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Autore: braver than nana    22/07/2011    5 recensioni
[Neff, assolutamente ridicola, per la mia amorosissima Gaia]
Cercarono di non fare troppo rumore esultando e quando, con una religiosa lentezza, tolsero la catena si guardarono emozionati. Nick si dimenticò di quanto aveva cercato di dissuardere l'amico dall'impresa e di quanto gli sembrasse assurda solo poco prima, e una volta aperto lo sportello dentro trovarono esattamente quello per cui avevano fatto tutta quella pantomima con tanto di occhiali scuri in piena notte e vari attrezzi da superspie del tutto inutili. La scorta segreta delle RedVines di Trent era proprio davanti ai loro occhi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ladri di caramelle.

Jeff lo aveva convinto -lo aveva praticamente costretto- ad indossare quella che secondo lui era una perfetta divisa da spie ma quando gli aveva passato una tintura nera con cui dipingersi il viso -Magari riesci anche a camuffare il naso, aveva detto con una faccia troppo seria che era stata l'unico ostacolo dal non prenderlo a schiaffi- si era catagoricamente opposto. Il biondo, incurante, aveva preso due ditate di una sostanza scura e dall'odore nauseante e aveva disegnato due linee lungo le guance pallide. Poi si era guardato allo specchio e soddisfatto aveva fatto un sorriso inquietante per poi girarsi di nuovo verso il suo compagno di avventure. In quell'esatto momento Nick giurò a se stesso che non si sarebbe mai fatto più coinvolgere nelle strane idee dell'altro un attimo prima di infilare il cappuccio della felpa nera troppo grande che gli aveva prestato, per poi inforcare il walkie-talkie e andare nella stessa direzione del biondo che aveva già iniziato a muoversi raso muro, cercando di camuffarsi con la tappezzeria.
Avevano camminato fino a quando non si erano ritrovati davanti a una di quelle tante porte che riempivano il dormitorio -teoricamente tutte uguali, tranne per il numero in ottone che le affiancava- e con un'aria molto sospetta Jeff aveva tirato fuori dalla tasca un semplice anello al quale di solito si agganciavano portachiavi vari attorno al quale era appesa una sola chiave, uguale a quella che tutti gli alunni con una stanza alla Dalton avevano, e dopo avergli mandato un'occhiata complice e emozionata alla quale aveva risposto con uno sbuffo la infilò nella serratura e dopo due sonore mandate la porta si aprì. Era una normalissima stanza, simile a qualunque altra stanza del dormitorio, due letti, due scrivanie piene di scartoffie, un grande armadio a parte e una porta che dava sul bagno personale. L'unica cosa che la differenziava erano le miriade di carte di caramelle e cioccolatini sparse per la stanza, le briciole sui copriletti e un panettone -era Marzo, che ci faceva un panettone lì?- ancora a metà lasciato sul davanzale con ancora un coltello infilato tra l'uvetta.
Nick scosse la testa rassegnato a quel disordine ma cercò di concentrarsi sulla loro missione e iniziò, proprio come stava facendo l'altro, a rivoltare qualsiasi cosa. Alzava le coperte -c'era un panino al salame sotto un cuscino-, apriva i cassetti, cercò addirittura di sollevare qualche trave del pavimento ma proprio quando stava per darsi per vinto un grido di vittoria si levò dalla direzione di Jeff che ancora sepolto sotto una miriade di vestiti che erano fuoriusciti dall'armadio si alzò improvvisamente, sbattendo contro una delle mensole facendola cadere, riversando gli ultimi maglioni piegati che Flint aveva lasciato. Mugulò un po' infastidito e si accarezzò con una mano la parte lesa ma subito dopo si rivolse al suo compagno con un enorme sorriso soddisfatto.
«L'ho trovato.» disse semplicemente, cercando di spostare alcune delle divise blu e rosse che coprivano quello che sembrava un mini-bar da suite, circordato da una spessa catena chiusa con un lucchetto. Il moro si avvicinò, sorridendo della sua assurda felicità, e prese tra le dita il pezzo di metallo, analizzando per qualche istante la serratura. Poi scrocchiò collo con un movimento rapido della testa, unì le mani sfregandole una contro l'altra e con uno sguardo divertito uscì da una delle tasche del pantalone troppo lungo per lui che Jeff gli aveva gentilmente prestato due ferrettini per capelli.
Si fissarono per qualche istante -era in momenti come quelli, nonostante tutta l'adrenalina che Jeff ci metteva per quelle loro spedizioni che a volte gli dava sui nervi, che si sentiva profondamente legato al ragazzo che in quel momento lo stava guardando con un'espressione mista a eccitazione e tensione, e doveva ammeterlo si stava divertendo- e subito dopo Nick iniziò il suo lavoro da scassinatore nel quale era mostruosamente bravo. Con il viso corrucciato dalla concentrazione e le mani che iniziavano a sudare diventando quasi impossibile tenere in mano i fermagli mise tutta la sua innata abilità nel suo lavoro -era la sua parte quella, non poteva mica sbagliare- e dopo qualche minuto, il sonoro clang annunciò che il lucchetto era stato aperto.
Cercarono di non fare troppo rumore esultando e quando, con una religiosa lentezza, tolsero la catena si guardarono emozionati. Nick si dimenticò di quanto aveva cercato di dissuardere l'amico dall'impresa e di quanto gli sembrasse assurda solo poco prima, e una volta aperto lo sportello dentro trovarono esattamente quello per cui avevano fatto tutta quella pantomima con tanto di occhiali scuri in piena notte e vari attrezzi da superspie del tutto inutili. La scorta segreta delle RedVines di Trent era proprio davanti ai loro occhi.
Jeff allungò una mano con uno sguardo sognate ma poco prima che le sue dita poterono toccare una delle maxi-buste piene di dolci liquirizie rosse la luce si accese di colpo mostrando un minaccioso Trent Nixon sull'uscio della porta, le mani appoggiate ai fianchi e un'espressione mai vista sul viso.
Si alzarono di scatto alzando le mani come se li stesse minacciando con qualche arma da fuoro e si allontanarono dal corpo del reato con movimenti lenti e calcolati avvicinandosi al ragazzo, con sorrisi innocenti sul viso si scambiarono un'occhiata veloce e quando Jeff mosse di poco la testa scattarono come da copione -avevano calcolato anche un'eventuale piano di fuga, non si sapeva mai!-, raggirando il corpo del loro compagno di scuola che cercò di inseguirli fino a quando non si fermò ansimante a metà della scala sulla quale erano scappati, urlando insulti vari ed eventuali e qualcosa riguardo ad un sistema di allarme molto sofisticato installato nella sua piccola cassaforte.
Arrivarono sul terrazzo della scuola ansiamando e bastò uno sguardo per gettarsi a terra contemporaneamente, scoppiando a ridere come due bambini.
«Sapevo che sarebbe successo.» apostrofò il più grande tra una risata e l'altra, togliendosi il cappuccio e liberando i capelli scuri. Si stese a braccia aperte sul pavimento e cercò di calmare il fiato, osservando il cielo stellato di quella notte.
«Sì, tu me lo avevi detto. Ma io volevo quelle RedVines più di ogni altra cosa al mondo!»
Rise ancora, tenendosi la pancia che ormai aveva iniziato a dolergli per le troppe risate ma quando si ritrovò il compagno seduto sul suo stomaco, con sul viso una strana espressione divertita, si rilassò immediatamente portando le braccia attorno al suo collo.
«Ma sai cosa voglio di più della collezione segreta di Trent?»
«Cosa?» chiese per puro spirito goliardico guardandolo dritto negli occhi. L'altro non si curò neanche di rispondere e si abbassò lentamente sul suo viso, posando le labbra morbide e dolci sulle sue, baciandolo con calma e passione. Non sapeva come fosse possibile che un bacio potesse essere così emozionante e rilassante allo stesso tempo, ingarbugliagli lo stomaco e distendendogli i nervi.
Oh, non si sarebbe più fatto coinvolgere in quei piani assurdi di Jeff alla conquista delle caramelle nascoste di Trent, o qualsiasi altra strana e improvvisa mania temporanea dell'amico, anche se, se quella era la ricompensa forse avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea. Quando però allotanò le mani dal viso morbido dell'altro e quando si ritrovò le dita sporche di quella strana crema scura -che puzzava anche un po'!- abbandonò ogni speranza, sospirando e cercando di sovrastare le risate del compagno con qualche insulto contro gli sporchi mezzi che utilizzava per manipolarlo.

Fine.

Andando alla ricerca di una idea per una Neff, qualcuno ha scritto la parola FRIGO, e questo è quello che ne è uscito XD ma insomma, ce li vedo troppo camuffati da spie, con tanto di occhiali scuri e trucco nero per mimetizzarsi, soprattutto Jeff. Era troppo tempo che non scrivevo di loro due e anche se avevo paura di non mettere in mezzo la Romance tra loro due, alla fine ci sono riuscita! #proud.
Trent inferocito fa paura, loro due sotto le stelle sono teneri, Nick scassinatore è figo.
Baci, Nacchan.

AH! Questa è per Gaia, ti amo so much.
   
 
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