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Autore: the_idiot    30/07/2011    1 recensioni
Una giornata di pioggia torrenziale mescolata con un cameriere passionale e una dolce cioccolata bollente...allettante no?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sedevo su una panchina solitaria all’interno di un grande parco. La leggera pioggia estiva mi bagnava il viso. Meglio delle lacrime. Spensi la sigaretta lanciandola in una pozzanghera vicina. Attivai la riproduzione casuale del mio iPod e iniziai a fissare la gente che passava. Vedevo corridori coraggiosi, che non si lasciavano abbattere da quella lieve pioggerellina che presto si sarebbe trasformata in un acquazzone. Gruppi di ragazzi che raccoglievano le loro cose, pronti a correre via alla ricerca di un riparo.

Ed io, ce lo avevo un riparo?

Sospirai. Ero pronta a tornare nella piccola casa in cui vivevo da sola. Mi alzai, mi misi la borsa in spalla, e iniziai a camminare veloce. Legai i miei corti capelli ramati, sperando di attutire il danno causato dalla pioggia. L’acqua che scendeva dal cielo aumentava sempre di più. Uscita dal parco mi guardai intorno. La fermata del bus era lontana, e di quel passo una volta arrivata a casa avrei avuto un’influenza. Decisi di rifugiarmi in un bar lì accanto; iniziava a fare freddo.
Come previsto, era pieno. Scossi piano il capo e feci per uscire, quando un cameriere mi sbarrò la strada. Lo guardai con sguardo interrogativo. Lui mi sorrise, aveva dei capelli neri, e degli occhi di un verde brillante, di una tonalità unica. Il fisico era asciutto, e s’intravedeva il contorno dei muscoli attraverso la maglietta a mezzemaniche scura.
“ Ehi, sei appena entrata e già vai via? ”
Lo fissai sorpresa.
“ C’è molta gente qui dentro, e una noiosa serata davanti alla televisione con birra e patatine che mi aspetta. ”
Notai che si trattenne dal ridere, e il mio sguardo divenne un po’ torvo.
“ Qui facciamo un’ottima cioccolata calda, ed è un toccasana con il freddo che immagino faccia fuori, non credi? “
Incrociai le braccia al petto.
“ Non mi va di aspettare. “
Rise e mi indicò un tavolo dall’altra parte della sala, rispetto a noi.
“ Va a sederti li. “
Si avviò verso il bancone e sparì alla mia vista. Rimasi lì per qualche istante, mentre combattevo una guerra interiore. Una parte di me voleva tornare a casa e allontanarsi il più possibile da quel ragazzo, ma un’altra pensava che vista la pioggia che continuava ad aumentare, una cioccolata calda sarebbe davvero stata la cosa migliore.
Bastò uno sguardo al di fuori della vetrata del bar a convincermi.
Andai a sedermi dove lo sconosciuto cameriere mi aveva indicato.

  
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