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Autore: Trisha_Elric    23/07/2011    7 recensioni
[TsuStar]
Anni prima quando si guardava allo specchio l’assassino vedeva un grande, un Big; ora vedeva soltanto un ragazzo a metà, senza più nessuno scopo.
Vuoto.
Inutile.
Aveva pensato decide e decine di volte di chiamarla ma gli era mancato il coraggio…
Cosa gli avrebbe detto se lei avesse risposto?! L’avrebbe pregata di tornare da lui?! Non avrebbe mai potuto farlo! Non era big…
Già, ma ormai cos’era big? Nemmeno lui lo sapeva.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GRAZIE PAPA’.

 

Cinque anni.

Cinque dannatissimi anni.

Cinque anni senza di lei. Senza il suo sorriso.

Avevano raccolto tutte le anime di cui avevano bisogno e ormai lei e lui si erano dovuti separare;

perché?

Non lo sapevano nemmeno loro ma quando avevano catturato l’anima della strega Tsubaki e Black Star si erano detti addio. Lei era tornata a casa e sarebbe stata richiamata, al momento opportuno, da Shinigami quando avrebbe avuto bisogno di lei. Era un’arma molto potente in fondo.

E Black Star? Bhe, lui aveva il compito di cercare una nuova arma ma, alla fine, non ci era più riuscito.

Ci aveva provato ma senza successo. Nessuno riusciva a legarsi alla sua anima; nessuno ne era capace.

Si chiedeva spesso del perché si fossero separati. Si volevano bene no? Erano…amici giusto?

Si, amici certo…

Maka e Soul erano rimasti insieme  così come Liz Patty e Kid; lei se ne era andata ma forse era anche colpa sua;

non aveva fatto nulla per impedirle di andarsene; anzi l’aveva salutata e pregata di fare un buon viaggio!

Quanto poteva essere cretino…?

Anni prima quando si guardava allo specchio l’assassino vedeva un grande, un Big; ora vedeva soltanto un ragazzo a metà, senza più nessuno scopo.

Vuoto.

Inutile.

Aveva pensato decide e decine di volte di chiamarla ma gli era mancato il coraggio…

Cosa gli avrebbe detto se lei avesse risposto?! L’avrebbe pregata di tornare da lui?! Non avrebbe mai potuto farlo! Non era big…

Già, ma ormai cos’era big? Nemmeno lui lo sapeva.

 

***

 

 

Quella mattina Black Star si alzò presto e guardò fuori; c’era un aria strana, calda.

Stava arrivando l’estate.

Si alzò dal letto e andò a farsi una doccia fredda che lo aiutava sempre a svegliarsi. Appena la finì si vestì con il suo completo dì assassino e poi si guardò la stella sul braccio destr, rimanendo fermo.

Forse, era arrivato il momento…     

Si sistemò bene i guanti e poi guardò il suo riflesso. Ormai era diventato un uomo di 20 anni ed era diventato un bel ragazzo.

Un tempo si sarebbe vantato fino allo spasmo del suo aspetto, ma ora non più.

Uscì dal bagno e poi andò a bere un po’ di latte direttamente dal contenitore.

-Black Star ma cosa fai! Lo sai che non si beve il latte in quel modo! E poi è freddo!Rischi di avere un bel mal di pancia!-

Il ragazzo sgranò gli occhi e si voltò ma, guardando più volte, non trovò nessuno.

Non era possibile, non poteva aver immaginato tutto!

Quella specie di miraggi l’avevano smesso di tormentarlo da mesi ormai…

Chiuse con forza il frigorifero e poi uscì di casa e si diresse alla Shibusen.

 

***

 

-Cosa? Scusami ma sei sicuro di stare bene Black Star?-

-Certo Shinigami.-

-Ma vedi…- disse il Dio della Morte grattandosi la nuca con la manona.-In tutti gli anni che stai qui non hai mai chiesto una cosa del genere!-

-E’ vero ma credo che ormai sia arrivato il momento.-

-Che strano proprio oggi…- Lo Shinigami si interruppe di botto e tossì qualche volta. Non doveva dire nulla, aveva promesso!

