Run this town, girl.
Il pericolo è
più nei tuoi occhi che non in
venti delle loro spade:
se mi guardi con
dolcezza, sarò forte contro il
loro odio.
Gettai
la pistola per terra alzando le braccia al cielo, privandomi
dell’unica arma
con la quale potevo difendermi. Un uomo alquanto minuto puntava un Kalashnikov
con mano ferma
e sicura verso il mio torace, e costatai che data la breve distanza mi
avrebbe
fatto saltare un braccio con un solo colpo. Era finita. I SOA avevano
perso
Charming ed io stavo per morire. Fissai con odio il fucile russo,
cercando di
scorgere un lineamento in quel viso coperto dal passamontagna nero, ma
non
riuscivo a capire nemmeno il colore degli occhi di quell' uomo o ragazzo.
«Ci
temete così tanto da non avere il coraggio
di affrontarci ad armi pari?» ringhiai, abbassando le braccia.
Il ragazzo
con un movimento secco del fucile m’indicò
di rialzarle, ma lo ignorai.
In risposta caricò un colpo, e sentii il
giubbotto antiproiettile nascosto dalla
maglietta diventare vano. Pensai immediatamente a mia madre, ad Abel,
ai SAMCRO
e a Savannah, augurandomi che almeno loro si trovassero in una
situazione
migliore della mia.
La vita
mi aveva donato tutto ciò che un uomo possa desiderare, una
famiglia, eppure
sentivo che il domani mi avrebbe reso ancora più felice e
che questi non
potevano essere gli ultimi istanti della mia esistenza.
«Chi
diavolo sei?» urlai
con l’istinto di avvicinarmi e
strappargli il passamontagna dal volto.
Il
ragazzo impugnò il fucile con
più, mentre in lontananza spari e boati interrompevano il
normale silenzio
notturno.
Automaticamente socchiusi gli occhi, conscio che il proiettile mi
avrebbe
raggiunto da un momento all’altro.
Ascoltai silenzioso il battito frenetico del mio cuore, beandomi di
quegli
ultimi momenti vitali.
«Jax»
Sentii
il respiro mancarmi dopo aver identificato la sua voce, che
arrivò
nitida e con la sua solita tonalità superba alle mie
orecchie, ma da una direzione
troppo sbagliata.
Aprii di scatto gli occhi e
noncurante del
fucile ancora puntato mi avvicinai a passo svelto verso di lei.
Mi fermai soltanto
quando sentii la punta dell’
AK-47 sul mio addome mentre con gli occhi terrorizzati fissavo i suoi
lineamenti
così tanto famigliari.
Sentii lo stomaco
chiudersi.
«Perché?
» domandai in un sussurro.
La ragazza spostò
la mano sinistra dal fucile,
togliendosi il passamontagna, ormai privata del segreto della sua
identità.
I capelli lunghi le
scivolarono lisci sulle
spalle ed il suo viso era terribilmente
privo d’alcuna emozione.
Se fino a
poco prima sentivo su di me la crudeltà della fine, adesso
speravo che tutto
ciò fosse solo un fottuto incubo.
«Perché?
» ripetei.
«Perché
i falsi protettori di Charming hanno
fatto fin troppi errori per continuare a vivere Jackson, e purtroppo
per voi la
verità viene sempre fuori»
Incurvai le sopracciglia, non
cogliendo il
significato delle sue parole amare.
«Ritorna al tuo
posto Jax, non voglio tranciarti
a metà» m’informò, senza
pietà.
«Non sei mai
stata dalla nostra parte eh ? Era
tutta una messa in scena!» urlai, senza spostarmi.
Silenziosa spostò
la punta del fucile sul mio
petto, pronta a farlo scattare.
«Mi dispiace
Teller» sbottò, divenendo
completamente estranea.
Il fischio dell'
ennesimo sparo echeggiò violento nella
notte.
ma anticipo che seguirò la trama originale solo a grandi linee, concentrandomi
soprattutto sull'introduzione dei personaggi nati dalla mia fantasia. Con l'introduzione di queste mie
'creature' nella storia vi dirò chi è il loro Prestavolto, in termini di GDR. Ho messo sin da subito
il rating arancione, perchè manterrò la tematica della serie televisiva onde evitare di cambiarne il genere
stesso. Che dire, mi auguro che la Prefazione vi abbia lievemente incuriosito e che qualche anima pia
mi doni qualche commento.
Fanno sempre piacere.
A presto belli!