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Autore: chocolate eyes    23/07/2011    10 recensioni
"Così avevano deciso di smetterla, di non vedersi più, di far finta che nulla fosse successo. Adesso entrambi potevano dire liberamente di essersi amati, in gran segreto, ma si erano amati. Aria e Nick si erano amati. Come due ragazzi certo, perché erano quello, ma si erano amati. Si erano fatti male, ma molto di più si erano voluti bene, e protetti, e sostenuti a vicenda."
- - - - -
Los Angeles, Nick Jonas e Aria, una ragazza normale che gli darà filo da torcere. Due vite unite, separate...e adesso chissà...riuscirà il destino a cambiare le carte in tavola?
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Still in love with you.'
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Buongiorno gioie della mia vita *w*
Bene ci stava perfettamente questo scazzottamento tra fratelli ahahahah
Dato che ELENA ù.ù si proprio ELENA mi ha come dire indirizzata verso un pranzo di famiglia, allora ho messo anche il famoso pranzo insieme ai Jonas xD
spero vi piaccia
recensite mi raccomando, e fatemi sapere cosa ne pensate *w*
io vi amo <3333
un besos <3



***



Still in love with you.



Era tornata a casa in lacrime. In realtà non sapeva neanche come fosse riuscita a tornare a casa sana e salva. Le aveva aperto la porta Kevin abbracciandola mentre tremava e pronunciava frasi senza senso. Il ragazzo riuscì solo a dirle che Nick era sotto la doccia, prima di lasciarla sfogare accarezzandole i capelli e portandola in cucina per prepararle un the caldo.
Non si dissero una parola, Kevin non chiese e lei non parlò, anche se il ragazzo era ben consapevole di cosa fosse successo. Aveva chiesto esplicitamente a Joe di non farsi vedere quando la coppia sarebbe tornata dal loro week-end, l’aveva fatto perché non voleva distruggere ancora quei precari equilibri che si erano creati. Joseph aveva acconsentito, ma nessuno dei due aveva messo in conto la tenacia della ragazza, che a costo di farsi male, voleva vederlo a tutti i costi.
Quando Nick andò in cucina, vestito solo da un paio di pantaloncini ed una canotta, quasi non gli scoppiò il cuore quando vide la sua ragazza in quelle condizioni.
Entrò come una furia, sbattendo un pugno sul tavolo e guardando minacciosamente la sua ragazza.
 
-Che cos’è successo?-, chiese con gli occhi rossi dalla rabbia. Odiava essere preso in giro, odiava il fatto che fosse stato proprio suo fratello a prenderlo in giro per tutto questo tempo.
-Niente…-, rispose lei cercando di darsi un contegno.
-Oh Cristo Aria, smettila…smettila di prendermi per il culo-, le urlò prima di sparire dalla cucina per infilarsi un paio di scarpe. Aria lo seguì imperterrita, con le braccia tese lungo i fianchi ed i pugni stretti.
-E’ stata una discussione tra me e lui…non devi intrometterti!-, gli disse entrando nella loro stanza e chiudendosi dietro la porta
-Tu stai per diventare mia moglie, lui non ha nessun diritto Aria. Deve sparire dalle nostre vite…bisogna mettere le cose in chiaro una volta per tutte…a modo mio!-, la superò spostandola con un braccio mentre si sbatteva la porta alle spalle e senza neanche guardare il fratello maggiore, si dirigeva verso l’auto.
 
La resa dei conti era arrivata.
Guidava a folle velocità mentre la sua mente era una fabbrica di immagini e situazioni con Joe. I loro abbracci dopo concentro, i loro scherzi per scaricare la tensione, le loro uscite a quattro con fidanzate di cui sapevano a malapena il nome. E poi Joe in ospedale ogni volta che stava male, Joe a tirarlo fuori da situazioni scomode, Joe che si prendeva i rimproveri dei genitori solo per non metterlo in mezzo. Joe che passava per la pecora nera della famiglia, quando in realtà forse la pecora nera era proprio lui. Lui che aveva scoperto tutto. Aveva scoperto i sentimenti che provava per la sua ragazza una notta, vedendolo scrivere una canzone davanti una sua foto. Lui che era andato su tutte le furie proprio come in quel momento, e poi l’aveva perdonato perché Joe gli aveva chiaramente detto che si sarebbe fatto da parte.
Tutto sarebbe andato per il meglio, se non fosse per il fatto che neanche Nick stesso aveva messo in conto la tenacia e la sete di sapere della sua ragazza.
Scese dall’auto ed iniziò a suonare alla porta di quella che era stata la sua casa per anni.
 
