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Autore: ELIOTbynight    21/07/2011    1 recensioni
Bill abbassò lo sguardo, felice. Quella domanda aprì innumerevoli cassetti della sua mente, tirando fuori tutti i ricordi legati a quella straordinaria amicizia, indelebili e ancora vivi nel suo cuore.
- Lei? Beh... Lei è la mia amica ballerina.-
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bill è un giovane e ambizioso cantante, che si dedica con costanza alla propria musica e ai propri amici.
E fin qui, nulla di così strano.

Un giorno si imbatte in qualcuno di speciale, che gli fa vivere un’amicizia particolare, rara, unica nel suo genere.
“Un caso come un altro” direte voi, “è stato fortunato”.


Ma come reagireste, se vi dicessi che quest’amicizia è nata … su una pista da ballo?






Capitolo 1



<< Ragazzi, secondo voi da quant’è che Bill ha la testa altrove? >>
<< Non saprei, Tom … Qualche settimana? O di più? Forse Gustav te lo sa dire! Gustav, tu che ne pensi? >>
<< Dall’ultima esibizione, credo. Quindi saranno tre settimane e qualcosa! >>
<< Mah, comunque sia è sempre meno concentrato, di recente. Credete che debba chiedergli il perché? >>
<< Strano, è tuo fratello e dovresti già saperlo! >>
<< Sarò anche suo fratello, Georg, anche il suo gemello se vuoi aggiungere e precisare … ma non sono ancora diventato un veggente. Anche se mi piacerebbe moltissimo sapere cosa ha Bill in testa da tutto questo tempo! >>
Quel tardo pomeriggio tirava un’aria insolita nel garage di casa Kaulitz. I tre cominciarono seriamente a preoccuparsi. Il loro cantante era più distratto che mai, sembrava che pensasse a tutto fuorché alla loro musica. Avevano notato più volte il suo sguardo perso nel vuoto e i gesti inconsulti che spesso compiva come se volesse trattenersi dal dire o fare qualcosa. Ma ciò che maggiormente preoccupava gli amici erano tutte quelle ore passate fuori la sera fino a notte inoltrata: talvolta anche senza cena, Bill usciva in fretta senza nemmeno curare l’abbigliamento davanti allo specchio come di consueto, trascorreva ore in solitaria nei locali notturni della città e poi tornava a casa stanco, ma con uno strano sorrisino di soddisfazione. Dove andava? Con chi stava? Che cosa faceva? Mille domande si ponevano i tre giovani musicisti.
<< Basta, io glielo devo chiedere! >> esclamò Tom, allontanandosi dalla batteria di Gustav e dirigendosi verso la porticina che conduceva alle scale.
Gli altri due lo stettero a guardare senza aggiungere parola. Quando il chitarrista abbassò la maniglia ed aprì la porta, trovò con sorpresa il fratello che si accingeva a fare la stessa cosa.
I due gemelli si fissarono a lungo, poi Tom fece, spazientito:
<< Era ora! Hai detto “due minuti e scendo, intanto esercitatevi”… mezz’ora fa!! >>
Bill si passò una mano dietro il collo e si morse il labbro inferiore, chiedendogli scusa con lo sguardo. Sbatté le palpebre un paio di volte per attirare l’attenzione del fratello sui propri occhi e, con un sospiro di rassegnazione, l’altro disse:
<< Lasciamo perdere, vieni! >>
Entrambi avevano due profondi occhi nocciola, ma Tom non sapeva mai resistere a quelli di Bill. Contornati di trucco nero, erano decisamente più espressivi.
Il cantante sorrise in silenzio, ringraziando mentalmente il fratello per la pazienza, e gli passò vicino per raggiungere Gustav e Georg. Tom scosse la testa e richiuse la porta.
<< Allora, ragazzi, siete pronti?? >> domandò Bill, assumendo un po’ di entusiasmo per invogliare gli altri.
