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Autore: Beatriz    25/07/2011    8 recensioni
Puntuale come ogni settimana,quell’uomo terribilmente affascinante era lì,nel suo polveroso edificio che ospitava libri ed involucri cartacei come un albergo. Fuori il sole splendeva alto nel cielo,la brezza estiva pungeva delicatamente il naso e Theresa si accorse di essere innamorata perdutamente di quel tipo.
Certo,non avevano mai scambiato neppure una sola sillaba,ma era innamorata dei suoi occhiali da vista così vintage,dei suoi jeans sempre un po’ consumati e di una taglia leggermente più larga rispetto alla forma soda delle gambe,del suo accento americano,della passione che aveva per i libri,paragonabile quasi alla sua,e del suo sorriso. Oh si,il suo sorriso era pura estasi,e quell’uomo sorrideva ogni volta che i suoi polpastrelli toccavano la copertina rigida di qualche romanzo. Theresa si sistemò frettolosamente la camicetta di lino color blu sbiadito e dopo aver dato una pulita ai suoi occhiali gli corse incontro,decisa finalmente a parlargli
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Occhiali vintage e jeans sbiaditi.





Il campanello appeso allo stipite della porta trillò energicamente,e Theresa seppe che nel suo vecchio negozio in Oxford Street era appena entrato un altro cliente.  La sua sagoma era ricoperta da una pila di libri antichi e polverosi di cui avrebbe dovuto fare un veloce inventario. Nonostante fosse piena estate,le sue giornate non cambiavano. Libri,tanti libri,fin troppi libri tra cui muoversi e divincolarsi,pagine ingiallite da curare e nuovi arrivi da smistare. Ma Theresa,la bionda e romantica Theresa,amava quel che faceva più di se stessa. Si affacciò con cautela oltre l’enorme grattacielo cartaceo che si imponeva di fronte a lei e lo vide. Con un sorriso beffardo dipinto sulle labbra rosee infilò la mano nella tasca della gonna e controllò l’orario nel suo orologio da taschino,il vecchio cimelio del nonno che portava sempre con se. Puntuale come ogni settimana,quell’uomo terribilmente affascinante era lì,nel suo polveroso edificio che ospitava libri ed involucri cartacei come un albergo. Fuori il sole splendeva alto nel cielo,la brezza estiva pungeva delicatamente il naso e Theresa si accorse di essere innamorata perdutamente di quel tipo.
 
