Inginocchiata per terra, sul prato ancora umido, tentava di mettere a fuoco una margherita con la sua Nikon.
Doveva completare l’album fotografico entro quel pomeriggio, così poi avrebbe potuto consegnare l’album alla signora Wilson la sera stessa e avrebbe avuto l’intero weekend di relax prima di dover tornare a terminare il lavoro.
La signora Wilson era un’anziana donna molto ricca, amante dei party lussuosi e delle serate a tema.
Aveva intenzione di organizzare un’importante cena e il tema di quel mese sarebbe stata la natura. I fiori nello specifico.
Il suo fidanzato, sapendo quanto fruttuoso poteva essere lavorare per una donna di tale livello, l’aveva spinta a proporti per l’incarico ed eccola lì, ogni mese da un anno a quella parte la signora Wilson le dava un incarico diverso.
Iniziò a fare alcuni scatti. Niente da fare, quella margherita non intendeva farsi fotografare.
Si riposizionò, affondando ancor di più le ginocchia sul terreno umido.
<< Fa i dispetti? >> domandò una voce alle sue spalle.
Sofia alzò appena lo sguardo verso il ragazzo e sorrise. << E’ l’ultima ma non riesco a fare uno scatto come si deve. >>
Si inginocchiò al suo fianco, attento a non infangarsi pure lui, e prese ad osservare il piccolo fiore vicino la ragazza.
<< Ne hai già fatte tante, puoi sempre lasciar perdere…>>.
<< No no, è una sfida questa. >>
<< Io credo vincerà la margherita. >> disse lui osservandola con sguardo di sfida.
<< Ah si? >> chiese lei mettendo giù la Nikon.
<< Sì. >> confermò l’altro, avvicinandosi al naso della ragazza e baciandola sulla punta del naso.
<< E perché dici così? >>
<< Perché tu hai di meglio da fare! >> esclamò lui risoluto, alzandosi in piedi. << Forza, lascia stare quella povera margherita e alzati. >> disse tutto contento tendendole la mano.
Sofia fece un piccolo sorriso e abbandonò la foto, afferrando la mano del ragazzo.
<< Sentiamo un po’, cosa sarebbe questo meglio? >> domandò lei tentando di abbracciarlo ma lui la respinse.
<< Intanto ti fai una bella doccia. >> puntualizzò indicando i suoi vestiti infangati. << Poi prepari una valigia con lo stretto indispensabile. >>
<< Una valigia? Per far cosa? >>
Domandò lei mentre camminavano verso la porta di casa.
<< Andiamo al mare. >>
<< Al mare? >>
<< Sì. E’ estate e ti meriti anche tu una breve vacanza. Andiamo due giorni al mare. >>
<< Al mare dove, di grazia? >> Era un vizio quello del fidanzato, di organizzare tutto all’ultimo momento, senza avvisarla.
Per lui erano delle tenere sorprese, per lei più che altro era un tentare disperatamente di incastrare gli impegni di lavoro per non dargli un dispiacere.
<< In Francia. Ho già prenotato tutto, tu non devi preoccuparti di niente. >> disse lui felice, si arrischiò persino di darle un leggero bacio sulle labbra.
<< Non ero troppo sporca di fango per i tuoi gusti? >> chiese la ragazza, ridendo.
<< Per te, posso pur sempre fare un’eccezione. >> rispose lui abbracciandola teneramente.
<< Nonostante il fango? >>
<< Nonostante il fango. >>
 
 
Finalmente, dopo aver preparato i bagagli e aver messo a posto le faccende di lavoro, quella sera partirono per la Francia.
L’albero prenotato da James non era niente male, la loro camera superava ogni sua aspettativa.
Certo, ormai si era abituata a vivere in una casa grande dove tutto era sproporzionato ma certe cose la lasciavano ancora sorpresa, alle volte.
Si sedette sul bordo del letto guardandosi intorno.
<< Come ti pare? >> domandò lui mettendo per terra il bagaglio e sedendosi al suo fianco.
<< Carina. >>
<< Solo carina? >> chiese lui alzando un sopracciglio.
Sofia rise e si avvicinò a mordergli una guancia. << Scemo. E’ perfetta. >>
James ridacchiò e spostò il viso per darle un lungo bacio.
<< Forse ora è meglio se ci mettiamo a dormire. Domani voglio andare in spiaggia. >> sussurrò lei ridacchiando.
<< Hai ragione, andiamo. >> disse lui alzandosi di scatto.
Sofia prese il suo pigiama leggero e si ritirò in bagno per cambiarsi.
Ad essere sincera non aveva pensato minimamente di prendersi delle ferie…e dire che si lamentava sempre del troppo lavoro allo studio.
Era stata un’idea tenerissima quella di James, un paio di giorni al mare gli avrebbero fatto solo bene.