Georg afferrò il basso e se lo mise a tracolla:
<< Ovviamente, aspettavamo solo te per iniziare! >>
<< Perfetto, allora con che cosa vogliamo cominciare oggi? >>
<< Io direi di partire dalle sere che passi fuori fino alle tre di notte senza di noi! >> fece Tom impaziente di sentire una spiegazione. << Volevo chiederti, dove vai sempre così indaffarato? >>
Bill s‘irrigidì.
<< Ehm … >>
Gustav si alzò dalla batteria e, giocando con una bacchetta, formulò le ipotesi più svariate.
<< Non dirmi che hai la fidanzata e non ce l’hai detto?! Oppure lavori come lavapiatti nei pub del centro? No, aspetta, ho indovinato: fai volontariato e vai a dare da mangiare ai barboni! >>
Ma Tom non credette a quelle teorie:
<< E ti pare che mio fratello faccia queste cose tornando a casa sorridendo come un bambino? >>
Durante quello scambio di opinioni Bill cercava disperatamente una scusa, una bugia in grado di salvarlo, ma non ne trovò neanche una plausibile ed iniziò a considerare l’eventualità di dire a tutti la verità.
In fondo, cosa gli costava? Non c’era mica nulla di male!
No, non gli avrebbero mai creduto. Insomma, non ce l’avrebbero mai visto nei panni di …
<< Allora, Bill? Ti decidi a rispondermi oppure no?? >>
Ma dopotutto lui era suo fratello e gli altri i suoi migliori amici. Quell’amicizia che durava da anni non poteva certo finire per una sciocchezza del genere, giusto?
<< E va bene, tanto ve l’avrei detto comunque!! >> esclamò rassegnato.
Gli altri sospirarono di sollievo ed aspettarono silenziosamente che il loro amico spifferasse tutto.
<< Volete sapere dove vado spesso la sera? Beh, vado nei locali aperti tutta la notte … per la precisione, nelle discoteche … >>
Georg si appoggiò al muro incuriosito e domandò:
<< E che ci vai a fare in discoteca? >>
<< Di solito cosa si va a fare in una discoteca, Georg? >> lo canzonò Bill.
Tom e Gustav si scambiarono un’occhiata di stupore e il biondino, facendo cadere la bacchetta, esclamò:
<< Tu vai a ballare?? >>
Il cantante arrossì leggermente ed iniziò a fissare il pavimento.
<< Sì, ma … non è ballo in generale … >>
<< No! No, non può essere!! >> disse Tom, spaventandosi. << Fratello, non puoi farmi questo! >>
Si avvicinò a lui e lo prese per le spalle, guardandolo disperato.
<< Ti prego, ti supplico, dimmi che non sai ballare la Tecktonik e non stai diventando un tamarro! Ti scongiuro!! >>
Bill scoppiò a ridere. La fantasia di Tom era più sconfinata di quanto pensasse.
<< Puoi stare tranquillo, non si tratta di questo! >>
Tom emise un sospirone e si levò la fascetta bianca che teneva su le abbondanti e lunghe treccine nere. Passò una mano sulla fronte per asciugare un sudore immaginario e si rimise la fascia, dicendo:
<< Mi hai fatto preoccupare … Ti dispiacerebbe essere più preciso? Balli, ma che cosa? Striptease? Valzer? Latino americano? >>
Bill deglutì ed annuì all’ultima opzione, aspettandosi di tutto.
Dunque la sera fuggiva veloce verso le discoteche del centro … per andare a ballare il latino americano!
Calò un silenzio imbarazzante. Tom si allontanò di un passo e si mise a braccia conserte. Scrutò l’espressione preoccupata del fratello, il suo solito look ricercato caratterizzato da numerosi accessori metallici, abiti con disegni macabri, smalto sulle unghie e trucco nero sul viso ed infine il suo fisico simile al proprio, esile e slanciato.
Alla fine mise i polsi sui fianchi e chiese, stupefatto:
<< Tu sei un ballerino di latino americano?!? E perché non me ne hai mai parlato? >>