Certo,non avevano mai scambiato neppure una sola sillaba,ma era innamorata dei suoi occhiali da vista così vintage,dei suoi jeans sempre un po’ consumati e di una taglia leggermente più larga rispetto alla forma soda delle gambe,del suo accento americano,della passione che aveva per i libri,paragonabile quasi alla sua,e del suo sorriso. Oh si,il suo sorriso era pura estasi,e quell’uomo sorrideva ogni volta che i suoi polpastrelli toccavano la copertina rigida di qualche romanzo. Theresa si sistemò frettolosamente la camicetta di lino color blu sbiadito e dopo aver dato una pulita ai suoi occhiali gli corse incontro,decisa finalmente a parlargli.
«Posso esserle utile? »
L’uomo,voltato di spalle,venne preso alla sprovvista e tolse immediatamente gli occhiali da vista,rivelando uno sguardo color miele intenso e misterioso. Theresa era sicura che Shakespeare avrebbe potuto scrivere opere solo su quegli occhi che risplendevano d’ambra.
«Si,- Confermò lui  aprendo le labbra in un sorriso sincero –Si,la ringrazio. Quando entro in una libreria non ne uscirei mai. Forse lei mi capisce»
Theresa lo comprendeva perfettamente. Sapeva cosa voleva dire donare tutta se stessa e fogli scritti con una vecchia macchina e rilegati con un cartone a volte troppo pesante. I libri erano la sua vita,e ogni parte della sua vita era raccontata nei libri. Annuì sicura di quello che intendeva e scossa dall’agitazione come un’adolescente alle prime armi cominciò a torturare la vecchia copertina di un libro,aprendola e richiudendola a suo piacimento.
«La capisco perfettamente,mi creda- Rispose serena mentre un raggio di luce solare le illuminava la frangia color dell’oro che nascondeva una fronte alta e bianca –I libri sono meglio degli uomini. Non devi insegnar loro nulla,anzi,sono loro che ti raccontano esperienze di vita»
«Farò finta di non aver capito,in modo da non offendermi»
Esordì con tono ironico quell’uomo che ormai da troppo tempo aveva rubato il suo cuore,fragile e spaventato.
«Io non volevo offenderla,signore. Non mi permetterei mai,- Continuò Theresa imbarazzata –Era solo una semplice constatazione. Mi creda se le dico che non sono il tipo di donna che lancia frecciatine di questo genere»
L’uomo,alto e con un’aria disinvolta sul viso,scosse la testa visibilmente divertito.
«Scusi lei se ho continuato una discussione che non doveva neppure iniziare,- Affermò ridendo –Troppo spesso le persone non capiscono il mio senso dell’umorismo. Ad ogni modo,ha da consigliarmi un libro adatto a un lupo solitario come me?Credo che lo leggerò durante le vacanze. Un buon libro è meglio della Settimana enigmistica»
Theresa,pienamente d’accordo,si avviò verso la grande libreria posta accanto al bancone della cassa,ancora ricoperto di libri e vecchi documenti mai compilati,trattenendo a stento un sorriso di imbarazzo che completava il color porpora sulle sue guancie. Si muoveva agilmente tra i numerosi tomi di letteratura,filosofia e scienza,come il topo che del granaio ha fatto la sua tana e conosce ogni singolo granello di paglia. Quando tornò di fronte all’uomo,che nel frattempo si divertiva ad ammirare e ad aprire copertine di varie natura,gli affidò tra le mani un involucro cartaceo che spiccava il titolo di “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”di Sèpulveda. Lo guardò estasiato e dalla sua gola uscì un risolino divertito.
«Nessun libro poteva essere più azzeccato,- Commentò –Quanto le devo? »
«Lo prenda come un regalo di buone vacanze»
Rispose Theresa sorridendo davvero senza la minima vergogna per la prima volta. L’uomo non poteva immaginare cosa lei aveva scritto pochi secondi prima sulla pagina iniziale del romanzo,quando era troppo distratto da altro per osservarla con lo stesso sguardo che Theresa riservava solo a lui. Non immaginava che sulla prima pagina,accanto al nome dell’autore,la calligrafia della donna aveva ormai inciso per sempre una frase idiota e innocua. “Sono innamorata di un vecchio lupo solitario che legge romanzi d’amore,con gli occhiali vintage e i jeans sbiaditi.  
Theresa”.

Lui non poteva immaginarlo,ma lo avrebbe scoperto presto.
«Sto partendo per le vacanze,- Esclamò poi l’uomo riponendo il libro sotto il braccio –E tornerò per la fine di Settembre,quando qui in Inghilterra mi aspetterà la solita aria uggiosa. Non vedo l’ora di farle sapere cosa ho provato leggendo il libro. Ancora grazie,e le auguro buone vacanze»
Theresa,distrutta interiormente da quelle poche parole,lo salutò con un gran sorriso smorto ed un gesto debole della mano. Il campanello sullo stipite della porta trillò nuovamente,questa volta per avvertirla che qualcuno se ne era andato.
 
Lei non sarebbe partita per le  vacanze,perché il suo destino era aspettarlo lì,tra quegli amici dalle mille parole. Attenderlo mentre la stagione trascorreva il suo corso,semplicemente  per scoprire cosa pensava delle parole che non gli aveva mai detto. Attendere,per sapere che il suo nome era Joseph. Attendere,per sentir di nuovo il campanello trillare e i suoi jeans sbiaditi farsi spazio tra la polvere. 

Nota dell'autrice:
Una semplice storia ambientata nella stagione estiva,dopo c'è chi parte e chi torna. In estate succedono sempre troppe cose, no?So che non è nulla di che,ma mi farebbe piacere qualche recensione,anche se negativa. Con affetto,
Simona.

  
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