-Cosa?-

-No, nulla…Sei proprio sicuro di volerlo fare?-

Il ragazzo annuì e lo guardò serio.

-Si, sicuro.-

-Va bene allora.- Shinigami tese una manona e aprì un passaggio vicino alla porta d’ingresso. –Procedi lungo il tunnel. Quello che cerchi è all’aperto, il suo nome è inciso nella roccia.-

-Bene. La ringrazio Shinigami.-

-EmhBlack Star?-

-Mh?- chiese il ragazzo, arrestando la sua camminata.

-Non dovresti portare loro qualche fiore?-

Il ragazzo ci pensò qualche secondo e poi annuì. –Forse dovrei.-

-Prendi.- il Dio fece comparire un mazzo si fiori bianchi e glielo porse.

-Grazie mille.- e, detto questo, l’assassino entrò nel tunnel che si chiuse alle sue spalle.

-Bhe, avrà una bella sorpresa quando arriverà lì dopotutto.- gongolò lo Shinigami tra se e se.

 

La galleria era lunga e buia e i suoi passi rimbombavano tra le pareti. Metteva i brividi.

Non seppe per quanto tempo camminò ma, ad un tratto, la luce quasi lo accecò e dovette mettersi la mano davanti agli occhi per ripararsi.

Quando si abituò alla luce, si guardò intorno: il cielo era grigio e il vento soffiava ; le mura erano abbastanza alte e circolari; l’erba era tagliata e fresca.  Davanti a lui si apriva un enorme distesa di tombe grigie, sistemate ordinatamente e con i nomi incisi; su ogni lapide c’era una stella.

Non immaginava che la Shibusen avesse trattato i membri del clan della Stella, una banda di assassini della peggior specie, in quel modo; era…non aveva parole, non sapeva cosa provava.

Camminò tra le lapidi, lentamente, guardandosi intorno notando alcuni cespugli messi in mezzo a qualche lapide; su ogni tomba c’erano dei fiori. Chissà chi li aveva messi.

Sapeva che nessuna di quelle che, in quel momento, stava guardando apparteneva ai suoi genitori.

Sapeva che lo avrebbe sentito a momento debito.

Il cuore gli batteva nel petto. C’erano troppo silenzio a parte il rumore del vento che sembrava emettere gli ululati dei lupi.

Più si avvicinava verso la fine del cimitero e più si sentiva agitato.

Cosa avrebbe fatto? Avrebbe pregato? Avrebbe dedicato loro qualche parola oppure avrebbe spaccato le loro lapidi per la rabbia?

Una parte di lui lo voleva.

Ma, appena, si avvicinò alla tomba che sapeva essere di suo padre si bloccò di colpo.

Non era solo come credeva. C’era qualcuno su quel sepolcro ed era china.

Chi poteva mai essere? Nessuno avrebbe mai avuto quella pazza idea! Nessuno se non…

-Ehi! Chi c’è là!-

Il vento soffiava e gli faceva scuotere i capelli verdi.

 Vide la figura irrigidirsi senza voltarsi.

-Ehi! Mi hai sentito?-

Si avvicinò di due passi e la vide più nitidamente. No, era impossibile.

La figura si alzò lentamente e rimase ancora girata e poi, con una punta di incertezza, si voltò verso quello che una volta era il suo Meister.

-Ehi, Black Star…-

L’assassino fece cadere i fiori a terra.

Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.  Lei, la sua buki, la ragazza che aveva lasciato un segno indelebile dentro di lui, era lì davanti, bella come non mai, e gli sorrideva.

Era vestita di bianco; era come un angelo.

-T-Tsubaki..?-

La vide arrossire e il cuore gli batté furioso nel petto.