<< Beh, ti sembro il tipo? >> rispose lui, guardandosi e facendo segno verso se stesso.
<< E allora? Se è una cosa che ti piace, ok! >>
Bill si sorprese:
<< Ok? >>
<< Certo, è ok. >> disse Tom. << Non credo che cambi qualcosa … o no? Non avrai mica intenzione di farci suonare la bachata, perché io … >>
<< No, no, no! Non preoccuparti, non ne ho la minima intenzione!! >> esclamò l’altro, sorridendo. << La cosa più importante siete sempre voi e la nostra musica, la musica dei Tokio Hotel. Ma quando un po’ di tempo fa ho scoperto questa cosa … non so, mi si è acceso qualcosa dentro. Col tempo è diventato un passatempo, poi una passione e insomma, mi sta prendendo sempre di più! Ma vi ripeto che il latino americano verrà sempre dopo la nostra musica e il nostro sogno di diventare un gruppo di successo, ve lo assicuro!! >>
Tom inarcò un sopracciglio con sguardo inquisitorio e si girò verso gli altri due per vedere le loro reazioni. Gustav raccolse la bacchetta ed allargò le braccia, mentre Georg accennò un sorriso divertito; tutti e due con l’aria di chi dice “c’est la vie!”.
Tornando a guardare il fratello, il chitarrista iniziò a sorridere, poi ridacchiò e disse:
<< Beh, devo dire che non me l’aspettavo. Ci hai davvero colti di sorpresa! Ma anche se è qualcosa che per noi è sempre stato estraneo ai nostri gusti e alle nostre ambizioni, se è importante per te lo sarà anche per noi. In fondo, è come se Georg si mettesse a lavorare all’uncinetto, non ci sarebbe niente di male! >>
Bill e Gustav risero, mentre Georg gli lanciò un’occhiata amichevolmente acida.
<< Perciò non devi temere le nostre opinioni. Sei sempre il nostro Bill! >> concluse Tom allegramente.
Il cantante lo abbracciò brevemente, ringraziò tutti per la comprensione e fece un sospiro di sollievo.
<< Mi sento meglio, ora! Adesso, però, dobbiamo provare i pezzi nuovi! >>
<< Bill, solo una cosa, se non ti dispiace … >> fece Gustav. << Mi fai vedere qualche passo? Giusto per curiosità! >>
Arrossendo di colpo, Bill rispose:
<< No, questo no, vi prego! Mi vergogno! >>
<< E dai, fratellino! Solo alcuni passettini!! >> lo implorò il gemello.
<< Uhm, ok … >>
Sotto gli occhi curiosissimi degli amici, Bill appoggiò una mano all’asta del microfono e l’altra la tenne sospesa davanti a lui. Guardandosi i piedi e contando a bassa voce per non sbagliare, fece un paio di passi laterali a destra e diede un lieve colpo di bacino verso l’esterno, poi ripeté la stessa cosa a sinistra. Il tutto molto sinuosamente.
<< Basta!! >> esclamò, fermandosi subito dopo.
Il bassista si avvicinò e commentò ammirato:
<< Wow, sembri uno dei ballerini della tv! >>
<< Accipicchia, ti muovi bene … >> disse Tom, squadrandolo dal basso in alto. << Chissà poi come saresti affascinante, vestito elegante come i ballerini professionisti! >>
<< Mi stai corteggiando?? >> domandò scherzosamente Bill, suscitando le risate di Gustav e Georg.
Tom arrossì vagamente e si affrettò a chiarire:
<< Dico solo che sei bravo e che farai strage di donne, tutto qui!! >>
<< Hehe, invidioso! >> aggiunse il fratello, togliendo il microfono dall’asta.
Gli altri risero ancora di più, il chitarrista scosse la testa divertito e andò a prendere il suo strumento appoggiato al muro.
Dopo aver parlato della sua nuova passione con gli amici, Bill si sentì decisamente meglio, un po’ più libero.
<< Ma ora ho voglia di rock!! Partiamo con il pezzo di ieri sera, su! >>
La musica cominciò e, come sempre, Bill si sentì se stesso come mai in altre occasioni.

