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Autore: _Audii_    29/07/2011    3 recensioni
-E non mi sei saltata addosso?- mi chiede lui con un sopracciglio alzato e con aria sorpresa.
Rido a quelle parole.
-Avrei dovuto?- dico io ridendo.
-Di solito tutte le altre ragazze lo fanno- mormora lui con aria vagamente maliziosa.
-Io non sono tutte le altre- dico quasi in un sussurro con tono suadente e tremendamente sicuro.
Il suo sguardo sembra illuminarsi e, di nuovo, la sua lingua va a stuzzicare il piercing che impreziosisce il suo labbro inferiore sulla parte sinistra.
-Sei decisamente più bella di tutte quelle che ho incontrato finora, infatti- mormora lui, avvicinandosi a me.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E perdersi in quegli occhi

© _Audii_

 

 

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Story written by: _Audii_

 

 

Curiosi di sapere come si sono incontrati Annika Stern & Tom Kaulitz?

Curiosi di sapere com’è andata a finire la prima sera in cui si sono conosciuti?

Curiosi di sapere cos’è scattato nel cuore di entrambi?

 

 

 

Troverete tutto nella mia OS: “E perdersi in quegli occhi”

Si ricorda che ogni tipo di commento è gradito e si augura a tutte voi che state scorrendo queste poche righe una buona lettura;)

 

 

 

Hope you like it*.*

 

 

Uno sguardo.

Uno sguardo tremendamente penetrante.

Uno sguardo allusivo.

Uno sguardo carico di malizia.

Una malizia pura, limpida.

Il SUO sguardo.

*

Un sorriso.

Un sorriso dannatamente seducente.

Un sorriso intriso di voglia.

Una voglia peccaminosa, palese.

Il SUO sorriso.

*

Una voce.

Una voce forse troppo sexy.

Una voce imperniata di sensualità.

Una sensualità dirompente, irresistibile.

La SUA voce.

*

Un ballo.

Un ballo decisamente voluttuoso.

Un ballo carico di provocazione.

Una provocazione giusta, irrifiutabile.

Il SUO ballo.

 

 

*Inevitabilmente eccitante*

                                                                                     [Annika Stern]

 

 

 

 

 

*Buona lettura a tuttiii*

                                                 _Audii_

 

 

 

 

 

{ANNIKA STERN}

 

Sento le note di “With me” dei Sum 41 perdersi ad alto volume per la stanza.

Rinfilo il pennellino del mio smalto Chanel rosso fuoco all’interno dell’apposito contenitore.

Facendo una spaventosa attenzione a non rovinare il lavoro meticolosamente realizzato, afferro il mio LG bianco glitterato.

Me lo porto sotto gli occhi e noto il nome del chiamante.

La mia piccola Andy;)

Sorrido leggendo il suo nome e mi porto in fretta il cellulare all’orecchio.

-Ehi- trillo io, allegra, evitando che lo smalto fresco sfreghi sui miei lunghi capelli biondi sciolti.

-Che fai?- mi domanda curiosa lei- Metti lo smalto?-

-Come hai fatto ad indovinare?- le chiedo io, stupita, soffiandomi sulle unghie della mano sinistra.

-Ho contato i secondi che ci hai messo a rispondere- mi annuncia sicura lei- e quando ne impieghi 9 vuol dire che ti stai impiastrando le unghie- continua lei, facendomi ridere leggermente- fammi indovinare: fucsia puttana o azzurro principessa del cazzo?- mi domanda lei, col suo solito sarcasmo.

Ridacchio leggermente.

-Rosso- le annuncio, sorridendo della sua ironia che è spaventosamente in grado di mettermi di buon umore- a cosa devo la tua chiamata?- le chiedo poi, curiosa, mettendomi seduta per bene sul mio enorme e morbido letto a baldacchino.

-Ecco appunto- inizia lei, schiarendosi la voce- in realtà ti ho chiamata per dirti che…- si blocca leggermente-…che per stasera c’è stato un leggero cambio di programma- mi annuncia con una lieve incertezza nella voce. Mi sembra di leggervi anche dispiacere, e forse rammarico.

-Non puoi venire più?- le chiedo io con tono triste, pensando già a quanto sarebbe stato divertente passare il sabato sera con Andrea a mangiare Nutella e a guardarci tutte le repliche di O.C.

Già immaginavo i miei urletti isterici nel vedere il delirio sclerante di Seth Cohen e i commenti acidi e totalmente disillusi di Andrea: ci saremmo divertite con poco.

-Ehm…mi dispiace- si scusa lei con tono triste- ma mi hanno chiamato le mie compagne di Band: sono riuscite a rimediare quattro biglietti per il concerto dei Deep Purple- mi spiega lei con l’eccitazione nella voce.

-Davvero?- mi fingo anch’io felice. In realtà non so neppure chi siano questi tizi con un nome tanto strano.

-Si!- trilla lei- so che ti starai chiedendo chi cazzo sono, ma ti assicuro che sono una delle mie band preferite in assoluto!- esclama lei, quasi urlando per la gioia- Non sai da quanto aspettavo di poter andare ad un loro concerto!- conclude infine, con voce estremamente appassionata.

Sorrido: immagino quanto sia importante per lei.

In fondo, è come se a me venisse data la possibilità di incontrare Roberto Cavalli, o meglio, l’ideatore di Chanel: non ci penserei un attimo!

-Sono felice per te, Andy- le dico io, sincera- Và e non preoccuparti della nostra serata, in fondo, abbiamo così tanto tempo per recuperare!- le dico io, nascondendo quel velo di tristezza nella mia voce.

