieri, mentre pronuncia queste parole. Mello, se possibile, diviene ancora più teso. 

 

Un fruscio, e un allarme scatta nella mia testa:-Muoviti- sibilo, afferrando Matt per un polso e sgattaiolando il più rapidamente possibile in cucina. 

 

Appena in tempo: Mello ha impiegato 3 secondi per sollevarsi da terra, 3 per spalancare la porta dell'atelier e 3 per tornare in salotto e scaraventare la sua persona sul divano, in preda a borbottii lugubri; Near ne ha impiegati 5 per riflettere sulla situazione e altri 5 per alzarsi da terra. 
Noi, fortunatamente, ne abbiamo impiegati 6 per scappare in cucina e 4 per prepararci psicologicamente alla cena tutt'altro che rilassante che stava per avvenire.

 


 


 


 


 


 


 

-Signora mia, era tutto squisito.

 

Fortunatamente è andato tutto bene: Mello, ora impegnato a divorare un'enorme fetta della mia torta al cioccolato, era quasi tranquillo, ha addirittura scambiato civilmente due parole con la sua candida nemesi. Near ha appena finito la sua fettina e si appresta a dedicarsi alle fragole, credo lasciate appositamente per ultime: non ricordavo gli piacessero tanto. 
-Concordo con il mio collega fumatore- commenta Mello, concedendosi un breve sorriso divertito: a stomaco pieno gli uomini diventano terribilmente accomodanti. 
-Tutto buonissimo- aggiunge Near educatamente, addentando cautamente una fragola e posando la coroncina di foglie sul piatto con delicatezza. 
-L'ho scelta per questo, dopotutto... Buona, buona, scherzavo!- ride Matt, schivando rapidamente il mio destro diretto contro la sua faccia -Tu sparecchi, io lavo i piatti? 
-Tu sparecchi E lavi i piatti, ovviamente- replico acida, salvo poi sporgermi a baciarlo affettuosamente sulle labbra. 
-Agli ordini- sospira lui, apprestandosi ad adempiere ai suoi doveri -Mello, dammi una mano- aggiunge con uno sguardo che non ammette repliche. Mello annuisce in silenzio, alzandosi da tavola e seguendo l'amico carico di piatti. 
Rimasta sola con Near, mi volto a fissare la porta a vetri che conduce sul retro della mia casa:-Ti andrebbe di fare due passi sulla spiaggia, Near? 
-D'accordo- acconsente Near, terminando di mangiucchiare l'ultima fragola .

 

 


 

 

-Che effetto fa essere un super detective? 

 

Near sorride della mia domanda apparentemente ingenua:-Non hai perso la tua ironia. 
-Temo di no- replico ancora una volta scherzosamente, lasciando vagare lo sguardo sul mare: il riflesso della luna sull'acqua scura ha un che magnetico. 
-Non so bene che effetto faccia... È la mia vita. Tutto qui- risponde tranquillamente, giocherellando con dei granelli di sabbia prelevati dal cumulo sui cui siamo seduti. 
Taccio, pensierosa. 
-Linda, c'è qualcosa che vorresti chiedermi?

 

Sussulto, sorpresa: come diavolo...

 

-Sono un super detective, ricordi?- mormora lui con un certo divertimento, non esteso però agli occhi vuoti e un po' tristi, come al solito. 
-Avrei mille cose da chiedere... Forse anche di più- rispondo, sospirando piano.

 

 

Vorrei chiedergli se moriranno.

 

Vorrei sapere quante probabilità ci sono che Kira non uccida lui, Mello... e Matt. Vorrei sapere quante probabilità ci sono che la mia vita attuale resti in questo stato di beatitudine quasi completa ancora per molto. Vorrei sentirmi rispondere che non c'è pericolo. E vorrei poter credere a questa bugia con tutte le mie forze.

 

Ma non riesco a parlare, o forse non ne ho voglia.

 

-No... Meglio rientrare. Comincia a fare freddo- mormoro, stringendomi nelle spalle ed evitando il suo sguardo.

 

Near non ha perso la sua discrezione.  La sua mano candida indugia per un momento sul mio capo, in una carezza lieve e affettuosa, per poi tornare al suo posto, tra i riccioli disordinati del suo padrone.

-Come desideri.

