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Autore: Eledhel    23/07/2011    6 recensioni
Rimasi in silenzio e immobile dietro la colonna, non riuscivo a credere che lì, a pochi passi da me, ci fosse una delle creature che hanno dimorato nei miei sogni fin da bambina.
Sarà una storia d'amore un po' contorta... o almeno spero di riuscire a renderne l'idea.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti i miei futuri lettori! Spero tanto di riuscire ad invogliarvi a seguire questo mio primissimo lavoro e spero anche di ricevere delle belle recensioni costruttive. Accetto anche le critiche (sempre nei limiti della decenza) che mi aiuteranno a migliorarmi nel corso della scrittura. :)
Intanto vi lascio al primo capitolo... BUONA LETTURA!!

P.S.: "Isilme" vuol dire "La Luce della Luna" in lingua Quenya. :)



Capitolo 1

 
Da quanto tempo ormai c’è questo silenzio. L’aria è sempre più viziata ed Edoras sempre più stretta.
“Eledhel!!”
Mi risvegliai dai miei pensieri torvi e corsi a Palazzo in direzione della voce.
“Eledhel, finalmente! Ma dov’eri finita?”
“Mi dispiace mia Signora, non volevo mancarle di rispetto!”
“Oh Eledhel, quante volte ti ho detto di chiamarmi in quel modo solo nei momenti formali!”
“Lo so, scusami Eowyn, ho una gran confusione in testa.”
“Mia dolce amica, so quel che ti turba, perché fa lo stesso con il mio cuore.”
Erano anni ormai che il popolo di Rohan soffriva e le ultime guerre contribuivano a far perdere le speranze. Re Théoden non era più lo stesso e la morte di suo figlio Théodred sembrò non toccarlo. Sembrava essere sotto un qualche strano sortilegio, giaceva ogni giorno sul suo trono, sempre più gobbo e vecchio con accanto il suo consigliere, viscido più di un verme.
Vidi il volto della persona a me più cara rigarsi di lacrime. Sapeva a cosa stavo pensando, non avevamo mai avuto segreti, fin da bambine. L’abbracciai forte e piangemmo insieme.
 
Era ormai pomeriggio quando sentii un gran fracasso provenire dalla sala del trono. Corsi per andare a vedere cosa stesse accadendo quando, dietro ad una colonna, vidi Eowyn con il volto pieno di ansia e preoccupazione.
“Cosa sta succedendo?” le chiesi.
“Non lo so, spero solo che quei quattro siano di animo buono.”
Mi voltai verso la sala e vidi quattro figure avanzare verso Re Théoden, tre delle quali battevano con estrema facilità le guardie del palazzo. Davanti camminava un vecchio dai capelli e barba bianchi, sorretto da un lungo bastone bianco e coperto da un mantello grigio. Era l’unico a non combattere. Dietro di lui vi era un uomo, alto e fiero, scuro di capelli e di barba. Accanto vi era un nano con una lunga barba rossa e un pesante elmo in testa e, più a sinistra, c’era chi i miei occhi volessero più al mondo vedere: un elfo. Alto, dai capelli lunghi e lucenti. Era bello come i raggi del sole tra i rami degli alberi e leggero come una foglia portata dal vento.
Rimasi in silenzio e immobile dietro la colonna, non riuscivo a credere che lì, a pochi passi da me, ci fosse una delle creature che hanno dimorato nei miei sogni fin da bambina.
La battaglia cessò, il vecchio iniziò a parlare con il Re, ma era il suo viscido consigliere a rispondergli, Grima Vermilinguo. Non riuscii a capire cosa stesse accadendo, ma quando Gandalf, questo era il nome del vecchio, aprì il suo mantello e puntò il bastone contro il Re, vidi Eowyn correre verso suo zio ma ad un tratto l’uomo la fermò. Re Théoden si contorse e iniziò a parlare con una voce non sua. Gandalf spinse di più il suo bastone e il Re, colpito da una forte luce che ne fuoriuscì, urlò di dolore e il suo aspetto iniziò a mutare. L’uomo che teneva la mia amica la lasciò andare per correre incontro allo zio. Quando egli la riconobbe, ormai libero dall’ombra che lo affliggeva, lacrime di gioia le rigarono il volto pieno di un grande sorriso. Nel mentre, poco distante dal Re, Grima era steso a terra sotto il forte piede del nano.
Théoden, dopo aver ripreso la sua spada, rincorse Grima fin fuori le porte del Palazzo, voleva ucciderlo, era colpa sua se la sua mente era rimasta prigioniera tutto quel tempo. Ma l’uomo dai capelli neri lo fermò e lo lasciò libero. Fu allora che il Re chiese di suo figlio.
 
Il funerale di Théodred si celebrò a pomeriggio inoltrato. La cerimonia toccò tutto il popolo di Edoras, la tristezza e l’ira erano palpabili nell’aria.
La sera arrivò presto, accogliemmo due bambini arrivati stremati con un cavallo da un villaggio dell’Ovestfalda, attaccato da poco dai Bradi.
Erano tutti nella grande sala del trono quando portai qualcosa per rifocillare i due bambini e i quattro viaggiatori. Quando vidi l’elfo il mio cuore iniziò a battere fortissimo. Era in piedi appoggiato ad una colonna. Mi allontanai e senza farmi vedere continuai a spiare la conversazione, in fondo non ero nessuno per intromettermi. Re Théoden, Gandalf e Aragorn, questo era il nome dell’uomo, stavano parlando di una possibile guerra contro l’esercito di Saruman.
Il mio sguardo passò da Eowyn che stava parlando in quel momento, all’elfo, non riuscivo a non guardarlo, era come se qualche strana forza mi attirasse a lui, sarà stato il ricordo dei racconti di mio padre, sarà stata la sua bellezza senza fine, ma i suoi occhi mi rapirono. Ad un certo punto si girò nella mia direzione, sapeva che ero lì, mi aveva vista. I suoi occhi incrociarono i miei e il fuoco divampò sul mio volto, abbassai lo sguardo e corsi via.
   
 
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