-Sono così felice che tu mi abbia capita- trilla lei, emozionatissima- Grazie, Annika-

-Divertiti- le dico io, sorridendo ed immaginando già la scena di Andrea che urla esagitata sulle note di chissà quale canzone metal- E fatti rimanere la voce necessaria per raccontarmi tutto- esclamo io, ridendo.

-Questo non posso assicurartelo! A presto- mi saluta lei prima di chiudere la chiamata.

Poso il telefono sul letto accanto a me e sospiro.

Mi guardo le unghie, con aria malinconica.

Come trascorrere un sabato sera di inizio luglio dopo aver appena ricevuto la sola dalla propria migliore amica?

Già la depressione si impossessa di me, facendomi calare un poco piacevole peso sul petto.

Ci penso su per un attimo.

Non posso restare a casa, da sola, di sabato sera, dopo essermi appena smaltata con cura le unghie.

Ma soprattutto: non posso farlo io, la bella e ricca Annika Stern!

Afferro di nuovo il mio cellulare e scorro la rubrica, fino a raggiungere la voce desiderata.

Brigitte.

Senza pensarci troppo, avvio la chiamata portandomi il telefono all’orecchio.

Dopo soli tre squilli la sua voce calda mi arriva alle orecchie.

-Tesoro!- esclama lei, facendomi immediatamente sorridere. È sempre così calorosa.

-Ti disturbo?- le chiedo io con premura.

-Affatto! Stavo giusto contemplando lo sfacelo che ha creato Dior nei costumi di quest’anno- commenta lei con aria contrariata.

-Dici sul serio?- esclamo io, sconcertata da quelle parole- Io non li ho ancora visti- mi lamento io, alludendo alla mia imperdonabile omissione.

-Tesoro, non hai ancora comprato Vogue di questa settimana?- mi domanda lei con aria di rimprovero.

Arriccio il naso e maledico mentalmente Hanna, la mia domestica, per non essersene ricordata.

-Hanna mi sentirà- esclamo io con tono minaccioso, facendo ridere la mia amica.

-Allora? Perché mi hai chiamata, Annika?- mi chiede lei fermando la risata.

-Hai da fare stasera?- le domando io, tutto d’un fiato, prendendo una ciocca dei miei capelli tra le mani.

Lei ci pensa su per qualche secondo.

-Ehm…a dire il vero non ho ancora pensato a nulla in particolare- esclama lei, con voce squillante.

-è tanto che non usciamo più insieme- mormoro io- che ne dici di riparare stasera?- il mio tono è allusivo.

-Ottima idea, Stern!- esclama lei, con decisione. Sapevo che avrebbe accettato. -Dovremo avvisare le altre- aggiunge poi.

-Certo! Io chiamo Caroline, tu pensa a Christel, ok?- le dico io, organizzando tutto.

-D’accordo!- mi conferma Brigitte- faremo schiattare tutta Amburgo!- esclama poi ridacchiando.

Vengo anch’io trascinata in quella risatina eccitata che nasconde un potente sottofondo di malizia.

-Hai già pensato a dove andare?- mi domanda poi.

-A dire il vero pensavo a La Bouvette. Ho sentito che stasera ci sarà una serata con musica dal vivo- la informo io.

-Sul serio? Sai che lì ci sarà tutta l’elite di Amburgo, vero?- mi avvisa lei con una lieve eccitazione nella voce.

Gli occhi mi si illuminano all’idea.

-Fighetti in tiro e pariolini sexy- commento io già esaltata- che c’è di meglio?- esclamo, facendo ridere Brigitte.

-Dovrò iniziare a prepararmi allora- commenta lei pensosa- si prospetta una seratina interessante- il suo tono è tremendamente malizioso.

Ridacchio di poco a quelle parole: Brigitte è terribilmente estroversa e…decisa in fatto di ragazzi.

Ecco perché andiamo così d’accordo.

-Ti passo a prendere alle nove- mi avvisa lei.

-Perfetto, a stasera allora- esclamo io con tono squillante, sorridendo, prima di chiudere la chiamata.

Sorrido soddisfatta, molleggiando di poco sul mio morbido letto.

Sono così felice di ciò che si prospetta per stasera!

Certo, non ce l’avrei fatta a trascorrere un sabato sera a deprimermi da sola davanti alle puntate di O.C prima serie: senza le battutacce di Andrea non sono poi così divertenti.

Scorro di nuovo la rubrica del mio cellulare fino ad arrivare alla C.

Caroline.

Avvio in fretta la chiamata e mi porto il telefono all’orecchio.

Mi mancava un’uscita con le mie amiche di rango.

Mi mancava prepararmi e sentirmi bella e figa come mi sento solo con loro.

Mi mancava uscire a rimorchiare in un posto esclusivo del genere.

Semplicemente mi mancava divertirmi.

 

 

 

*

 

 

 

 

Brigitte segnala la sua intenzione di svoltare a destra, azionando l’apposito indicatore di direzione.

Rallenta di poco, mentre il vento, che prima entrava prepotentemente all’interno della sua BMW Z4 cabrio, diminuisce notevolmente.

-Già si sente il casino!- trilla esaltata Christel, sistemandosi i lunghi boccoli biondi sapientemente acconciati.

Rido a quell’esclamazione, seguita dalle altre mie amiche.

Tra di noi, Christel è quella più ‘facilmente emozionabile’, senza dubbio.

-Stasera si rimorchia!- se n’esce Brigitte al mio fianco, facendomi ridere, mentre picchietta con le mani smaltate di fucsia sul volante.

La vedo sorridere eccitata, mentre entra nel parcheggio del locale e cerca un posto libero.

-Ok, calmiamoci- tento di ripristinare l’ordine all’interno dell’auto.

Prendo a respirare profondamente, esortando le mie amiche a fare lo stesso.

Ma non noto alcun risultato: si sono già spiaccicate ai finestrini, esattamente come delle allupate, alla ricerca di qualche bel giovine in grado di allietare il loro sabato sera.

Finalmente troviamo un posto vuoto e, con una manovra decisamente capace, Brigitte ci si infila, chiudendo poi la cappotta con l’apposito pulsante.

Mi volto verso i sedili posteriori e vedo Christel e Caroline con i luccichini agli occhi, quasi.

Sorrido divertita, vedendo Caroline che, per tutto il tragitto, non ha smesso di passarsi il lucidalabbra neppure per un secondo.

Risultato? Sembra che ha un sommergibile al posto delle labbra.

-Avanti, scendiamo- dice Brigitte, sfilando le chiavi dallo sterzo e afferrando la sua borsa di Prada sul cruscotto.

Ignoro gli urletti isterici che le mie amiche hanno incominciato a lanciare ed afferro la mia Chanel pronta per scendere.

C’ho perso le speranze a richiamarle al silenzio, ormai.

Usciamo tutte dall’auto e mi sistemo di poco il vestito bianco che indosso.

 

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Ho optato per qualcosa di carino ed elegante nello stesso tempo.

La Bouvette non è un posto per gente qualunque.

Lì dentro si concentra l’elite di Amburgo ed esserne all’altezza è d’obbligo.

Per questo ho scelto accuratamente tutto il mio abbigliamento: sfigurare non è di certo il mio obbiettivo.

Un vestitino bianco in pizzo, privo di spalline, mi fascia il seno, per poi ricadere a palloncino piuttosto sopra il mio ginocchio.

Ai piedi un paio di sandali di Paciotti, sul beige, impreziositi da Swarovski e con tacco gioiello.

In mano la mia Chanel beige, recentissimo acquisto, abbellita da alcuni pendenti a forma di cuore.

Le unghie perfettamente smaltate di rosso, abbinate al mio rossetto della Kiko di un rosso tenue che fa risaltare le mie labbra morbide e carnose.

Con i gioielli adeguati ho completato uno stile fantastico e assolutamente adatto all’ambiente.

Mi volto verso le mie amiche, mentre chiudo la mia Audi premendo l’apposito pulsante sulle mie chiavi.

-Tesoro, ma sei bellissima!- esclama Caroline venendomi incontro ed osservandomi dalla testa ai piedi.

Sorrido felice: detto da lei, che è una delle ragazze più belle che io abbia mai visto, è davvero un complimento.

-Grazie- trillo io, lusingata- anche tu!- le dico osservando il suo fisico mozzafiato costretto in un tubino nero che le mette in risalto il seno pronunciato.

I lunghi capelli neri ricci sono sciolti sulle spalle, mentre ai piedi indossa un paio di Prada spuntate sul davanti, dello stesso colore del vestito.

La vedo sorridere, e guardarmi con quei grandi occhi neri lucenti.

Sposto poi lo sguardo su Brigitte e Christel: elegantissime e raffinate come al solito.

Brigitte, tiene i lunghi capelli castano chiaro lisci, che ricadono su un vestitino a mezze maniche e decisamente corto, sul rosa pastello.

Il piccolo seno è messo in evidenza, esattamente come le gambe lunghe e magre.

Ai piedi un paio di sandali dello stesso colore del vestito, altissimi, con un plateau almeno quanto il mio.

Christel si guarda attorno con aria tremendamente eccitata, come se fosse la prima volta che veniamo in questo locale.

Il suo corpicino esile è avvolto da un vestitino blu scuro, senza spalline, che ricade leggermente svasato sul ginocchio.

Il blu: il colore della nobiltà, esattamente come lei.

Ha lisciato i capelli di media lunghezza, riprendendoli con un cerchietto dello stesso colore del vestito.

-Pronte a conquistare l’elite di Amburgo?- esclama Caroline guardando me e le altre ragazze.

-Siii!- esclamiamo in contemporanea tutte noi, sorridendo emozionate e dirigendoci verso l’entrata del locale.

Un’insegna bianca luminosa, in alto, reca a caratteri eleganti la scritta: “La Bouvette”.

Ci sono stata un sacco di volte in questo locale, ma ogni volta lo trovo sempre più raffinato ed elegante.

Ci avviciniamo all’entrata ed un omaccione calvo, stretto in un completo nero, ci guarda per qualche attimo, prima di farci un cenno d’assenso col capo.

Probabilmente c’ha riconosciute.

Gli sorridiamo, prima di varcare la soglia ed entrare all’interno.

Un insistente profumo di rosa si perde all’interno, inebriandoci.

Le luci soffuse, posizionate negli angoli del locale, creano un’atmosfera decisamente ‘romantica’.

Un lieve sottofondo musicale si perde nell’aria, mentre un sacco di gente si muove all’interno del locale.

Tutti vestiti elegantemente, mentre si portano dietro quella raffinatezza che appartiene anche a noi.

Tra membri della medesima estrazione sociale ci si intende.

Guardo le mie amiche, incrociando il loro sguardo e sorrido.

-Ci sediamo?- propongo loro, individuando un divanetto libero in un angolo.

-Certo!- trilla Brigitte guardandosi attorno.

Un ragazzo alto, decisamente ben messo, ci passa accanto, a pochi centimetri di distanza, squadrandoci interamente e sorridendo malizioso.

Mi volto verso le mie amiche sgranando gli occhi.

-Chi è quello?- mi precede Caroline, continuando a guardare il ragazzo che, a passo seducente, se ne va fuori.

