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Autore: Uricchan    30/07/2011    3 recensioni
[5986 GokuHaru] [TYL(?) o comunque con Tsuna Boss]
Yamamoto e Ryohei tornano da una missione; ad accoglierli, solo il Decimo e consorte. Mancano il Braccio destro e la nuova inquilina della Villa dove attualmente risiedono i Guardiani del Decimo Boss.
Mi sono impegnata per mantenerli il più possibile IC, ma ho messo l'avvertimento OOC lo stesso.
Rating Arancione solo per la bocca ingiuriosa di Gokudera (e per essere sicura)
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, G, Hayato Gokudera, Ryohei Sasagawa, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciaossu!
E’ un po’ che non scrivevo e cosa mi viene fuori… una 5986, c’erano dubbi?
Tra l’altro anche se la scena mi si è illuminata nel cervellino nel giro di pochi minuti, trascriverla da cartaceo a multimediale è stato un parto D:

Ok, a parte questo, due info di numero che potete anche saltare:
1- Non ho idea se siano TYL o meno, fatto sta che Tsuna è diventato Boss, hanno finito quanto meno la Nami Middle e la Nami High, e adesso immaginateveli sulla ventina, toh.
2- Sì, tutti i Guardiani vivono tutti insieme appassionatamente sotto lo stesso tetto, perché il Future Arc è stato divertente(?) Ovviamente Hibari ha i suoi alloggi privati e può fare lo schizzinoso quanto vuole… E anche Mukuro è libero di giocare a nascondino quanto vuole. Ecco, immaginatevi una base Vongola da qualche ettaro di metratura, così siamo tutti contenti X°°D
 

*    *    *    *    *    *


“Onii-san, Yamamoto! Bentornati!”
Sia il Decimo Boss Vongola, che la sua compagna Kyoko erano entusiasti di vedere tornare i loro amici sani e salvi dalla loro missione.
“State bene? Siete feriti? E’ andato tutto bene?” li tempestò di domande dal tono apprensivo Tsuna. Non poteva fare a meno di preoccuparsi per i suoi compagni, sapendo le loro vite a rischio ogni giorno.
“Hahahaha Tsuna!” rise Yamamoto per sdrammatizzare lo sguardo teso del suo Boss, poi proseguì con tono più serio: “Non ti preoccupare. E’ tutto sotto controllo, ora.”
“E’ così, è così. Non ti devi preoccupare, stanno tutti bene.” Aggiunse il Guardiano del Sole guardandolo dritto negli occhi e poggiandogli una mano a cingergli la spalla. Attenuando la tensione sul suo volto, proseguì: “A proposito, Sawada.  Dato che ora la maggior parte dei Guardiani risiede qui alla base, mi aspettavo un’accoglienza più… estrema.” Le sopracciglia del boxer si corrugarono in un’espressione dubbiosa.
“Senpai ha ragione. Certo non mi aspettavo di incontrare Hibari, ma almeno Gokudera potrebbe farsi vedere.” Soggiunse perplesso il Guardiano della Pioggia.
Il Boss sorrise imbarazzato, “Aah, in effetti… avrebbe dovuto già essere qui…”
“Oh, già! Anche Haru-chan sarebbe già dovuta scendere.” Pensò a voce alta la ragazza.
“Scendere?” fecero in coro i due Guardiani, con sguardo confuso.
“Uhm, sì! Mentre eravate via, anche Haru-chan si è trasferita qui! Sapete…”


Improvvisamente una voce dal piano superiore interruppe le parole di Kyoko e attirò l’attenzione dei quattro.
“Oi, donna! Dove diavolo è la mia cintura!?”
“Non riesco a trovare nemmeno il mio vestito, Stupidera! E tu mi chiedi la tua cintura!?”
“Esattamente! Cazzo! Sono in ritardo, sto facendo aspettare il Decimo!”
 
Poi un momento di silenzio… fu la quiete prima della tempesta.

