~ Storia originale, ispirata
alla bellissima canzone Roxanne. Canzone
dei Police e riutilizzata come cover in Moulin Rouge. Questo è il
mio tango. Oggi è un giorno triste, perchè stavo per perdere una persona a me
cara, e non so come tornerà da tutto questo. Perciò
scrivo - scrivo perchè questo è il mio unico sfogo, anche se non ha niente a
che vedere con la persona in questione ^^".
No, non farlo.
Ti prego, non indossare quel vestito.
Sappiamo entrambi cosa vuol dire; è il segno di una schiavitù che non avrà mai
fine. Ma io ti voglio liberare, Roxanne: il Fato è
stato troppo duro con te, ed in nome di questa emozione
che ora provo, di questo amore, non ti lascerò andare.
Tu vai, e so che anche questa volta non sono riuscito a fermarti.
Ma io non voglio che tu esca da questo dannato
camerino, non questa volta, non ancora. La luce soffusa delle lampadine del tuo
specchio mi colpisce improvvisamente, rivelando i tratti contratti del mio
volto. Riflette la mia immago, insolente: la
preoccupazione che dipinge il mio sguardo è la stessa che ora suggerisce le mie
impulsive mosse.
"Non vendere il tuo corpo!" - urlo, rincorrendoti fino alla porta, ed
afferrandoti la mano che è posata sulla maniglia della porta. La stringo a me, la porto sulle labbra, baciandola con un'ansia
incommensurabile. Sono goffo, lo so; non sono degno della bellezza che mostri.
Sei il fiore più splendido in questo terribile inferno, una rosa scarlatta come
il vestito che ora indossi. La verità è che sei troppo bella per
stare qui, tu non meriti questa violenza.
Ora mi guardi pietosamente, e poi schiudi le tue rosee
labbra, in una risata leggera. Mi colpisci duramente con il tuo riso, come se
con una mazza mi avresti appena percosso il capo.
Forse per te sono l'ennesimo dei tuoi clienti, che si è lasciato bruciare le
ali come una falena dal tuo fuoco?
Forse sono stupido, ma io ti amo, Roxanne.
Ti amo.
Roxanne
You don't have to wear that
dress tonight
Walk the streets for money
You don't care if it's wrong
or if it's right
Tu non badi a niente; tutto ciò che ti circonda per te è mera routine, non ti
fai scrupolo se quello che fai è giusto o sbagliato. Sei così abituata alle
luci rosse di questo locale da non avvertire nemmeno l'odore pregnante che
infesta l'aria, una miscela di profumi che soffoca i
polmoni. Dici che sono pazzo.
Vorrei guidarti, Roxanne, solo questo: vorrei che lo capissi, vorrei poter terminare questa tua
indigenza, e così portarti in salvo da questo mondo crudele, lontano dagli
sguardi e dalle mani cupide di questi uomini. Siamo ancora fermi dinanzi
l'uscio; non capisco l'espressione sul tuo volto, nè
cosa provi in questo momento.
Il trucco sul tuo volto è così pesante... non è questa
Roxanne. Roxanne, loro, non
la conosceranno mai.
Lo faccio per te. Lo faccio perchè non li sopporto: quando vedo quei vecchi
maniaci, pretenziosi ed avidi, il mio cuore trabocca
d'odio. Loro non potranno mai capire, sono uomini falliti, che vengono in
questo posto solo per provare l'ebbrezza di una notte. La maggior parte di loro
sarà pure sposata, e magari avranno pure figli.
Fanno schifo, no?
"Non posso sopportare oltre, Roxanne" - ti
dichiaro, nel tentativo di convincerti.
Vano, peraltro. Il tuo sorriso è amaro, sprezzante; è una piega che si apre sul
tuo volto in una ruga che non riconosco appartenerti. Poi, abbassi la maniglia, ed una zaffata di quel calore e di quell'olezzo che tanto odio mi colpisce duramente il volto.
Giuro che non sto capendo più niente, mentre tu esci a passo veloce.
Il rumore dei tacchi dei calzari che porti si va via via spegnendo nell'assordante eco della musica; mi sovviene
la necessità di impedirti di andare oltre, di lottare contro questo senso di
nausea che mi opprime.
Il tuo corpo si perde fra le decine di persone della folla, che si abbandonano
ai lussi più sfrenati. Io ti rincorro, ti cerco, spingo le persone fuori dalla mia strada. Non posso più frenare i miei
sentimenti, non posso più combattere l'emozioni, non
posso corrispondere al tuo desiderio di lasciarti perdere.
Sono un malato cronico, che ci posso fare; il mio cuore brucia in un modo tale
che mi par che pianga.
Ora, ti chiedo solo di credere alle mie prossime parole.
Finalmente la folla si apre, lasciandomi passare, e riesco a raggiungerti. Ti
abbraccio, la mia presa è salda intorno alla tua vita; sento le sillabe uscire
prepotentemente dalla mia gola, per esprimerti questo fiume che or mi travolge.
"ROXANNE! Ti amo!" - dichiaro con intensità
questi verbi; è la prima volta che te lo dico.
E so che questa notte tu sarai solo mia, e toglierai
quel vestito solo per me.
I love you!
I love you!
I love you!
I love you!