-Il fratello di Isabel, quella del terzo- ci spiega Brigitte, sempre perfettamente informata.

Mi lascio sfuggire un sorriso malizioso.

-Niente male- commento io, voltandomi per vederlo di nuovo.

Le mie amiche sorridono, con la stessa malizia che si legge nel mio sguardo.

Bene, direi che la serata è iniziata.

E anche alla grande!

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Circondo con la mia mano destra il bicchiere di Gin Lemon che il cameriere ha appena portato al nostro tavolo.

Con lentezza me lo porto alle labbra, prendendone un sorso.

Il liquido forte raggiunge in fretta il mio stomaco, passando per la gola e costringendomi a chiudere per un attimo gli occhi.

Sento le mie amiche ridacchiare, divertite dalla mia faccia, probabilmente.

Loro sono molto più abituate di me a bere il sabato sera.

Per me è più che altro un evento occasionale e non mi sono mai ubriacata seriamente.

Mentre per loro è praticamente un’abitudine.

Poggio il bicchiere di nuovo sul tavolo, guardandomi attorno.

La musica che prima si perdeva a basso volume per il locale, ora si è alzata di qualche decibel.

“TikTok” di Kesha si infrange contro le pareti nere, illuminate da sfumature sempre diverse di luci colorate.

Accavallo le gambe, sistemandomi leggermente una ciocca di capelli al lato del mio viso.

Guardo Brigitte che si scola una Vodka alla menta tutta d’un fiato, chiudendo per un attimo gli occhi e deglutendo rumorosamente.

Ridacchio nel vederla: per lei è decisamente una routine.

Immagino la faccia di suo padre, politico molto noto in città, nel vedere la propria figlia unica scolarsi una Vodka come se fosse acqua.

-Hai intenzione di sbronzarti?- le chiede Caroline, stringendo tra le mani il suo “SexOnTheBeach”.

Vedo Brigitte alzare le spalle e sorridere con aria allusiva.

-Può darsi- mormora lei, guardando il bicchierino vuoto nella sua mano- A meno che non arrivi un figo da paura che mi porti a ballare. Solo in quel caso potrei dimenticarmi della Vodka- commenta lei, facendoci ridere.

Poi si volta verso un cameriere che passa lì accanto e gli urla un deciso:

-Un’altra Vodka alla menta, grazie!-

Il ragazzo annuisce, dopo averla squadrata da capo a piedi, soffermandosi in particolare sulle sue gambe scoperte.

Guardo Brigitte con aria maliziosa.

-Potrebbe essere lui, no?- tento io, guardandolo allontanarsi e voltarsi a guardare la mia amica di tanto in tanto.

Lei si volta, per vederlo ancora.

-Fa il cameriere- esclama lei con aria delusa.

-E allora?- interviene Caroline, prendendo un sorso dal suo Cocktail.

-Non sarà mai alla mia altezza!- esclama Brigitte con fare teatrale, sventolando una mano in aria.

Rido, divertita da quel ragionamento, che, in fin dei conti, è anche il mio.

Noi ragazze dell’alta società non possiamo stare con chiunque.

Ma soprattutto non possiamo stare con un cameriere!

-Già- mormora Christel guardando il ragazzo che, dietro al bancone, versa del liquido verde in un bicchiere- Che schifo!- esclama lei, arricciando il naso, col suo solito fare da snob.

Sorrido a quelle parole, prima di sorseggiare ancora il mio Gin Lemon.

Finchè il mio sguardo color del mare non si posa su…Lui.

Per un attimo tutto attorno a me si ferma: le risate delle mie amiche sembrano essere diventate solo un lontano ronzio, e persino la musica ormai ad alto volume che mi circonda sembra essere divenuta ovattata.

Il mio sguardo vellutato si posa su un ragazzo.

Sta seduto al bancone, su uno sgabello, con una Nastro in mano.

Il fisico ben messo, quel tanto che basta per piacere a me, è coperto da una semplicissima t-shirt bianca, sottile, non troppo larga, che ricade su un paio di jeans chiari decisamente oversize.

Un paio di Sneakers bianche ai piedi ed una bandana dello stesso colore sulla fronte.

Le lunghe treccine nere ricadono sulle sue spalle possenti.

Lui è decisamente diverso dai fighettini in tiro che attirano di solito la mia attenzione.

Ha un’aria appositamente trasandata, uno stile alla ‘Take it easy”.

Uno stile da bello e dannato.

Il suo sguardo si punta nel mio, facendomi quasi sussultare.

Il mio cuore accelera i suoi battiti, mentre è come se la mia testa abbia iniziato spaventosamente a pulsare.

Dio, è…sexy da morire.

Sbatto per un paio di volte le mie lunghe ciglia nere, prima di rendermi conto che continua a guardarmi con insistenza, a pochi metri da me.

E mi guarda in un modo che è tutto un programma.

Sfoggio il mio sguardo da seduttrice, spostando con un gesto innocente i miei capelli dal mio decolletè.

Incrocio le mie mani attorno al mio ginocchio e continuo a reggere quel contatto visivo che mi sta piacendo sul serio.

Noto sulle sue labbra un sorrisino che sprigiona malizia, sensualità.

Ricambio timidamente, incurvando le mie labbra rosse e carnose in un sorriso che mi fa tanto bambolina.

-Ehi- la voce di Brigitte arriva chiara alle mie orecchie.

Sposto con grande dispiacere il mio sguardo da quel ragazzo e lo punto sulla mia amica.

-Quello lì ti sta puntando!- mi fa notare lei, con aria maliziosa.

-E anche di brutto!- aggiunge Christel, guardandolo di sottecchi.

