-Una serie di strani omicidi sui monti Arklay fece insospettire la gente, una squadra di polizia, la Squadra Bravo, investigò sull'accaduto.
Non si fece più viva.
Non passerà molto tempo prima che il panico divori la gente, prima che il virus si diffonda.-

Avevo ragione, davanti ai miei occhi centinaia di soldati, sorvegliavano le porte della città, l'unica uscita. A nessuno era permesso uscire, chi ci provava veniva freddato in pochi attimi. Respirai a fondo. Cosa fare? Mi girai e aprii la porta, scesi le scale e andai a piedi fino alla centrale di Polizia.
Rebecca:"C'è nessuno? Dean? .. " Era ovvio, la centrale era vuota, andavano a protestare o facevano il proprio lavoro.
???:"Mi dispiace, il Capo non c'è" Mi girai e vidi una donna minuta dall'aria un pò sfigata.
Rebecca:"Cercavo Dean o Jeff... Sono passati di qui?" Come poteva saperlo? eravamo una cinquantina di agenti...
???:"Ehm, cioè, io... sono stata assunta da poco, quindi... non.."
Rebecca:"Fa niente" la interruppi.
Ora? ...M'incamminai per la città, aspettando qualcosa. Mi fermai davanti alle guardie.
Guardia:"Signorina non è permesso stare qui, si levi di torno" Ma io restai ferma dov'ero a fissare un tizio che sembrava avere problemi di autocontrollo.
Guardia:"Non mi ha sentito? non c'è NIENTE da vedere!" Quel tizio all'improvviso morse una guardia, in preda al panico. Mi mossi per prendere la mia 9mm, ma le guardie furono più veloci.
In qualche secondo ecco 2 cadaveri a terra: Il tizio e la guardia. Perché uccidere anche lei..? La gente iniziò a urlare e a sbraitare contro gli agenti.
Autoparlante:"Per favore mantenete la calma e nessuno si farà male, ripeto, mantenete la calma e nessuno si farà male." Ma il caos regnava ancora, meglio andare da un'altra parte.
Tornai alla Centrale, magari era tornato qualcuno...
Rebecca:"Eh, c'è nessuno? ..." Non volevo essere ignorata.
Dean:"Ci vuoi che ci sia?" disse con un tono alla "Capitan Ovvio".
Rebecca:"Dove sei stato? ti avevo detto che sarei venuta prima... " Ma mi sarei dovuta aspettare una cosa del genere, dopotutto, lui è imprevedibile.
Dean:"Sono andato a parlare con qualcuno.." Tagliò corto. Non voleva rivelarmi altro. Ma l'avrei convinto...
Rebecca:"Ci faranno uscire presto??" Mi lasciai scappare.
Dean:"...Ha detto che non sono sicuri che la città sia sicura, quindi vogliono prima sterilizzarla, ovvero, ''impedire che certe minacce sopravvengano'', qualunque cosa significhi."
Rebecca:"Impedire che certe minacce sopravvengano..?" Strano, di soliti i contatti di Dean erano piuttosto schietti e precisi...
Dean:"Allora, che hai intenzione di fare?" Bella Domanda.
Rebecca:"Tu cosa farai?" Speravo di poter scucirgli qualche risposta.
Dean:"Questi... sono affari miei. Ma almeno saprai che sono in città" Rise brevemente. No, non era una buona notizia.
Rebecca:"Non possiamo fare niente?" Speravo avesse qualche idea...
Dean:"Fuggire è una causa persa, Restare è una condanna a morte, Sopravvivere è una sfida..." Uno dei suoi soliti consigli che non servono a una beata minchia.
Rebecca:"Apri gli occhi Dean, cosa possiamo fare?" Mentre noi parlavamo su cosa fare, piano piano il nostro tempo si restringeva...

Dean:"Stai attenta" Sperai di cavarmela...
Rebecca:"Come sempre." E così andai a casa mia a prepararmi per quella che, almeno io, consideravo una notte movimentata.
Passando con la mia auto notai che non c'era nessuno per strada, strano... ma anche prevedibile, tutti si erano barricati in casa terrorizzati.
Presi quello che mi occorreva: La mia 9mm, le munizioni, la mia mitra preferita, e uno zaino dove metterli. E, ovviamente, un kit di emergenza, una qualsiasi emergenza.