Poi era un’occasione in più per trascorrere del tempo insieme!
Uscì dal bagno poco dopo sistemandosi i capelli senza notare il fidanzato che l’attendeva proprio di fianco, così, quando si lanciò addosso a lei e la sollevò di peso, lei non ebbe il tempo di divincolarsi.
<< James! >> strillò ridendo mentre quello la portava in giro per la camera tenendola sollevata da terra.
<< Cosa c’è? >> chiese il ragazzo ridacchiando.
<< Mettimi subito giù! >>
Fece finta di nulla e continuò a svolazzare per la stanza ma poco dopo fu difficile gestire i calci della ragazza, così la lasciò cadere di peso sul letto.
<< Ecco a lei signorina!>> esclamò ridendo e si sedette di fianco a lei.
A dire il vero si lanciò come una balenottera poco aggraziata.
<< Molte grazie. >> disse lei con un sorrisetto, spostandosi fino al suo posto e lasciandosi cadere sul cuscino morbido.
James a breve la raggiunse, si sdraiò al suo fianco e, dopo averla circondata con un braccio, la tirò a sé.
<< Ti amo. >> le sussurrò all’orecchio.
<< Anche io. >>
Lui sorrise e prese a baciarla dolcemente, tenendola sempre stretta vicino al suo corpo.
 
 
<< Giuro che se ti avvicini, ti uccido. >> mormorò Sofia guardando James di fronte a lei, bagnato da capo a piedi.
<< E dai, vieni a fare il bagno! >> protestò il ragazzo battendo i piedi.
La ragazza spostò lo sguardo vero l’acqua, poi tornò a guardare il suo ragazzo. << Mmm, no! >> disse ridacchiando. << Non ora almeno! >>
<< E quando? >>
<< Fammi finire almeno il capitolo. >> rispose lei supplicante.
<< Che rabbia, odio la gente che legge in spiaggia! >>
Sofia rise, scuotendo la testa e tornò a leggere il libro che tanto la stava appassionando in quel momento.
James –come al solito- non le diede retta. Si avvicinò alla sdraio e la sollevò di peso, lasciando cadere sulla sabbia il libro della ragazza.
<< James, no! >> sbuffò la ragazza, anche se non oppose resistenza. In fondo, si stava divertendo.
<< James, sì! Sono qui per passare due giorni insieme a te, non per farmi il bagno mentre tu stai a leggere. >>
<< Ma ti avrei raggiunto tra poco…>> mormorò lei facendo il labbrino.
<< Beh vedi quelle ragazze lì? >> chiese indicando alcune ragazze sedute sotto ad un ombrellone poco distante dal loro.
<< Sì, quindi? >>
<< Quindi sanno chi sono e poco fa le sentivo blaterare, a quanto pare volevano attaccar bottone. >>
Una specie di molla scattò dentro la testa della ragazza.
<< In acqua, subito! >>
James rise divertito e la portò con se in acqua, sempre tenendola in braccio.
<< Guardala come scatta non appena vede altre ragazze. >> commentò lui ridendo.
Sofia si spostò, poggiando il mento sulla spalla del ragazzo e osservò le ragazze a riva che lanciavano sguardi divertiti verso la loro posizione. Probabilmente, la stavano prendendo in giro.
<< Tu sei solo mio e chiunque deve metterselo in testa. >>
<< Io lo so, dopotutto, l’ho scelto io stesso di essere solo tuo…no? >>
La ragazza sorrise allontanandosi dalla spalla di James e guardandolo negli occhi.
<< James, lo so. Parlo del resto del mondo. >>
<< Il resto delle ragazze del mondo quasi ti odia perché adesso “anche l’altro gemello è occupato”, fidati, lo sanno. >>
Sofia fece una smorfia. Sapeva che gli dava fastidio quella situazione…lui era conosciuto al mondo solo per suo fratello Oliver. La maggior parte delle fans si interessava a lui solo perché il fratello era fidanzato da secoli.
<< A me piacevi e piaci come James, non come il gemello libero…>>.
<< Sof, lo so…non sto parlando di te. >>
<< Va bene, ho capito. >>
Prese la mano del ragazzo e la strinse nella sua.
<< Tu per me sei James Phelps. Ti amo per come sei riuscito a stupirmi e ti amerò sempre. Chiaro? >>
<< Chiaro. >> rispose lui, abbracciandola con un sorriso.
<< Non basta. >>
<< Chiaro, bellissima. >>
<< Ecco, così va meglio. >> disse ridacchiando Sofia.
Lui si allungò versa di lei e la baciò teneramente. Le sue labbra sapevano di sale.
Forse li stavano fotografando da qualche parte, forse quelle ragazzine le stavano mandando qualche maledizione, ma a lei importava ben poco.
Erano lei e James e non poteva desiderare di meglio.