 Arrossisco di poco: in fondo, è pur sempre una situazione imbarazzante.

Lo guardo ancora, e vedo che si porta alle labbra il collo della Nastro, prendendone un sorso.

Mi meraviglio dei pensieri che mi nascono in testa quando vedo il suo Pomo D’Adamo fare su e giù.

-Ma quello non è…- tenta di dire Brigitte osservandolo meglio, nel momento in cui si gira del tutto.

-…Tom Kaulitz!- esordisce Caroline, cercando di mantenere basso il suo tono di voce.

Le guardo con aria interrogativa: non connetto.

-Il chitarrista dei Tokio Hotel- mi spiega Caroline iniziando già ad agitarsi.

-Quello lì è un musicista?- domando io con aria scettica, cercando di non dargli proprio del tutto a vedere che me lo sto divorando con lo sguardo.

-Si!- mi conferma Brigitte continuando a guardarlo.

-Avrei giurato che facesse il modello- confesso io, con una punta di ammirazione nella voce. -Ha un fisico da panico!- esclamo io, iniziando a fare già pensieri strani su di lui.

-Puoi dirlo forte- commenta Christel, dandomi ragione- è anche per questo che cucca alla grande-

Sorrido a quelle parole.

-E misà tanto che la prossima sei tu- mormora Caroline, guardandomi con aria maliziosa.

Poso di nuovo il mio sguardo su di lui.

Su…Tom Kaulitz.

Noto che mi sta osservando e, con un gesto sensuale, si stuzzica il piercing sul labbro inferiore con la punta della lingua.

Una vampata di calore mi attraversa prepotentemente.

Dio, come fa questo ragazzo ad essere tanto sexy anche a quattro metri di distanza?

Credo che questa serata si rivelerà alquanto interessante.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

“I Know You Want Me” di Pitbull si perde nell’aria a volume decisamente alto.

Anche noi pariolini adoriamo la delizia della musica House.

-Andiamo a ballare, dai- propone Christel, posando il cocktail sul tavolinetto ed alzandosi.

-Ottima idea- trilla Brigitte imitandola e prendendomi per un polso.

Mi costringe ad alzarmi e, in un attimo, mi trascina con sé.

Mi liscio il vestito lungo i fianchi, poiché cade decisamente corto sulle mie cosce e seguo le mie amiche in pista.

Le luci colorate si infrangono sui nostri corpi, facendoci assumere mille colorazioni diverse.

La musica si perde alta nel locale, mentre l’adrenalina comincia a salire.

Avverto indistintamente figure che si agitano a ritmo di musica, in pista, esultando ad ogni intervento del dj.

Prendo parte a quell’esultanza collettiva, cominciando lentamente ad ancheggiare.

Vedo Christel prendere a scatenarsi con decisione, e accettare molto volentieri il contatto di un tizio che già le si è appiccicato.

Sorrido vedendola, mentre mi volto verso le mie amiche e mi muovo a ritmo di musica, rendendomi protagonista di un ballo sensuale, caldo.

Muovo i fianchi, lasciandomi travolgere da quel ritmo deliziosamente eccitante.

Ballo insieme alle mie amiche, improvvisando passi di Tek-House e scatenando semplicemente il sedere e le braccia, senza mai perdere del tutto il controllo.

Controllo che viene meno esattamente quando sento due mani calde posarsi sui miei fianchi ed iniziare a condurre i miei movimenti.

Mi volto istantaneamente e in questo momento il mio cuore si ferma.

Incontro quello sguardo caldo e suadente ad una distanza minima.

Punto il mio sguardo nelle sue iridi nocciola, dai riflessi dorati, e percepisco perfettamente il suo profumo dolce entrarmi nel naso.

Dio, da vicino è ancora più spaventosamente bello.

Sento la sua presa stringersi attorno ai miei fianchi, ed iniziare a guidare con decisione i miei movimenti.

Il suo bacino si muove contro il mio mentre quelle labbra carnose si incurvano in un leggero sorrisino.

Non ho mai visto un tipo tanto figo.

E sexy.

Il modo in cui mi stringe a lui mi sta facendo perdere la testa così tanto che non so neppure come mi ritrovo a ballare con lui, praticamente appiccicata al suo corpo.

Le mie mani salgono sulle sue spalle, fino ad incrociare i miei polsi dietro il suo collo e prendere ad ancheggiare sensualmente.

Il suo naso sfiora il mio, facendomi stupire di quel contatto così ravvicinato.

Il suo sguardo nel mio, il suo respiro col mio, il suo corpo contro il mio.

Quel fisico visibile solo confusamente da lontano, ora mi appare perfettamente chiaro.

Dal collo della sua t-shirt si nota persino l’inizio dei suoi pettorali.

Dio, deve essere uno sportivo, per avere un fisico del genere.

Le sue mani scorrono sulla mia vita, fino a scendere sul mio sedere e tastarlo senza alcuna discrezione e con evidente sensualità.

Sento il suo corpo scultoreo premere contro il mio.

Sento il calore di questo contatto voglioso.

Questa musica travolgente.

Questo ballo voluttuoso.

Questo contatto tremendamente eccitante.

Questo sconosciuto che mi sta mandando fuori di testa.

Questo corpo che preme contro il mio facendomi sentire instabile.

Queste mani che mi stringono, scorrendo sul mio corpo come se mi conoscessero da sempre.

Questo sguardo che mi guarda con una tale malizia da rendere inutile qualsiasi parola.

-Ci vieni nel privè con me?- mi sussurra d’un tratto in un orecchio.

Questa voce: è la prima volta che lo sento parlare e devo ammettere che il suo tono roco risulta tremendamente sexy.

