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Autore: Magnifica Me    25/07/2011    6 recensioni
Era meglio così, farsi passare per un idiota senza cuore pur di non vederla triste.
Avrebbe continuato a farle visita perchè, in cuor suo, sapeva che i suoi sentimenti non erano del tutto ignorati.
Forse un giorno... 
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il primo esperimento con Hetalia, ho scelto la coppia prussiaxungheria cercando di esprimere i sentimenti di dolore e invidia che prova Gilbert verso l'austriaco.

Forse avrò reso questo personaggio ooc ma io credo che dietro quella maschera di narcisismo e menefreghismo si nasconda un cuore tenero!
 

Spero che questa one-shot piaccia a qualcuno e vorrei avere i vostri pareri perciò commentate positivamente e non.

Un'ultima cosa: vi prego di perdonarmi se trovere alcuni errori di battitura: l'ho scritta male in quanto il computer faceva i capricci e non avevo il programma che solitamente uso.


 Dolce Agonia
 

Ti senti uno stupido per essere arrivato a tanto, per essere addirittura arrivato a spiarla da dietro ad un cespuglio solo per vedere il suo dolce viso.

Ovviamente, al suo fianco c'è l'austriaco: quel damerino. Ancora ti chiedi il perchè Elizaveta l'abbia scelto al tuo posto.

Questa domanda senza risposta ti rode l'anima: Ti senti impotente, succube dei tuoi sentimenti...non è una bella sensazione, vero prussiano?

Ogni carezza, ogni lieve tocco dell'austriaco sulla sua pelle ti provoca un intenso dolore: brucia, strazia e non ti abbandona mai; distogli lo sguardo: basta farsi del male, lei è lì tra le braccia dell'uomo che ama mentre tu sei semplicemente uno sconociuto ai suoi occhi, una comparsa nel fim della sua vita.

Ti fa male; tuttavia il dolore è l'unica certezza che lei sia stata parte della tua vita.

"Se l'unica cosa che mi rimane di te, conserverrò questo dolore sino alla fine dei miei giorni da nazione..." sussuri, mentre il vento ti accarezza il candido viso.

Volgi un ultimo sguardo alla finestra e per un attimo ti sembra che lei si sia accorta della tua presenza, per un attimo i suoi verdi occhi fissati nei tuoi cremisi; per un attimo ti sei sentito l'uomo più felice della terra.

Le sue dolci labbra si muovono dicendo qualcosa che lascia interdetto l'austriaco; ti volti: basta devi darci un taglio, questa sarebbe stata l'ultima volta che l'avresti incontrata.

Ti incammini; soffia un vento glaciale sulla tua figura come se avesse subito un grande torto; il piccolo Gilbird si stringe alla tua bianca chioma per paura d'esser spazzato via.

"Tsk! Maledizione, ma ci vorrà ben altro per sconfiggere il Magnifico Me!" hai ritrovato la grinta e il sorriso, hai momentaneamente rinchiuso il dolore nell'angolo più remoto del tuo cuore: sarebbe ritornato a tormentarti più tardi.

"Non cambi mai, eh? Mi puoi spiegare cosa ci facevi lì....? Mi spiavi?!"

Che dolce suono! Pura musica, puro piacere che ti riscalda il cuore, ghiacciato dal vento gelido.

Ghigni, lo fai sempre per mascherare le tue reali emozioni:"Non lo nego, ti osservavo per l'utlima volta..."

Vedi il dubbio dipingersi sul suo volto: "Cosa...vorresti dire...?"

La tua risata risuona nell'aria spettrale, inquietante:"Esattamente ciò che hai capito, Eliza...questa...sarà l'ultima volta che potrai ammirare il Magnifico Me!"

Nei suoi occhi si accende una nuova luce: rabbia, quel fuoco ti riscalda il corpo, l'anima.

"Perchè dici questo!? Dove stai andando!?"

"Da quando ti importa qualcosa di me, Ungheria?" la vedi tentennare.

"N-non hai risposto alla mia d-domanda...!"

Vacilla.

L'ungheria vacilla sotto il peso di quello sguardo.

"Questa è l'ultima volta, perchè..." la gola improvvisamente secca: cosa ti succede, Prussia? Anche tu vacilli? Vacilli guardando il suo carico di tristezza....?

"Continua, ti prego" un flebile sussuro.

"...è troppo tempo ormai che continua questa farsa: tu ami l'austriaco, tu mi odi...allora perchè dovrei continuare a vederti se ciò mi provoca un immenso dolore?"

Sembra sorpresa, stupita. Ti complimenti con te stesso: sei stato un ottimo attore, non sospettava niente....

"Dolore, cosa intendi Gilbert? Io....non capisco..."

"Già, perchè tu non te n'eri mai accorta...ed io, sono stato un vigliacco per non avertelo detto prima: ti amo, Elizabeta..."

Gli occhi sbarrati, le labbra serrate, il corpo rigido ed immobile.

Sorridi, un sorriso triste: "Ora, rientra in casa per favore;se rimani qui fuori ti ammalerai di certo e non credo che il damerino ne sarebbe felice. Su, non perdere tempo! Sparisci...!" il tuo tono diventa duro, quasi offensivo all'orecchie dell'ungherese sconvolta. Le dai le spalle e inizi a muovere piccoli passi, la neve rallenta il tuo cammino.

Il suono dei tuoi passi si arresta di colpo, qualcuno ti impedisce di continuare.

"Non puoi andartene, questo...non è un addio, è solo uno dei tuoi stupidi scherzi!"

Sguardo vacuo e spento:"Vorrei che lo fosse Lizzie..."

Ti volti lentamente per guardarla in viso: occhi lucidi, guancia arrosate...la creatura più bella ai tuoi occhi.

Il viso, le labbra a pochi centimetri dalle tue, accade in una frazione di secondo: un bacio, un casto bacio d'addio.

In quel momento qualcosa dentro di te scatta, come se fosse una molla; non sopporti verderla triste ciò ti spinge a fare l'errore più stupido della tua vita: scoppi a ridere, allontanadoti da lei; la tua voce assume la solita tonalità:"Ahah! Avevo ragione: ho vinto la scomessa!"

Il volto si rabbuia, nei suoi occhi la felicità: "Scomessa...? Era...tutto uno scherzo?"

Annuisci: "Credivi seriamente che il Magnifico Me si sarebbe potuto innamorare di una come te, ungheria? No, avevo scomesso con Francis che ti avrei baciata anche se tra di noi non ci fosse alcun tipo di sentimento ed il Magnifico Me aveva ragione ancora una volta! Ahahah!"

L'ungherese lo guardò furente, poi contrariata rientrò nell'enorme villa; sorrise il prussiano.

Era meglio così, farsi passare per un idiota senza cuore pur di non vederla triste.

Avrebbe continuato a farle visita perchè, in cuor suo, sapeva che i suoi sentimenti non erano del tutto ignorati.

Forse un giorno... 

   
 
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