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Autore: NeverThink    26/07/2011    5 recensioni
Fu quando guardò i suoi occhi, capì di vivere, di vivere per davvero. Ogni cosa, in quel momento si colorò di una luce diversa. Ogni colore, ogni profumo parve intensificarsi.
Lui fece un sorriso sghembo ed immergendosi fino alla gola si avvicinò a lei.

Perchè, sì, la vita può essere tremendamente meravigliosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente, one-shot uscita di getto mentre ascoltavo questa versione di Your Song, una delle mie canzoni preferite:  http://www.youtube.com/watch?v=D9AFMVMl9qE
A voi, un bacio, Panda.

 

 

 

How wonderful life is while you’re in the world

 

 

Erano la otto di una calda sera di luglio, quando Olive immerse i piedi nell’acqua.
E’ calda, penso. Sì, era piacevolmente calda.
Entrò con lentezza, mentre il sole, alle sue spalle, si avvicinava all’orizzonte, colorando il cielo di rosa. Sopra di lei i gabbiani garrivano e si lanciavano in picchiata sull’acqua.
Il vento si era placato e l’unica cosa che la ragazza poteva sentire era… la natura. Non un’anima viva in quella spiaggia. Nessuno, solo lei e la natura, bella e maligna al contempo.
Il contatto con l’acqua quasi la fece rabbrividire, ma la sensazione dei piedi sulla fondale liscio era indescrivibile.
Entrò lentamente, fino a che il livello del mare non le arrivò al petto, poi si chinò piano sulle ginocchia bagnandosi fino al collo.
Quel momento, quel luogo le trasmettevano tanta calma da farle rilassare ogni muscolo. S’immerse, per poi galleggiare sull’acqua, lasciandosi trascinare dalla lieve corrente serale.
C’era vita ovunque. C’era vita in lei, nel mare, sugli scogli brulicanti di granchi e insetti.
Capii che nulla avrebbe, in quella breve giornata, eguagliato quel momento… scioccamente.
S’immerse ancora, ma quando tornò in superficie soltanto con la testa, lo vide.
Statuario era in piedi sulla battigia. Aveva le mani lungo i fianchi, le gambe leggermente divaricate. Poteva solo vedere i contorni della sua figura, illuminata dal sole rosso all’orizzonte.
Sorrise, mentre lui avanzava sulla battigia, allontanandosi da quella casa in legno bianca.
L’osservò avanzare, col cuore che piano accelerava i suoi battiti e, piano, poté cominciare a distinguere i lineamenti del suo volto. La mandibola squadrata, i capelli color del cioccolato, lunghe ciglia che facevano da sipario a due occhi color del caramello.
Era il suo colore preferito, quello, da quattro anni.
L’osservò tuffarsi nell’acqua, incurvare le spalle larghe e protrarsi in avanti.
Chi era Olive prima di allora?
Fu quando guardò i suoi occhi, capì di vivere, di vivere per davvero. Ogni cosa, in quel momento si colorò di una luce diversa. Ogni colore, ogni profumo parve intensificarsi.
Lui fece un sorriso sghembo ed immergendosi fino alla gola si avvicinò a lei.
«Ciao, Olive.» sussurrò con voce calda e profonda, dolce musica per le orecchie della ragazza.
«Ciao, Derek.» rispose lei, quasi senza fiato.
Rimase a guardarla, per istanti che le parvero eterni. Poi lui si avvicinò con lentezza, facendo increspare l’acqua. Le circondò l’addome con un braccio e l’attirò a sé, facendo combaciare i loro corpi.
«Sai, il sole ti ha reso la pelle ancor più morbida. Non lo credevo possibile.»
«Che il sole potesse avere questo effetto?»
Lui scosse il capo ed il suo risolino echeggiò nell’orecchio di lei. «Che la tua pelle potesse diventare ancor più morbida.»
Gli bacio la spalla. «A cosa devo tutte queste lusinghe?» chiese Olive allacciandogli le gambe attorno alla vita.
La guardò negli occhi. «Com’è meravigliosa la vita finché tu sei al mondo
Rise. «Cosa fai, mi citi una canzone?»
Derek le premette il palmo della mano sulla guancia, carezzandole lo zigomo con il pollice, mentre con l’altra le carezzo i capelli color del mogano bagnati.
«Vedi, ho dimenticato se sono verdi o azzurri…»
«Sono verdi.» gli sorrise.
«… comunque, ciò che conta, quello che voglio davvero dire, è che i tuoi sono gli occhi più dolci che io abbia visto.»
Lei rise, sommessamente, prima di baciargli la fronte. «Non cambierai mai.»
«Perché? Lo vorresti?»
Scosse il capo, prima di baciargli la fronte. «No, mai.»
Poi, una strana luce balenò negli occhi caramello di Derek, sorrise e arricciò le labbra. «Può darsi che sia un po’ banale, ma ormai è fatta. Perciò, sposami, Olive.»
Il cuore le si strinse per la commozione, perse un battito, decelerò prima di intraprendere una folle corsa.
Smise di sorridere, lo guardò lo guardò davvero e quando portò una mano sul viso di lui, Derek poté quasi avvertire quel lieve toccò direttamente sulle ossea, sull’anima protesa verso Olive.
E la risposta arrivò, lentamente, ma indolore.
Un sorriso sulle labbra rosee di Olive.
Un bacio a sigillare la promessa di una vita.

   
 
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