Tutte le parole in questo momento sono inutili.

Tutte tranne queste che m’ha appena sussurrato in un orecchio.

La sua proposta non lascia presagire nulla di casto e puro.

La sua proposta è un invito peccaminoso.

Ma allettante e fin troppo inevitabile.

Mi mordo il labbro inferiore, continuando a guardarlo in quegli occhi ambrati.

Annuisco leggermente, sorridendogli con aria seducente.

Le sue mani si sciolgono lentamente dai miei fianchi e prende il mio polso, trascinandomi con sé.

Faccio appena in tempo a voltarmi verso le mie amiche per avvisarle che mi sto ‘allontanando’ per un attimo.

Le vedo guardarmi con i luccichini agli occhi, quasi, e farmi chiari segni d’incitamento.

Sorrido vedendole, mentre sento la presa salda di Tom attorno al mio polso.

Lo seguo, mentre saliamo le scale e arriviamo al piano superiore.

Il privè: non c’ero mai stata qui, davvero.

Il suo sguardo penetrante mi attraversa ancora, incitandomi a seguirlo.

Arriviamo ad un divanetto blu elettrico, appoggiato contro una parete chiara e lucida.

Le luci bianche e blu illuminano di poco la stanza, mentre la musica si perde a volume molto più basso del piano inferiore.

Ci avviciniamo al divanetto, e vedo Tom sedersi, con fare disinvolto e tremendamente sicuro.

Devo proprio ammettere che questa sua sicurezza mi fa impazzire.

Mi fa segno di accomodarmi e, con un po’ d’imbarazzo, mi siedo accanto a lui, sistemandomi sulle cosce il vestito che s’è alzato di qualche centimetro.

Il suo sguardo immediatamente saetta sulle mie gambe nude.

Le accavallo con fare sensuale, mentre punto il mio sguardo su di lui.

È così bello che so perfettamente che uno così non mi ricapiterà più.

Dunque non ho intenzione di farmi problemi se finiremo a pomiciare stasera.

In fondo, è talmente sexy che ne vale la pena.

-Allora- inizia lui, passando un braccio sullo schienale del divanetto con fare decisamente spavaldo. Una spavalderia che, per una volta, non mi dispiace. –Non mi hai detto neppure il tuo nome- mormora lui, con tono terribilmente roco.

Sorrido di poco.

-Sono Annika- gli dico io quasi in un sussurro- Annika Stern- preciso io, iniziando a giocare con una ciocca dei miei capelli biondissimi.

-Tom Kaulitz- asserisce lui con sicurezza, continuando a guardarmi in un modo in cui, mai, nessun ragazzo aveva fatto.

Mi mette quasi in imbarazzo tanto è penetrante il suo sguardo.

Si vede che ci sa fare, e anche tanto.

-Come mai qui stasera?- mi chiede lui, curioso, divaricando di poco le gambe.

-Ci vengo spesso con le mie amiche- gli spiego io semplicemente. –E il fatto che sia sabato sera ha contribuito! Tu, invece?- gli domando, guardandolo intensamente.

-Uhm…facevo un giro da queste parti e ho pensato di fermarmi, con la mia Band- mi dice lui.

-I Tokio Hotel?- mi accerto io, ricordando le parole di Caroline di poco fa.

-Già- annuisce lui- mi hai riconosciuto, dunque?- mi chiede lui, sorridendo.

-Beh…si- mento io. Io li ho solo sentiti nominare questi Tokio Hotel, in realtà. Di certo, se li avessi visti, uno come lui non me lo sarei mai scordato.

-E non mi sei saltata addosso?- mi chiede lui con un sopracciglio alzato e con aria sorpresa.

Rido a quelle parole.

-Avrei dovuto?- dico io ridendo.

-Di solito tutte le altre ragazze lo fanno- mormora lui con aria vagamente maliziosa.

-Io non sono tutte le altre- dico quasi in un sussurro con tono suadente e tremendamente sicuro.

Il suo sguardo sembra illuminarsi e, di nuovo, la sua lingua va a stuzzicare il piercing che impreziosisce il suo labbro inferiore sulla parte sinistra.

-Sei decisamente più bella di tutte quelle che ho incontrato finora, infatti- mormora lui, avvicinandosi a me.

Non riesco a smettere di fissare quelle labbra carnose.

Sembrano così morbide.

Per un istante penso dentro di me che non mi dispiacerebbe morderle, in questo momento.

-Scommetto che lo dici a tutte- esclamo io, ridendo di poco.

-Cosa te lo fa pensare?- mi chiede lui, prendendo una ciocca dei miei capelli tra le dita.

-Sensazione- gli spiego io, quasi in un sussurro.

-E invece l’ho detto solo a te- mormora lui, quasi in un sussurro avvicinandosi al mio viso.

Quelle parole mi fanno venire i brividi e il modo in cui mi sta guardando, così da vicino, mi sta facendo andare fuori di testa.

So perfettamente che è una cazzata, ma non mi importa poi così tanto.

In fondo, non lo conosco minimamente: per quale motivo dovrebbe riservarmi un trattamento diverso dalle altre?

È un attimo.

Le sue labbra carnose si posano delicatamente sulle mie, in un secondo, e le sento incredibilmente calde e morbide.

Lascio che quel semplice contatto si impossessi delle mie labbra.

Un semplice bacio a stampo.

Le sue labbra premono sulle mie, mentre il suo respiro si mischia al mio.

Sussulto evidentemente e mi sento totalmente avvampare.

Si allontana da me con la stessa decisione con cui si è avvicinato poco fa e mi guarda con aria seducente.

