22/07/2011
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Tsuna non avrebbe mai pensato che dietro ad ogni singolo invito da parte Naito si potesse nascondere una minaccia.
Se fosse stato per lui, avrebbe gentilmente declinato l'offerta di recarsi in spiaggia assieme al futuro boss della famiglia Tomaso ma Reborn, ovviamente, gli aveva messo i bastoni tra le ruote, giustificando le sue azioni dicendo che Tsuna "avrebbe dovuto imparare a relazionarsi con i boss delle altre famiglie già da un pezzo".
Lui non era sicuro che "relazionare" con Longchamp gli avrebbe giovato, eppure sembrava che l'unico deciso a dargli man forte fosse Gokudera: anche lui non aveva la benché minima intenzione di passare una giornata in spiaggia con il "nemico".
Nonostante tutto, Yamamoto, Kyoko, Haru e Ryhoei si erano impegnati molto per trascinarli al mare.
“Sarà divertente, Tsuna!” gli aveva detto Kyoko “Vedrai, ci divertiremo!”
Un po’ perché a chiederglielo era Kyoko e un po’ perché la situazione stava diventando davvero stressante, alla fine Tsuna era stato costretto a cedere.
E fu così che il decimo boss della nobile famiglia Vongola si trovò, nel fiore dei suoi anni, in una situazione singolarmente pericolosa, se non mortale.
Longchamp aveva avuto la brillante idea di proporre un tuffo di gruppo dalla scogliera più alta e dall’aspetto a dir poco preoccupante che Tsuna avesse mai visto in tutta la sua vita.
“Ma sei impazzito?! Non farei mai una cosa del genere!” gridò mentre guardare il mare parecchi metri più sotto.
“Suvvia, Tsuna-chan!” lo canzonò Naito “Non dirmi che te la fai sotto! Sei il boss della famiglia Vongola devi osare!”
“Come sarebbe a dire, osare?! Rischiamo di rimanerci tutti secchi!” sbottò Gokudera, afferrando Longchamp per un braccio “Di’ un po’, non è che fa tutto parte di un piano per liberarti del Decimo? Rispondi!”
Tsuna guardò gli altri suoi amici: gli unici a sembrare un minimo spaventati erano Lambo e Haru.
“Hahi!” esclamò la ragazza “Non so se riuscirò a buttarmi da qui…”
“Lambo non lo farà! Ha troppa paura!” strillò l’altro.
Tsuna avrebbe voluto tanto unirsi al coro, ma prima che potesse farlo Kyoko si fece avanti per tranquillizzare i due: “Non preoccupatevi, possiamo saltare tutti insieme, prendendoci per mano!”
“Ottima idea, ragazza di Tsuna!” esordì Longchamp, e prima che Haru potesse aprire la bocca per contestare l’ultima parte della frase, lui afferrò la sua mano e quella di Yamamoto, che rideva, come al suo solito, pensando che fosse tutto un gioco e che la sua vita non fosse minimamente in pericolo.
Tsuna non era affatto convinto che quel semplice gesto avrebbe potuto rendere la situazione meno rischiosa, ma quando Kyoko, radiosa, lo prese per mano e subito si stupì di quanto fosse sciocco a dubitare della sua incolumità.
“Bene, siete tutti pronti?” chiese Naito. “Tre, due, uno….”
Jump!