23/07/2011
2 recensioniOh dei, non ci credo.
É che tutto questo FemSlash mi ha dato alla testa, e come reistere a tutti quei prompt...?
E poi, queste due ragazze premevano per essere raccontate già da un po'.
Enjoy them, anche se sono semplici e senza pretesa.
La canzone é Dreaming of You — The Coral, la mia preferita. In assoluto.
Di
biglietti,
fototessere,
lucidalabbra
e braccialetti.
It's up in my heart when it
skips a beat,
Can't feel no pavement right under my feet.
Can't feel no pavement right under my feet.
Caterina
fissava da dieci
minuti quella scatola con lucchetto, quasi come se si aspettasse di
sentirla parlare.
Non voleva aprirla, no, anche se ne ricordava esattamente il contenuto.
Un bigliettino accartocciato, spedito durante una noiosa ora di Latino, con scritto «sei mia».
Una ragazza dai corti capelli rossi sedeva scomposta sul suo banco, la testa sorretta da una mano, l'altra intenta a scribacchiare annoiata qualche appunto di una lezione che non avrebbe voluto ascoltare.
Improvvisamente si sentì picchiettare la spalla con un oggetto appuntito, e successivamente un foglietto di carta accuratamente ripiegato le piombò accanto.
Sei mia.
Sorrise davanti all'ovvietà di quella frase.
Quattro fototessere ritraenti due ragazze ridenti, che si baciavano felici.
«E secondo te io dovrei portare questa come foto per il libretto scolastico?»
«Sei bellissima.»
«E tu orrendamente sdolcinata.»
«Siamo bellissime.»
«Sei anche terribilmente ovvia.»
Un lucidalabbra alla ciliegia, probabilmente scaduto da tempo.
«Odio il sapore di ciliegia quando mi baci. É dannatamente dolce e smielato, non c'entra niente con te.»
«E di grazia, dovrei credere a una che se ne va in giro con un cappello di lana per coprire i suoi favolosi capelli rossi? Se fossi in te li mostrerei ventiquattr'ore su ventuquattro.»
«E questo cosa c'entra col lucidalabbra?»
«Niente, era una scusa come un'altra per dirti che sei meravigliosa.»
«Sai, sto iniziando a ricredermi sulla storia della smielatezza abbinata a te.»
«Non pensarci nemmeno.»
Un braccialetto di fili intrecciati, rigorosamente arancione.
«É del colore dei miei capelli.»
«Continuo a pensare a quanto tu sia perspicace ultimamente, tesoro.»
«Non chiamarmi così o sarò costretta a lasciarti in astinenza, Chiara.»
«Mi piace quando sei così diretta, Caterina.»
«La strada dell'astinenza é sempre più vicina. Se non mi baci immediatamente potrei seriamente pensarci.»
No, non l'avrebbe aperta.
Tutto ciò che rimaneva di lei e Chiara, di quello che erano state, non meritava di tornare alla luce.
No, non l'avrebbe gettata nella spazzatura come aveva fatto l'altra con lei.
Nonostante tutto, non sarebbe riuscita a dimenticare.
E per quanto si ostinasse a mettere quella scatola sotto il letto, non se la sentiva di archiviare quello che era stato il miglior periodo della sua vita.
Ma adesso aveva finalmente un bel matrimonio, una compagnia adorabile e una deliziosa bambina adottata in arrivo.
Sapeva esattamente come l'avrebbe chiamata.
Sapeva anche che lei, ovunque si trovasse adesso, l'avrebbe capita.
Non voleva aprirla, no, anche se ne ricordava esattamente il contenuto.
Un bigliettino accartocciato, spedito durante una noiosa ora di Latino, con scritto «sei mia».
Una ragazza dai corti capelli rossi sedeva scomposta sul suo banco, la testa sorretta da una mano, l'altra intenta a scribacchiare annoiata qualche appunto di una lezione che non avrebbe voluto ascoltare.
Improvvisamente si sentì picchiettare la spalla con un oggetto appuntito, e successivamente un foglietto di carta accuratamente ripiegato le piombò accanto.
Sei mia.
Sorrise davanti all'ovvietà di quella frase.
Quattro fototessere ritraenti due ragazze ridenti, che si baciavano felici.
«E secondo te io dovrei portare questa come foto per il libretto scolastico?»
«Sei bellissima.»
«E tu orrendamente sdolcinata.»
«Siamo bellissime.»
«Sei anche terribilmente ovvia.»
Un lucidalabbra alla ciliegia, probabilmente scaduto da tempo.
«Odio il sapore di ciliegia quando mi baci. É dannatamente dolce e smielato, non c'entra niente con te.»
«E di grazia, dovrei credere a una che se ne va in giro con un cappello di lana per coprire i suoi favolosi capelli rossi? Se fossi in te li mostrerei ventiquattr'ore su ventuquattro.»
«E questo cosa c'entra col lucidalabbra?»
«Niente, era una scusa come un'altra per dirti che sei meravigliosa.»
«Sai, sto iniziando a ricredermi sulla storia della smielatezza abbinata a te.»
«Non pensarci nemmeno.»
Un braccialetto di fili intrecciati, rigorosamente arancione.
«É del colore dei miei capelli.»
«Continuo a pensare a quanto tu sia perspicace ultimamente, tesoro.»
«Non chiamarmi così o sarò costretta a lasciarti in astinenza, Chiara.»
«Mi piace quando sei così diretta, Caterina.»
«La strada dell'astinenza é sempre più vicina. Se non mi baci immediatamente potrei seriamente pensarci.»
No, non l'avrebbe aperta.
Tutto ciò che rimaneva di lei e Chiara, di quello che erano state, non meritava di tornare alla luce.
No, non l'avrebbe gettata nella spazzatura come aveva fatto l'altra con lei.
Nonostante tutto, non sarebbe riuscita a dimenticare.
E per quanto si ostinasse a mettere quella scatola sotto il letto, non se la sentiva di archiviare quello che era stato il miglior periodo della sua vita.
Ma adesso aveva finalmente un bel matrimonio, una compagnia adorabile e una deliziosa bambina adottata in arrivo.
Sapeva esattamente come l'avrebbe chiamata.
Sapeva anche che lei, ovunque si trovasse adesso, l'avrebbe capita.
Up in my lonely room
When I'm dreaming of you
Oh what can I do
I still need you, but
I don't want you now.
When I'm dreaming of you
Oh what can I do
I still need you, but
I don't want you now.
Crack,
fanon o canon?
Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »