24/07/2011
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French Lesson
Detestava il francese. Detestava la Francia. Detestava quella ridicola erre moscia e tremendamente gay di tutti i francesi. E detestava dover seguire un corso di francese per ottenere più crediti. Putain!
Al suono della campanella anche gli studenti più ritardatari presero posto, mentre chiudeva la porta.
Santana lo guardò con un misto di disgusto. Se non l’avesse notato sistemarsi il papillon color – lui lo chiamava rosso magenta, ma a lei sembrava più che altro fucsia – probabilmente si sarebbe chiesta che diavolo ci faceva un tricheco con i baffi in mezzo all’aula.
“ Salve ragazzi. Prima di cominciare vorrei presentarvi una nuova allieva che ha deciso di frequentare questo corso. Santana Lopez. ” aggiunse indicandola con un gesto teatrale.
La ragazza dopo un vano tentativo, rinunciò immediatamente a sorridere, riuscendo a stento a nascondere una smorfia di disgusto, e limitandosi ad un cenno in segno di risposta.
“ Molto bene, Santana. Io sono il professor Borchard. Prima di cominciare la lezione vorrei farti qualche domanda, giusto per sapere quali argomenti hai studiato e quali no. Va bene? ”
“ Non vedo l’ora. ” rispose la latina con una lievissima punta di sarcasmo.
“ Molto bene, allora. ” L’insegnante sorrise passandosi una mano sulla pancia prosperosa. “ Comincerei da qualche domanda di lessico. In questo periodo ci stiamo occupando della terminologia del corpo. ”
Lei annuì.
“ Vediamo un po’. Descrivimi il tuo ragazzo ideale. ”
“ Oh... ” borbottò Santana cercando di ricordare qualcosa di ciò che aveva studiato da piccola. “ Mon fils idéal doit être… ”
Ma si bloccò, perché qualcuno aveva bussato alla porta.
“ Avanti. ” esclamò l’insegnante.
Santana sorrise. Sulla soglia, immobile, c’era Brittany con un’adorabile espressione esattamente a metà tra il confuso e il divertito. Non appena vide il signor Borchard spalancò la bocca. “Ho sempre adorato gli animali marini. ” sorrise incantata allungano la mano verso l’uomo.
“ Scusami? ” disse lui stizzito “ Come mai sei qui? ”
Brittany sembrò tornare in sé. “ Sono venuta perché dovevo dire una cosa a Santana Lopez. ”
La mora sorrise senza riuscire a smettere di osservarla.
“ Cosa? ” chiese il signor Borchard.
“ Oh, veramente mi sono dimenticata. Mi capita spess quando la guardo, sa, perchè è veramente bellissima. ”
Santana arrossì violentemente.
Il signor Borchardguardò Brittany sorpreso, senza sapere esattamente come comportarsi. Parve decidere di ignorarla.
“ Santana, continua pure. Stavi dicendo? Qui est ton type idéal? ”
Santana guardò Brittany, ancora immobile sulla soglia, con le braccia incrociate e quel broncio che la faceva impazzire.
“ Elle est mon type idéal. ” disse alzandosi e indicando la bionda. “ Au revoir. ”
E prendendo Brittany per mano si chiuse la porta alle spalle.
“ Je t’aime. ” le sussurrò Santana all’orecchio tenendola per mano nel corridoio deserto.
Brittany la fissava intensamente, senza parole. Le sue labbra erano lievemente arricciate in un sorriso quasi impercettibile. Santana arrossì violentemente e cominciò a fissarsi i piedi.
“ Ti amo, Santi. Ti amo davvero. ”
Le la guardò stupita. “ Non sapevo capissi il francese. ”
Brittany rimise il broncio. “ In che senso...? ”
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Non ho niente contro i francesi. Non penso che abbiano una erre moscia da gay nè niente del genere.
Spero di non aver offeso nessuno (Dio ce ne scampi!).
E spero di non aver fatto troppi errori. Il francese, sapete, non fa per me.