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Autore: Acidia    27/03/2006    9 recensioni
E' la Vigilia di Natale...Gregory House se ne stà come sempre disteso nel divano con in mano un libro e le orecchie in ascolto del suo stereo... Sarà il solito Natale o succederà qualcosa di interessante? (House/Wilson)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unplayed Piano

 

 

 

 

Salve gente! Questa è la mia prima fic su Dr. House…spero possa piacere!

La mia ispirazione per questa fanfiction la devo a Jenny Malfoy…Grazie! E anzi volevo anche dedicargliela…comunque gliel’avevo già mandata per il suo compleanno come regalo…

Bando alle ciance…ecco qui…se volete leggerla…accomodatevi pure!

 

 

 

Era la vigilia di Natale, i fiocchi di neve cadevano leggermente e si posavano inesorabilmente sulle persone e su ogni altro essere od oggetto che riuscivano a toccare. Nonostante tutto il cielo scuro era sereno non nuvoloso come ci si potrebbe aspettare da una giornata di neve.

Le persone camminavano chi velocemente e chi invece lentamente per le vie della città, forse in cerca degli ultimi regali.

Gregory House invece se ne stava tranquillamente disteso sul divano a leggere un libro di Edgar Allan Poe mentre la canzone “Unplayed Piano” di Damien Rice si espandeva per tutta la stanza.

Del Natale a lui poco interessava, era un giorno come un altro o forse anche più noioso, tutti che si facevano gli auguri come se fosse una cosa importante quando in realtà non lo era poi così tanto.

- The moon goes bright the darker they make my night…-canticchiò House con una matita a fargli da microfono.

Quando si trovava in quei momenti di solitudine e di calma gli capitava spesso di distendersi sul divano e leggere con la musica, l’atmosfera lo rilassava e il Vicodin sempre a portata di mano pure.

Stava per prendere la birra che si trovava sopra il tavolino quando qualcuno bussò alla porta. Restò con la mano a mezz’aria e gli occhi puntati sulla porta.

- Apri Greg…tanto so che sei in casa…non usciresti mai a Natale e con questo tempo- disse una voce assai conosciuta da House. Era il suo forse unico amico. James Wilson.

Gregory si alzò dal divano, prese il bastone e andò verso la porta con passo lento e con sorriso ironico stampato in volto.

- Psicologo Wilson è anche a casa tua, se non hai un Wilson per casa chiama il numero xxxxx e il manicomio te ne potrà fornire uno…- disse House con il suo solito tono ironico dopo aver aperto la porta.

Wilson lo guardò con un sopracciglio alzato, a stento trattenne un sorriso.

- Posso entrare o dobbiamo far sapere a tutti che effettivamente io ho una relazione con te!- esclamò ad alta voce Wilson fintamente scocciato. House aggrottò le sopracciglia e si spostò per far passare l’amico.

- Si accomodi pure madamoiselle!-

James entrò nella casa e senza chiedere nulla si accomodò sul divano e si tolse la giacca appoggiandola poi sullo schienale.

- Damien Rice?- domandò lui riferendosi alla canzone.

Quello era il bello della loro strana e “nevrotica” amicizia. Entrambi sapevano tutto dell’altro.

- Il solo e unico. Birra?-

- Perché no-

Mentre House si avviava verso la cucina Wilson sfogliò il libro che aveva trovato sul divano.

- Come mai non sei a casa con la tua…mh…terza moglie giusto?- domandò poi House mentre faceva la sua comparsa in salotto.

- Come mai invece tu sei come sempre rintanato in casa la vigilia di Natale?- domandò a sua volta l’altro sporgendosi leggermente per prendere la birra offertaglisi.

House si sedette vicino all’amico ed iniziò a sorseggiare la sua birra già iniziata.

- Hai detto bene.. sempre.. ormai la mia è un abitudine e sai com’è difficile perdere un abitudine- rispose sempre con quel suo tono ironico e derisorio.

- Ed è per questo che ci sono io, no?- disse a sua volta ironico Wilson.

- Il mio caro e fidato Wilson- rispose solamente nascondendo un sorriso nella lattina.

Restarono per un po’ in silenzio, la neve oramai cadeva copiosa ed il cielo si stava oscurando ancora di più.

House bevve l’ultimo sorso e chiuse lo stereo rivolgendosi poi all’amico.

- Per quanto riguarda “a casa la vigilia di Natale” bè…non pensavo si uscisse.. di solito non si festeggia appunto a casa?-

James scosse la testa sconsolato, non poteva fare molto, conosceva bene l’amico e se a lui non interessava una cosa non gliela si poteva fargliela piacere.

- Bè.. è per questo che sono qui, no? Per festeggiare il Natale, con te, a casa..meglio di così!- rispose allora Wilson con un sorriso.

- Come tutti gli anni d’altronde. Ti ho sempre creduto una persona masochista-

- Si chiama bontà..bontà..- disse James calcando sulla parola. House alzò un sopracciglio e lo guardò scettico.

- Ah, già..dimenticavo che è Natale…e a Natale si è tutti più buoni- rispose poi mostrando un sorriso sornione.

- Prendi pure in giro…Dottor House in the House…- toccò a Wilson questa volta mostrare un sorriso sornione ed ironico.

House lo guardò inclinando leggermente il capo.

- Vedo che dopotutto Vogler è riuscito ad insegnare qualcosa- rispose quasi offeso ma con un sorriso di circostanza.

- Se ti sei infastidito vuol dire che sei umano…buono a sapersi- disse Wilson appoggiando finalmente la lattina finita sul tavolino.

- Ma come siamo ironici! E dire che siamo a Natale e a Natale si è tutti più buoni..ops..l’avevo già detto? Devo essere diventato sclerotico- detto ciò si grattò la testa con un’espressione pensierosa.

- Che attore!- esclamò l’amico inclinando il volto da un lato.

Ormai quelle scenette erano quotidiane, sapevano perfettamente cosa dire e come dirlo, si fidavano l’un dell’altro anche se non l’avrebbero mai ammesso…o almeno..House non l’avrebbe mai ammesso però non poteva di certo negare a se stesso di non amare quei momenti di tranquillità e serenità assieme all’amico.

Wilson guardò la finestra con un sorriso, a lui piaceva la neve, adorava sentire quei fiocchi bianchi accarezzargli i capelli, il volto, le labbra e magari anche poterli trattenere per breve sulle mani tanto per sentire il brivido di freddo che gli scendeva per la schiena.

House guardò il profilo dell’amico, lo sguardo concentrato fuori dalla finestra, le labbra leggermente incurvate in un sorriso rilassato, i capelli leggermente scompigliati. Sorrise, non un sorriso ironico, derisorio o chissà che altro, ma un sorriso sincero e dolce. Ovviamente sapeva che l’amico non l’avrebbe potuto vedere se no non si sarebbe mai sognato di sorridere in quel modo però ormai si era reso conto che solo l’amico riusciva a renderlo così felice e in pace. Wilson era una persona equilibrata, sensibile, romantica, determinata e molto altro ancora, qualità che però mancavano a Gregory, o almeno, qualità che non aveva ancora dimostrato di avere.

House in quel momento ebbe quasi voglia di accarezzargli i capelli, ma non era lui il romantico o il sentimentale e così decise di inventarsi una scusa banale per toccarglieli.

- Hai i capelli umidi, ma quanto sei stato sotto la neve?- domandò fintamente interessato riuscendo così ad accarezzarglieli. A quella carezza Wilson si riscosse dai suoi pensieri e si girò verso l’altro uomo.

- Abbastanza… preoccupato?- domandò lui in modo suadente.

Ad House venne l’irrefrenabile voglia di baciarlo, non era la prima volta che lo pensava e infatti per questo non si stupì più di tanto ma decise che forse non sarebbe stato il caso, così sfoggiò un ghigno ed alzò leggermente le spalle in risposta alla domanda di Wilson .

James nascose la delusione con un sorriso, sapeva della sua indifferenza ma comunque qualche volta ci restava male lo stesso nonostante conoscesse bene il carattere dell’amico. In quei giorni aveva riflettuto molto sulla loro amicizia, non sapeva come mai, ma si era ritrovato a pensare a Gregory non solo come un amico e la cosa lo preoccupava un po’, forse era per quello che aveva deciso di passarlo con lui il Natale invece che con la moglie se così si poteva ancora definire e poi non gli piaceva l’immagine di lui, da solo a casa, gli creava un po’ di tristezza e malinconia,   secondo lui tutti dovevano essere felici, tutti dovevano avere accanto qualcuno con cui condividere le giornate.

Appoggiò istintivamente la testa sulla mano di House ancora ferma sui suoi capelli.

