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Autore: Fiery    27/07/2011    3 recensioni
«Cinese o italiano?» domandò nuovamente, iniziando a scorrere sull'elenco telefonico i nomi dei vari take away. Una mano del ragazzo, però, le rubò il cellulare e quando alzò il viso confusa si ritrovò quello di lui a pochi centimetri di distanza. Ezra unì le loro labbra in un bacio, per poi allontanarsi leggermente con un sorriso.
«Buonasera, comunque. Sei strana.» commentò Ezra, guardandola intensamente negli occhi, «Di solito mi chiedi com'è andata la giornata al college, mi racconti cos'è successo... mi saluti.» elencò facendola sbuffare, contrariata da come lui riuscisse sempre a capire tutto, «Ed è inutile che sbuffi, sai perfettamente che ho ragione.»
«E' fastidioso il modo in cui mi studi.» ribatté Aria.
«Sputa il rospo.»
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aria Montgomery, Ezra Fitz
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Pretty Little Liars

Timeline: prima del litigio tra Aria e Ezra, al funerale di Ian, credo.

Challenge/Prompt:

- PLL!Fest @ prettylittleliars (che tra l’altro venite in tanti \O/ vi divertirete u_ù)

- prompt Aria/Ezra - Tranquillità.

Note iniziali: Il titolo è come al solito stupidissimo, ma ok. E questa mini-shot si è trasformata man mano che la scrivevo, ma ormai è routine quotidiana trasformare ciò che scrivo nell’opposto di quello che avevo in mente all’inizio. Dedicata in tutto e per tutto alla mia darling per il semplice motivo che gliela dovevo, che ama gli Ezria più di tutti e che ha assistito alla nascita/cambiamento/crescita di questa flash che per me non ha senso, ma va bene così.

Disclaimer: I personaggi di “Pretty Little Liars” non mi appartengono (ma se lo fossero sarei taaaanto felice, soprattutto per Toby, Ezra, Noel, Caleb e compagnia bella).

 

 

Take-away

 

Aria chiuse la porta alle sue spalle, riponendo sul mobile all'entrata le chiavi di riserva trovate sotto lo zerbino.

«Ezra?» chiamò ad alta voce, trovando il salotto avvolto completamente nel buio. Il rumore della doccia l'avvertì che il ragazzo era in bagno, così sospirò e posò la borsa sul divano, per poi sedersi accavallando le gambe. Frugò all'interno della borsa, tra il tintinnio dei numerosi braccialetti che portava ai polsi,e trovò il cellulare che squillava.

"Tesoro, dove sei?"

"Mamma... ahm.. sono... sono da Emily! Mi fermo a mangiare qui." inventò sul momento, mentre il getto della doccia si interrompeva. Abbassò lo sguardo su un cuscino, iniziando a torturare la cerniera e sperando in cuor suo che Ezra non decidesse di dire qualcosa ad alta voce.

"Avevi detto che saresti passata da casa, per cena." le fece notare la madre.

"Lo so... ma Emily aveva bisogno d'aiuto con un compito di letteratura."

Ezra sbucò dal corridoio, in accappatoio blu e asciugamano tra le mani; la fissò con un sopracciglio inarcato quando la trovò sul divano e lei si limitò a posare un dito sulle labbra per intimargli di fare silenzio, "Cerca di non fare tardi, ok?"

"Certo." la rassicurò Aria, spostandosi appena quando Ezra si sedette accanto a lei, frizionandosi i capelli umidi con l'asciugamano. Gli sorrise, mentre salutava velocemente la madre, per poi riattaccare il telefono, «Scusa, sai com'è fatta mia madre. Cosa vuoi mangiare?»

«Sei sicura che non chiamerà Emily, più tardi?» ribatté lui, accigliato.

Aria scrollò le spalle, «Si fida di me.» rispose con tranquillità, «Cinese o italiano?» domandò nuovamente, iniziando a scorrere sull'elenco telefonico i nomi dei vari take away. Una mano del ragazzo, però, le rubò il cellulare e quando alzò il viso confusa si ritrovò quello di lui a pochi centimetri di distanza. Ezra unì le loro labbra in un bacio, per poi allontanarsi leggermente con un sorriso.

«Buonasera, comunque. Sei strana.» commentò Ezra, guardandola intensamente negli occhi, «Di solito mi chiedi com'è andata la giornata al college, mi racconti cos'è successo... mi saluti.»elencò facendola sbuffare, contrariata da come lui riuscisse sempre a capire tutto, «Ed è inutile che sbuffi, sai perfettamente che ho ragione.»

«E' fastidioso il modo in cui mi studi.» ribatté Aria.

«Sputa il rospo.»

Aria si morse un labbro, abbassando per un momento lo sguardo, per poi riportarlo sugli occhi indagatori e preoccupati del fidanzato, «Sono solo preoccupata per mio fratello... nasconde qualcosa, ma non so quanto è grave la situazione.» spiegò, «L'altro giorno Jason l'ha beccato a rubare a casa sua...»

«Jason Di Laurentis?» si informò Ezra.

«Proprio lui.»

«Perché sarebbe dovuto entrare in casa sua?» si accigliò.

La ragazza scosse la testa, all'oscuro quanto lui, «Non ne ho idea.» mormorò, chiudendo gli occhi e appoggiandosi al petto di Ezra, quando lui le passò un braccio attorno alla vita per attirarla a sé. Le posò un bacio sui capelli, rimanendo in silenzio; con Ezra i segreti, pian piano, stavano scomparendo dal giorno in cui gli aveva raccontato cos'era successo a Jenna in realtà. Almeno,quelli che la riguardavano. Si sentiva più libera di esprimere ciò che realmente pensava, di superare i limiti che i segreti le avevano sempre imposto di preservare. Anche se alcuni, nonostante tutto, non sarebbe mai riuscita a rivelarglieli; non poteva e non doveva.

«Andrà tutto bene.»

«Lo spero.»

Ezra si piegò verso il telefono di casa, «Che ne dici del messicano?»

«Pizza, magari?» rise Aria, scostandosi un po' e individuando in quel modo il sorriso divertito di lui.

«Allora anche thailandese!» ribatté Ezra.

La ragazza lo guardò un attimo, «Tu prenoti, io incomincio ad apparecchiare.» asserì, per poi dividersi dal ragazzo e iniziare ad andare in cucina, mentre Ezra componeva il numero dei vari take-away. Mezz'ora dopo erano seduti per terra, con cibi di tutto il mondo stipati sul tavolino, a rimbeccarsi con ravioli al vapore e chili. E per un momento Aria sentì di non avere alcun segreto con lui, neanche il più piccolo; in quel momento ogni problema e ogni segreto scomparve, annientato dalla risata di Ezra.

  
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