Una bollicina, molto, molto carina, si trovava in un liquido marroncino chiusa in una bottiglia di vetro intrappolata in un luogo freddo e buio.
Si ghiacciava lì e, per poter sopravvivere, tutte le sue coetanee erano strette strette, incapaci di fare alcun movimento. Insomma, la nostra adorata bollicina non era mai sola. Eppure sentiva un vuoto dentro che neppure la vicinanza con i suoi famigliari riusciva a riempire. E per questo era triste.
Il suo unico sogno era quello di riuscire a nuotare liberamente riuscendo così a scoprire il mondo all'infuori di quel duro contenitore.
Così, quando qualcuno accese la luce, divenne la bollicina più felice del mondo. Certo, non poteva ancora muoversi, ma almeno vedeva ciò che la circondava!
E ne era affascinata.
La stanza era enorme e piena di colori.
Se solo avesse potuto uscire da quella prigione!
Rimase ore a fissarsi intorno, sempre impossibilitata a fare qualsiasi movimento, ma con un vuoto un po' più pieno dentro.
Fu proprio quando la cosa iniziava ad annoiarla che successe.
Lentamente sentì le altre bollicine allontanarsi sempre più, finché non rimase sola e libera.
La piccola bollicina schizzò su e giù, a destra e a sinistra, avanti e indietro, in breve la si incrociava per tutta la bottiglia! Era letteralmente impazzita per la gioia, la nostra bollicina.
E il vuoto divenne ancora più colmo.
Nuotava allegra sul fondo dell'ampolla, quando uno scossone scatenò le urla di tutte le altre.
All'improvviso il contenitore venne catapultato e lei venne sospinta verso il basso da una forza estranea a una velocità impressionante.
Scombussolata da quel movimento così brusco, fu sollevata nel ritrovare la pace e la stabilità, seppur in un recipiente decisamente più piccolo.
Si guardò intorno nuovamente ma la sua visuale era bloccata da un qualcosa di rosa che ricopriva l'intera superficie.
Un altro spostamento la spossò e una spinta la sospinse verso l'alto.
Una volta in superficie poté ben vedere un grande tunnel nero e delle minuscole sporgenze bianche, sopra e sotto del tunnel, circondate da due piccoli cuscinetti rossi.
Però, prima che potesse entrarci dentro, sospinta dall'inclinazione del piccolo involucro, scoppiò con uno “Fff”.

Così si spense la vita della piccola e carina bollicina che finalmente era riuscita a sentirsi piena.

La ragazza dai riccioli castani posò il bicchiere sul tavolo, gustandosi il sapore pungente della bevanda che aveva appena sorseggiato.
<< Un buon bicchiere di coca-cola fa sempre bene! >> disse, gioviale.
<< Ma avete notato il rumore delle bollicine? Credo proprio che ci scriverò qualcosa su... >> continuò, soffermandosi a pensare.
<< Ho trovato! Scriverò: Fff, ffff, ff, f. >> affermò, soddisfatta, qualche minuto dopo.
Gli amici (con cui si trovava in quel ristorante cinese) l'osservarono stupiti per poi scoppiare in una sonora risata, ormai abituati alla pazzia della loro compagna.
<< Eggià, l'avevo proprio detto che il cinese mi avrebbe ispirata! >>


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Okay, ho veramente vergogna a pubblicare questa Flashfic, ma è la mezza e io sono ancora intontita dal pranzo cinese fatto quest'oggi, ergo, non sono in me e ne approfitto pubblicando questo scempio :)
Lo dedico amorevolmente alle persone che me l'hanno ispirato: i miei cari amici _Eleutera_, Desdemona XI, V.P e S.D.A. :)
Ora tornando alla... cosa: ho messo tra i generi anche Fluff per una cosa puramente personale, infatti trovo la parte narrata dalla bollicina estremamente dolce e tenere, mentre il What if? che ho messo tra gli avvertimenti è spiegato nell'introduzione ;)
P.s.: ho voluto utilizzare le virgole al posto dei trattini, per iniziare il discorso diretto, per dimostrare a _Hilary_ che sul serio mi sto convertendo piano piano (anche se probabilmente non leggerà nemmeno questa... questo bleah!)
In ogni caso ringrazio chi la recensirà, chi la metterà tra le preferite/seguite/ricordate e chi la leggerà solamente :)
Vostra,
_M e l_