Titolo: Seas Would Rise When I Gave the Word
Autore:
Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Verde
Genere: Slice of Life,
Introspettivo, Malinconico.
Avvertimenti: OneShot, Missing
Moments
Personaggi: Pirate!England, Pirate!France, Pirate!Spain
Pairing: Nessuno
Musica: Viva la Vida - Coldplay
Trama: Quando riaprì gli
occhi, avvertì su di sé lo sguardo di Francia e di Spagna. Si girò allora verso
quest’ultimo, inarcando un sopracciglio in risposta al suo ghigno sfacciato, reso
ancor più ferino e strafottente da quei
suoi denti neri e sporchi a causa delle foglie di tabacco.
-A cosa brindavi, Inglaterra?-
Il pirata sorrise.
Dedica: a Silentsky
Note: Credo che fan
fiction su Hetalia con in sottofondo “Viva la Vida” ce ne siamo a bizzeffe, ma
quando l’ispirazione chiama..! Ecco, questa fan fiction, che poi non ha mica
tanto senso adesso che ci penso, è nata dalla ricerca di immagini su
Pirate!Hetalia con in sottofondo proprio la canzone dei Coldplay.
Poi sì, se Arthur non vedeva quello
che vedeva, non era contenta. Oh. (Che motivo idiota XD)
Andate QUI per informazioni sull’isola di
Tortuga.
E abbiate fede, oh voi –tanti- cui
devo una recensione! Domani arrivano!
Seas Would Rise When I Gave the Word
I raggi del tramonto avevano lo stesso
colore e la stessa consistenza oleosa del rhum:
sgocciolavano liquidi sul mare accartocciato, sulla sua superficie incrostata
di cielo e di sole.
Inghilterra si lasciò cadere sulla
spiaggia di Tortuga, i piedi che
ondeggiavano ancora, accompagnando il rollio della nave ancorata al porto; gettò
la testa all’indietro e ingollò una buona quantità di rhum, mentre con la mano libera si teneva il tricorno piumato ben
fermo sulla testa.
-Sempre a bere, Angleterre?-
La bocca dell’inglese si tese in un
sorriso sardonico sulle labbra fredde della bottiglia: abbassò il braccio e si
asciugò con la manica della camicia la goccia d’alcool che gli era scivolata
sulla guancia. Ghignò nel vedere la smorfia disgustata di Francia che era
seguita al suo gesto.
-Ne vuoi un po’, frog?- gracchiò, tendendogli la bottiglia.
Il francese si tirò indietro con un
gesto di stizza e storse le labbra; alzò una mano, agitandola in un
aggraziato -e palesemente studiato- gesto di diniego. Ogni volta che guardava
quel suo modo di fare, aristocratico e falso, Inghilterra non sapeva se ridere
o piangere: anche Francia era un bucaniere, ma si comportava più da damerino che
da lupo di mare.
Non potè fare a meno di chiedersi se,
nelle sortite sulle coste, facesse l’inchino ed elogiasse la squisita bellezza
della dama prima di strapparle la collana di perle.
-Preferisco non morire avvelenato, chenille-
Inghilterra roteò gli occhi al cielo e
bevve un’altra sorsata di rhum, per
evitare qualsiasi commento sulla bottiglia di vino che l’altro si era portato
dietro. Commento, però, che non si lasciò sfuggire comunque.
-La sabbia ha un sapore migliore di
quella robaccia- disse, indicando la poltiglia scura dentro la bottiglia di
Francia.
-Barbaro- sbottò il bucaniere,
rifilandogli un’occhiata di ostentata superiorità.
L’inglese stava quasi per rispondere,
quando con la coda dell’occhio colse un’ombra scura srotolarsi accanto a sè.
-A me non me ne offri di rhum, Inglaterra?- chiese la voce sibilante e
roca di Spagna –Siete entrambi nel mio territorio, vi ricordo-
-Spero ti vada di traverso, Spain- ringhiò Inghilterra, passandogli
comunque la bottiglia.
-L’augurio è reciproco, Inglaterra-
Questi mugugnò qualche insulto,
riprendendosi il rhum mentre Spagna
si sedeva poco lontano da lui.
Rimasero in silenzio, il bucaniere
inglese, quello spagnolo e quello francese, ad osservare il mare, fino a quando
Inghilterra, chinandosi in avanti, notò lo sfavillio di un’onda contro il
sole morente. Aguzzò la vista e colse lo scintillare argenteo della coda di una
sirena: tempo un istante e questa riemerse, i bei capelli intrecciati con alghe
e conchiglie, le labbra livide di sale e del freddo delle correnti marine.
La creatura alzò il braccio in segno
di saluto e si rituffò in acqua.
Inghilterra sorrise, sollevando la
bottiglia, di modo che i raggi del tramonto filtrassero attraverso il liquido
ambrato, e svuotandola subito dopo.
Il rhum
gli infiammò la bocca, incandescente come il sole che bruciava sulle vele,
simile al sangue vischioso che incrostava il filo della sciabola, e col retrogusto acre della polvere da sparo.
Quando riaprì gli occhi, avvertì su di
sé lo sguardo di Francia e di Spagna. Si girò allora verso quest’ultimo,
inarcando un sopracciglio in risposta al suo ghigno sfacciato, reso ancor più
ferino e strafottente da quei suoi denti
neri e sporchi a causa delle foglie di tabacco.
-A cosa brindavi, Inglaterra?-
Il pirata sorrise.
-Al mare-
-Ah!- Francia batté le mani e sollevò
la sua bottiglia di vino –Al nostro Regno, allora!-
Al nostro dominio senza tempo né confini.