 



 

 


 


 

 

-Bentornati!- esclama Matt dal divano su cui è nuovamente seduto con Mello; quest'ultimo leva lo sguardo su di noi, in silenzio, tornando poi ad occuparsi della sua tavoletta di fondente appena scartata:-Com'era il mare?- domanda, apparentemente rivolto a Near. 
Wow, Matt potrebbe fargli da terapista, se una chiacchierata è bastata a rasserenarlo a tal punto. 
Il giovane albino piega lievemente il capo verso destra, pensieroso:-Vasto e calmo- replica con voce tranquilla, sedendo accanto a lui senza alcun timore. 

 

Tonno coraggioso.

 

-Ragazzi, io sono piuttosto stanca e credo che me ne andrò di corsa a letto- sbadiglio, esibendo la mia migliore faccia da poker ed evitando lo sguardo inquisitorio che mi ha appena rivolto Matt: non voglio che noti il mio stato d'animo e si rovini la serata per colpa mia.

 


 

-Potremmo rimanere qui a dormire, se per voi non è un problema.

 

Le parole di Near suscitano diverse reazioni: a Mello per poco non scivola di mano la cioccolata, io e Matt ci scambiamo uno sguardo stupito: che intraprendenza improvvisa! 
-Sì, non c'è problema... Devo prepararvi una stanza, però. 
-Non ce ne sarà bisogno. Ci possiamo arrangiare qui in salotto.

 

Mello sembra aver appena preso un pugno in piena faccia, ma non si oppone. 

 

-Come volete- acconsento, decidendo di lasciare loro carta bianca: credo che Near abbia in mente qualcosa, forse vuole continuare il discorso interrotto poche ore fa. 
-Buonanotte- aggiungo gentilmente, avviandomi verso la camera da letto. Odo la voce di Matt salutare i due amici e i suoi passi nel corridoio, dietro di me. 
-Matt...
-Va tutto bene- sussurra lui, chiudendosi la porta della camera da letto alle spalle e avvolgendomi in un abbraccio deciso; mi lascio condurre verso il letto, sedendo accanto a lui e ricambiando con una certa esitazione il suo gesto.

 

Suppongo di dover migliorare la mia tecnica di dissimulazione di stati d'animo negativi... La mia faccia da poker è piuttosto inefficace.

 

-Matt..- mormoro, tentando di formulare quella domanda che non ho avuto la forza di porre a Near. 
-Ti amo, Linda...- sussurra lui con voce tesa, prendendo il mio viso tra le mani e costringendomi a guardarlo negli occhi, -... Ma non posso rispondere alla tua domanda, perchè non so quale sia la risposta giusta. Lo capisci? 
Annuisco in silenzio, lasciando che le lacrime solchino il mio volto teso: per lui sono come un libro aperto, ha percepito il mio malessere e i miei dubbi senza quasi guardarmi in faccia. 
Non ha senso negargli ancora le mie lacrime.
-Hai vinto tu, alla fine... Sei riuscito a farmi piangere- balbetto, sentendo il cuore più leggero alla vista del suo solito sorriso buono.  

 

-È valsa la pena attendere- mormora lui scherzosamente, posando con gentilezza la testa sulla mia spalla.

 



 

 



 

 



 

 

Sono le due del mattino e ho sete. Ecco perchè mi sono recata in cucina, giusto? Dopo quel pianto vergognoso ho bisogno di liquidi.

 

Dalla a bere a qualcun'altro, Linda: il tuo lato voyeur ha preso nuovamente il sopravvento.

 

Mi affaccio cautamente, sbirciando il salotto: Mello e Near sono ancora svegli, il primo seduto ad un capo del divano, l'altro rannicchiato nell'altra metà.                                                                                                                                               

 

-Mello. 

 

Che fortuna, forse non mi sono persa nulla. 

 

-Cosa- è la risposta svogliata dell'interpellato. 

-La mia presenza genera davvero solo emozioni negative?- domanda con voce incolore, giocherellando distrattamente con una ciocca bianco perlato. 
Mello tace, lo sguardo puntato verso il pavimento:-Che tipo di risposta ti aspetti? 
-Mi auguro solo tu non fugga di nuovo- replica Near cautamente, senza alcuna ironia nella voce: non vuole provocarlo. 
Mello tace, pensieroso.

 

Avanti, biondo, tu sei l'uomo d'azione! Inventati qualcosa! Near non sembra indisponente, dopotutto, basterebbe cogliere l'attimo con un po' di faccia tosta...

 



 

 

-Proviamo. 

 

Near getta un'occhiata verso il rivale, seguendo il suo avvicinamento con occhi attenti:-A fare cosa?- domanda, dandogli improvvisamente la schiena.

 

Un'ultima sfida per Mello, nonché l'ultimo tentativo di Near di proteggersi da qualcosa di sconosciuto e travolgente.