Quando finii mi domandai: Che sto facendo? Dove spero di andare? Forse barricarsi in casa non era una cattiva idea...
Mi ritornarono a mente le parole di Dean..
-Ha detto che non sono sicuri che la città sia sicura, quindi vogliono prima sterilizzarla, ovvero, impedire che certe minacce sopravvengano...-
Mentre ci pensavo senti una donna urlare, mi affacciai alla finestra, e vidi che la stavano aggredendo due esseri non identificati.
Esseri, perché era coperti di liquido verdognolo.. ma anche perché pareva volessero mangiarla anziché rubarsi i soldi o cose del genere...
Mi precipitai giù per salvarla, ma quando scesi era troppo tardi, cercai di non farmi notare e risalii al secondo piano, nella mia camera.
Ebbi una rivelazione: ecco cosa fa quel virus. Dannazione, chi poteva aver creato qualcosa del genere?
Non avevo tempo da perdere, ma agire senza sapere era troppo rischioso. Di quei esseri quanti poteva abitare in città? tre, quattro, dieci? Molti di più?
Ma tutto ciò non quadrava, se erano solo una decina perché non gli hanno dato la caccia invece che chiudere la città? Perché uccidere quella guardia?
Dovevo allearmi per scoprirlo.. C'era una sola persona capace di aiutarmi in questo momento...
Composi il numero di Elliot, squillava ma non rispondeva, gli lasciai un messaggio in segreteria:"Ciao Elliot, senti.. dobbiamo parlare. Chiama appena puoi."
..Mi resi conto che non distava tanto la casa di Elliot dalla mia, anche se uscire mentre calava il sole non andava a mio vantaggio ed era rischioso, non abbandonai quell'idea.
Era come camminare con i tacchi in un campo di mine per arrivare nella zona sicura. Basta farsi domande, dovevo agire. Ero stata addestrata per agire, non per pensare.
Scesi le scale e controllai che non ci fosse nessuno. Perfetto, strada vuota... troppo vuota. Iniziai a camminare verso la casa di Elliot, 9mm alla mano, senza attirare l'attenzione di nessuno.
Dannazione, si stava facendo buio... meglio muoversi! mi affrettai ad andare da Elliot, ma qualcuno mi prese da dietro e mi sistemò dietro un cespuglio facendomi segno di stare zitta.
Lo feci, dopo qualche decina di minuto iniziò a parlare.
???:"Scusa, temevo che ti avrebbero sentito"
Rebecca:"No di niente, anzi grazie mi hai protetta da.... cosa?"
???:"Uno zombie." Ok, stava scherzando.
Rebecca:"Si certo, e magari ti succhiano il cervello con una cannuccia" Patetico, non ero una credulona.
???:"Pensala come vuoi, ma stai attenta a quelli..." Mi sorrise.
Rebecca:"Ehm, tu saresti?" Forse non conosceva il bon ton...
???:"Sapere il mio nome non ti sarà utile, invece tu come ti chiami?" Che ragionamento!
Rebecca:"Non t'interessa." Se lo meritava.
???:"Come ti pare... Dove stavi andando?" Come potevo fidarmi di lui? Non lo conoscevo nemmeno!
Così non risposi...
???:"Di me ti puoi fidare..." Mi fece l'occhiolino.
Rimasi impalata a chiedermi se fidarmi di lui per qualche minuto...
Rebecca:"Andavo da un mio amico, e tu che ci facevi dietro un cespuglio?" dissi con tono grave.
???:"Secondo me questo non è un luogo per fare 4 chiacchiere, magari andiamo dal tuo amico e poi parliamo." Aveva assolutamente ragione...
Rebecca:"Bene, seguimi."
Ci facemmo strada per qualche isolato, girammo a destra e trovammo la casa di Elliot in fiamme.
Rebecca:"Mio Dio... Elliot!" Feci per entrare ma il biondino mi tenne col braccio.
Biondino:"Controllo io." Entrò e dopo qualche minuto vidi un estintore che si accendeva. Stava spegnendo le fiamme. Appena finì mi fece segno di entrare...
A terra giaceva il cadavere di Elliot, al piano superiore quello della sua fidanzata Jen.
Biondino:"Non è sopravvissuto nessuno, mi dispiace.." Ora avevo un amico morto e nessun posto dove andare... Poteva andare peggio di così?