“TU! TU, MAIALE! L’HAI ROTTO!”
“Cosa cazzo avrei rotto io!?”
“TU! Tu, sotto-sotto-sotto-specie di maiale selvatico, hai rotto il mio reggiseno nuovo!”
 
Una leggera tinta rosa-imbarazzo illuminò i volti dei quattro amici ancora in piedi davanti alla porta.
 
“Cosa cazzo…?! Non ho mai fatto una cosa del genere!
… Apposta. Oi, ridammela! Dove pensi di andare con la mia dannatissima camicia, stupida donna!?”
 
La porta, all’estrema sinistra della loro visione del piano superiore, si spalancò violentemente e ne uscì una Haru furiosa, con addosso niente altro che la camicia bordeaux di Hayato, la quale, fortunatamente, copriva la ragazza fino a quasi metà coscia. Subito dopo uscì il rumoroso Guardiano della Tempesta, il quale sembrava aver trovato la sua cintura ma non il tempo di allacciarsi i pantaloni.
Entrambi totalmente inconsapevoli del piccolo pubblico ammutolito, che poté vederli attraversare il primo piano fino alla porta dirimpetto a quella da cui erano usciti. Porta che Gokudera vide arrivargli quasi sul naso.
 
“La mia fottuta camicia, stupida donna!” le urlò il ragazzo attraverso la porta. Ed era pronto a buttarla giù con la forza, se la sua camicia non gli fosse arrivata in faccia all’improvviso. Sempre senza notare la piccola folla al piano di sotto, il guardiano si rivestì e urlò ancora qualcosa per avere una cravatta, che gli arrivò non molto dopo, più o meno dove gli erano arrivate porta e camicia. Solo, gliene arrivò una di un orrendo (a suo dire) verde evidenziatore, che poteva essere tutto, tranne che in pendant con il suo completo.
 
“Mi prendi in giro?!” Le sopracciglia del giovane si contrassero in uno spasmo d’ira.
“Che c’è?” gli rispose la ragazza, dall’altra parte della porta, col tono più innocente che potesse ostentare. “Volevi una cravatta. Ti ho dato una cravatta, no?”
“Mi hai dato la TUA cravatta!” Tuonò l’albino con tono incredulo.
“Io non uso cravatte.” Suonò indignata la voce femminile.
 

“L’hai usata lo scorso Natale.”
 

A quelle parole due occhi di un caldo color nocciola fecero la loro comparsa dalla porta, fino ad allora chiusa, e si fissarono in quelli dell’uomo di fronte a loro. Sembravano brillare della luce carica di estasi e di speranza che illumina il volto del bambino di fronte al regalo a lungo bramato.  Le labbra, prima curvate in un sorriso estatico, si schiusero per lasciare udire il suono di poche, semplici parole:
 
“Te lo ricordi?”
 
E il ragazzo, di fronte a quegli occhi così fanciullescamente ardenti, a quelle parole così ingenuamente incredule e dolcissime nel suono, non poté fare altro che intenerire lo sguardo e la voce, dimenticare tutto e risponderle affettuosamente: “Certo che lo ricordo”.
 
Le braccia di Haru volarono al collo di Hayato e presto i due furono stretti in un bacio così travolgente che chiunque stenterebbe a credere di averli visti litigare altrettanto appassionatamente solo qualche secondo prima.
 
 

Fu la risata spensierata di Yamamoto a far riprendere gli altri tre, rimasti esterrefatti alla scena.
“Hahahaha! Sarà una villa più movimentata d’ora in poi. Non credi anche tu, Senpai?”
“Già! Movimentata ALL’ESTREMO!”
 
 
*    *    *    *    *    *


E questo è quanto :D Devo dirlo che ogni parere è sempre ben accetto? X°


Ah! La missione di Yamamoto e Ryohei era *rumore del jet privato dei Varia che passa* insomma una cosa piuttosto pericolosa ù_ù

Bye- B, alla prossima!
   
 
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