 

Il secondo erede di L si china su di lui, senza però tentare di invadere il suo spazio:-A verificare la tua teoria, no? Vediamo se sei capace di “generare in me solo emozioni negative”- risponde con naturalezza, senza però riuscire a celare un'espressione nervosa.

 

O almeno, non celandola a spettatori indiscreti nascosti nel buio ad origliare.

 

Silenzio.                              
Posso udire distintamente il suono prodotto dall'oscillare del pendolo nel salotto e il respiro tranquillo di entrambi.
Poi avviene il miracolo.

 

Near si volta verso di lui, i tratti delicati modellati in un'espressione curiosa e determinata; Mello non attende un istante e abbandona l'aria tesa e incerta, calando rapido sul suo volto e posando le labbra sulle sue.

 

Devo seriamente trattenermi dall'esultare.

 

Il loro bacio è un qualcosa di a dir poco unico, una scena erotica e toccante allo stesso tempo: le loro bocche si allontanano svogliatamente solo per riprendere fiato, tornando ad incontrarsi ancora e ancora.
Near arriva ad immergere le dita nei capelli di Mello, inclinando la testa e permettendo alla sua bocca di accedere alla pelle delicata e bianchissima del collo, sospirando piano:-Emozioni negative, dunque?- domanda con un vago sorriso sulle labbra.

-Senza dubbio- risponde Mello a bassa voce, piegando la testa per aumentare il contatto tra il suo capo e le dita candide annidate tra le ciocche color grano, -Una passione tanto insana non può essere annoverata tra le emozioni positive.

-Capisco- risponde Near, interrompendosi per ricambiare l'ennesimo bacio silenzioso dell'altro.
Mello si allontana di qualche centimetro, fissandolo in silenzio; Near ricambia lo sguardo, sollevando lentamente la mancina e posandola sul lato del viso occupato dall'enorme cicatrice da ustione:-L'immagine della colata di lava è piuttosto suggestiva, ma terribilmente desolante. Forse le emozioni sono negative per loro natura.
Il secondo erede di L scrolla le spalle:-O forse sono io ad essere negativo e incredibilmente sbagliato.
-È così che ti senti quando ci sono io?  
-Mi sento così per l'intera durata della giornata- ridacchia amaramente Mello, salvo poi immobilizzarsi con un'espressione piuttosto confusa stampata sul volto, forse a causa dell'infrangersi delle labbra di Near sulle sue.
Il ragazzo è più audace di quanto immaginassi.

 

-Non devi.

 

E a mio parere mai risposta fu più azzeccata.

 


 


 


 


 


 


 

Sono terribilmente belli.

È tutto ciò cui riesco a pensare, osservando Mello stretto tra le braccia esili di Near: lo squalo che riposa nella tana del tonno, incredibile a dirsi. Sono felice per loro.

O almeno credo.

 


 

Linda, sei felice? È questa la vera domanda che vortica nella mia testa, offuscando la soddisfazione per il piano andato a buon fine e la gioia offertami in questi ultimi mesi dal cosiddetto Fato.

 


 

Dovrei esserlo, non vi è alcun dubbio.

 

Ma se c'è una cosa che ho imparato nei miei vent'anni di permanenza sul pianeta Terra è che, quando meno te lo aspetti, il mondo si diverte a crollarti sulla testa, mandando la tua vita in frantumi e lasciandoti smarrita a raccoglierne i cocci.

 

E ho paura.

 



 

 



 

 



 

 

Signore e signori, il parto è terminato -____- 

Il capitolo 12 non voleva vedere la luce: si è cancellato, corrotto, sdoppiato, dimezzato e rifiutato di farsi editare in modo leggibile, persino con NVU.

Questo è il meglio che sono riuscita ad ottenere... Sono le 3 del mattino e finalmente aggiorno!

 

Questo capitolo è stato duro da scrivere, non mi soddisfava mai... La carne da mettere al fuoco era tanta, ma tutta buona, il problema era cuocerla al punto giusto, mediare tra suspence snervante e flusso improvviso di eventi.

 

Non so bene se ci sia riuscita, spero solo che l'insieme non risulti troppo pesante da leggere.

 

Un grazie immenso per le vostre 50 e oltre recensioni, positive e negative, entusiaste e scettiche, grazie per il vostro sostegno incredibile.

 

E arrivederci con il prossimo capitolo... L'ultimo.

 



 

 

Un bacio!

 

Irene

 



 

 



 

 

*http://chetempochefa.blog.rai.it/files/2009/02/millais.jpg

 

**tonalità di verde chiaro.


 

  
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