-Scommetto che ti stai chiedendo se anche questo lo faccio con tutte le altre- mormora lui restando piuttosto vicino al suo viso.

La sua mano si posa sulla mia coscia scoperta, accarezzandola appena.

Lo guardo, sorridendo.

Sa leggere nel pensiero, per caso?

-La risposta è no- mi precede lui- alle altre infilo direttamente la lingua in bocca- asserisce lui sicuro, ridendo di poco.

Inclino di poco la testa.

Wow, devo essere fortunata, allora.

Non nascondo che non mi dispiacerebbe essere ‘tutte le altre’ allora.

Sorrido divertita dal suo sguardo.

-Ti va qualcosa da bere?- mi domanda d’un tratto vedendo un cameriere che passa qui vicino.

-Perché no!- esclamo io- Un Havana Beach, magari- esclamo io afferrando la mia borsetta per prendere il portafoglio.

Lui posa una mano sulla mia bloccandomi.

-Credi che ti lascerei pagare?- mi chiede lui con un sopracciglio alzato. Sorrido, sospirando. Wow, è anche gentile.

-Cameriere!- urla poi, in direzione dell’uomo- due Havana Beach, grazie- esclama lui.

L’uomo in divisa nera e bianca annuisce, prima di allontanarsi.

-A proposito- mormora lui, avvicinandosi ancora di più a me. Quasi mi sembra di sentire il suo respiro lambire la mia pelle. Ed averlo così vicino mi sta facendo impazzire. –Quanti anni hai, Annika?- mi domanda curioso.

-Diciassette, perché?- chiedo io non capendo.

-Non dovresti bere alcolici, sei minorenne- mi fa lui con aria da rimprovero.

-Tu lo fai- mi difendo io, ridendo.

-Io ho vent’anni, piccola- risponde lui con aria divertita.

-E vorresti farmi credere che quando eri minorenne non hai mai bevuto un Cocktail alcolico?- gli domando con un sopracciglio alzato.

Andiamo, chi è che le rispetta più le leggi ormai?

-Ok, non sono molto credibile- esclama lui, scoppiando a ridere.

Lo seguo, divertita dai suoi modi di fare.

Dio, mi piace sempre di più.

D’un tratto il cameriere di prima arriva al nostro tavolo e poggia con delicatezza i due bicchieri.

Vedo Tom porgergli una banconota da 10 €  e liquidarlo con un “Tenga pure il resto”.

Prende uno dei due bicchieri e me lo porge, prima di afferrare anche il suo.

Bello, sexy, seducente, gentile, educato.

Ha venduto l’anima al diavolo per caso?

Ed è seduto accanto a me, non posso crederci.

Stringo il bicchiere tra le mie mani e mo lo porto lentamente alle labbra prendendo un sorso del liquido dolciastro.

Lo vedo poggiare il suo bicchiere sul tavolo.

-E ce l’hai il ragazzo?- mi chiede d’un tratto, guardandomi in modo terribilmente intenso.

Quasi mi va di traverso il cocktail.

Lo vedo ridere e mostrarmi quei denti bianchissimi e perfetti.

-Ehm…no!- gli confesso io, arrossendo leggermente per la figura appena fatta.

Lo vedo guardarmi con aria maliziosa.

-E tu? Ce l’hai la ragazza?- gli domando io con evidente imbarazzo.

-Se ce l’avessi non starei qui con te- mi fa notare lui, avvicinandosi al mio viso.

Sento il suo respiro solleticarmi la pelle e quasi mi sento mancare il fiato.

Mi sforzo di sorridere e di mostrarmi vagamente seducente.

-Chiaro- mormoro io, quasi in un sussurro.

-Quindi direi che posso farlo- mi sussurra lui, prendendo il mio bicchiere e togliendomelo dalle mani.

-Cosa?- chiedo debolmente io, non capendo.

-Questo- mi sussurra lui a fior di labbra prima di interrompere la distanza irrisoria che c’era tra i nostri visi.

Sento di nuovo le sue labbra posarsi sulle mie e morderle leggermente, in modo così dolce e sensuale.

Le sue mani passano attorno alla mia vita, nel tentativo di portarmi ancora di più verso di lui.

Devo ammettere che il contatto col suo corpo mi sta facendo già eccitare.

Quel semplice contatto si trasforma in qualcosa di più intenso, di più sensuale, stavolta.

Chiudo gli occhi sentendo perfettamente il suo profumo inebriarmi.

La sua lingua passa tra le mie labbra con un delicatezza estenuante, prima di infilarsi nella mia bocca e cercare la mia.

Le mie mani salgono sul suo petto e mi sembra quasi di riuscire a sentire gli addominali scolpiti attraverso il tessuto sottile della sua maglietta.

Dio, avevo ragione: ha un fisico marmoreo, quasi!

Mi lascio andare a quel bacio così umido, intenso, seducente.

Un bacio assolutamente poco casto.

Un bacio sensuale, malizioso, eccitante.

La sua lingua gioca con la mia quasi con forza, violenza.

Sento la voglia di quel bacio, accompagnata da continui cambiamenti dell’inclinazione delle nostre teste.

Ho il respiro irregolare, mentre sento le sue mani correre lungo il mio corpo.

Questo ragazzo praticamente sconosciuto mi sta mandando in Paradiso.

Non avevo mai baciato nessuno con così tanta intensità.

Si vede che ha parecchia esperienza.

Succhia il mio labbro inferiore con voglia, mentre riprende a giocare con le mie labbra in maniera instancabile.

Mi sembra di sentire quanto si sta eccitando.

Certo è che questo bacio non me lo scorderò mai.

