Fanfic su artisti musicali > Malice Mizer
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Autore: Distress_And_Coma    30/07/2011    4 recensioni
Se solo le cose fossero andate così...Dedicata al pairing Gackt-Kami
Se davvero le cose fossero andate così. Ormai è una preghiera al cielo, Volate, farfalle, e portateGli un messaggio: "Noi ti amiamo, Kamisama!!We love you Kamisama!!"
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gackt, Kami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction ha lo scopo di informare riguardo una rara malattia, nota come catalessia. Per motivi sconosciuti, il cuore rallenta il suo battito all'improvviso, e di conseguenza esami cardiaci di routine danno come risultato "deceduto". Il corpo può restare in catalessi non solo per ore, ma anche per settimane.

Kami era steso su un tavolo da obitorio dell'ospedale di Tokyo. "Il suo compagno è morto per via di una emorragia al cervello, signorino Gackt. Lo staff dell'intero ospedale è mortificato, per quanto è successo. E' stato fatto tutto il possibile per salvarlo, ma è stato tutto vano." Gliele avevano ripetute un sacco di volte, queste parole, ma Gackt non voleva, e non poteva crederci. Tutti i Malice Mizer erano seguiti da quell'ospedale, proprio per evitare che una simile tragedia li colpisse. Data la loro fama qualcosa del genere avrebbe scoinvolto il Giappone. Il ragazzo, seppur sfinito dalle lacrime, si chiedeva una sola cosa: come era possibile che alle soglie del nuovo millennio, nel 1999, un paese così avanzato come il Giappone non potesse prevenire gli aneurismi cerebrali, se di quello era appena morto Kami? Quei medici, che tanto si vantavano di essere superiori, avevano perduto un loro paziente. Non uno qualunque, ma il batterista dei Malice Mizer. Come avrebbe fatto Gackt a comunicarlo al resto della band, ma soprattutto, come avrebbe fatto a vivere, dato che per lui una vita senza Kami non era vita? "Perchèè..........." urlò Gackt, fino a restare quasi senza fiato,nell'obitorio dell'ospedale. Erano tanti i sentimenti in quel perchè: c'era il rancore verso dei medici che si vantavano, ma che ora avevano perso, c'era l'impossibilità da parte di Gackt a pensare ad una vita senza Kami, c'era il terrore che il cantante avrebbe provato quando avrebbe detto ai suoi compagni di band, che il loro batterista non era sopravvissuto, che era morto. E poi, ovviamente c'era il rancore che ormai da un po' si era diffuso nella band. I Malice Mizer si credevano dei indistruttibili, e forse, sotto il punto di vista della musica lo erano, lo ammettevano tutti. Ma che cosa potevano fare loro per evitare l'inesorabile morte? Che cosa erano loro contro alla morte? Niente. Solo normalissimi esseri umani. Avevano solo una speciale dote, che aveva permesso loro di distinguersi dalla massa ed emergere, e che era valsa loro fama e ricchezza.

Gackt tornò con la mente a Kami, gli stringeva la mano destra, che però...era stranamente calda. Così, speranzoso, strinse di più quella mano che tutte le notti lo accarezzava, finchè Kami si svegliò. "Am...Amo...Amore.......Che ci faccio qui?" chiese un Kami molto spaesato, dopo aver riconosciuto un luogo pieno di cadaveri in putrefazione. "Oh, amore...allora sei vivo!!" esclamò un felicissimo Gackt, che ormai aveva occhi molto gonfi a causa del pianto. "Certo che sono vivo...Che ti credi?" disse un Kami molto sarcastico, sul divertito. "Ah...A proposito, perchè siamo qui?" chiese curioso. "Siamo all'obitorio. Le macchine dell'ospedale non hanno captato la tua pressione sanguigna, quindi risultavi morto. Io sapevo che la mia unica ragione di vita...non...non poteva morire così..." "Ehi, ehi...shhtt, shht, Gackt-chan, va tutto bene, sono qui e non ti lascio..." disse Kami con un caldo abbraccio. Gackt si calmò, e insieme decisero di tornare al loro palazzo: "Ora torniamo a casa, da Mana, Koji e Yuki. Non voglio morire in questo posto" fu il commento di un Gackt che stanco e stremato dalle lacrime portava in braccio Kami. Se Gackt si stancava Kami lo sorreggeva, e andò avanti così finchè giunsero al loro palazzo. Da quel giorno, quando tutti si resero conto di essere umani, al meraviglioso palazzo dei Malice Mizer era sempre festa per i nuovi giorni che questi piccoli grandi dei incontravano.
  
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