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Autore: Querthe    28/03/2006    5 recensioni
Una sorta di nuova serie che sta a cavallo fra la quarta e la quinta, con nuovi personaggi e nuovi nemici.
Sailor Dark creata da: Alessandro Garlaschi.
Sailor Sun e Sailor X create da: Tiziana Modotti.
Per ora ho finito il 1° episodio (cap 1-10), il 2° (cap 11-24), il 3° (cap 25-32) e il 4° (cap 33-40), mentre il 5° è in progress.
Tra il 3° e il 4° episodio è posizionato il racconto "Sailor Moon e la regina dei demoni - Una strana ragazza."
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sera a Tokyo. L’oscurità dell’esterno era rotta esclusivamente dalle luci che filtravano dalle tendine alle finestre della casa di Usagi, e nulla sembrava poter turbare la tranquillità del momento. Nulla tranne l’urlo di una ben conosciuta “testolina buffa”.
- Chibiusa!!
All’interno dell’abitazione, e per la precisione in cucina, Chibiusa stava tranquillamente guardando Usagi, visibilmente alterata dal fatto di avere la faccia coperta da pop corn, alcuni dei quali stavano cadendo sul pavimento, dove si trovavano gli altri e la ciotola che li conteneva fino a qualche istante prima.
- Usagi. - Iniziò la piccola guardando l’altra con due enormi e dolci occhioni innocenti. - Guarda che il pop corn si mangia, non lo si usa per la faccia! - concluse ridendo.
- Lo so benissimo! - Sbottò la ragazza pulendosi stizzita il volto con le mani. - Ma tu mi hai fatto lo sgambetto apposta per farmeli cadere. - Continuò chinandosi e raccogliendo la ciotola, subito riempita da altri pop corn presi da un grande sacchetto che si trovava alla sua destra, sul tavolo della cucina. Ne impugnò un cospicuo numero e si voltò, uno strano lampo negli occhi, verso la piccina. - Adesso me la paghi! - urlò ridacchiando.
La ragazza dai lunghi codini biondi iniziò a inseguire Chibiusa tentando di colpirla con mitragliate di pop corn, ma la piccola, presagendo ciò che l’altra voleva fare, si era già dileguata da tempo, frapponendo fra sé e l’inseguitrice un discreto vantaggio. Senza accorgersi le due passarono davanti alla televisione, che stava trasmettendo in quel momento il telegiornale della sera, seguito con attenzione dai loro genitori, dal fratello di Usagi e da Luna. Dopo qualche minuto, Chibiusa ripassò davanti al teleschermo.
- Domani sera, già dopo il tramonto… - Stava annunciando proprio in quel momento un compassato cronista in giacca grigia e cravatta a pallini gialli. - …si potranno vedere tutti i nove pianeti e la luna allineati…
Interessata alla notizia, la piccola si fermò improvvisamente, incurante della minaccia che stava sopraggiungendo, minaccia che si accorse dell’ostacolo alla sua corsa solo all’ultimo istante, costringendola a una frenata brusca e a una successiva caduta rovinosa accanto a Chibiusa. Sfidando tutte le leggi della fisica la ciotola di pop corn, lasciata da Usagi per attutire la caduta con le mani, rimase a mezz’aria per un istante, quindi cadde rovinosamente sulla testa della ragazza, la quale lanciò un sonoro urlo di dolore e iniziò a lacrimare. Luna, che si trovava sul divano, accanto al fratello di Usagi che la stava accarezzando, si mosse, saltando sinuosamente sul pavimento e si avvicinò alla poverina, ancora a terra e con la ciotola, in parte piena dei pop corn che non erano caduti sul pavimento, in equilibrio precario sulla testa.
- Devi sempre comportarti come una peste? - le chiese sottovoce e in tono di rimprovero la gatta mentre sgranocchiava svogliata un paio di pop corn caduti.
- Ma veramente io… - iniziò in tono di scusa Usagi tentando di rialzarsi gattoni.
In quell’istante Chibiusa, scordandosi che non aveva sedie o poltrone dietro di sé, si sedette sulla schiena della ragazza per poter seguire meglio il notiziario.
- Ahia! - urlò Usagi, subito zittita dagli altri presenti con il dito sulle labbra e lo sguardo severo.
Usagi si sentì piccola piccola, anche se sapeva che non era nel torto. La piccola, sempre seduta sulla sua schiena, iniziò a sgranocchiare i pop corn prendendoli dalla ciotola, che per miracolo era rimasta sulla testa della ragazza.
- Vi ricordiamo quindi domani sera uno spettacolo affascinante: una marea altissima al porto e i nove pianeti allineati con la luna. A tutti buonasera e buona visione del film. - concluse lo speaker della televisione con un sorriso preconfezionato, sfumato sulla sigla del meteo.
- Ecco, così non ho sentito nulla! - piagnucolò Usagi, osservata, con un velo di compassione negli occhi, dalla gatta che era accanto a lei.
Chibiusa rise sommessamente accorgendosi su chi era seduta.
- Beh, però come poltrona sei comoda! - esclamò ridacchiando la piccola con la bocca piena di pop corn.
All’esterno, all’infuori dell’iniziale grido, nulla era trapelato della scena appena svoltasi, e due uccellini, alla luce di un lampione che illuminava oltre alla strada anche parte del giardino di casa Tsukino, stavano pregustando una notte di tenerezze tubando dolcemente sui fili che collegavano i vari pali del telefono.- Chibiusa! Vieni qua!!! - urlò a squarciagola Usagi, urlo che si udì distintamente anche all’esterno.
I due uccellini erano ora a testa in giù, appesi al filo alla maniera dei pipistrelli, lo sguardo fisso, l’occhio dilatato in un’espressione di puro terrore, le penne arruffate come dopo una scossa elettrica. Faticosamente gli animali riuscirono a svolacchiare incerti fino al loro nido, posto in un vicino albero.
- Al… al prossimo urlo emigro in Norvegia… - cinguettò balbettando quello che sembrava il maschio, provocando le lacrime nella compagna.
   
 
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