Un pomeriggio piovoso avvolgeva il castello dei McGore, e ciò rendeva ancora di umore più nero l’unica discendente dell’antica famiglia. Chiusa in camera sua, nervosamente impartiva ordini all’interfaccia vocale del computer, che obbediva ronzando di tanto in tanto. Quel giorno nemmeno la Rete riusciva a distrarla dal suo nervosismo, e solo dopo molto si accorse che qualcuno stava bussando alla porta della stanza.
- E’ aperto! - rispose secca all’insistente ma educato rumore di nocche sull’antica quercia.
Un maggiordomo in livrea aprì la porta e si inchinò impercettibilmente.
- Un pacco per lei, signorina.
- Un pacco? - Ripeté sorpresa Helena. - Sedia, voltare centottanta!
La sedia a rotelle velocemente eseguì l’ordine, permettendole di osservare il maggiordomo far entrare un piccolo droide da fatica, che posò una scatola voluminosa ma apparentemente leggera.
- Chi lo manda?
- Non saprei dirglielo. Un fattorino con un droide standard da carico ha detto che era per un concorso che lei aveva vinto. Gli scanners di sicurezza non hanno registrato problemi, quindi ho pensato che...
- Va bene, non c’è alcun problema, anzi... - Lo bloccò la giovane scuotendo la testa. - Lascia il droide e chiudi la porta.
Il servitore obbedì. Helena ordinò al piccolo robot cromato di aprire lo scatolone e mostrarle il contenuto, che consisteva in una piccola scatoletta piena di luci colorate e di entrate e uscite per cavi ottici accuratamente imballata per evitarle qualsiasi tipo di scossone, un pesante manuale dalla copertina rigida ma anonima, un contenitore a pressione per dischi magneto-ottici standard e un foglio piegato in quattro. Il droide dispiegò il foglio permettendo alla ragazza di leggere il contenuto, che consisteva nelle istruzioni su come montare il modem incluso nel pacco. Con un po’ di fatica riuscì a far collegare il nuovo modem al posto di quello che possedeva e a far inserire il disco magneto-ottico nel lettore, che lo lesse in automatico e iniziò ad installare il programma in esso contenuto.
- Puoi tornare al magazzino, non ho più bisogno di te... - Ordinò distrattamente al droide, completamente concentrata sul nuovo gioco che le era giunto, e che aveva piacevolmente rivoluzionato un altrimenti grigio pomeriggio. - Ora mi serve solo capire come far partire questo coso... Vediamo se sei ciò che promette la schermata di installazione. Computer, accedere a Doomlands e inizializzare.
Lo schermo lampeggiò alcuni istanti mentre caricava il gioco. Dopo una brevissima presentazione arrivò al punto interessante per la giovane.
- Scegliere la razza... mica facile. Computer, accedere alla guida in linea.
Dopo alcuni minuti, Helena aveva trovato ciò che cercava e tornò alla schermata iniziale.
- D’accordo. Computer, accedere alla personalizzazione e settare su specifiche standard di controllo vocale, modifiche fantasy w.
La scatola di acciaio cromato e dorato ronzò per alcuni istanti, quindi confermò sul video le modifiche apportate.
- Ottimo. - Sorrise la ragazza, che se avesse potuto si sarebbe fregata le mani per la contentezza. - Ed ora, accedere al livello uno.
Tutto attorno ad Helena si fece nero, mentre la giovane sveniva.