-Si…-

Il ragazzo si avvicinò di qualche passo e fece cadere lo sguardo sulla lapide di suo padre. Camelie.

Camelie rosso ciliegia erano appoggiate su quella lapide fredda e Grigia.

-Sei …sei stata tu?-

Lei annuì e sorrise stringendosi le spalle. –Io venivo spesso qui a portare dei fiori quando ero alla Shibusen, sai?  E ora che sono tornata ho voluto venire a salutare…-

-Non me lo hai mai detto…- disse lui avvicinandosi di più finché non furono l’uno di fronte l’altra.

-Lo so ma pensavo che ti saresti arrabbiato…-

Black Star annuì, incapace di distogliere lo sguardo dalla ragazza.

Credeva che sarebbe scomparsa da un momento all’altro.

-Quando sei tornata?-

-Questa mattina.-

-Perché sei tornata?-

La camelia distolse lo sguardo, arrossendo di nuovo sulle guance e poi alzò lo sguardo. Ormai Black Star si era fatto un bel po’ più alto di lei.

-Questa mattina; volevo fare una sorpresa a te a agli altri ma invece ho…!-

Il ragazzo, mentre lei parlava, la guardava con un sorriso dolce, come mai lo aveva fatto, e poi l’aveva interrotta mentre parlava per poterla, dopo anni di rimpianti, finalmente baciare.

-Si…- sussurrò lui con voce roca quando si separo. –Si! Tu non puoi capire quanto aspettavo questo momento!- si sentiva pieno di energie, come un tempo; no, forse di più.

-B-Black Star m-ma p-perché…?-

-Shh, ancora ti prego!- l’assassino la strinse forte a se e la baciò con trasporto; le lavorò le labbra , bramandole, e poi assaporò il sapore della ragazza i un modo sempre più dolce, sempre più esigente;la  sentiva rispondere con quella delicatezza che lo faceva impazzire e sentì il sangue al cervello.

-Cosa mi sono perso…-

Lei lo guardò con le labbra gonfie dai baci e se le leccò, rossa. –Ma che ti prende? Non è da te.-

-Sono passati  cinque lunghi anni, Tsubaki! E ora davanti alla tomba di mio padre ti dico che ti amo!-

La strinse a se sentì il cuore di lei battere velocissimo.

-Black Star…io…sono tornata per te, volevo tornare da te…-

-Sarei venuto io a cercarti, non ce la facevo più credevo di impazzire.-

Mentre la stringeva forte a se vide la tomba di suo padre, accanto a loro, con sguardo intenso.

Si poteva dire che aveva fatto una cosa buona finalmente anche se da morto.

Le aveva fatto ritrovare la fonte del suo benessere e , per questo, gliene era grato.

-Ti amo anche io Black Star…- sussurrò la buki con voce tenera stringendolo forte a se e , mentre i due restavano fermi per assaporare il dolce momento del ritrovo, il ragazzo chiuse gli occhi, finalmente completo.

Grazie papà.

 

 

-Angolo Autore-

Ciaoooooo

Ok oggi volevo fare una ff

Ed eccolaxD

La prossima sarà aggiornare ShS perché l’ho trascurata ma la voglia era troppo poca ‘-‘ credetemi

Non vi ho dimenticato xD

Vi amo tutti*____*

Ringrazio anche il mio DOOOLCE Black per avermi fatto pressione per scrivere questa ff xD

Contento xD?!

Va bhe, lo sai che ti adoro da impazzire Caro Black , ti voglio un casino di bene non so più quanto *-*

Bakaù_ù <3

E grazie anche a Vale, ce mi ispira :DD

Bhe forse quello che ho scritto è tutta una cavolata immane, non so dove sono finiti i suoi genitori e me lo sono inventata un posto così :D!

Bhe, un saluto a tutti^^

Ciao e grazie di cuore!!!

Trisha_Elric.

  
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