<< Ragazzi, esco un attimo a comprare le sigarette! Sarò qui tra un quarto d’ora circa! >>
Detto questo, Tom si chiuse la porta di casa alle spalle senza badare molto alla reazione del fratello e degli amici, riuniti in sala.
L’atmosfera, in quella ancora pallida sera di fine giugno, era abbastanza tranquilla. Il sole stava tramontando, il cielo si stava scurendo e i tabacchini stavano per chiudere.
Tom si avviò rapido verso il più vicino, proprio dietro l’angolo. Stava per girarlo, quando a tutta velocità spuntò una bionda che correva a perdifiato. Lui non ebbe il tempo di accorgersene e i due si scontrarono in una violenta spinta.
<< Ehi tipa, guarda dove vai!! >> esclamò il ragazzo, guardandola con cipiglio.
L’altra gli lanciò una sfuggente occhiata dispiaciuta e fece, correndo via:
<< Chiedo scusa, non volevo! >>
Sul momento Tom si domandò come mai quella ragazza fosse così di fretta, come se le stessero correndo dietro. In effetti, subito dopo, un tizio notevolmente più vecchio con un’aria poco amichevole la seguì alla stessa velocità, ma Tom non ci badò molto.
“Mah!” pensò, entrando nel piccolo negozio prima di comprare due pacchetti di sigarette.
Uscito, ebbe voglia di fare due passi in giro per l’isolato. Sarebbe durato qualche minuto, giusto per sgranchirsi un po’, poi sarebbe tornato da Bill e gli altri.
Qualche portone dopo, nell’androne esterno di un condominio, rivide la stessa ragazza con cui si era scontrato poco prima, che sembrava in difficoltà con l’uomo che l’aveva seguita.
Da lontano Tom non sentiva la conversazione, ma lei era contro il muro con un’espressione spaventata sul volto, mentre lui sembrava sul punto di metterle le mani addosso.
Nell’attimo in cui la bionda alzò un urlo, l’uomo la prese per le braccia per tenerla ferma e Tom sentì l’impulso di andarla ad aiutare.
<< Hey, tu! Non sai che le donne vanno trattate con gentilezza? >> chiese il chitarrista, avanzando verso di loro.
La ragazza si girò verso Tom implorando aiuto con lo sguardo, mentre l’altro disse:
<< E tu non sai che è proibito spacciare? >>
Così, secondo quell’uomo, lei era una spacciatrice di droga.
La squadrò un attimo.
<< Naah, non me la racconti giusta. Lasciala stare, è un’amica mia! >>
<< Questa canaglia mi deve dei soldi e non la mollo finché non mi paga!! >>
<< Sono tutte balle, lasciami! Lasciami, bastardo!! >> sbraitò la bionda, strattonandosi via dalla sua morsa.
Sotto gli occhi indignati di Tom, il tipo pensò che non valesse più la pena di andare avanti, così si allontanò, scuotendo la testa schifato.
L’altro lo guardò andare via a braccia conserte, sospettoso. Quando poi lo vide attraversare la strada e scomparire, si voltò verso la ragazza e fece:
<< Spacci sul serio? >>
Lei, inorridita, rispose:
<< Macché! Tutto a un tratto questo squilibrato che non ho mai visto in vita mia mi prende da parte e comincia a minacciarmi. Pensando che volesse farmi del male sono corsa via, ma alla fine mi ha raggiunto qui e … un momento, tu non sei quello che ha sbattuto contro di me prima? >>
<< Cosa? Guarda che sei tu ad essermi venuta addosso!! >>
La ragazza sospirò.
<< Sì, hai ragione. Spero di non averti fatto male! >>
<< Non è nulla, può capitare … >>
Tom la osservò. Aveva un bel fisico, ben allenato. Probabilmente era una tipa sportiva. Il viso era perfetto, illuminato da due luccicanti occhi azzurri. Teneva i lunghi capelli biondi legati in una coda di cavallo ed indossava t-shirt, scarpe da ginnastica e jeans semplici, di un paio di taglie più grandi.
Massì, una presentazione ci stava bene.
<< Piacere, sono Tom. >> disse lui, porgendole la mano.
Sorpresa da quel gesto, esitò un secondo. Poi constatò che quel Tom gli ispirava fiducia, in fondo l’aveva aiutata! Così ricambiò e gli strinse energicamente la mano.
<< Elisabeth. >>
Dopo un sorriso rassicurante, i due uscirono dall’androne e iniziarono a camminare senza una meta precisa.
<< E’ la prima volta che ti capita qualcosa del genere? >> domandò lui curioso.