Si allontana di poco da me, interrompendo quel contatto spaventosamente sexy.

Le sue mani restano ancorate sulle mie cosce scoperte e mi guarda con malizia.

Passa la punta della sua lingua sul suo piercing, prima di rimpossessarmi nuovamente delle mie labbra.

Non riesco a fare nulla: sono praticamente succube di lui.

Lascio scivolare le mie mani sul suo addome, fino a sentire il suo ventre piatto e scolpito.

Il suo respiro è irregolare, mentre sento la decisione e l’irruenza che usa nell’approfondire quel bacio.

Non so come mi ritrovo seduta sulle sue gambe, praticamente appiccicata al suo corpo.

Quel bacio continua, diventa persino più intenso.

La sua lingua tocca la mia, per poi allontanarsi, mentre le sue mani vagano instancabilmente sul mio corpo.

E mi piace il modo in cui mi tocca.

Sento il suo naso sfiorare la mia guancia e mi meraviglio delle emozioni che sto provando in questo momento.

Quando si allontana dalle mie labbra mi accorgo che non posso farne a meno.

Stavolta sono io a morderle, a succhiarle, a volerle sentire mie.

 

 

 

 

*

 

 

 

Il cuore mi batte a mille mentre mi sento sempre più instabile, eccitata.

Non ero mai arrivata a tanto: pomiciare per oltre un’ora nel privè di un locale con uno sconosciuto così sexy.

Non ho potuto farne a meno: le sue labbra m’hanno fatto sentire in Paradiso per una sera.

Si stacca da me, dopo aver passato la sua lingua sulle mie labbra ormai gonfie.

Lo guardo e noto che i suoi occhi hanno una strana luce.

Le sue mani si posano sulle mie cosce, poco sotto il mio vestito.

Lo vedo guardarmi con espressione seducente.

Si sente come me, lo noto perfettamente.

Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra in modo quasi impercettibile.

-M’hai fatto eccitare-

Un brivido mi corre lungo la schiena e sgrano immediatamente gli occhi.

O mo Dio.

Arrossisco di botto a quelle parole, anche se tento di non darglielo a vedere, mostrandomi disinvolta.

Abbozzo un sorriso seducente e sento di nuovo le sue labbra sulle mie.

-Ti va di andare a farci un giro?- mi chiede sulla mia bocca, mordendomi poi il labbro inferiore.

-Dove?- gli chiedo io guardandolo incerta, dopo che si è staccato da me.

Le sue labbra si incurvano in un sorrisino malizioso e decisamente allusivo.

Sposta una ciocca dei miei capelli dietro il mio orecchio e si avvicina ad esso.

-Non so, magari…- la sua voce è terribilmente roca e sensuale- …a casa mia- mi sussurra facendomi perdere un battito, quasi.

Lo guardo, sbattendo per un paio di volte le ciglia.

Le sue mani si fanno strada sotto il mio vestito di qualche centimetro.

Il cuore mi batte all’impazzata e non so perché ma non mi sono mai sentita così.

Forse perché non sono mai arrivata a tanto con un ragazzo.

Mi guarda con aria maliziosa, mentre percorre il mio collo di baci umidi ed eccitanti.

So perfettamente cosa vuol dire la sua ‘proposta’.

M’ha chiesto di andare a casa sua: non sono così ingenua come potrebbe sembrare.

Ed ovviamente è venuto naturale dopo che abbiamo pomiciato e ci siamo strusciati per un’ora e ha visto che io ci sono stata.

Sento i suoi baci percorrere il mio collo e farmi rabbrividire, quasi.

Sono vergine, si.

Non ho mai fatto sesso con nessuno, ma…

Ma questo Tom mi sta mandando fuori di testa.

Sento una strana voglia in me.

È tutta la sera che ho i brividi e non mi era mai capitato con nessun ragazzo.

-Se non ti va…- tenta di dire lui al mio orecchio con tono roco e leggermente deluso.

-Andiamo- lo blocco, destando il suo stupore.

So perfettamente che non riuscirò a resistergli.

E so perfettamente che se stasera io me ne andassi via da sola, rifiutandolo, me ne pentirei a vita.

So perfettamente che le emozioni vanno vissute nel momento in cui sopraggiungono.

E so anche che uno come Tom non l’avevo mai incontrato e mai lo rincontrerò, me lo sento.

Lui sorride malizioso, prima di baciarmi di nuovo, con una voglia che è semplice preludio di quello che avverrà a casa sua tra poco.

Un bacio umido, impaziente.

Interrompo quel contatto, quasi con il fiatone, tanto sono agitata.

Lui mi fa alzare dalle sue gambe, io mi sistemo il vestito che s’era alzato a dismisura e afferro la mia borsetta.

Estraggo il cellulare e cerco il numero di Brigitte.

-Mando un messaggio- lo avviso io.

Lui annuisce mentre si sistema il bordo dei Jeans.

 

 

Non aspettatemi.

Non torno con voi, sono in dolce compagnia stasera;)

Domani tutti i dettagli.

Notte:*

 

 

Invio il breve messaggio e il cuore quasi mi perde un battito.

Mi volto verso Tom ed incontro il suo sguardo allusivo.

Gli sorrido di poco, mentre lo vedo che si avvicina e posa le sue mani sui miei fianchi.

Mi tira a sé e mi lascia un bacio morbido sulle labbra.

Dovrei dirglielo?

Dirgli che non sono mai stata con nessuno prima?

E perché mai?

Stasera voglio dimenticarmi chi sono, e godermi tutto quello che Tom è in grado di offrirmi.

Stasera voglio semplicemente lasciarmi andare.

E voglio farlo con lui.

 

 

  
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