-Sapevo saresti arrivato…-, disse Joe improvvisamente lucido mentre si spostava dalla porta per farlo passare.
 
Mossa sbagliata.
Mai aprire ad un nemico e mostrargli le spalle.
In un attimo Nick gli fu addosso, sferrandogli un pugno e facendogli sanguinare copiosamente il naso. Nonostante Joe fosse leggermente più basso del fratello, riuscì comunque a darsi da fare, iniziando una lotta che entrambi aspettavano da troppo tempo ormai.
Si picchiarono a sangue. Una lotta ad armi pari. Entrambi provavano la stessa rabbia nei confronti dell’altro.
Bastò un niente a far scatenare l’inferno.
Si riempirono di calci e pugni per minuti, forse ore, fin quando non si aprì di scatto una porta e quattro braccia li divisero.
Kevin allontanò Joe mentre Big Rob allontanò Nick che era quello più difficile da immobilizzare.
 
-Basta smettetela possibile che questa famiglia debba essere un disastro?-, urlò Kevin mettendosi al centro tra i due.
-Sta zitto Kevin. E’ un maledetto bastardo…sei un maledetto bastardo. Avevi promesso, avevi promesso che le saresti stato lontano.-, si dimenava Nick mentre Big Rob lo teneva fermo con solo un braccio.
-Dovresti tenerla a bada allora, visto che è corsa subito da me-, sputò fuori Joe mentre con una mano si sfiorava il labbro che bruciava e sanguinava.
-Sposerà me, mettitelo bene in testa brutto bastardo. Rimarrai solo, perché non sei in grado di farti una vita tutta tua-, fece Nick spostandosi finalmente dalla presa ferrea della sua guardia del corpo.
-Adesso basta.-, urlò Kevin lasciando tutti a bocca aperta, - Siamo fratelli. Siamo una famiglia cazzo. Ci siamo sempre stati gli uni per gli altri, una ragazza non può dividerci, non esiste. L’amore che tu Nick provi per Joe è al di sopra di tutto. Stessa cosa per te Joseph, o vi devo ricordare tutte le volte in cui vi siete parati il culo a vicenda, o le uscite o gli abbracci o le lacrime che avete condiviso? Eh…Cristo santo siete adulti, smettetela di comportarvi come due bambini. La vita è troppo breve…va vissuta, non sprecata così.-, terminò sperando di aver calmato le acque.
-Ti voglio fuori da casa mia Joseph Jonas, domani mattina voglio che vai via con tutte le tue cose. Non farti più vedere in giro, non farti più vedere nelle nostre vite…sparisci Joe-, gli disse con voce pacata Nick prima di voltarsi e sbattersi dietro la porta di casa.
 
Kevin si portò una mano sul viso, cercando di calmarsi mentre Joe si tamponava con un fazzoletto il sangue che gli scendeva dal naso.
Quelle ferite si sarebbero rimarginate, ma tutte le stilettate al cuore che avevano entrambi si sarebbero mai rimarginate?
Avrebbero sofferto per sempre?
Il loro cuore avrebbe pianto per sempre?
 
Pianse Nick. Pianse mentre rientrava nell’appartamento di Aria. Pianse fermo sotto il portone di casa, chiuso in macchina e con la testa poggiata sul volante. Pianse facendo bruciare ancora quelle ferite lievi, perché era sempre stato più forte di suo fratello. Sapeva che quello che aveva lui non era niente in confronto a quello che aveva Joe.
Suo fratello. Si poteva odiare una persona che portava dentro il suo stesso sangue? In quel momento provava una rabbia cieca ed un odio che mai, mai aveva provato per qualcuno. Comunque la colpa di tutto se la teneva lui, infondo lui l’aveva fatta soffrire per anni, permettendole di sfogarsi con suo fratello e permettendole di avvicinarsi ben conscio di ciò che provava Joseph.
Rientrò in casa, trovandola seduta sul divano a guardare un punto fisso di fronte a se. Volse leggermente lo sguardo quando lo vide aprire la porta, ansante e macchiato di sangue. Corse ad abbracciarlo, prima di prendergli del ghiaccio e farlo sedere in cucina.
Premurosamente gli levò via tutto il sangue che gli macchiava il viso, disinfettandogli le ferite superficiali perché nessuno sarebbe stato in grado di disinfettargli le ferite che aveva il suo cuore.
 