<< No, di persone come lui ne vedo spesso. Devi sapere che non frequento zone molto tranquille … Ma è lì che abitano quasi tutti i miei amici, quindi è inevitabile. Spesso quelli che incontro, come il tipo di prima, sono ubriachi, drogati, strafatti di chissà quali canne, pasticche, superalcolici e schifezze varie … Più di una volta hanno provato a convincermi a entrare in quel giro, ma non ho mai accettato. Oggi hai avuto l’onore di assistere all’ennesimo tentativo! >>
<< Poveraccio … >> si limitò a commentare lui.
Elisabeth continuò:
<< L’unica droga di cui ho bisogno è il ballo, che mi porto dietro da parecchi anni. Mi ritrovo con i miei compagni di club nei campetti da basket o negli stabili abbandonati, per ascoltare musica e muoverci. E tu? A te piace ballare? >>
<< Io?? >> disse Tom, il cui pensiero andò immediatamente al gemello. << No, è un mondo totalmente sconosciuto per me! Preferisco suonarla la musica, anziché ballarla … sai, suono la chitarra in un gruppo. >>
<< Forte!! Avete già partecipato a qualche concorso, contest …? >>
<< Sì, abbiamo girato tutta la regione varie volte e abbiamo preso parte a tantissime manifestazioni e concerti. Però sai, siamo molto ambiziosi … il nostro sogno è il successo vero e proprio, con folle di fan scatenati che fanno rumore e caos solo per noi! >>
<< E invece vi ritrovate davanti solo quattro o cinque persone, le solite. Succedeva anche a me quando partecipavo alle gare di hip-hop regionali, sognando di diventare una ballerina professionista e di danzare nei videoclip degli artisti famosi. Ma alla fine, nessuno di importante mi ha mai notato. E ho capito che la cosa che mi importa veramente è ballare per me stessa, il resto viene dopo. >>
<< Condivido la tua idea! >>
<< Vi auguro buona fortuna per il successo! >>
<< Grazie, Elisabeth!! >>
Tom pensò che fosse gradevole parlare con quella nuova conoscenza. Sembrava che avessero molte cose in comune. A differenza degli altri casi in cui approcciava la prima volta con una bella ragazza, sentì che l’ideale sarebbe stata una nuova amicizia, anziché una notte brava.
<< Oh, ma quelli laggiù sono amici miei!! >> esclamò Elisabeth all’improvviso, indicando alcuni ragazzi dall’altra parte della strada.
Tom rimase fermo vicino al semaforo, mentre lei si fiondò verso di loro e li salutò calorosamente. Uno di loro aveva uno stereo sulla spalla, così la bionda chiese se si poteva accendere. Quando fece segno a Tom di raggiungerla, il chitarrista attraversò di corsa.
<< Guarda qua! >> fece Elisabeth prima di premere un tasto sullo stereo dell’amico e far partire la musica.
Dopo qualche attimo, iniziò a fare delle acrobazie tipiche dell’hip-hop. Saltava, girava, muoveva il corpo in un modo così fluido che sembrava fatto di materiale elastico.
Passato un po’ di tempo, Tom commentò ammirato:
<< Complimenti!! Sei davvero brava! >>
<< Ti ringrazio! >> disse lei felice, fermandosi.
Un altro degli amici della ragazza le disse che dovevano congedarsi, ma lei non volle lasciarli.
<< Aspettate, vengo con voi! Tom, è meglio che ti saluti … >>
<< Sì, anche da me mi aspettano. Buona serata, Elisabeth! Mi ha fatto piacere conoscerti, spero di rivederti ancora!! >>
<< Lo stesso è per me, Tom! A presto!! >>
Il chitarrista attraversò di nuovo la strada e presto trovò il portone di casa. Si guardò intorno, ma Elisabeth era già sparita con i suoi compari.
Soddisfatto, suonò al citofono e rientrò.



*





Ve l'avevo promesso, ed eccomi qua! ELIOT IS BACK! =D
Mi sono buttata su un argomento poco toccato nel mondo delle fan fiction sui TH... non vi capita spesso di vedere Bill ballare, eh? Spero che sia questo il fattore X che vi ha messo curiosità!
Se siete arrivati sani e salvi alla fine del primo chilometrico capitolo (tranquilli, gli altri saranno leggermente più corti) vi meritate i miei più grandi ringraziamenti con tanto di riverenza *si inchina*
Mi auguro che seguiate ancora questa mia nuova fan fiction... Ce la sto mettendo tutta per scriverla bene! Ditemi intanto se vi piace fin qui... le recensioni positive, insieme all'ispirazione, sono il carburante ideale per azionare le mie manine (o manone XD) sulla tastiera del pc e scrivere, scrivere, scrivereeeee *.*
Ok, basta scleri assurdi xD
In breve, grazie mille per aver anche solo letto fin qui e... che dire, sono curiosa di sapere cosa ne pensate!
Baci by Eliot
;D

   
 
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