- Niente albero?- domandò non appena si accorse che effettivamente non c’era nessun albero di Natale in quella casa.

- Non sono mai stato un tradizionalista e non ho neanche nessuna intenzione di diventarlo- rispose. Attirò la sua testa più vicino a sé in modo che la nuca toccasse la sua spalla. Wilson alzò gli occhi per guardarlo.

- Dimenticavo il tuo anticonformismo- sussurrò socchiudendo gli occhi e lasciando trapelare un sorriso.

- Non sono dettagli da poco questi- rispose con quel suo tono canzonatorio.

- Eh, già…hai per caso sentito i tuoi genitori?- domandò poi Wilson. La testa era ancora appoggiata sulla spalla dell’altro, poteva chiaramente sentire l’odore dell’amico, un buon odore, virile.

- Non sono masochista come te, un po’ di rispetto per la vita ce l’ ho io- rispose scostando finalmente la mano dai suoi capelli lasciandogli così la possibilità di allontanarsi.

- Dovresti andare a trovarli invece- insistette James mentre si sedeva più comodamente.

- Tipo buon samaritano? Naa! Non mi ci vedo vestito con una tunica bianca, i sandali e uno sguardo da peccatore- disse con uno sguardo quasi derisorio.

Wilson scosse la testa non riuscendo però a trattenere un sorriso, l’ironia e il sarcasmo dell’amico riuscivano quasi sempre a divertirlo e a farlo sorridere anche se a volte lo innervosivano, in quei momenti non riusciva a capire se le cose che diceva le pensava veramente oppure no.

- Tu invece perché sei qui?- domandò House con uno sguardo indagatore ma allo stesso tempo sornione.

- Mi sembra più che ovvio il motivo- rispose semplicemente con un’alzata di spalle Wilson.

- Non mi sembra poi così ovvio, hai una moglie, dovresti passarlo con lei il Natale e invece tu, come un intrepido cavalieri, vieni ogni anno a festeggiarlo da me e allora questo mi induce a  domandarmi per quale masochistica ragione lo fai-

Wilson si infastidì leggermente da questo discorso, si sentiva come se fosse stato scoperto a fare qualcosa di sbagliato. In verità anche lui se l’era chiesto molte volte perché sapeva che il motivo non era solo l’amicizia ma qualcos’ altro, come ad esempio si era chiesto il perché non riuscisse ad avere un matrimonio felice, quella era pur sempre la sua terza moglie e molte volte era arrivato alla conclusione che la colpa fosse proprio di quello scorbutico ed ironico orso bruno che in quel momento gli sedeva accanto. Wilson scacciò in fretta quei pensieri e alzandosi sbuffò scocciato.

- Se ti dà così fastidio basta dirlo- borbottò immusonito. House divertito dall’atteggiamento dell’amico lo afferrò per un braccio e lo tirò verso di sé facendogli quasi perdere l’equilibrio. Wilson per non cadere addosso all’altro gli appoggiò una mano sulla spalla e una sul divano trovandosi così a qualche centimetro dal volto ghignante di House.

- Come siamo permalosi…- sussurrò divertito. James lo guardò imbronciato ma non poteva resistere alle labbra dell’amico e soprattutto alla sua espressione e così improvvisamente annullò le distanze tra loro e lo baciò.

Non sentendosi rifiutato Wilson cercò allora di approfondire il bacio leccandogli le labbra per farle dischiudere, si sentì subito ricambiare. La lingua curiosa di Gregory cercava insistente quella dell’altro e James con un sospiro gliela concesse iniziando così un gioco sensuale.

Dopo alcuni secondi si separarono.

-…e intraprendenti…- disse House sfoggiando subito dopo un ghigno.

- Non prendermi in giro..- sussurrò Wilson leggermente imbarazzato dalla situazione ma anche contento di essere stato ricambiato. Il ghigno di House si allargò.

- Mai- rispose ironico sfiorando poi le labbra dell’amico con le sue.

- Questo potrebbe essere forse il Natale più interessante che io abbia mai passato- aggiunse poi annullando definitivamente la distanza.

Fuori la neve aveva smesso di cadere, il cielo si era rasserenato e le persone continuavano a camminare e a fare le loro commissioni.

 

 

Allora? Come vi è sembrata? Se volete farmelo sapere con un commento non lo impedirò di certo…

Alla prossima!!

   
 
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