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Autore: _Alien_    29/07/2011    1 recensioni
Non tutto è quello che sembra. Neanche se si tratta di amore. E' la mia prima storia, spero vi piaccia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Mai/Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco, la guerra era finita da ormai quattro anni e quel giorno diventava maggiorenne. Mai, seduta in camera sua, si osservava nello specchio. Aveva indossato i regali per il suo compleanno: il bellissimo vestito rosso, stile impero, era da parte di Aang e Katara. Ai polsi indossava un set di bracciali d’argento, che a ogni suo passo tintinnavano, e le erano stati donati da Toph. Ty Lee le aveva regalato uno splendido ventaglio e Sokka e Suki le avevano donato un fiore di loto d’oro come ferma-capelli. I genitori avevano contattato il più abile orafo della Nazione del Fuoco per creare una collana di rubini ed oro rosa. Persino il suo fratellino di sei anni aveva colto una rosa rossa per poi donargliela con un soddisfatto:- Mai, guarda! Lei era felice e aveva sorriso. Ma solo in quell’istante, guardando il suo riflesso, capiva quanto fosse cambiata in quei quattro anni. Prima era sempre indifferente verso il mondo e le sue meraviglie ed era alla disperata ricerca di qualcosa che desse un senso alla sua vita. In realtà, quel qualcosa già esisteva, ma non aveva il coraggio di ammetterlo neanche a sé stessa. Si alzò e, d’improvviso, sussultò: guardò la sua immagine riflessa, come per chiederle spiegazioni, ed era confusa. Certo, in quel periodo il suo fidanzato aveva avuto parecchi obblighi da svolgere (era il Signore del Fuoco, dopotutto!), ma poteva non essersi ricordato del suo compleanno? Lei non voleva avere un regalo in più, ma non poteva credere che una persona dolce e protettiva come Zuko avesse dimenticato il giorno del suo diciottesimo compleanno. Mai assunse un broncio colossale e si sedette sul letto, con la testa fra le mani.
Ore 20.00. La festa era cominciata da un po’, quando arrivò il Signore del Fuoco e la sua scorta. Sembrava emozionato e iniziò a cercare la ragazza che amava con lo sguardo. Finalmente la vide: era una notte senza luna eppure Mai sembrava risplendere di luce propria, tanto era sorridente. Ma appena incrociò il suo sguardo, il suo sorriso si spense e i suoi occhi si trasformarono in due pericolose fessure. Per tutta la durata della festa, Mai si tenne a debita distanza da lui, come se avesse una malattia infettiva e lo stesso fece Ty Lee, che lo guardava in cagnesco.
Mai era sulla terrazza di casa sua ed era convinta che fosse stata la più brutta festa dell’universo.
- Che ci vuoi fare? Gli uomini sono così!- l’aveva consolata Ty Lee quando era scoppiata a piangere nella sua camera dopo che si era resa conto del fatto che il Signore del Fuoco aveva dimenticato quella data così importante.
- Bella serata, non trovi?- le chiese Zuko dietro di lei, interrompendo i suoi pensieri. Lei non rispose e non si voltò. Era davvero adirata con lui.
- So a cosa stai pensando... – continuò lui, con un fremito nella voce.
- Davvero?- rispose lei, glaciale:- Non pensavo sapessi leggermi la mente. Ma ne dubito, se pensi che sia un bella serata!
- Non so leggerti la mente, ti conosco. Mi dispiace, ma...
- Lo sapevo.- lo fermò lei con un brusco cenno della mano:- Ti sei innamorato di un’altra. Magari di una mia amica.- e una lacrima le bagnò spontaneamente il viso. Zuko, invece, trattenne a stento una risata:- Assolutamente no! Io amo solo te! Ti stavo dicendo che... volevo consegnare il mio regalo di persona.- e tornò visibilmente teso.
- Mai, io ti amo. Moltissimo. Sei intelligente, bellissima... sei diventata tutto per me. Quindi...
- No!- esclamò Mai, commossa. Aveva capito dove voleva arrivare Zuko e si pentì di aver pensato solo pochi minuti prima di averlo perso. Ma non sapeva cosa rispondere.
- Vuoi sposarmi?- le chiese lui, inginocchiandosi e mostrandole un bellissimo anello con un diamante incastonato nella montatura d’oro. Mai non poté più trattenersi: le lacrime sgorgavano da sole.
- Io...Sì! Sì! Sì! Lo voglio!- e gli saltò al collo, in preda a un’incontenibile felicità. Anche Zuko era felicissimo e stringeva la promessa sposa a sé, per non farla andare via, perché quel momento durasse per sempre. Poi, le prese timoroso la testa fra le mani e la baciò, con tutto l’amore possibile. Lei ricambiò il bacio e rimasero così per un tempo indefinito che parve l’eternità.
  
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