-Mi dispiace così tanto…-, gli sussurrò lei con voce strozzata.
-Non mi lasciare mai…-, le disse semplicemente lui, assente, guardandola negli occhi.
 
 
***
 
 
Passò semplicemente una settimana. Settimana in cui nessuno dei due era uscito da casa, se non per fare la spesa. Non avevano sentito nessuno, familiari, amici, nessuno sapeva cosa fosse successo. Joe era andato via un paio di ore dopo il grosso litigio con Nick. Kevin aveva lasciato casa di Aria, solo qualche giorno dopo. Aveva trovato un appartamento in centro, da arredare tutto per lui e sua figlia.
Quella mattina però erano tutti invitati a casa Gomez, compresa la famiglia di Nick. Marie, la madre di Aria, era seriamente preoccupata per la figlia. Aveva saputo tutto, così come l’avevano saputo anche Paul e Denise.
Aria decise che quel giorno sarebbe stato il giorno in cui gli avrebbe detto di voler sposare Nick. Non le importava quanti musi lunghi ci fossero. All’inizio era stata tentata dall’idea di non avere nessuno al suo matrimonio, poi riflettendoci pensò che fosse qualcosa di squallido e che quel giorno l’avrebbe ricordato per sempre.
Prese dal cassetto l’anello mettendolo al dito, dopo essersi vestiti velocemente e contro voglia.
Nick guardò Aria sorridendogli teso. Diverse volte le aveva chiesto quella mattina se volesse davvero parlargli della proposta di matrimonio, e lei gli aveva dato sempre la stessa risposta.
 
-Ti amo e voglio sposarti, voglio diventare la signora Jonas e voglio che accanto a noi ci siano le nostre famiglie!-
 
Così lui aveva annuito e le aveva aperto il portone di casa educatamente. Erano saliti in auto e rimasero in silenzio per tutto il tragitto. Lui aveva la mano poggiata sulla sua gamba e lei la stringeva forte tra le sue.
Arrivarono a casa Gomez in perfetto orario. Ad aprire fu proprio il compagno della madre che strinse forte a sé la ragazza prima di salutare cordialmente il moro.
Entrarono in quell’enorme casa e trovarono tutti lì ad attenderli, compreso Kevin, compresa Julie.
Aria si avvicinò subito all’amica che l’abbracciò forte, carezzandole la schiena. Anche lei sapeva, anche lei come tutti gli altri sarebbe rimasta in silenzio.
 
-Bene possiamo iniziare a mangiare?-, fece Paul smorzando la tensione e addentando una tartina sotto lo sguardo assassino della signora Gomez e di sua moglie che lo inseguiva con un cucchiaio di legno. Quella scene fece ridere tutti e si sedettero a tavola allegramente.
 
Dopo neanche la prima portata, Nick si alzò in piedi con un bicchiere di vino in mano e lì cadde di nuovo il silenzio. Tutti lo guardarono increduli, alcuni già sapevano cosa avesse voluto dire, altri immaginavano. Aria lo guardò imbarazzata prima di sorridere tranquillamente ai presenti.
 
-Io e Aria ci sposiamo…-, disse tutto d’un fiato prima di bere tutto il contenuto del suo bicchiere e sedersi per tornare a mangiare.
 
La mora gli tirò un pugno sulla gamba da sotto il tavolo, facendolo sobbalzare e alzare gli occhi verso tutti i presenti che avevano espressioni davvero uniche. Kevin mangiava tranquillamente come se Nick avesse detto qualcosa di inutile, probabilmente perché lui sapeva già, così come Julie che si versava del vino. Denise e Marie piangevano di gioia, programmando già i mesi antecedenti alla data che non avevano ancora scelto. Frankie tentava inutilmente di rianimare Paul che si stava strozzando con un pezzo di pane, rosso in viso e con gli occhi lucidi. L’unico che sembrava aver assimilato la cosa era stato il patrigno di Aria che si avvicinò a Nick facendogli le sue raccomandazioni.
 
-La prima lacrima che le vedo sul viso, ti ritroverai senza quell’essere che tieni in mezzo alle gambe!-, gli aveva detto molto finemente causando l’ilarità generale dei presenti ed una sudorazione improvvisa di Nick che stringeva la mano della sua compagna.
 
Quel giorno Aria aveva imparato che viveva con due famiglie di pazzi, che il suo futuro marito aveva la sensibilità di un elefante che camminava su un filo interdentale, e che si infondo avrebbe vissuto una vita serena e felice insieme alle persone che l’amavano.

   
 
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